I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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- Letteratura
The Woodlanders by Thomas Hardy
When we read The Woodlanders our world adopts new colours. The skyskrapers become giant trees, the airplanes birds, and the pages of the book green leaves in which it is possible to breathe the scents of the forest – a peaceful, scary, and melancholy landscape from which there is no retreat. A rural, sublime society, imprisoned in the pages of an uplifting book. Menotti Lerro (Special Guest, Reading - Museum of English Rural Life 2010)
Id: 3532 Data: 16/11/2024 16:14:23
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- Letteratura
Un bagliore di Jon Fosse con due domande all’autore
In questo periodo ho letto con piacere A Shining (Un Bagliore nella versione tradotta in Italia per la Nave di Teseo), romanzo breve (o racconto lungo) di Jon Fosse, premio Nobel alla Letteratura 2023 e Premio Internazionale Cilento Poesia 2024. Un testo pieno di energia e di interrogativi necessari: Dove sta andando l’uomo alla guida della propria "macchina" (che finirà per impantanarsi nel fango), dunque della propria vita? 'Il sentiero gli si apre dinanzi all’andare…' (penso), ma… è un sentiero devastato dai solchi, dall’azione del tempo. E poi il bosco, che mette i brividi addosso, così come la neve, il pallido sole tramontato... Cercare aiuto nel bosco può essere un’idea infelice perché non è quello il luogo più probabile per trovare generalmente aiuto o buona compagnia, se non forse quella di un eremita, o di un’altra persona che si è smarrita… fosse anche l’altro da sé... un bagliore improvviso e inaspettato capace di illuminare, nel bene o nel male, il più tortuoso dei sentieri... Finito di leggere il romanzo chiamo Jon per salutarlo, abbracciarlo, dirgli quanto ho amato leggere il suo libro. Poi gli dico: “Sai, leggendo il tuo romanzo ho pensato a quanto il tutto sia raffinatamente teatrale. Credi che questo testo potrebbe essere rappresentato sulla scena? Di pagina in pagina ho infatti spesso immaginato il protagonista in un meraviglioso flusso di coscienza monologante con degli spettatori presenti fisicamente... Risposta Fosse: “Sono abbastanza sicuro che il testo si adatti bene al teatro, e anche che presto o tardi finirà sul palco”. Conversando con lui, chiedo ancora qualcosa che mi incuriosisce sempre, nel senso che è assolutamente per me primario sentire l’esatta risposta in merito dell’autore sulla natura impersonale o autobiografica del proprio scritto. Dunque: “Una mia seconda domanda è la seguente: Questo tuo romanzo è completamente impersonale oppure se vi sono nascosti minimi accenni volutamente autobiografici? Risposta Fosse: “Ho difficoltà nel vedere questo racconto relazionato a qualsiasi forma di auto-narrazione. Credo che sia in realtà un esempio opposto ossia di un testo che dice qualcosa che solo la scrittura impersonale può dire”. La conferma di Fosse apre una serie di considerazioni possibili sul testo che per ora mi limito a valutare nelle pareti della mia mente… e ultimo, ma non ultimo, approfitto per consigliare questo libro ad ogni lettore di romanzi che ami la poesia…
Id: 3531 Data: 16/11/2024 15:26:57
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- Letteratura
Referenze Scuola Empatica / Empatismo / Empathism (2020)
Id: 3525 Data: 09/11/2024 22:52:15
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- Letteratura
Prefazione Maurizio Cucchi: Donna Giovanna di Menotti Lerro
Prefazione di Maurizio Cucchi al libretto di Menotti Lerro Donna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno. Di Menotti Lerro conoscevo soprattutto la poesia scritta per la pagina, di cui avevo potuto apprezzare il rigore nella scrittura, frutto anche di una robustezza culturale di fondo non so quanto duffusa tra i giovani poeti del nostro tempo. Ne avevo anche apprezzato la capacità di poetare su richiesta e quasi improvvisando, come aveva dimostrato di saper fare nel certame del premio Cetonaverde. Questa sua nuova prova, questo aprirsi a un genere così particolare e tradizionale, eppure oggi così poco praticato, mi sembra che possa rafforzarne l'immagine, confermandone la maturità. Dunque un libretto d'opera, con tutti i problemi che questa scelta non può oggi non comportare, nel suo passare dal recitativo al canto, in modo che le sillabe obbediscano alle note senza lasciarsene sopraffare. E qui la forza netta del tema, il dongiovannismo femminile, fa la sua parte con indubbio successo. Ma questo avviene grazie ai meriti del nostro poeta, del quale ho subito apprezzato la virtù di sapersi muovere con leggerezza, diciamo quasi con leggiadria, entro situazioni tutt'altro che lievi o agevoli, come quelle imposte dalla trama prescelta. Una leggerezza favorita, naturalmente, dalla gestione felicemene ironica di una tematica o da situazioni persino complicate per uno scrittore del ventunesimo secolo. E tali anche per la necessità (o tentazione che sia) di utilizzare, spesso o in prevalenza, forme arcaiche, stilemi letterari, e per di più di una letterarietà tutt'altro che agile per noi come quella del libretto d'opera classico. Lerro riesce peraltro a mescolare toni e registri diversi, a introdurre la contemporaneità in uno schema di riferimenti d'altra epoca. Ad “anticare” la superficie del testo con una certa grazia, appunto ironica, che gli consente di giostrare tra verticalità delle arie e orizzontalità del racconto con lodevole destrezza.
Id: 3522 Data: 07/11/2024 21:13:46
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- Letteratura
Prefazione di Alessandro Serpieri: Poesie di Menotti Lerro
UN’ILLUSORIA FENOMENOLOGIA DI RIFLESSI, ILLUSIONI, INCUBI di Alessandro Serpieri Questa selezione di poesie di Menotti Lerro si apre non a caso con un lungo componimento che già nel titolo – La verità dell’ombra – esprime il tema portante di una febbrile immaginazione creativa secondo cui lo spettacolo del mondo non è che illusoria fenomenologia di riflessi, illusioni, incubi. Alle apparenti evidenze del giorno, come alle sparse tracce memoriali cui dovrebbe affidarsi la continuità e quindi il senso della soggettività sofferente, risponde la densa o sorda intensità della notte a testimoniare lo scacco di un mistero non rivelabile perché inesistente. Sul nero sipario punteggiato di frammenti, baratro di un passato di morti, affiorano figure e storie d’infanzia: qui, e altrove, quella del padre che con un gesto simbolico vorrebbe trasmettere al figlio il segreto della vita e della morte, e in altre poesie quella della madre che, tra faccende casalinghe, cerca comunque l’apertura dell’orizzonte (poesia n. 32) – due tensioni a un oltre, ma vane entrambe, poiché nel rimemorarle l’io poetante disperatamente le sconfessa con l’orrore della materialità atomica o molecolare dei corpi umani votati alla disgregazione, salvo trovare, forse, un acquietante travaso in contenitori oggettuali saldi ed eterni (poesia n.2). Altra, e più ricorrente, costruzione e costrizione di riscatto è la scrittura stessa, ma non come celebrazione del sé e del mondo, bensì come disastrata testimonianza, su carta nera, sanguinante, bruciante, dell’assenza di Dio nella solitudine dell’io che in quella carta si consuma – come nella poesia n. 3, un sonetto che si chiude stringendosi sull’inane rispecchiamento tra testo e autore. Poiché insensato è l’impulso verso una certificazione del sé e del mondo nella precarietà della parola. I ricordi impallidiscono, ne restano teneri lacerti di pianto, e l’amore è un sogno, mentre il tempo umano è un Poesie scelte - testo definitivo.pmd 06/10/2010, 9.12 14 15 fiume disseccato che “scorre” solo per riflessi e non conosce certezza di arrivo in un qualche dove (poesia n. 7). Quale finale dunque? La bestemmia di una Apocalisse che nulla rivela se non la materiale malata corporeità in vano tragitto transitorio (poesia n. 8). Con, in più, l’orrore di sdoppiamenti e raddoppiamenti del Sé, fino a specchiature che lo alienano in riflessi su oggetti (poesie nn. 12 e 13) o in ambiguità di genere (poesia n. 15) o in morte icone (“statua di sale” nella poesia n. 16, “Statua intessuta/ di nervi e tendini” nella poesia n. 23). Il sole stesso illude di luce assassina (poesia n. 18), e ben lo afferra la cagnetta morente in cerca di un luogo dove morire, mentre l’io testimonia perfino la labilità del suo sguardo che non ricorda o stravolge la luce umana degli occhi tante volte incontrati e ora implosi in “buchi neri” sotto corpi sbriciolati in “ombra oscura” (poesia n. 21). E gli occhi degli sguardi dati e ricevuti finiscono nel nulla della dimenticanza o della morte (poesia n. 29). Resta infine la maschera, o le infinite maschere che non certificano l’identità del Sé, a parte quella finale, mortuaria, “che le riassume tutte” (poesia n. 31). Qua e là, alla desolazione del canto si alternano ballate narrative sulla china della disillusione: esempi di doloranti e insensate vite (come la poesia n. 25), o accumuli di teneri ricordi d’infanzia dove, però, il “perché” non fu trovato per la morte dei cari, o di un cane, e per lo spaesamento esistenziale che solo il racconto di fiabe a una bambina può infine esorcizzare (come nella poesia 33). Il sigillo della raccolta è intonato su quest’ultimo tema: l’illusione dei sogni, la ricerca di un Dio, malgrado tutto, e il rimpianto dell’infanzia vibrante di un vivere oltre le parole e prima del grande disincanto. Tra disperazione e sogno, la voce poetica di Lerro mostra una peculiare forza espressiva modulata con immagini spesso sorprendenti e con una sapiente tecnica ritmica e/o metrica. Che la bella traduzione spagnola riesce quasi sempre a rendere con efficacia. UNA ILUSORIA FENOMENOLOGÍA DE REFLEJOS, ILUSIONES, PESADILLAS. Esta selección de poesía de Menotti Lerro se abre, no por casualidad, con una gran composición que, ya en el título, La verdad de la sombra, explica el tema, portador de una febril imaginación creativa según la cual el espectáculo del mundo no es sino ilusoria fenomenología de reflejos, ilusiones, pesadillas. A las aparentes evidencias del día, así como a las diseminadas huellas de la memoria a las que se debería confiar la continuidad y, por ende, el sentido de la subjetividad sufriente, responde la densa y sorda intensidad de la noche dando testimonio de la derrota de un misterio no revelable por inexistente. En el negro telón salpicado de fragmentos, abismo de un pasado de muertos, afloran figuras e historias de infancia: aquí y allá, la del padre que, con un gesto simbólico, querría transmitir al hijo el secreto de la vida y de la muerte, en otras poesías la de la madre que, entre tareas domésticas, busca no obstante la apertura del horizonte (poesía nº 32), dos tensiones a un más allá, mas vanas ambas, porque, al rememorarlas, el yo que poetiza desesperadamente reniega de ellas con el horror de la materialidad atómica o molecular de los cuerpos humanos destinados a la disgregación, salvo encontrar, quizás, un aquietante trasvase en contenedores objetuales estables y eternos (poesía nº 2). Otra, y más recurrente, construcción y constricción de rescate es la escritura misma, mas no como celebración del yo y del mundo, sino más bien como desastrado testimonio, en papel negro, sangrante, quemante, de la ausencia de Dios en la soledad del yo que en aquel papel se consuma, como en la poesía nº 3: soneto que se cierra apretándose sobre el inane reflejo entre texto y autor, puesto que insensato es el impulso hacia una certificación del yo y del mundo en la precariedad de la palabra. Los recuerdos palidecen, quedan de ellos tiernos lacertos de llanto, y el amor es un sueño, mientras el tiempo humano es un río seco que fluye sólo por reflejos y no conoce certeza de llegada a ningún donde (poesía nº 7). ¿Qué final entonces? La blasfemia de un Apocalipsis que no revela nada sino la material enferma corporeidad en vano trayecto transitorio (poesía nº 8). Con, además, el horror de desdoblamientos y duplicaciones del Yo, hasta reflejos que lo alienan en imágenes sobre objetos (poesías nºs 12 y 13) o en iconos muertos (“Estatua de sal” en la poesía nº 16, “Estatua tejida de nervios y tendones” en la poesía nº 23). El sol mismo ilusiona con luz asesina (poesía nº 18) y bien lo aferra la perra moribunda en busca de un lugar donde morir mientras el yo testimonia incluso la labilidad de su mirada que no recuerda o distorsiona la luz humana de los ojos tantas veces encontrados y que ahora han hecho implosión en “agujeros negros” bajo cuerpos hechos briznas en “sombra oscura” (poesía nº 21). Y los ojos de miradas dadas y recibidas terminan en la nada del olvido o de la muerte (poesía nº 29). Queda finalmente la máscara, o las infinitas máscaras que no certifican la identidad del Yo, a parte de la final, mortuoria, “que asume todas” (poesía nº 31). Aquí y allá, a la desolación del canto se alternan baladas narrativas sobre la ladera de la desilusión: ejemplos de dolientes e insensatas vidas (como en la poesía nº 25) o cúmulos de tiernos recuerdos de infancia donde, sin embargo, el “porqué” no se encontró por la muerte de los seres queridos, o de un perro, y por el desplazamiento existencial que sólo el contar cuentos a una niña puede exorcizar (como en la poesía nº 33). El sigilo de la recopilación está entonado en este último tema: la ilusión de los sueños, la búsqueda de un Dios, a pesar de todo, y la recuperación de la infancia vibrante de un vivir más allá de las palabras y antes del gran desencanto. Entre desesperación y sueño, la voz poética de Lerro muestra una peculiar fuerza expresiva modulada con imágenes a menudo sorprendentes y con una sabia técnica rítmica y/o métrica, que la bella traducción española consigue casi siempre alcanzar con eficacia. Alessandro Serpieri, 2010
Id: 3521 Data: 07/11/2024 21:07:37
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- Letteratura
Maria Teresa Chialant recensisce 2084 di Menotti Lerro
