I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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La casa nel nulla.
C'è una casa nel nulla.
Veste d'autunno il suo viale che porta ancora un profumo d'estate. Stanno insetti immobili, posati sui fili d'erba: ad occhio nudo si percepisce solo il leggero movimento delle loro antenne... parlano!
Veleggiano leggere le nuvole sul nulla.
Il vento spinge e porta con se il profumo dei colli, dei prati, delle valli, delle montagne. Il vento urla fra le porte della casa, ulula e geme davanti alla vallata, appena sopra una ferrovia.
Fischia un treno dal nulla, ma non passa da qui.
Cadono pietre e tegole, rotolando nel fossato. C'è una casa sull'abisso. Qualcuno abitò in quella casa, ma svanì fra quelle mura. E' una casa antica e i suoi anni si contano in ogni crepa. Ce ne sono a centinaia su quei muri.
Esce da una galleria d'alberi un treno: irrompe fuori dal verde arco di rami correndo verso una nuova luce che filtra dalle nuvole silenti che nel cielo s'allungano plumbee fino all'orizzonte.
Corre verso la luce il treno fischiando il suo motivo e io, come un pittore indagatore, ne segno i tratti: "Splende e riflette, tuona e risuona, pende e si culla dolce e seducente".
Ora aspetto il prossimo treno, quello che mi condurrà dove sto andando. Lascio quest'altra scrivania dei pensieri, salgo sull'ultimo treno dei ricordi e vado via, guardando il tempo che mi segue a passo d'uomo.
Id: 562 Data: 15/02/2010 18:18:12
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Risveglio dun sognatore.
Aspettando tempi migliori, o forse solo un seguito al suo insostenibile qui, guardava i treni passare, sognando lunghi viaggi,ipotizzando nuove mete, dicendosi che prima o poi sarebbe partito, avrebbe affrontato quei gradini e quelle carrozze, quelle classi che ha sempre pensato appartenenti a un altro mondo. Guardava avanti, assaporava il momento della partenza seduto su quella panchina(scrivania di lunghi pensieri), sapeva dei pochi spiccioli e dell'unico abito, ma lui era un sognatore, non gl'importava
e mentre i treni passavano lui sorrideva ad ogni arrivo e sfuggente,impercepibile da qualsiasi passante, una lacrima gli rigava il cuore ad ogni partenza.
Per quelle mete mai raggiunte si lasciò tutto alle spalle.
Ora che è passato l'ultimo treno su una linea che non s'aspettava guarda i passanti dissolversi dietro gl'angoli, lasciando echi irrisolti, guarda indietro, scavando nei ricordi, cercando facce familiari, prova a ripercorrere i suoi passi, ponendosi i come e i perchè, ma soprattutto i dove (luoghi senza briciole di pane sul sentiero del passato)
ma nell'angolo della strada senza memoria dal quale si è allontanato lasciando i suoi bagagli carichi di ricordi, non ci piscia più nemmeno il cane a cui, a volte, dava da mangiare.
Id: 560 Data: 09/02/2010 13:26:17
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