Questo romanzo si presenta come una distopia fin dal suo titolo, 2084, che palesemente allude al celebre Nineteen Eighty-Four di George Orwell. Il 2084 è l’anno in cui alcuni ricercatori dell’Università di Cambridge definiscono le due più grandi scoperte di tutti i tempi: il siero per la vita eterna e quello in grado di annullare la percezione del dolore, nell’ambiziosa prospettiva, dunque, di una società ideale. Ma il sogno superominico di rendere gli esseri umani immortali e di eliminare il dolore dal mondo è esso stesso la ragione del fallimento di tale progetto, poiché ogni progetto utopico è inevitabilmente destinato a contenere in sé il suo contrario. Se è vero, infatti, che le società ideali descritte nei romanzi utopici sono intenzionalmente statiche, luoghi nei quali il condizionamento dell’individuo è totale, e che è la dimensione normativa dell’istituzione utopica a generare i regimi totalitari, si può forse condividere il paradosso secondo cui celebri utopie letterarie come Utopia di Thomas More, News from Nowhere di William Morris e A Modern Utopia di H. G. 2 Wells costituiscono delle vere anti-utopie. Questo paradosso è bene illustrato dalla citazione da Schopenhauer apposta a mo’ d’epigrafe al romanzo di Menotti Lerro—e non è certo un caso l’implicito accostamento tra superomismo e il filosofo tedesco: “Soltanto il dolore e la privazione si possono percepire positivamente e si annunciano quindi da sé: il benessere invece è soltanto negativo. Non ci accorgiamo perciò dei tre grandi beni della vita, la salute, la giovinezza, la libertà come tali, finché li possediamo, ma solo dopo che li abbiamo perduti: poiché anch'essi sono negazioni.” 2084 si articola in tre parti. La struttura del testo è complessa per via delle diverse storie che si sviluppano intorno a numerosi personaggi più o meno eccentrici e ai loro differenti modi di reagire agli effetti nefasti provocati dalle pillole della vita eterna e della eliminazione del dolore--primi fra tutti, il degrado dell’ambiente e l’alienazione degli individui. Tra le figure più interessanti che popolano il romanzo ci sono i giovani Gilda e Albert che, grazie all’amore che li unisce, resistono al regresso dell’umanità e del pianeta dopo che ogni stimolo e obiettivo da perseguire si è esaurito, non essendo più necessario lottare per la sopravvivenza; Dominic che, dopo aver commesso un omicidio per gelosia, impazzisce; Carlitos Clown, vecchio proprietario e pagliaccio di un circo costretto alla chiusura che, insieme ai figli e agli ultimi animali lasciati in vita, si è rifugiato in una foresta artificiale nel tentativo di ricostruire un microcosmo mortale; Franco, "un uomo talmente ipocondriaco che pensava che il guarire potesse nuocergli"; il dottor Andrew Robinson, lo scienziato a cui si deve la scoperta dei sieri miracolosi, il quale, resosi conto che gli esseri umani senza il dolore non preservano più il proprio corpo e non si curano più dell’ambiente intorno a loro, è colto dal rimorso e sprofonda nella follia. L’intreccio include altri eventi eccezionali: si scatena la guerra tra i mortali e gli immortali, e forze aliene da altri pianeti invadono la Terra. E’ il totale fallimento dell’esperimento ‘utopico’! Il romanzo s’inscrive fondamentalmente in due generi letterari riconducibili alla modalità del fantastico: non soltanto la distopia, di cui si detto, ma anche la fantascienza. Echi da Nineteen Eighty-Four si ritrovano, ad esempio, nelle scritte sui muri--IL PROGRESSO E’ REGRESSO / ACCONTENTARSI E’ PROGRESSO— 3 che rimandano allo slogan d’orwelliana memoria WAR IS PEACE / FREEDOM IS SLAVERY / IGNORANCE IS STRENGTH, mentre la guerra tra i terrestri e gli alieni richiama alla mente The War of the Worlds di H. G. Wells. Ma 2084 è anche altro. Uno degli aspetti più interessanti del romanzo è, infatti, la commistione di diversi registri linguistici: dalla narrazione romanzesca ‘tradizionale’ affidata alla voce di un narratore onnisciente, al flusso di coscienza che permette di entrare nell’interiorità dei personaggi, fino alle scritture dell’io, con il ricorso alla epistola e al diario. Lo scambio di lettere tra Niño e suo padre permette, forse, di rivelare aspetti della vita privata dell’autore o possibili proiezioni su quel suo probabile alter ego, mentre le annotazioni diaristiche dello stesso Niño, con riflessioni sul romanzo che sta scrivendo, assolvono a una funzione metanarrativa che arricchisce ulteriormente il testo. Non è forse un caso che 2084 si chiuda proprio su una lettera di Niño al padre, datata 1 giugno 2012, con la quale gli invia il suo scritto: “È un romanzo di pura fantasia e solo a pochi sarà concesso scorgervi delle frammentate verità nascoste. Sono certo che, come sempre, tu riuscirai a vedere oltre l’apparenza delle cose”. E così è stato nel caso di un lettore attento come Giorgio Bàrberi Squarotti che ha scritto: “L’opera alterna visione e realtà, ironia e pensiero, nella variazione di tempi futuri e tempi appena trascorsi, con la virtù di una scrittura alacre, avventurosa, saporosa, sapientissima”. 2084 si distingue nella produzione complessiva di Menotti Lerro, che è innanzitutto un poeta (attualmente Visiting Fellow presso l'Università di Warwick, UK), differenziandosi dai suoi precedenti lavori: numerose raccolte di poesie, vari racconti e alcuni saggi critici. I versi, in particolare, hanno ricevuto riconoscimenti significativi, tra i quali il recente volume The Poetry of Menotti Lerro, a cura di Andrew Mangham (pubblicato nel 2011 dalla casa editrice britannica Cambridge Scholars Publishing). Questa sua recente fatica merita particolare attenzione per l’originalità dell’invenzione e la sensibilità che la sottende. Maria Teresa Chialant
Id: 3520 Data: 07/11/2024 20:59:38
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Recensione Giancarlo Pontiggia: Primavera di Menotti Lerro
La recensione di Giancarlo Pontiggia a Primavera di Menotti Lerro (2010). Di Menotti Lerro, nato nel 1980, attualmente dottorando presso il dipartimento di anglistica dell’Università di Salerno, dove si è laureato con una tesi sulla poesia di Eliot e Montale, è uscito un amplissimo volume, Primavera, che vuol essere una sorta di compendio antologico di tutta la sua produzione precedente. Il titolo allude alla prima stagione della vita, guardata con gli occhi di chi quella stagione l’ha già vissuta, e sente il bisogno di ricapitolarla conferendo ad essa un ordine, che sarà innanzi tutto – com’è inevitabile – l’ordine del tempo e delle sue stagioni. E infatti il libro si articola in quattro sezioni, che si allungano dall’Infanzia, attraverso una Adolescenza e una Giovinezza, fino alla conquistata Maturità, prevedendo, all’interno di ciascuna sezione, una sorta di progressione dei pensieri e delle emozioni, scandita anche numericamente (22 poesie nella prima sezione, 31 nella seconda, 73 nella terza, fino al simbolico 100 nella quarta e conclusiva) e cronologicamente (si va dal 1997 fino al 2007). Accompagnano ciascuna sezione titoli che esprimono una trepidante, angosciosa sensibilità, in parte recuperati da raccolte precedenti (Ceppi incerti; I battiti della notte; Senza cielo; Tra-vestito e l’anima). Un percorso di vita e di conoscenza che non può non sorprendere in un poeta così giovane, sia per la ricchezza dei temi esistenziali, che si ampliano anche ai grandi interrogativi religiosi, sia per la tensione tragica del discorso, su cui incombe, come il peso di un grande disastro, la percezione traumatica (quasi originaria, fondativa) di un mondo che ha perduto, indistintamente, anche l’idea del cielo (motivo ricorrente della terza sezione): «Dublino è senza cielo come Omignano e Milano, / Oxford e Londra, Madrid, Barcellona e Bilbao, / come Praga e Budapest, Francoforte e Monaco... / Non c’è casa» (p. 162). Molte di queste pagine vanno a comporre come una sorta di diario privato, affidato a un linguaggio di forte impatto emotivo, non di rado intessuto dei tòpoi più vistosi dell’immaginario poetico postromantico (con singolari accenti scapigliati), come in questa sequenza della terza sezione (si tratta dei testi numerati 6-7-8-9): «Guardandomi da vicino, / a tre centimetri dallo specchio, / il viso s’appanna in un istante, / sono già vecchio» (p. 102); «Ogni giorno ombre mi parlano, / m’inseguono in ogni angolo di cervello» (p.103); «Eppure respiro ancora, / in questa stanza senza luce / tra la polvere e la noia» (p. 104); «E poi chissà cosa mi attende / quando in cento lune / la carne pullula di vermi, / nutre le bestie immonde / venute a divorarmi» (p. 105). Lerro, si è capito, è poeta che ha bisogno di distendersi in vasti spazi, di far ricorso al più vasto repertorio delle figure (egli stesso, in una nota, confessa di avere amato «metafore, inversioni sintattiche, ossimori, metonimie, parole ricercate, rime, assonanze, anafore», p. 28), di cercare forme espressive dotate di una forte tensione comunicativa, come quando, giunto ormai alle pagine conclusive del libro, si congeda dal lettore tracciando un testamento della propria vita («Ho deciso di lasciare il corpo, / ed è ora di fare testamento. // Alle donne che mi conobbero lascio le ombre, / i sogni che non si realizzarono; / Al mio paese lascio tormenti / e bei ricordi; / Ad Oxford l’amore, / a mia madre il cuore. / Agli amici le strade che percorsi, / a mio padre lasciategli la mente, / ai gatti le viscere. // questa penna e queste carte / a colui che ci si imbatte»; p. 266), o come quando, proprio nel componimento di congedo, assume i panni del solitario viandante di romantica memoria («quando nella notte buia, confuso col vento freddo, / la neve e il fruscio degli oleandri, / sentirete da lontano uno stridulo canto, / come di un lupo, quando cerca malinconico la luna / da uno spigolo di roccia... / allora uomini, rivolgete a quest’ombra un pensiero, / poiché quello è il canto di uno stanco / viaggiatore solitario »; p. 290). Se da una parte colpisce la qualità, anche retorica, di questa poesia, dall’altra può lasciare perplessi l’eccesso di facilità con cui l’autore fa uso dei suoi materiali, sia biografici sia letterari, nonché la tendenza ad abusare di immagini di abiezione e desolazione (penso a poesie come iv, 74: «Dura uno schiamazzo la vita. / Tutto è carne buona per un’ora, / osso in preda ai tarli, formicaio in delirio, / sputo marcio di vecchio»; p. 255). Ma, come per altri poeti nati negli anni Settanta e Ottanta, ed è certo un merito rispetto al minimalismo imperante nelle generazioni precedenti, la letteratura appare a Menotti Lerro come uno spazio di verità cui consegnarsi senza esitazioni e diffidenze, un repertorio di stili e di simboli che continuano a bruciare sulla pagina, a nutrire di miti e di ragioni il proprio “io” sanguinante e ferito. Fra tante maniere che popolano il libro, preferiamo il poeta bachelardiano che scrive: «Ho spento la candela nella notte / restano le ombre sui muri della mente» (iii, 59; p. 170).
Id: 3519 Data: 07/11/2024 20:49:24
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- Letteratura
Giancarlo Pontiggia reviews Primavera by Menotti Lerro
Many of these pages go to compose a sort of private diary, committed to a language with strong emotional impact, often woven with tòpoi that are more conspicuous of the poetic imagery of Post-Romanticism (with unique accents of the Scapigliatura) […]. Lerro, it is understood, is a poet who needs to lie in vast spaces, to appeal to a wider repertoire of figures (himself he confesses in a note to have loved “metaphors, syntactic inversions, oxymoron, metonymy, the search words, rhyme, assonance, anaphora”), to seek forms of expression with a strong communicative tension […]. If, on the one hand, the quality and the rhetoric of this poetry are striking, on the other hand, the excess of ease with which the author uses his materials, both biographical and literary, as well as his tendency to abuse images of abjection and desolation perplexes us [...]. But, as for other poets born in the Seventies and Eighties, and it is certainly a merit compared to prevailing minimalism in previous generations, literature appears to Menotti Lerro as a space of truth to which he gives himself up without hesitations and distrusts a repertory of styles and symbols that continue to burn on the page, to nourish the bleeding and wounded “self” on myths and reason. Among the many styles that characterize the book, we prefer the Bachelardian poet who writes: “I have extinguished the candle in the night / the shadows remain on the walls of the mind”.
From: The Poetry of Menotti Lerro, Cambridge Scholars Publishing, 2011
Id: 3518 Data: 07/11/2024 20:40:30
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- Letteratura
Gli anni di Cristo di Menotti Lerro - giudizio Pontiggia
Id: 3517 Data: 07/11/2024 17:20:48
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- Letteratura
Gli anni di Cristo di Menotti Lerro - giudizio Squarotti
"Grandiosa e drammatica è la Sua nuova raccolta di versi: è visionaria, accesa di una religiosità corrusca di straordinaria intensità e verità. Tutto il discorso poetico è altissimo, fra tragicità e luce. Mi sembra che la Sua poesia sia giunta a un culmine ben raro nei nostri tempi (e anche in passato).". Giorgio Bàrberi Squarotti GLI ANNI DI CRISTO, ZONA EDITRICE 2013 Video: Menotti Lerro legge "Gli anni di Cristo" (2013). Omignano, 6/11/2024 - YouTube
Id: 3514 Data: 07/11/2024 14:10:18
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- Letteratura
Italian Empathetic Poets - Empathic Movement / Empathism
Italian Empathetic Poets - (Anthology in progress) "New Manifesto on the Arts" di M. Lerro e A. Pelliccia - Edited by Menotti Lerro Franco Arminio, Alberto Bertoni, Corrado Calabrò, Roberto Carifi, Emilio Coco, Maurizio Cucchi, Massimo Dagnino, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Giovanna Frene, Mario Fresa, Tomaso Kemeny, Vivian Lamarque, Lucrezia Lerro, Menotti Lerro, Franco Loi, Valerio Magrelli, Dacia Maraini, Giampiero Neri, Giancarlo Pontiggia, Davide Rondoni, Ottavio Rossani, Mario Santagostini, Gabriella Sica, Enrico Testa, Elio Pecora, Rossella Tempesta, Tiziano Rossi, Luigia Sorrentino, Gian Mario Villalta, Lello Voce. - Birth reference decade: 1920 - Neri. 1930 - Calabrò, Kemeny, Loi, Maraini, Pecora, Rossi. 1940 - Carifi, Coco, Cucchi, Lamarque, Rossani. 1950 - Bertoni, De Angelis, Magrelli, Pontiggia, Santagostini, Sica, Testa, Villalta, Voce. 1960 - Arminio, Dagnino, Fantato, Frene, Rondoni, Sorrentino, Tempesta. 1970 - Fresa, Lerro. 1980 - Lerro. * The union occurred in the name of Empathy (and of the new literary, artistic, philosophical and cultural Movement that arose in Italy in 2020: Empathism). * This anthology is dedicated to Giorgio Bàrberi Squarotti, Remo Bodei, Alessandro Serpieri, Maria Teresa Chialant and Carolyn Lyle.
Id: 3511 Data: 01/11/2024 19:01:09
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Il Canone Domestico - Foglio Empatico N°5
IL FOGLIO EMPATICO N° 5 di Menotti Lerro - Il Canone Domestico Mentre le polemiche sul Canone Occidentale stilato da Harold Bloom diversi anni or sono (correva l’anno 1994) non si sono ancora placate, in Italia assistiamo ad un’aberrante creazione di quello che si potrebbe definire Canone Domestico. Una forzatura di scelte editoriali che hanno determinato una confusione tale da non riuscirsi a capire quasi più nulla. Le antologie aggregate frettolosamente e con poco o nullo criterio metodologico, spesso proposte o affidate a critici di insignificante spessore e lieti e determinati di includere all’interno delle stesse la propria cerchia amicale, ha dato infatti corpo ad un preoccupante disorientamento generale. Lo stesso sembra avvenire per la pubblicazione in volume dei poeti nazionali: non si segue una vera linea meritocratica, ma al contrario, il merito sembra essere la prima cosa da eliminare e combattere nelle scelte editoriali che poco vengono vegliate dagli editori, specie da quelli grandi (mentre spesso i medio-piccoli pubblicano di tutto a pagamento) poiché sanno che ormai anche il senso critico generale è praticamente morto e dunque tutto può passare tranquillamente “inosservato” (è questo uno dei malintesi che ha creato la pur giusta e inevitabile affermazione del verso libero…). Gli editori preferiscono tenersi stretto i guru che compiono le scelte permettendo loro di agire nel modo che ritengono opportuno, anche se determina spesso selezioni dovute a simpatie umane più che altro, sebbene, era inevitabile, queste pratiche hanno finito in verità per annoiare il lettore, stanco di ritrovarsi sugli scaffali delle librerie testi orrendi di poesia e finendo per non cercare più la stessa tra i “Nuovi Poeti”. Si spiega così il fatto che ormai nei punti vendita si trovano solo libri del “Grande Canone” del passato: da Dante a Carducci, da Leopardi a Pascoli, da Pavese a Pasolini e poco altro sul versante italico. Ma davvero la nostra nazione non è più capace di proporre veri poeti? La prima impressione sembrerebbe quella, mentre approfondendo la questione scopriamo che c’è stato un vero e proprio olocausto letterario che perdura ormai da cinquant’anni o forse più. A farla da padrone è la corruzione e la scaltrezza che hanno portato all’annullamento della vera poesia e del circuito fiduciario necessario per la stessa affinché possa emergere. Tutto ciò, ad esempio, non avviene in Paesi più sviluppati come l’Inghilterra che ancora sembra credere nell’importanza del poeta e della poesia e che pertanto segue processi molto più logici, raffinati e meritocratici per scegliersi i propri nuovi rappresentanti contemporanei. Lo svilimento nostrano è invece lo stesso che ha portato le Università ad essere piene di studiosi mediocri e arrabbiati con il mondo, tronfi del proprio potere finalmente raggiunto e pronti per chiudere le porte ad ogni sibilo di talento che dovesse passare da quelle parti. Il Canone Domestico, l’insieme di opere che definiscono e hanno fondato la letteratura italiana dell’ultimo mezzo secolo (direi a partire dai poeti nati intorno al 1970 in poi), è dunque stato “ben congegnato” e certamente avallato da un sistema putrido dalle fondamenta nel quale a farne le spese sono al solito i pochi autori e studiosi che non amano scendere nel fango per imporsi, capendone anche l’improbabile, se non impossibile, esito favorevole della battaglia. So che Harold Bloom si sentì molto amareggiato in vita nel subire una serie di attacchi, spesso scomposti, per delle sue scelte “antologiche” (certo Petrarca e Boccaccio avrebbe dovuto includerli…), ma oggi il suo “peccato” appare quasi veniale di fronte a ciò che avviene nel nostro eterno, morente Bel Paese. Gli italiani, e non solo, hanno riso del pur sempre geniale e autorevolissimo Canone Occidentale di Bloom, mentre al contempo costruivano il proprio miserevole e scriteriato Canone Domestico.
Id: 3510 Data: 01/11/2024 14:48:51
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Ragioni Primarie del Movimento Empatico / Scuola Empatica
LE RAGIONI PRIMARIE Il Nuovo Manifesto sulle Arti Il nostro millennio sta entrando nella terza decade, ed è tempo di costruire insieme una visione del mondo all’insegna della bellezza e dell’armonia. L’interdisciplinarità e l’idea di “Artista totale” (una singola persona o una combinazione di contributi da parte di persone impegnate in ambiti culturali diversi), proposti nel “Nuovo Manifesto sulle Arti”, si pongono come base per afferrare le “frammentarie verità” di questo periodo storico che, mai come adesso, necessita della figura dell’Artista come guida. A tal fine, dal 2019, opera il Centro Contemporaneo delle Arti, che dona al territorio nazionale e del Cilento molteplici e innovative iniziative artistico-culturali di grande rilievo, animate da un fondamentale sentimento comune: l’empatia, il sentirsi vicini gli uni agli altri, come esseri umani e come artisti. Per tale principale ragione il Centro Contemporaneo delle Arti fonda la Scuola Empatica, tenendo ancor più fermi i propositi educativi e formativi che lo contraddistinguono. Dal triangolo del Cilento antico (Vallo della Lucania, Omignano, Salento), partiranno nuovi impulsi per lo sviluppo delle Arti e della Cultura attraverso le emozioni. Menotti Lerro In: La Scuola Empatica (Ladolfi: 2020) * Storia del Centro Contemporaneo delle Arti, nato nel 2019 con sedi a Milano e nel Cilento.
Id: 3509 Data: 31/10/2024 17:02:30
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La Scuola Empatica propone quattro Antologie (in progress)
La Scuola Empatica: movimento letterario, artistico, filosofico e culturale propone quattro Antologie (in progress). “Poeti Empatici Italiani” – “Narratori Empatici” – “Musicisti Empatici” – Artisti Empatici”. "Nuovo Manifesto sulle Arti” di M. Lerro e A. Pelliccia (2019). Prima Antologia POETI EMPATICI ITALIANI - a cura di Menotti Lerro Franco Arminio, Alberto Bertoni, Corrado Calabrò, Roberto Carifi, Emilio Coco, Maurizio Cucchi, Massimo Dagnino, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Mario Fresa, Tomaso Kemeny, Vivian Lamarque, Lucrezia Lerro, Menotti Lerro, Franco Loi, Valerio Magrelli, Dacia Maraini, Giampiero Neri, Giancarlo Pontiggia, Davide Rondoni, Mario Santagostini, Gabriella Sica, Rossella Tempesta, Enrico Testa, Elio Pecora, Luigia Sorrentino, Tiziano Rossi, Gian Mario Villalta. - Decade di riferimento nascita: 1920 - Neri. 1930 - Calabrò, Kemeny, Loi, Maraini, Pecora, Rossi. 1940 - Carifi, Coco, Cucchi, Lamarque. 1950 - Bertoni, De Angelis, Magrelli, Pontiggia, Santagostini, Sica, Testa, Villalta. 1960 - Arminio, Dagnino, Fantato, Frene, Rondoni, Sorrentino, Tempesta. 1970 - Fresa, Lerro. 1980 - Lerro. *Questa antologia è dedicata a Giorgio Bàrberi Squarotti, Remo Bodei, Alessandro Serpieri, Maria Teresa Chialant e Carolyn Lyle. Seconda Antologia NARRATORI EMPATICI a cura di Menotti Lerro Maurizio De Giovanni, Diego De Silva, Sandro Gros-Pietro, Menotti Lerro, Dacia Maraini, Raffaele Nigro, Maria Rita Parsi, Olga Tokarczuk. Terza Antologia MUSICISTI EMPATICI a cura di Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, Lino Vairetti Gennaro Barba, Pasquale Capobianco, Eduardo Caiazza, Mariano Castiello, Vincenzo Cascella, Andrea Castelli, Marco Cecioni, Francesco Citera, Donatella del Monaco, Annibale Giannarelli, David Jackson, Bernardo Lanzetti, Gianni Leone, Mauro Martello, Franco Mussida, Gianni Nocenzi, Antonio Onorato, Carmine Padula, Stefano Pantaleoni, Michele Pecora, Salvatore Priore, Corrado Rustici, Santino Scarpa, Jenny Sorrenti, Aldo Tagliapietra, Alfredo Tisocco, Irvin Vairetti, Lino Vairetti, Vincenzo Zitello. Quarta Antologia ARTISTI EMPATICI a cura di Antonello Pelliccia e Menotti Lerro Anna Bianchi, Deborah Farina, Renato Galbusera, Omar Galliani, Andrea Granchi, Edoardo Landi, Victor Lucena, Gianni Macalli, Carlos Medina, Cesare Nardi, Giulia Napoleone, Antonello Pelliccia, Antonio Perotti, Nello Teodori. *L’unione è avvenuta nel nome dell’Empatia (e del nuovo movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020: l'Empatismo), il volersi sentire vicini gli uni agli altri, rifiutando l’individualismo estremo nelle arti e mirando ad una riunione delle stesse partendo dalla simile pulsione che determina ogni artista.
Id: 3498 Data: 26/10/2024 07:28:46
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Menotti Lerro intervista Jon Fosse - Premio Cilento Poesia
Id: 3491 Data: 15/10/2024 14:59:03
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Comunicato Stampa Gestione Fondi Pubblici per la Cultura
Al Sindaco di Salento Michele Santoro; Alla Giornalista di "Set TV" e de "Il Mattino di Salerno" Carmela Santi; Al Sig. Osvaldo De Iorio. -Preannuncio valutazione azione legale per verificare se vi siano estremi per procedere penalmente e civilmente con eventuale richiesta di risarcimento danni in seguito a parole lesive e affermazioni mendaci che ledono la mia immagine di docente, scrittore e persona per bene. Devo purtroppo, in questo momento di grande felicità per la magnificente decima edizione del PREMIO INTERNAZIONALE CILENTO POESIA, sottolineare l'inopportunità disinformativa delle persone che in questi giorni, ovvero proprio nel giorno antecedente al nostro Premio di Poesia, INFANGAVANO lo stesso Premio, il Ministero della cultura che lo finanzia, la Soprintendenza ai Beni Culturali di Salerno e Avellino (CHE AMMINISTRA INTERAMENTE I FONDI ECONOMICI), il sottoscritto (CHE NON GESTISCE NEANCHE UN SINGOLO EURO DI PERSONA) e la mia Associazione Culturale, che, al contrario da quanto sostenuto con sorprendente sicurezza dal Sindaco di Salento Michele Santoro (che è lo stesso già passato alle cronache per aver "picconato" le mattonelle di poesia) non ha gestito in questo progetto NEMMENO UN EURO. Rispedisco dunque al mittente queste pretestuose e dannose illazioni contro la mia persona CHE HA FATTO DELL'ONESTA', DELLA LEGALITA', DELLA SERIETA', E DELLA PROFESSIONALITA' UNA MISSIONE DI VITA RICONOSCIUTAMI DA SEMPRE DA CHI E' ALTRETTANTO ONESTO. Mi meraviglia dover ancora sottolineare queste cose nel contesto di un Premio così rilevante e bello che tanto significa sia per il Comune di Salento... per il Cilento... per la provincia di Salerno... per l'Italia... per il Mondo... poichè ogni azione culturale elevata eleva il Mondo e l'intera umanità. Invito pertanto il Sindaco Michele Santoro A SCUSARSI PUBBLICAMENTE per le sue illazioni gratuite, ed errate informazioni fornite in merito al coinvolgimento nella gestione dei fondi dell'Associazione Culturale che rappresento, fomentando tra l'altro così i suoi simpatizzanti, come dimostra quanto scritto pubblicamente sui social dal Sig. OSVALDO DE IORIO: "Manca la mattonella del resoconto del finanziamento di 140.000 Euro. Il litigioso personaggio del Monte Stella & Company ne sanno qualcosa!". Tali insinuazioni sono chiaramente lesive alla mia immagine (e a quella di tutte le parti coinvolte), così come le parole del Sindaco Santoro che nella trasmissione del TG SET TV, intervistato dalla giornalista CARMELA SANTI, riferendosi alla riapposizione delle mattonelle aveva affermato testualmente: "Quei personaggi famosi nel Monte Stella e quelli che ci hanno accusato di fasullaggine [riferimento ad un altro poeta] possono esultare. In più se volessero farci conoscere i finanziamenti AVUTI DA QUESTA ASSOCIAZIONE a me risulta di 160.000 euro, come sono stati utilizzati, di questo noi saremmo grati a loro". Incalzato dalla giornalista Carmela Santi, il Sindaco ha aggiunto poco dopo: "Mi risulta che l'associazione abbia ricevuto intorno a 140.000 Euro che non sono passati attraverso le casse comunali, ma PASSATI TUTTI ATTRAVERSO ASSOCIAZIONE. [...] Potrebbero farci sapere come vanno distribuiti questi soldi oltre che offendere le persone su social vari toccati nel loro ego patologico". Evidentemente non soddisfatta dalle illazioni inopportune e mendaci del Sindaco Michele Santoro, la giornalista Carmela Santi ha pensato bene di riprendere la notizia il giorno 9 ottobre su un quotidiano (che in questo caso subisce a sua volta un danno avendo pubblicato questo articolo e perdendo in tal modo credibilità) "Il Mattino" (edizione di Salerno). Nello stesso articolo la giornalista inserisce il seguente sottotitolo "[...] ora chiarazza dei fondi pubblici". (Virgolettato attribuito al Sindaco Michele Santoro). Nel corpo del testo inoltre la notizia viene presentata nel modo seguente: Tuttavia, Santoro ha anche approfittato per tornare SU UN ALTRO PUNTO CRITICO DELLA VICENDA: LA GESTIONE DEI FONDI PUBBLICI. "Oltre 120 mila euro sono stati investiti in questo progetto" dice il sindaco, chiedendo all'associazione promotrice dell'iniziativa di fornire chiarimenti su come siano stati utilizzati i soldi. "E' giusto che la comunità sappia come sono stati spesi questi fondi pubblici, è necessaria un po' di trasparenza". Dunque premesso che Santoro ha ricevuto il Protocollo d'intesa ufficiale firmato in precedenza dall'avvocato Gabriele De Marco e che dunque ha un rapporto diretto con qualsiasi informazione relativa al premio che, ricordiamolo, ha da sempre promosso il suo borgo in particolare, è incredibile constatare che ad oggi non solo il Sindaco non si sia informato sulla gestione dei fondi, dato che gli stava così a cuore, ma che affermi con certezza una cosa che è ASOLUTAMENTE FALSA POICHE' L'ASSOCIAZIONE E' SOLO PARTNER NELLA COLLABORAZIONE E NON GESTISCE FONDI ECONOMICI (dunque si sarebbe dovuto informare meglio prima di concedersi un'ennesima caduta di stile, corredata da offese e riferimenti personali alla mia persona e a quella di altri, lasciando così la porta aperta a basse speculazioni come alcuni commenti pubblici sulla sua bacheca (e non solo) di facebook dimostrano, in primis quello del già citato Osvaldo De Iorio per il quale, avendolo fotografato, mi riservo di valutare con il mio avvocato se vi sono gli estremi per un'azione legale. Vorrei inoltre chiedere alla giornalista Carmela Santi quali fonti ha utilizzato per asserire che quello dei fondi pubblici utilizzati rappresenta "un altro punto critico della vicenda" per capire se lei sa qualcosa che io non so... Le sue parole, infatti, in qualche modo potrebbero far immaginare ai lettori del quotidiano ad un problema già noto (cosa chiaramente FALSA) alle cronache legato all'amministrazione degli stessi fondi pubblici per questo MIO PULITISSIMO E MERAVIGLIOSO PROGETTO DI ELEVAZIONE TOTALE DEL TERRITORIO LOCALE E NAZIONALE E DELLE ARTI!! PS Mi aspetto ora scuse pubbliche anche da parte della giornalista Carmela Santi che non si è informata a dovere prima di scrivere l'articolo su "Il Mattino" (giornale tra l'altro rappresentato da giornalisti solitamente, credo, molto attenti come Erminia Pellecchia e dallo stesso direttore Alessandro Barbano che evidentemente hanno dato per buone queste informazioni, subendo a loro volta, come accennato, un danno d'immagine). La stessa Santi, tra l'altro, è la medesima giornalista che invitò il Sindaco Santoro nella sua trasmissione in occasione del "picconamento" e che non mi diede la possibilità di replicare allo stesso Sindaco sebbene io glielo chiesi espressamente attraverso diversi messaggi dove le domandavo diritto di replica. Messaggi ai quali nemmeno mi rispose... negandomi di fatto il diritto a difendermi... PPS C'è scritto sul mosaico a me dedicato nella sala del Comune di Omignano "NON BISOGNA AVERE PAURA DEI SOGNI MA DI CHI NON VUOLE FARCI SOGNARE.".
Id: 3489 Data: 12/10/2024 12:46:41
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Vincitori Cilento International Poetry Prize (X ed. 2024)
Testa, Fosse, Mazzucco, Napoleone, Curino e Vairetti trionfano al Cilento International Poetry Prize (X edizione, 2024).Il Cilento International Poetry Prize ha vissuto una decima edizione all’insegna dell’alta cultura e delle profonde emozioni con i suoi premiati di altissimo pregio. I vincitori si sono avvicendati sulla scena intervistati dal Soprintendente ABAP di Salerno e Avellino, Raffaella Bonaudo, dal Direttore Artistico Menotti Lerro e dalla giuria tutta, con le motivazioni lette con eleganza dalla dott.ssa Rosa Maria Vitola, responsabile del progetto, e immersi in un’atmosfera di assoluta bellezza creata dai maestri musicisti. In una Sala Teatro Pasolini gremita, il premio - organizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino in collaborazione con il Centro Contemporaneo delle Arti, e con il Patrocinio della Regione Campania, del Comune di Salerno, della Provincia di Salerno, dell’Ente Parco Cilento e Vallo di Diano, dell’Università degli Studi di Salerno - DISPS, DIPSUM, DISPAC, del Comune di Salento Cilento, del Comune di Roccadaspide, della Fondazione della Comunità Salernitana, dell’Associazione Uni in Strada di Salerno e del Teatro Pubblico Campano - condotto magistralmente dalla giornalista e conduttrice RAI, Vittoriana Abate, è stata tra l’altro arricchita con i raffinati intermezzi dei M° Carmine Padula, Mariano Castiello e il trio d’archi composto dai M° Eduardo Caiazza, Alessandro Marino e Serena Giordano. Il “Cilento Poesia” nasce nel 2017 a Salento, tipico borgo cilentano, Paese della Poesia, da un’idea di Menotti Lerro. Lo stesso riconoscimento, fin dalla prima edizione, si è distinto per l’altissimo prestigio dei premiati, ed è riuscito a imporsi nel panorama internazionale anche grazie al lavoro sinergico con la Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino / Ministero della Cultura. Un Premio che oramai rappresenta il fiore all’occhiello del Movimento letterario-artistico e filosofico dell’Empatismo sorto nell’innovativa Piramide Culturale del Cilento (con ben 25 paesi di alta cultura aderenti) che è il suo epicentro, la sua casa. I manufatti, che sono stati realizzati dalle sapienti mani dei maestri ceramisti Lucio Liguori e Alessandro Mautone, sono stati consegnati al poeta Enrico Testa; ai narratori Jon Fosse e Melania Mazzucco; al musicista Lino Vairetti; all’artista Giulia Napoleone; all’attrice Laura Curino. A decretare i vincitori della decima edizione è stata una commissione di esperti presieduta dal direttore artistico Menotti Lerro e composta da: Katia Ballacchino, Mariagrazia Barone, Mauro Alfo Borella, Aurora Egidio, Rosa Giulio, Maria Tommasa Granese, Wilma Leone, Antonello Pelliccia, Leandro Ventura, Rosa Maria Vitola, Stefania Zuliani. Sono inoltre intervenuti nell’ambito della premiazione: Gennaro Cuccurullo, presidente associazione “Uni in Strada”; Antonia Autuori, presidente della “Fondazione della Comunità Salernitana”; Antonia Wilburger, Consigliere Comune di Salerno. Emozionante l’interpretazione dei testi poetici da parte dell’attore Renato De Rienzo. Un altro rilevante momento da custodire nella memoria individuale e collettiva del territorio cilentano e salernitano, sempre più culla della poesia mondiale.
Id: 3488 Data: 11/10/2024 19:54:01
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Narratori Empatici - Un’Antologia (Scuola Empatica)
NARRATORI EMPATICI - (Antologia in Progress) "Nuovo Manifesto sulle Arti" di Lerro e Pelliccia a cura di Menotti Lerro Maurizio De Giovanni, Diego De Silva, Sandro Gros-Pietro, Menotti Lerro, Dacia Maraini, Raffaele Nigro, Maria Rita Parsi, Olga Tokarczuk. *L’unione è avvenuta nel nome dell’Empatia (e del nuovo movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020: l'Empatismo), il volersi sentire vicini gli uni agli altri, rifiutando l’individualismo estremo nelle arti e mirando ad una riunione delle stesse partendo dalla simile pulsione che determina ogni artista.
Id: 3484 Data: 08/10/2024 20:52:32
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Musicisti Empatici - Un’Antologia: Scuola Empatica-Empatismo
MUSICISTI EMPATICI - (Antologia in Progress) "Nuovo Manifesto sulle Arti" di Lerro e Pelliccia a cura di Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, Lino Vairetti Gennaro Barba, Pasquale Capobianco, Eduardo Caiazza, Mariano Castiello, Vincenzo Cascella, Andrea Castelli, Marco Cecioni, Francesco Citera, Donatella del Monaco, Annibale Giannarelli, David Jackson, Bernardo Lanzetti, Gianni Leone, Mauro Martello, Franco Mussida, Gianni Nocenzi, Antonio Onorato, Carmine Padula, Stefano Pantaleoni, Michele Pecora, Salvatore Priore, Corrado Rustici, Santino Scarpa, Jenny Sorrenti, Aldo Tagliapietra, Alfredo Tisocco, Irvin Vairetti, Lino Vairetti, Vincenzo Zitello. *L’unione è avvenuta nel nome dell’Empatia (e del nuovo movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020: l'Empatismo), il volersi sentire vicini gli uni agli altri, rifiutando l’individualismo estremo nelle arti e mirando ad una riunione delle stesse partendo dalla simile pulsione che determina ogni artista.
Id: 3483 Data: 08/10/2024 20:30:33
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Artisti Empatici - Un’Antologia (Scuola Empatica-Empatismo)
ARTISTI EMPATICI - (Antologia in Progress) "Nuovo Manifesto sulle Arti" di Lerro e Pelliccia a cura di Antonello Pelliccia e Menotti Lerro Anna Bianchi, Deborah Farina, Renato Galbusera, Omar Galliani, Andrea Granchi, Edoardo Landi, Victor Lucena, Gianni Macalli, Carlos Medina, Cesare Nardi, Giulia Napoleone, Antonello Pelliccia, Antonio Perotti, Nello Teodori. *L’unione è avvenuta nel nome dell’Empatia (e del nuovo movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020: l'Empatismo), il volersi sentire vicini gli uni agli altri, rifiutando l’individualismo estremo nelle arti e mirando ad una riunione delle stesse partendo dalla simile pulsione che determina ogni artista.
Id: 3482 Data: 08/10/2024 20:20:13
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Premio Cilento in Campus, 2024, Università di Salerno
In occasione della decima edizione del Premio Cilento Poesia, fondato da Menotti Lerro nel 2017, promosso dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno in collaborazione e con il patrocinio della Regione Campania, del Comune e della Provincia di Salerno, dei Comuni di Salento Cilento e Roccadaspide, dell’Ente Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano Alburni e di tre dipartimenti dell’Università degli Studi di Salerno (Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale DiSPaC, Dipartimento di Studi Politici e Sociali DISPS e Dipartimento di Studi Umanistici DIPSUM), si terrà presso il Campus di Fisciano un programma di incontri che coinvolge Laura Curino e Giulia Napoleone, artiste a cui è stato attribuito quest’anno il prestigioso premio. Promosso dal DiSPaC - Dipartimento di Studi del Patrimonio Culturale e curato dalle docenti Aurora Egidio e Stefania Zuliani, componenti della giuria del premio, gli incontri del Premio Cilento in Campus 2024, che coinvolgono anche il Centro Studi Interdipartimentale Alfonso Gatto, daranno l’occasione agli studenti e alla comunità accademica di approfondire la conoscenza di due figure significative della cultura italiana degli ultimi decenni e di avvicinare la loro opera. Ad aprire il programma sarà l’attrice, regista e drammaturga Laura Curino, ospite dell’Università di Salerno in due giorni divisi fra racconto di sé e rappresentazione.
Martedì 8 ottobre alle ore 10 si terrà nell’aula 12 del Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale un incontro dal titolo Restare umani. La funzione del teatro, introdotto e coordinato da Aurora Egidio, docente di Discipline dello spettacolo al DiSPaC. In dialogo con gli studenti Laura Curino racconterà del suo percorso artistico, della necessità di coniugare talento e vocazione con una formazione permanente, delle strategie necessarie per trasformare la passione artistica in professione, del teatro, luogo collettivo, e della sua funzione nel nostro presente. L’attrice e drammaturga si soffermerà infine sulla genesi dello spettacolo OLIVETTI, Camillo, alla radice di un sogno, discutendo delle ragioni che lo hanno ispirato, del lavoro di documentazione e ricerca sul campo, della costruzione del testo, della messa in scena e della particolare accoglienza che pubblico e critica hanno riservato a questo lavoro nel corso degli anni.
Mercoledì 9 ottobre alle ore 11 proprio lo spettacolo OLIVETTI, Camillo, alla radice di un sogno, sarà messo in scena al Teatro di Ateneo. Si tratta di un monologo, dedicato ad una delle più importanti avventure industriali italiane, di cui autrice, regista e protagonista è la stessa Laura Curino.
Giovedì 10 ottobre alle ore 11 presso la sala conferenze della biblioteca umanistica “E, Caianiello” toccherà a Giulia Napoleone raccontare della propria intensa e sensibile ricerca sull’immagine, un itinerario che nel corso di oltre sessant’anni ha portato l’artista, nata a Pescara nel 1936, a incrociare esperienze e protagonisti dell’arte e della cultura internazionale. Il suo è un percorso creativo caratterizzato dal rigore, da un’ostinata passione per il segno inciso e per la vibrazione del colore che fin dagli anni ’70 del secolo scorso ha trovato nella forma del libro d’artista un terreno privilegiato di verifica e di sperimentazione. Presenti nelle maggiori collezioni pubbliche europee, proprio i libri di Giulia Napoleone saranno oggetto della conversazione che l’artista terrà con Vincenzo Salerno, docente di Letterature comparate e promotore del Laboratorio Libri d’Artista dell’Ateneo, e con Stefania Zuliani, docente di Teoria della critica d’arte. L’incontro sarà infatti l’occasione di presentare alla comunità accademica l’importante collezione di libri d’artista che Giulia Napoleone ha con grande generosità voluto donare all’Ateneo salernitano. Undici preziosissimi volumi che documentano dal 1974 ad oggi la cura con cui l’artista ha realizzato opere in edizione limitata o addirittura unica, accompagnando i testi di grandi poeti del passato e del presente o riservando lo spazio della pagina esclusivamente al ritmo del disegno e alla musicalità del colore.
IL PROGRAMMA Martedì 8 ottobre 2024, ore 10 - aula 12 DiSPaC Restare umani. La funzione del teatro Incontro con Laura Curino, attrice, regista e drammaturga Saluti Armando Bisogno Direttore del DiSPaC Annamaria Sapienza Presidente del Davimus Introduce Aurora Egidio
Mercoledì 9 ottobre 2024, ore 11 – Teatro di Ateneo Spettacolo Olivetti. Camillo, alle radici del sogno
Giovedì 10 ottobre 2024, ore 11- Sala conferenze della Biblioteca Umanistica E. Caianiello Giulia Napoleone in dialogo con Vincenzo Salerno e Stefania Zuliani In occasione della donazione all’Ateneo di undici libri realizzati dall’artista Saluti Maria Rosaria Califano - Direttrice del Polo Bibliotecario di Ateneo Armando Bisogno- Direttore Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale Carmine Pinto – Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici
Id: 3480 Data: 06/10/2024 22:09:58
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Poeti Empatici Italiani - Un’Antologia (Scuola Empatica)
Poeti Empatici Italiani - (Antologia in progress) "Nuovo Manifesto sulle Arti" di M. Lerro e A. Pelliccia - a cura di Menotti Lerro Franco Arminio, Alberto Bertoni, Corrado Calabrò, Roberto Carifi, Emilio Coco, Maurizio Cucchi, Massimo Dagnino, Milo De Angelis, Gabriela Fantato, Giovanna Frene, Mario Fresa, Tomaso Kemeny, Vivian Lamarque, Lucrezia Lerro, Menotti Lerro, Franco Loi, Valerio Magrelli, Dacia Maraini, Giampiero Neri, Giancarlo Pontiggia, Davide Rondoni, Ottavio Rossani, Tiziano Rossi, Mario Santagostini, Gabriella Sica, Luigia Sorrentino, Enrico Testa, Elio Pecora, Rossella Tempesta, Gian Mario Villalta, Lello Voce. - Decade di riferimento nascita: 1920 - Neri. 1930 - Calabrò, Kemeny, Loi, Maraini, Pecora, Rossi. 1940 - Carifi, Coco, Cucchi, Lamarque, Rossani. 1950 - Bertoni, De Angelis, Magrelli, Pontiggia, Santagostini, Sica, Testa, Villalta, Voce. 1960 - Arminio, Dagnino, Fantato, Frene, Rondoni, Sorrentino, Tempesta. 1970 - Fresa, Lerro. 1980 - Lerro. *L’unione è avvenuta nel nome dell’Empatia (e del nuovo movimento letterario, artistico, filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020: l'Empatismo), il volersi sentire vicini gli uni agli altri, rifiutando l’individualismo estremo nelle arti e mirando ad una riunione delle stesse partendo dalla pulsione simile che determina ogni artista. *Questa antologia è dedicata a Giorgio Bàrberi Squarotti, Remo Bodei, Alessandro Serpieri, Maria Teresa Chialant e Carolyn Lyle. Categorie: Poeti Empatici, Empatismo, Scuola Empatica, Empatia, Movimento Empatico, Empathism, Empathic Movement, Movimento letterario, artistico, filosofico e culturale, 2020, "Nuovo Manifesto sulle Arti" di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia, Poesia italiana, Poesia, Letteratura, Italian Poetry, Italian Literature, Poeti italiani, Poesia Contemporanea, Poesia Moderna, Poesia del 2000, Poesia nuovo millennio.
Id: 3477 Data: 06/10/2024 09:14:57
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- Letteratura
Tomas Arana tra i Maestri Empatici (adesione Empatismo 2024)
Id: 3476 Data: 05/10/2024 15:22:50
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- Letteratura
Percorso Empatico Culturale del Cilento
“Percorso Empatico-Culturale del Cilento” Itinerario turistico-culturale consigliato in 10 Paesi scelti dalla Piramide: Agropoli-Paestum-Salento Cilento-Velia-Omignano-Piano Vetrale-Palinuro-Magliano Vetere-Roccadaspide-Vatolla Agropoli “Paese del Castello”; Paestum “Paese di Poseidone”; Roccadaspide “Paese della Difesa”; Magliano Vetere “Paese della Paleontologia”; Vatolla “Paese dell’Otium” (dimora storica di Giambattista Vico); Omignano “Paese degli Aforismi”; Salento Cilento “Paese della Poesia”; Piano Vetrale “Paese dei Murales” (patria di Paolo De Matteis”); Velia “Paese della Filosofia” (patria di Parmenide); Palinuro “Paese del Mito”; Monte Stella (luogo dei megaliti, primi dèi empatici, presenti o dispersi). *Il percorso Empatico-Culturale è stato tracciato e proposto da Menotti Lerro, insieme al Comune di Orria Cilento, rappresentato dal sindaco Agostino Astore; al Comune di Roccadaspide, rappresentato dal sindaco Gabriele Iuliano; al Comune di Magliano Vetere, rappresentato dal sindaco Adriano Piano; all'avv. Gabriele De Marco, già sindaco di Salento Cilento; alla dott.ssa Elvira Serra, Consigliere Comunale di Agropoli; alla dott.ssa Rosa Maria Vitola, funzionario Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici di Salerno e Avellino; al Presidente della ProLoco di Orria, Luigi Inverso; ai fondatori dell’Associazione “Fiaba in Borgo”, Maria Luisa Di Matteo e Giuseppe Sica; all'architetto, art creator Antonello Pelliccia (Accademia di Belle Arti di Brera); all'architetto, artista Mauro Afro Borella (Accademia Albertina di Torino); alla prof.ssa Elena Paruolo (Università degli Studi di Salerno); al Critico Letterario Francesco D'Episcopo (Università Federico II di Napoli); alla prof.ssa, sociologa e psicologa Diana Nese; alla scrittrice, psicoterapeuta Maria Rita Parsi. *Special travellers: - Dal 21 marzo 2025, Lino Vairetti, fondatore e frontman degli Osanna, inizierà il viaggio per ispirare un suo nuovo componimento poetico-musicale. N.B. Per visite organizzate, anche per visitare tutti i paesi della Piramide (25), rivolgersi ai seguenti recapiti: VIDEO: Percorso Empatico Culturale del Cilento - Itinerario consigliato all'interno della Piramide Empatica (youtube.com) ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- [Gli altri paesi culturali visitabili della Piramide sono: Vallo della Lucania - "Sede Storica del Centro Contemporaneo delle Arti"; Trentinara - "Paese dell'Amore"; Albanella - "Paese delle Terre d'Italia"; Massicelle - "Paese del Giocattolo Povero"; Casal Velino - "Paese dell'Approdo"; Sapri - "Paese della Spigolatrice"; Centola - "Paese della Contemplazione"; Teggiano - "Paese della Principessa Costanza"; Padula - "Paese dei Certosini"; Polla - " Paese dei Libri"; Sassano - "Paese delle Orchidee"; Sanza - "Paese dell'Accoglienza"; Montesano - "Paese dell'Acqua"; San Mauro Cilento - Paese degli Incunaboli e delle Cinquecentine"; Vibonati - "Paese dei Portali"]. -VIDEO: Piramide Culturale del Cilento: svelamento ad Agropoli con Menotti Lerro, R. Mutalipassi, E. Serra (youtube.com)
Id: 3475 Data: 04/10/2024 19:28:19
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- Letteratura
Premio Internazionale Cilento Poesia 2024 - Empatismo
E’ stato presentato a Palazzo Ruggi D’Aragona, nella Sala Mario A. De Cunzo, a Salerno, l’edizione 2024 del Premio Internazionale Cilento Poesia. Alla presentazione sono intervenuti: Raffaella BONAUDO, Soprintendente ABAP di Salerno e Avellino; Menotti LERRO poeta e scrittore, Direttore Artistico del Premio; Rosa Maria VITOLA Funzionaria della SABAP di Salerno e Avellino, responsabile del progetto Cilento International Poetry Prize, Ermanno GUERRA Consulente alla cultura del Sindaco di Salerno, Prof.ssa Stefania ZULIANI e Prof.ssa Aurora EGIDIO componenti della commissione del Premio Internazionale Cilento Poesia. Il premio, giunto alla sua decima edizione, è un riconoscimento conferito ai maggiori poeti, scrittori e artisti presenti nel panorama italiano e mondiale contemporaneo. Organizzato dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino in collaborazione e con il Patrocinio della Regione Campania, del Comune di Salerno, della Provincia di Salerno, dell’Ente Parco Cilento e Vallo di Diano, dell’Università degli Studi di Salerno – DISPS, DIPSUM, DISPAC, del Comune di Salento Cilento, del Comune di Roccadaspide, del Centro Contemporaneo delle Arti, della Fondazione della Comunità Salernitana, dell’Associazione Uni in Strada di Salerno e del Teatro Pubblico Campano, vedrà il suo culmine nella serata del 10 ottobre, alle ore 19.30, alla Sala Teatro Pasolini di Salerno, dove, con la conduzione di Vittoriana Abate – Giornalista e conduttrice RAI, saranno consegnati i riconoscimenti. Raffaella Bonaudo: “Il Premio Cilento Poesia è un’occasione di promozione per l’intero territorio e, se possibile, per tutta la Provincia di Salerno. Una possibilità di apertura culturale che il Ministero della Cultura ha promosso con liberalità, nella convinzione che l’identità culturale, così forte in questo territorio, possa autonomamente e orgogliosamente confrontarsi e riconoscersi nel panorama intellettuale internazionale”. Il Premio Cilento Poesia, che nasce come Premio Nazionale nel 2017 a Salento, tipico borgo cilentano, da un’idea di Menotti Lerro, e che fin dalla prima edizione si è distinto per l’altissimo prestigio dei poeti premiati, è riuscito a imporsi nel panorama internazionale anche grazie al lavoro sinergico con la Soprintendenza ABAP di Salerno e Avellino. Il Premio Cilento rappresenta il fiore all’occhiello del Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale dell’Empatismo sorto nell’innovativa Piramide Culturale del Cilento (con 25 nuovi paesi di alta cultura aderenti) che è il suo epicentro, la sua casa. Menotti Lerro: “Voglio semplicemente ringraziare la Soprintendenza di Salerno e Avellino e il Ministero della Cultura, dunque la dott.ssa Raffaella Bonaudo e la dott.ssa Rosa Maria Vitola, la Commissione del Premio e l’agenzia Wave Tribe che ci ha seguiti. Il Premio Internazionale Cilento Poesia credo sia diventato uno dei più prestigiosi a livello internazionale. È un traguardo storico del Cilento, della Provincia di Salerno, dell’Italia. Grazie di cuore a tutti”. Dal 2022 il Progetto Premio Internazionale Cilento Poesia ha una svolta internazionale grazie al finanziamento del Ministero della Cultura / Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio a favore della Soprintendenza, a valere sul Fondo per il potenziamento della cultura e della lingua italiana all’estero. Rosa Maria Vitola: “Il Progetto Cilento Poesia è un progetto ampio che favorisce e promuove iniziative, tra cui il Cilento International Poetry Prize, tese a promuovere e a rafforzare la consapevolezza del valore della lingua e della cultura italiana e cilentana in Italia e nel mondo”. A decretare i vincitori della decima edizione del Premio Internazionale Cilento Poesia è stata una commissione di esperti presieduta dal direttore artistico Menotti Lerro e composta da Katia Ballacchino, Mariagrazia Barone, Mauro Alfo Borella, Aurora Egidio, Rosa Giulio, Maria Tommasa Granese, Wilma Leone, Antonello Pelliccia, Leandro Ventura, Rosa Maria Vitola, Stefania Zuliani. I riconoscimenti, che sono stati realizzati dai maestri ceramisti Lucio Liguori e Alessandro Mautone, saranno consegnati al poeta Enrico Testa – Premio per la Poesia, a Jon Fosse scrittore e drammaturgo norvegese, vincitore del NOBEL per la letteratura nel 2023, e a Melania G. Mazzucco scrittrice e drammaturga – Premio per la Narrativa, al musicista Lino Vairetti – Premio per la Musica, all’artista Giulia Napoleone – Premio per l’Arte, all’attrice Laura Curino – Premio per il Teatro. Ospiti della serata l’attore Renato De Rienzo, il pianista Carmine Padula e il violinista Eduardo Caiazza. L’ingresso alla serata è gratuito, fino ad esaurimento posti.
Id: 3474 Data: 04/10/2024 13:53:10
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- Letteratura
New Manifesto on the Arts by Lerro and Pelliccia
The New Manifesto on the Arts (Italian: Nuovo Manifesto sulle Arti) is a manifesto (considered the bases of the Empathism) co-authored by the Italian poet Menotti Lerro and the Italian painter Antonello Pelliccia in 2018. In this document the authors express the wish to create a feeling of solidarity and cooperation built on the value of a new aggregation among artists. A new movement based on a manifesto which places empathy, the need to feel close, at the centre of a vision of the self, in contrast to previous views of artists as isolated. Key to this manifesto are the importance of interdisciplinarity and the “Total Artist” in the contemporary age
Id: 3473 Data: 04/10/2024 01:03:14
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- Letteratura
Cilento International Poetry Prize X Edition, Empathism 2024
Si è tenuta il giorno 3 OTTOBRE la CONFERENZA STAMPA (CON ANNUNCIO VINCITORI) in vista della DECIMA EDIZIONE del PREMIO INTERNAZIONALE CILENTO POESIA (10 OTTOBRE, TEATRO SALA PASOLINI DI SALERNO). -Finanziato dal Ministero della Cultura, il Premio rappresenta il fiore all'occhiello, e uno dei più rilevanti premi internazionali, del maggiore movimento letterario-artistico-filosofico della contemporaneità: l'EMPATISMO (sorto nel 2020 all'interno della PIRAMIDE CULTURALE DEL CILENTO) e viene conferito a Poeti, Artisti di ogni disciplina che si sono particolarmente distinti nel corso della propria CARRIERA.
-Approfitto per ringraziare dell'instancabile ed egregio lavoro fatto anche quest'anno da parte della Soprintendenza di Salerno e Avellino, in particolare da parte del Soprintendente, dott.ssa Raffaella Bonaudo, e dal Responsabile del progetto, dott.ssa Rosa Maria Vitola. Inoltre ringrazio la commissione di altissimo prestigio e competenza, che mi onoro di presiedere, composta da:
Katia Ballacchino Professoressa Associata in Discipline Demoetnoantropologiche - DiSPS Università degli Studi di Salerno. Antropologa Culturale, Ph.D.
Mariagrazia Barone Funzionario per la promozione e Comunicazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino - Segretario verbalizzante della Commissione Premio Internazionale Cilento Poesia.
Mauro Alfo Borella Docente ordinario di Architettura all’Accademia Alberti di Torino, già di design all’Accademia Brera (2008-2023) e di Carrara (2022-2023), al Politecnico di Milano Scuola di Design (2008-2023), HOAA Cina (2017-2019), Università Statale MI (2002-2005) e per master allo IULM (2017-2020). Visiting Professor in Università Europee tra cui: Porto, Lisbona, Madrid, Murcia, Malaga, Budapest, Cracovia
Aurora Egidio Professoressa associata in Discipline dello spettacolo all’Università degli Studi di Salerno. Specializzata in Storia del teatro e critica teatrale presso il Gitis-RATI (Accademia russa di Arte Drammatica) di Mosca. È membro del comitato editoriale di Acting Archives Review. Rivista di studi sull’attore e la recitazione e componente del collegio dei docenti del Dottorato in “Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico-artistica” dell’Università di Salerno.
Rosa Giulio Professore ordinario di Letteratura Italiana all’Università degli Studi di Salerno (DISU). E’ condirettrice della rivista “Studi Italiani” e della Collana “Le Civiltà Letterarie” (Edisud). E’ membro del Direttivo Nazionale dell’Associazione Degli Italianisti (ADI), del Direttivo del Centro Studi Interuniversitario “ Edoardo Sanguineti” e del Centro Interdipartimentale “Alfonso Gatto”
Maria Tommasa Granese Funzionario Archeologo e Responsabile dell’Area Patrimonio Archeologico della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino.
Wilma Leone Funzionario Responsabile del Servizio di Conservazione e Valorizzazione del Sistema Museale e del Patrimonio librario della Provincia di Salerno
Antonello Pelliccia Architetto, Designer, Art Creator. Già Docente presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, già Direttore della Scuola di Design presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Leandro Ventura Dirigente storico dell’arte del Ministero della Cultura e direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. Ha insegnato o insegna presso la Sapienza Università di Roma, l'Università Ca' Foscari di Venezia, l’Università di Perugia, l’Università di Siena, l’Università del Molise, l’Università di Bergamo.
Rosa Maria Vitola Funzionario per la Promozione e Comunicazione, Responsabile dell’Area Patrimonio Demoetnoantropologico e Beni Immateriali della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino - Responsabile del Progetto Premio Internazionale Cilento Poesia.
Stefania Zuliani Professoressa ordinaria di Teoria della critica d’arte e Teoria del museo e delle esposizioni in età contemporanea all’Università di Salerno, dove coordina il dottorato in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica. È dal 2018 componente del comitato scientifico della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma e dal 2022 direttrice artistica della Fondazione Filiberto e Bianca Menna di Salerno.
Albo d'oro premiati: Poesia - 2017 – Davide Rondoni.
- 2018 – Milo De Angelis.
- 2019 – Franco Loi e Roberto Carifi (edizione Speciale presso l'Accademia di Belle Arti di Brera).
- 2019 – Giampiero Neri e Vivian Lamarque.
- 2020 – Elio Pecora.
- 2021 – Dacia Maraini.
- 2022 – Valerio Magrelli e Tiziano Rossi.
- 2023 – Maurizio Cucchi e Najwan Darwish.
- 2024 – Enrico Testa.
Narrativa - 2023 – Diego De Silva e Maria Rita Parsi.
- 2024 – Melania Mazzucco e Jon Fosse.
Critici letterari e filosofi - 2018 – Francesco D'Episcopo.
- 2019 – Umberto Curi.
- 2020 – Remo Bodei (postumo).
Arti visive / visuali- 2023 – Omar Galliani e Antonello Pelliccia.
- 2024 – Giulia Napoleone.
Musicisti - 2023 – Franco Mussida e Bernardo Lanzetti.
- 2024 – Lino Vairetti.
Teatro Sito Ufficiale: https://www.cilentopoesia.it/it/ Albo d'Oro: https://www.cilentopoesia.it/it/la-storia.htm Ministero della Cultura: https://cultura.gov.it/evento/cilento-international-poetry-prize-edizione-2023
Id: 3471 Data: 01/10/2024 17:01:26
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- Letteratura
Some of Menotti Lerros QUOTES in English language
Menotti Lerro (born February 22, 1980) is an Italian poet, writer, playwright, critic, librettist and academic. Quotes- We do not have anything, but the body. The soul is an invention, dust of the cross.
- Non abbiamo che il corpo. L’anima è un’invenzione, polvere di croce.
- Philosophy will fail forever its primary aim because it searches for something that does not exist.
- La filosofia fallirà per sempre il suo primario obiettivo, poiché ricerca qualcosa che non esiste.
- When men feel happy, they think of men who love; when they feel sad they think and pray to God.
- Gli uomini quando si sentono felici pensano agli uomini che amano, quando si sentono tristi pensano e pregano Dio.
- I think that at the bottom of every artist there is absence.
- Credo che alla base di ogni artista ci sia un’assenza.
- We were born as a blank page and we will die as a black page.
- Si nasce come una pagina bianca e si muore come una pagina nera.
- We should live two lives in order to understand the world: one as a man and the other as a woman.
- Bisognerebbe vivere due vite per capire il mondo: una come uomo e l’altra come donna.
- There is no day without darkness and night without light.
- Non c’è giorno senza tenebre e notte senza luce.
- Often behind a great man there is great pain.
- Spesso dietro un grande uomo c’è una grande sofferenza.
- The absence of one we love is not solitude, it is severance.
- L’assenza di chi si ama non è solitudine è ablazione.
- Religiously, I consider myself an atheistic theologian.
- Religiosamente mi reputo un teologo ateo.
- Wherever will the promised light be? Is there a paradise among the clouds maybe, rest in the wind, refreshment on the seabed? Where does the dark, the insomnia, the madness, the crying, the illness, the death finish? Where does God hide himself?
- Dove sarà mai la luce promessa? C’è forse un paradiso tra le nuvole, riposo nel vento, ristoro nei fondali marini? Dove finisce il buio, l’insonnia, la pazzia, il pianto, la malattia, la morte? Dove si nasconde Dio?
- FROM: Andrew Mangham, The Poetry of Menotti Lerro, Cambridge Scholars Publishing 2011, pp. 71-72.
Theater QuotesDonna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno (2016) - Lady Giovanna, the cheater of Salerno (first performed on 25 November 2017 at the Marucelliana Library of Florence).
- If you want understand how a woman loves you just have to listen her words backwards. If you want to understand how a man loves, when he talks about love you must close your ears.
- Donna Giovanna, Act I, scene ii.
- Men are like wine. You taste them, they seem good, they arouse your senses... But after? You suddenly find yourself with your head spinning. And if you are not careful, if you don’t chose only those high quality ones, you will end up feeling also nauseated.
- Donna Giovanna, Act I, scene ii.
- Remember that the sun doesn’t belong more to a man than to you. Never let yourself to be put in the shadow.
- Donna Giovanna, Act I, scene ii.
- I want to follow the instinct, the passion of my desire, once unspeakable. The moments of love serve to remind us that our condition tends to happiness!
- Donna Giovanna, Act I, scene iii.
- We were born boys or girls, but we don’t know what we will become, to which gender we will belong to at death.
- Donna Giovanna, Act I, scene iii.
- Happiness is the illusion of being happy, unhappiness is the fear of being it. A little bit of fear helps you to live in the light, too much strangles you in the dark.
- Donna Giovanna, Act I, scene iii.
- We deceive ourselves to be the same for our whole life, instead we are other every moment.
- Donna Giovanna, Act I, scene iii.
- Yes, warn her! Warn her that I’ve decided to put an end to her existence. Life is nothing but a river destined to dry itself, a source kept luxuriant for a few years by the rain that falls from our own eyes.
- Donna Giovanna, Act II, scene ii.
- If you are stupid they’ll humiliate you, if you’re wise they’ll hate you, if you’re beautiful they’ll kill you, and nor the virtues nor the weaknesses of a woman are ever forgiven. Men are blind of rage for being born as monsters, for not being capable to be loved and to love themselves.
- Brunella, Act II, scene ii.
- I know that in a pure heart a wicked person does more damage than a hailstorm in a vineyard.
- Women don’t think with the heart, but with emotions.
- Donna Giovanna, Act II, scene v.
- We should never be afraid of our dreams, but only of who doesn’t want to make us dream.
- Dario, Act III, scene iV.
- The perfect couple is the one which the more one is faraway from the other, the more closer they feel.
- Donna Giovanna, Act III, scene iv.
- Betraying who you love is like betraying yourself!
- Donna Giovanna, Act III, scene iv.
- If God entrusted his word to priests, it’s easy to explain why the world refuses to listen to it.
- Donna Giovanna, Act IV, scene ii.
- I’ve never been afraid to die. Death in my dreams is a walk, compared to what we call life. If I have to fall, I want to do it my way, without anybody supporting me or pushing me.
- Donna Giovanna, Act IV, scene iii.
- Men were born to die! Life has only one purpose: to understand the sense of your own misery.
- Donna Giovanna, Act IV, scene iii.
- When a devil, but also a saint, laughs about your poetry, you laugh about his ignorance!
- Donna Giovanna, Act IV, scene iii.
Poetry Quotes- Poetry cannot be imprisoned in one definition and therefore I myself would have a lot of them, yet no definite and certain definition. I will define, consequently, this literary genre in a different way in comparison with my previous definitions. To being with, I would say that poetry itself is a tool that defines us and the universe, because it is quintessence. (Defining Poetry. From The Poetry of Menotti Lerro, Cambridge Scholars Publishing, 2011, p. 1)
- When I think of poetry, I like to think of it as follows: as the echo of a splash of the sea upon the shadows of those thousand-year-old rocks, that remember – after the continuous modeling of the wind and water – the shadows of the bodies of human beings. A splash capable of emitting a redeeming scent that, once smelt, we cannot live without. (Defining Poetry. From The Poetry of Menotti Lerro, Cambridge Scholars Publishing, 2011, p. 9)
- The false teeth that kissed me / remained here / after you went away. / I sometimes look at them / and see you cleaning them again with string, / with a twig from the field / and then blow on them, patiently, with love. / One day, maybe, I will give them to my jaws. (From: The Poetry of Menotti Lerro, p. 20)
- If life is a mixture of drained rivers / which carry to the sea echoes of water, / we are nothing but shadows – / reflected lights of dead bodies without no possible outlet or shore. (From The Poetry of Menotti Lerro, p. 37)
- The infinite is inside / our eyes; / not outside, not in the things / of this world, / but in their shadows. / Night, Death, Blinking, / take us through the universe again, / out of time. (From: The Poetry of Menotti Lerro, p. 40)
- We grow old in people’s eyes / or when, opening a wardrobe, / the mirror takes us by surprise. / We grow old, half-plunged / in our rivers / seeing portraits reflected / when images flow among a thousand folds; / we grow old in twisted reflections of cutlery / and glasses. (From The Poetry of Menotti Lerro, p. 41)
- The carpentry smelt of trees and incense. / My father spread white Vinavil in grooves, / inserted steel nails with two short, intense blows. / I imitated him, little hammer, between my hands, his tools in miniature… / I dreamt about the Trojan horse. / Then in the evening I hid myself / among sawdust: There is no safer place / in the world he said, with open arms. / Nowadays I take no cover / but in his eyes / (in the calm before the storm); / piece by piece I tidy up / our carpentry. (From The Poetry of Menotti Lerro, p. 42)
- And yet in no time they disappear, / perhaps to reappear in a dream… / But now they are dead, / deleted without having lived / because each man exists just for himself / and when he dies (did he live?) nobody knows / that once he breathed. (From: The Poetry of Menotti Lerro, p. 49)
- Nothing belongs to us / but dreams / confused images of the night, / voices that we do not distinguish anymore. (From: The Poetry of Menotti Lerro, p. 52)
- Tonight I have no desire to sleep. / I want to remain here until morning / writing poetry. / The heart drowns less slowly / when the pen sheds tears / and the paper dries pain. (From: The Poetry of Menotti Lerro, p. 55)
Criticism QuotesDifference between an "autobiography in prose" and "one in verse"A concrete difference between an "autobiography in prose" and "one in verse" probably consists of the fact that the second one is, in many ways, less linked to its narrator than the first one and therefore it ends up raising, even through the use of rhetoric, the personal story of the narrator to a personal and universal story at the same time, as it occurs in Prelude by Wordsworth and throughout the autobiographical poetry where, despite the universality of the narrating “I”, we will not stop to identify that “I” with the author of the poem. (From: Autobiographical Poetry in England and Spain, 1950-1980: Narrating Oneself in Verse, Cambridge Scholars Publishing, p. 175) A concise and substantial distinction between “autobiography in prose” and “autobiography in verse”In other words, wanting to give a concise definition regarding a substantial distinction between “autobiography in prose” and “autobiography in verse”, it could be said that the first differs from the second, as its contents can be either, only personal or aspire to universality, whereas the latter must propose a text that is both personal and universal. (From: Autobiographical Poetry in England and Spain, 1950-1980: Narrating Oneself in Verse, p. 177) Supremacy of the “autobiography in verse” compared with an "autobiography in prose"It is possible to talk about the absolute value and supremacy of the “autobiography in verse” (therefore of a poetic, other than autobiographical work), only when the mere narration of the personal facts is reworked in order to be able to achieve the poetic status that will allow a greater accuracy even in outlining an individual story, especially with regards to the feelings that the characters feel and transmit. So, if we want to use poetry for the purpose of narrating the events of a subject, and this is true not only for autobiographies but for the whole autobiographical poetry, it is necessary that the autobiographer elevates his own personal story to a universal story, without limiting himself exclusively to a faithful narration of facts (which can, instead, be done in prose), but by having the aim, the same one of all poetry, to challenge the centuries through the exemplariness of language and of the proposed lesson (otherwise there is the risk of creating a simple narration with the useless characteristic of starting a new paragraph – thus creating the verse – at about half way, instead of at the end). (From: Autobiographical Poetry in England and Spain, 1950-1980: Narrating Oneself in Verse, pp. 175-176) Empathism: a short definitionThis movement places at its centre of interest the empathic relationship and, therefore, personality in its ontic and ontological constitution. It follows that any creative or didactic experimentation cannot be separated from a process of identification with the other and its contemporaneity as an opportunity of study and sharing of knowledge and interior life stories. The horizon of meaning implies a civil promotion of the artistic society pouring from individual and community growth to ethical purposes mediated by an aesthetic dimension: namely, that of art. (From: Menotti Lerro, in La Scuola Empatica: Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020, Ladolfi publishing 2020, p. 8).
Id: 3469 Data: 30/09/2024 16:30:41
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- Letteratura
Cilento: Empatismo, Piramide Culturale, Premio Cilento
IL CILENTO, LA SUA PIRAMIDE CULTURALE: CASA ED EPICENTRO DEL MOVIMENTO LETTERARIO ARTISTICO E FILOSOFICO DELLA CONTEMPORANEITA': L'EMPATISMO! Oggi voglio invitare l'Italia tutta e il Mondo a visitare la Piramide Culturale del Cilento, epicentro del Movimento Empatico (fondato nel 2020). Invito a scoprire e visitare Salento - "Paese della Poesia", Omignano - "Paese degli Aforismi", Agropoli - "Paese del Castello", Palinuro - "Paese del Mito", Piano Vetrale - "Paese dei Murales", Elea-Velia - "Paese della Filosofia", Paestum - "Paese di Poseidone", Magliano Vetere - "Paese della Paleontologia", Centola - "Paese della Contemplazione", Vatolla - "Paese dell'Otium", Roccadaspide - "Paese della Difesa", Padula - "Paese dei Certosini", Polla - "Paese dei Libri"... e tutti gli altri Paesi della Piramide... Invito, pertanto, a ri-scoprire i luoghi di figure indimenticabili della storia artistico-letteraria mondiale che a questo territorio appartengono, quali Parmenide, Giambattista Vico, Paolo De Matteis... e tutti gli autori, gli artisti, i docenti accademici e le persone di cultura del Movimento Empatico, che tra pochi giorni vivrà l'ennesimo momento di grande passione con l'annuncio ufficiale dei vincitori della X edizione del Premio Internazionale Cilento Poesia (conferenza stampa prevista per il giorno 3 ottobre). - Scopri, inoltre, la magia del Mito disvelato di Unus... l'Artista Totale, figlio di Zeus e di una donna mortale, ucciso per invidia dai fratelli e gettato nel fiume del Cilento, "Alento", determinando così l'antica separazione delle arti, oggi riunificate attraverso la forza sentimentale del Movimento Empatico. Bibliografia di riferimento: -"Nuovo Manifesto sulle Arti" di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia (ClanDestino: 2019); -La Scuola Empatica: movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020 (Ladolfi: 2020); -The Empathic Movement (Cambridge Scholars Publishing: 2023; paperback 2024). Video: Il Sito del Premio Cilento: *Scopri, inoltre, il Triangolo Culturale del Cilento Antico (Salento-Omignano-Vallo); e il Macro Triangolo del territorio salernitano (Scuola Eleatica-Scuola Medica-Scuola Empatica).
Id: 3468 Data: 29/09/2024 18:05:43
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- Letteratura
Secondo Convegno di Orria - resoconto serata del 27-09-2024
Si è concluso il Secondo Convegno di Orria. Hanno partecipato: il Sindaco di Orria, prof. Agostino Astore; il Sindaco di Agropoli, dott. Roberto Mutalipassi; il Consigliere di Agropoli, dott.ssa Elvira Serra; il Presidente GAL "Cilento Regeneratio", avv. Gabriele De Marco; il Presidente dell'Associazione "Fiaba in Borgo" Luisa Di Matteo; Il Poeta Menotti Lerro, fondatore del Movimento Empatico e della Piramide Culturale del Cilento (epicentro movimento). *Ha coordinato la serata il Prof. Giuseppe Sica. L'incontro, appassionato e appassionante, è stato molto proficuo e ha prodotto una nuova iniziativa di alta cultura che sarà messa in campo prossimamente nel nome del Movimento Empatico. Orria, 27 Settembre, 2024
Id: 3467 Data: 27/09/2024 22:08:49
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- Letteratura
Menotti Lerro - Biography in English language (2024)
Menotti Augusto Serse Lerro (22 February 1980) is an Italian poet, writer, playwright, librettist and Anglicist academic. His work explores matters of social alienation and existentialism, the physicality and vulnerability of the body, the interpretation of memories, the meaning of objects and the philosophical importance of human identity. In 2015 he published Donna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno, a feminized bisexual version of the mythical figure of Don Juan, El Burlador de Sevilla. In 2018 he wrote Il Dottor Faust, an original version of the character of Faust. In addition he is the author of a "New Manifesto on the Arts" and the founder of the Empathic Movement (Empathism) that arose in the South of Italy at the beginning of 2020. Lerro was born to Omignano in the Salerno Province. Son of Pietro Lerro, a carpenter, and Rosanna Pinto, a seamstress, he started to write poems when he was seventeen, as he stated in different volumes and interviews. The first componiment was titled "Ceppi incerti" (in English: "Uncertain stumps"), wrote in front of the fireplace of his parents' home. With this, he wanted to suggest both: that his life was as difficult to burn well as those wooden logs in the chimney pot, and that his poetry was still not really ready. He went then to study at Università degli Studi di Salerno where he got his first degree. He has got three sisters older than him: Melinda, Romina and Lucrezia. Lucrezia is also a poet and writer. Large part of his work is dedicated to the figure of his father. In particular there are clear autobiographical references in the semi-autobiographical novel Augusto Orrel: memorie d'orrore e poesia (Joker: 2007) and in the poetry collections Il mio bambino (Genesi: 2011) and Nel nome del padre (Genesi: 2012). In addition, strong allusions to his father and his chronic health problems are also in the theatrical volumes Il gorilla (Genesi: 2015) and Donna Giovanna (Zona: 2015). In 2020 the native municipality gives him the title of Honorary citizen. In that occasion, one of his aphorisms, written in a mosaic, was put on the wall of the council chamber, saying: "Non bisogna aver paura dei sogni, ma di chi non vuole farci sognare" (In English: "We shouldn't be afraid of dreams, but of those who don't want us to dream"). Education and career Lerro studied English and Spanish languages and literatures at University of Salerno, starting in 2000, and received his degree in 2004. During this time he spent seven months in Oxford as an exchange student. In 2006, after working one year in Milan for Mondadori publishing house, he received a scholarship from the University of Salerno to study abroad and began his masters' degree in "The Body and Representation" at the University of Reading under the supervision of Carolyn Williams Lyle. He later received the expert status of “Cultore della Materia” at the University of Salerno and in 2010 became visiting scholar at the University of Reading, where he undertook postgraduate teaching. Later, after completing his PhD in English and Spanish literature at the University of Salerno, under the supervision of Maria Teresa Chialant and Giuseppe Gentile, he became a visiting scholar at the University of Warwick (2014) and at the University of Edinburgh (2020). He taught English Culture and Civilization and English Literature at Ciels University of Milan for four years (2014– 2018) before moving to Padua to teach the same subjects. He collaborated and taught lessons at the Accademia di Belle Arti di Brera, Accademia Albertina and IULM University. In 2022 he received a degree in Italian Studies (In Italian: "Lettere"). Enrolled in the register of journalists since 2005, in 2022 he started writing opinion pieces for the Italian newspaper Affari Italiani. Criticism According to Andrew Mangham: "Menotti Lerro is one of the most interesting poets in modern-day Europe". Lerro has also been praised by the Italian influential critic Giorgio Barberi Squarotti, who defined him as "brillant". In addition, the same Squarotti, wrote a preface at Lerro's collection of poetry titled Gli occhi sul Tempo, Manni editore, 2009. In 2012, Roberto Carifi referred to Lerro as "one of the most interesting poets of the current Italian panorama" in the magazine "Poesia" (Crocetti editore). Moreover, Alessandro Serpieri, known for his work about William Shakespeare and Emeritus Professor at the University of Florence in the end of his preface at Poesie scelte of Lerro (Zona: 2010) stated that "Between despair and dreaming, the poetic voice of Lerro shows a peculiar, expressive power modulated with images (that are often surprising) and a techniques in rhyme and metre that is often masterful". One of his 2015 dramas, Donna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno, was the subject of a Master's degree from a student of the University of Palermo. The same dissertation became the basis for a critical volume about the figure of a female and bisexual Don Giovanni, first performed at the Biblioteca Marucelliana. Maria Teresa Chialant, Professor of English Literature at the Università degli Studi di Salerno stressed the "deep complexity" of Lerro's writing in the review of his dystopian novel 2084: Il potere dell'immortalità nelle città del dolore. In 2009, in the critical volume Gli occhi sulla critica (Zona: 2009) edited by Maria Rosaria La Marca, Nelo Risi stressed that in the poetry of Lerro there were "few illusions, and minimal comforts"; Cesare Segre defined Lerro's poetry "challenging"; Valerio Magrelli affirmed he was "particularly struck by Lerro's poems"; Guido Ceronetti Critical response to his literary work Menotti Lerro at The University of Reading, Poetry Reading, 2011 Donna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno seducing her waitress sent his "best wishes to this melancholy twilight voice"; Alessandro Serpieri said that Lerro had "an authentic poetic voice". In 2008 Mondadori’s literary magazine Nuovi Argomenti selected Lerro as one of the poets to represent the new generation of poets born in the 1980s. Lerro has written several books of poetry and prose. Some of his works have been translated into other languages such as Poeme Alese. He also has visual poetry including Ritagli, consisting of 30 canvases, shown in Berlin, Milan, Florence, Omignano, Vallo della Lucania and Salerno (Pinacoteca di Salerno, Santa Maria de Lama's church and ipogeo del Complesso Monumentale di San Pietro a Corte). The 30 canvases were finally exposed in a "permanent exhibition" in Crescella Square in Roccadaspide for wish of the mayor Gabriele Iuliano. He produced the music CD I Battiti della Notte (Lerro-Krezymon) and in 2015 three concerts have been performed in Poland: Kraków, Warsaw and Gdańsk, organized by Italian Institute of Culture. In 2017, he performed two concerts in Italy: Ascea and Salento, Cilento. In 2019 the concert was given in Vallo della Lucania. Works (organized under the following sub-headings) "Poetry" -Ceppi Incerti (2003); Caffé Giubbe Rosse's series; -Passi di Libertà Silenziose (2005); -Senza Cielo (2006); -Tra-vestito e l'anima (2007); -Sento che ne è valsa la pena (2007); -Primavera (Poesie 1997-2007); (2008) Preface by Roberto Carifi; -I Dieci Comandamenti (2009); Preface by Vincenzo Guarracino; -Gli occhi sul tempo (2009) Preface by Giorgio Barberi Squarotti and Walter Mauro; -Profumi d'Estate (2010); Preface by Luigi Cannillo; -Il mio bambino (2011); Preface by Roberto Carifi, Giuseppe Lupo, Francesco D'Episcopo; -Nel nome del Padre (2012); Preface by Giuseppe Gentile; -Gli anni di Cristo (2013); -Entropia del cuore (2015); Preface by Carla Perugini -Pane e Zucchero (2016); Preface by Giuliano Ladolfi and Carlo Franza -Decanto (2017); Preface by Davide Rondoni -Canto randagio dal Cilento (2019); -Estate (Poesie 2008-2020); (2020); Preface by Giampiero Neri -Lockdown. Profumi d'Autunno (2022); -Una nota sospesa (2023); Preface by Maurizio Cucchi -Memorie e figure di fine millennio (2024); Preface by Enrico Testa "Narrative" -Augusto Orrel: memorie d'orrore e poesia (2007); -Il diario di Mary e altri racconti (2009); -Fuga da Orrel/Flucht vor Orrel (2012); (In Italian and German languages. -Preface and translation by Maria Brunner) -2084. Il potere dell'immortalità nelle città del dolore (2013); -I Mostri di Anoir (2019); "Theatre" -Donna Giovanna (2015); -Il gorilla (2015); -L'ingannatrice di Salerno. Donna Giovanna, Preface by Maria Rita Parsi and Francesco D'Episcopo (Multiple-language version: English, Spanish, Romanian and Italian - 2016); -Donna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno (2017 - Opera Libretto) Prefaces by Maurizio Cucchi and Enrico Renna; -Il Dottor Faust (2018), Preface by Maria Rita Parsi; -La solitudine dei miti (2021) [this volume contains also a Russian version by Valentina Sentsova of the drama Donna Giovanna]; -Disamore (2024), Preface by Maria Rita Parsi; "Aphorism" -Aforismi (2008); -Aforismi di una notte (2008); -Aforismi e Pensieri. Cinquecento gocce dal mio mare (2013); "Poetry in translation" -Poesias elegidas: translated into Spanish by Ana Maria Pinedo Lopez; Preface by Carla Perugini, Alessandro Serpieri and Gabriela Fantato (Zona: 2010); -Selected Poems: translated into English by Andrew Mangham and Maria Rosaria La Marca (Genesi: 2011); -Poeme alese: transleted into Romanian by Simona Samulescu (Genesi: 2013); "Musical CD" -I Battiti della Notte (Zona: 2015); (with Tomasz Krezymon). "Criticism" -I Poeti Senza Cielo (2007); -L'io lirico nella poesia autobiografica (Zona: 2009); (this volume contains interviews to: Giorgio Barberi Squarotti, Franco Buffoni, Roberto Carifi, Franco Loi, Maurizio Cucchi, Giancarlo Pontiggia, Folco Portinari, and others); -La tela del poeta (Genesi: 2010); -Raccontarsi in versi. La poesia autobiografica in Inghilterra e in Spagna (1950-1980), (Carocci: 2012); -Autobiographical Poetry in England and Spain, 1950-1980: Narrating oneself in verse (Cambridge Scholars Publishing: 2017); -The Body in Autobiography and Autobiographical Novels. The Importance of Being Normal (Cambridge Scholars Publishing: 2018); -New Manifesto of Arts (Zona: 2020); -La Scuola Empatica (Ladolfi: 2020); -The Empathic Movement (Cambridge Scholars Publishing, 2023); Hardback edition -The Empathic Movement (Cambridge Scholars Publishing, 2024); Paperback edition. "Books published using heteronyms" -With the name Augusto Orrel, Storie (2007); -With the name Serse Monetti, Storia di un cilentano in giro per il Mondo (2008); "Criticism" -A biographical sketch on "biografieonline"; -Gli occhi sulla critica, edited by Maria Rosaria La Marca (Zona editrice: 2010); -The Poetry of Menotti Lerro, edited by Andrew Mangham (Cambridge Scholars Publishing: 2011); -The Poetry of Menotti Lerro, edited by Andrew Mangham (Cambridge Scholars Publishing: 2012); Paperback enlarged version. -Menotti Lerro. Tra Drammaturgia e Narrativa, edited by Francesco D'Episcopo (Genesi editrice: 2019); -«Entropia del cuore» di Menotti Lerro. Segreti e suggestioni, edited by Francesco D'Episcopo (Genesi editrice: 2020); "Secondary bibliography" -«Donna Giovanna» di Menotti Lerro. L'innovazione del mito, edited by Sara Cudia (Zona editrice: 2020); -Maria Teresa Chialant, "2084. Il potere dell'immortalità nelle città del dolore", IF edited by Riccardo Gramantieri e Giuseppe Panella, Odoya publishing, N. 20/2016, pp. 164-165; -Francesco D'Episcopo, "Il Cilento nel mondo attraverso la voce di Menotti Lerro", in "Riscontri" (Magazine), AD XLIV. N. 3. Settembre-Dicembre 2023, pp. 125-128; -Maurizio Cucchi, "La modernità del Movimento Empatico", on the daily newspaper Avvenire, 15 June 2024, p.16. -Maurizio Cucchi, "E' assai arduo l'uso della rima", La Stampa, 2006. -Maurizio Cucchi, "Cosa intendono i poeti quando dicono 'io'", on the daily newspaper Avvenire, 12 December, 2012, p. 22. -Francesco D'Episcopo, "Sinerge. Scuola Eleatica, Scuola Medica, Scuola Empatica: il triangolo culturale del territorio salernitano, da Parmenide a Lerro"; In "Riscontri" (Magazine), pp. 13-14. Anno XLIV - N.2 Maggio-Agosto 2022, edited by Ettore Barra -Gino Ruozzi, "Rime che fanno il verso all'aforisma", Il Sole 24 ore, 22 July, 2012, p. 16. -Carlo Carabba (edited by), Nuovi Argomenti, Mondadori, "Non ancora trentenni", "Menotti Lerro. Senza volto né voce" N. 41, quinta serie, Gennaio – Marzo 2008, pp. 194–195; -Gabriella Sica, Scrivere in versi, "La poesia degli anni dieci" (Il Saggiatore: 2011), p. 256; -Vincenzo Schettino, La Decima Musa (Firenze University Press: 2016), p. 260; -Davide Puccini "Review at Gli occhi sul tempo (2009)"; On "Poesia" (Crocetti), Mensile Internazionale di Cultura Poetica, Anno XXII, Novembre 2009, N. 243, pp. 62–63. Giancarlo Pontiggia, Review of Primavera of Menotti Lerro (2008); -On the literary magazine "Testo. Studi e Teoria e Storia della Letteratura e della Critica" N° 59 – Nuova Serie. Anno XXXI. Gennaio-Giugno 2010. Three poems by Menotti Lerro on the literary magazine "ClanDestino", edited by Davide Rondoni. -On Italian Literature since 1900 in English Translation (edited by Robin Healey), University of Toronto Press (2019). -On "The European Journal of life writing", volume X (2021), edited by J Görbert, ML Hansen, JC Wolf, "The self in verse. Exploring Autobiographical Poetry". -On "Poezia", Romanian revista de cultura poetica, edited by Marius Chelaru (writer), Anul XX, nr. 4 (74) iarna 2015, pp. 177–180; -A biographical sketch and poems of Menotti Lerro on the Italian literary magazine "Vernice", Anno XIX n°49, pp. 287–295; -Some poems of Menotti Lerro on the American literary magazine "Gradiva. International Journal of Italian Poetry", Number 39/40 Spring/Fall 2011, pp. 103–104; -Roberto Carifi on Menotti Lerro, in the International literary magazine "Poesia", Crocetti editore, Anno XVI, Febbraio 2003, N. 169, p.77. -Roberto Carifi on Ceppi incerti (2003), in "Poesia", Anno XVI, Giugno 2003, N. 173, p. 77. -Roberto Carifi on Senza cielo (2006), in "Poesia", Anno XIX, Settembre 2006, N. 208, p. 77. -Roberto Carifi on Menotti Lerro in "Poesia", Anno XX, Giugno 2007, N. 217, p. 77. -Roberto Carifi on Primavera (2008), in "Poesia", Anno XX, Novembre 2007, N. 221, p. 78. -Roberto Carifi on I Poeti Senza Cielo (2007), in "Poesia", Anno XXI, Marzo 2008, N. 225, p. 78. -Roberto Carifi on Gli occhi sul tempo (2009), in "Poesia", Anno XXII, Febbraio 2009, N. 235, p. 77. Roberto Carifi on Profumi d'Estate (2010), in "Poesia", Anno XXIII, Aprile 2010, N. 248, p. 77. -Roberto Carifi on Nel nome del padre (2012), in "Poesia", Anno XXV, Maggio 2012, N. 271, p. 78. -Carlo Franza, "La poesia di Menotti Lerro, fra recupero d'infanzia e vita d'esilio", Il Giornale, 2016. -Carlo Franza, "Decanto di Menotti Lerro. Nuovo libro di poesie di un poeta italiano che racconta la sua esistenza.", Il Giornale, 2017. "Empathic Movement" The Empathic Movement, or Empathism (Italian: La Scuola Empatica / Empatismo) is a literary, artistic, philosophical and cultural movement born in Italy in 2020 within the ‘New Cultural Triangle of Ancient Cilento’: (Omignano – "The Aphorisms Village", Salento, Cilento – "The Poetry Village", Vallo della Lucania – "Seat of Contemporary Arts Centre"). Starting with the values and ideas expressed in the New Manifesto of Arts written by Menotti Lerro and Antonello Pelliccia in 2018. The manifesto - launched in 2019 at the literary Caffè Giubbe Rosse in Florence and at the Brera Academy in Milan - places empathy and the need to feel close, at the centre of the self, in contrast to previous views as isolated artists. It proposes that any creative or didactic experimentation cannot be separated from a process of identification with other's life stories. The manifesto further implies a civil promotion of the artistic society from individual and community growth, according to ethical purposes mediated by art. Lerro developed the Cilento International Poetry Prize (Italian: Premio Internazionale Cilento Poesia), an Italian literary prize founded in 2017 and awarded annually in Salento, Cilento – "The Poetry Village". Some of the prize awardees include: 2017 – Davide Rondoni; 2018 – Milo de Angelis; 2019 – Giampiero Neri and Vivian Lamarque; 2020 – Elio Pecora; 2021 – Dacia Maraini; - Valerio Magrelli and Tiziano Rossi; 2023 - Maurizio Cucchi and Najwan Darwish. Prizes for criticism have been awarded to: 2018 – Francesco D'Episcopo; 2019 – Umberto Curi; 2020 – Remo Bodei. Prizes for narrative have been awarded to: 2023 - Diego De Silva (writer) and Maria Rita Parsi. "Awards and honors" Honorary citizen of Omignano Cilento. Honorary citizen of Salento, Cilento. In 2016, awarded in Palazzo Montecitorio with a “Special Mention”, in the three selected authors for Literature, for the Italian National Prize “100 Italian excellences”. In 2019 – "Libri Meridionali" prize. In 2018 – "Giambattista Vico" prize. In 2018 – "Paolo Serra" prize. In 2018 – "Premio Speciale Unico per la Campania, Ambiart" prize. In 2015 – "CetonaVerde" prize. In 2010 – "L'Aquilaia" prize. In 2010 – "Aquila d'oro" prize. In 2010 – "Renata Canepa" prize. In 2010 – "Andropos" prize. (Selected in the three finalists of the prize "Alfonso Gatto" with the poetry collection Gli occhi sul tempo; Selected in the three finalists of the prize "I Murazzi" with the poetry collection Il mio bambino and selected in the four finalists of the "Città di Leonforte Prize" with the poetry collection Primavera; Selection "Camaiore prize" with the poetry collection Una nota sospesa; Special mention "David Maria Turoldo" prize; Special mention Castello di Duino prize; Culture award "Cenni-Marconi"; Finalist "Città di Sassuolo" prize; In the three finalists "Giuseppe Longhi" prize;).
Id: 3465 Data: 27/09/2024 13:03:27
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- Letteratura
Empathism - The Empathic Movement arose in Italy in 2020
The Empathic Movement (in Italian: La Scuola Empatica / Empatismo) is a literary, artistic, philosophical and cultural movement founded in the South of Italy in 2020 within the 'New Cultural Triangle of Ancient Cilento': Omignano - "The Aphorisms Village", Salento - "The Poetry Village", Vallo della Lucania - "Seat of Contemporary Arts Centre". From this first "Triangle" the "Cultural Pyramid of Cilento" was born to represent the enlarged epicenter of the Movement with 25 villages involved which joined with a new cultural identity and signing a protocol agreement. The purpose of the Empathic Movement is to support the importance of emotional intelligence in response to the technocratic age, rejecting extreme individualism and social exclusions. They consider the “truth” as impossible to grasp except for fragments and for this reason they support a fragmented vision through a subjective “point of view” and the “interdisciplinary” for the arts to have more possibilities to catch little “truths” of the existence. Empathism advocate a cultured art and believe in the importance of the return of the figure of the artist as a guide. Its major aim is to reunify all the arts and artists coming from every field to let every artist to improve himself in order to tend towards the figure of a Total Artist (and, as a consequence, push for a reunification of peoples) through a common empathetic feeling. The symbolic myth of the movement is called Unus: an unknown demigod (son of Zeus and of a mortal woman) representing the Total Artist killed, torn to pieces and thrown into the Alento river by his brothers, determining the old separation of the Arts (which from that moment, tended to reunite themselves in a single body. The reunification of the arts [and of the Total Artist], in the vision of the founder Menotti Lerro, occurred through the union of artists, of each different art, via the Empathic Movement). As highlighted by Giacomo Maria Prati, with the figure of Unus we are assisting at a return to the myth. A new figurative Greek character invented by Lerro using the literary device of the dream. One of the proposal of the Movement is keeping searching for the symbolic figure of a Total Artist in the contemporary age: a single person or a combination of contributions by people engaged in different cultural fields. For this reason the Movement apply to the Art the principles of the indivisibility and interdisciplinarity and asks artists to join and even to work together when it can be useful. Furthermore, they support the overcoming of the Western scientific-specialized model and, therefore, the logical rational approach. They also reject the principles of an "unambiguous vision" of the "truth" and on the other hand, they support the principles of the "point of view" and "fragmentation". The movement promote the development of emotional intelligence through the arts and of the arts and culture through emotions. The founder, the Italian poet Menotti Lerro, asked several noted artists to sign the “Empathic Manifesto”, to join in their peculiar expression of the “Arts” in a less individualistic way and also to react in that moment to a very difficul period for the world due to the COVID-19 Pandemic and the consequent deep physical and psychological closure. As Lerro affirmed: "Society needed again the figure of the artist as guide"; the journalist Roberto Guidetti answered declaring that the Empathic Movement was really born in the perfect moment to give a direction to all people in that new tragic situation. However, since 2019 a new growing group of joined artists started to help create a new cultural pole in Southern Italy, giving life first to the “Contemporary Arts Centre” in the Cilento area, which has invented "The Poetry Village", "The Aphorisms Village" and the Cilento International Poetry Prize, giving light to new territory in terms of culture. The decentralization of culture gives voice to the silent masses of Cilento especially the peasant ones in the mountains, with a peculiar emphasis on intense and genuine emotion and feelings to share with others through Arts, refusing individualism, social exclusion, excesses of competition among artists and also rejecting the large phenomenon of plagiarism mainly due to the mass media and internet in particular. The official slogan of the Movement used by Menotti Lerro is "Be Empathic!" (in Italian: "Sii Empatico!"). Since 2019 the Movement had its own seats (Centro Contemporaneo delle Arti, with the poet Franco Loi as Honorary President) both in Cilento and in Milan to organize its events. In the same year the artist and academic Marco Baudinelli from Accademia di Belle Arti di Carrara created the logotype of the Centro Contemporaneo delle Arti. Still in 2019 the official Manifesto written by Menotti Lerro and Antonello Pelliccia was launched before at the literary Caffè Giubbe Rosse in Florence, after at the Brera Academy of Milan and later at the Central Library, Edinburgh in Scotland. About the Manifesto it is important to say it was first conceived as an oral speech in occasion of the foundation of the Contemporary Centre of Arts; this discourse was defined as "New Manifesto" by the philosopher Remo Bodei. Lerro explained it also in his article published on the daily newspaper Affari Italiani. He stated he would never have written a classical manifesto in the contemporary age because it would have been limiting. Regarding the Manifesto the musician Franco Mussida stressed the importance of this new vision, claiming that "it is very rare nowadays to meet people feeling art as a mission to tell about its essence". The literary critic Francesco D'Episcopo affirmed that the Manifesto is "like a central nucleus of a cultural planning". In 2020 the first official volume of the Movement, La Scuola Empatica, with the first one hundred adherents also defined Empathic Masters, was published in Italy and in Italian by the publisher Ladolfi, established in Novara. In the volume are also published the main movement proposals "to combat the stagnation of hypertrophic contemporary individualism". The same were published months later on the Italian literary magazine "Riscontri". In the volume - dedicated to Giorgio Barberi Squarotti, Alessandro Serpieri and Remo Bodei, considered "infinita luce" (In English: "Infinite light") - the Italian poet Giampiero Neri explains how the movement developed and asked to "all people having the same principles, to join to them". The poet Vivian Lamarque invited all artists to "trace their own centimeter" affirming that they are "little voices / for a great choir". The Italian poet Elio Pecora interrogate the readers asking if "empathy" is really a gift only belonging to the human beings, explaining, immediately afterwards, that in his experience animals have always been very empathic with him much more than humans and in particular than poets. The Italian Television 7 Gold invited Menotti Lerro to explain the importance of the Movement in particular in that difficult Pandemic period. In 2021, in occasion of the European Heritage Days, the Soprintendenza of Salerno e Avellino stressed how the Empathic School was the third School started in the Province of Salerno. The previous two were the Eleatic School and Schola Medica Salernitana. According to the Soprintendenza of Salerno and Avellino the union of these three schools determined the birth of a macro cultural triangle of the Salerno's Province. In relation to the latter topic, the literary critic Francesco D'Episcopo from Federico II University of Naples, wrote an article titled "Scuola Eleatica, Scuola Medica, Scuola Empatica: il triangolo culturale del territorio salernitano, da Parmenide a Lerro" (In English: "Eleatic School, Medical School, Empathic School: the cultural triangle of the Salerno area, from Parmenides to Lerro"). The 10th of August, Salento Cilento "The Poetry Village" put on the wall of its square the first Cultural Pyramid of Cilento. In the same year The Biblioteca Città di Arezzo invited Menotti Lerro to present the Movement. In 2022 the Cilento International Poetry Prize, flagship of the Movement, got financed by Ministero della Cultura for 140.500 EURO. That year the Giambattista Vico Foundation announced to have joined to the movement. In the same period Piano Vetrale known as "The Village of Murales" announced to put on the wall of its main square the Cultural Pyramid of Cilento. The village named Roccadaspide offered a new site to the Movement and fixed on the wall of the "Crescella" square the same Cultural Pyramid. In Paestum the Italian poet Franco Arminio presented the Empathic Movement. In the November 2022 the "Museo Eleousa" of San Mauro Cilento inaugurate its Cultural Pyramid.[52] In 2023 the Italian musician Stefano Pantaleoni, from Parma Conservatory Arrigo Boito, composed the official anthem (with title "Pensieri Fermi. Empatica") of the Empathic Movement. On the 26th of January at the "Circolo della Stampa di Avellino" a conference, about the new Movement, based on the Special Edition dedicated to it from the Magazine "Riscontri", was organized. Furthermore, the first volume about the Movement in English was published in England with the title The Empathic Movement. A section of the volume was dedicated to the "Empathic Masters" who adhered to the Movement. Among them the Polish Nobel Prize for Literature 2018 Olga Tokarczuk; the Italian painters Omar Galliani from Brera Academy, Andrea Granchi from Accademia di Belle Arti di Firenze, Marco Baudinelli, Head of School at Accademia di Belle Arti di Carrara; Renato Galbusera from Brera Academy and Maria Jannelli; the Italian sculpure and painter Angelo Casciello; the Venezuelan sculptors Victor Lucena and Carlos Medina and the Italian sculptor Cesare Nardi; the Italian poets Franco Loi, Giampiero Neri, Enrico Testa from Genoa University, Valerio Magrelli from Roma Tre University, Maurizio Cucchi, Menotti Lerro, Milo De Angelis, Roberto Carifi, Elio Pecora, Giancarlo Pontiggia, Mario Santagostini, Gabriella Sica from Roma Tre University, Davide Rondoni (founder of the Centro di Poesia Contemporanea dell'Università di Bologna), Tiziano Rossi, Luigia Sorrentino (journalist RAI), Mario Fresa, Massimo Dagnino, Rossella Tempesta, Gabriela Fantato, Gian Mario Villalta (artistic director of Pordenonelegge.it), Corrado Calabrò, Vivian Lamarque, Alberto Bertoni from Università di Bologna; the Italian Hungarian poet Tomaso Kemeny from Università degli Studi di Pavia; the Italian lecture and poet Anna Correale Sorbonne University; the Italian writers Diego De Silva (writer), Maurizio De Giovanni, Franco Arminio, Dacia Maraini (also director of the Mondadori's magazine Nuovi Argomenti), Raffaele Nigro; the American poets Genny Lim and Maria Mazziotti Gillan from Binghamton University also professor Emeritus of English and creative writing; the Swiss painter Anna Bianchi; the Spanish artist Rosa María Román Garrido from "Institut Valencià de Conservació, Restauració i Investigació"; the Italian art critics Elena Pontiggia from Brera Academy, Ezio Guaitamacchi, Paolo Emilio Antognoli Viti, Carmelo Strano from Università degli Studi di Catania and Francesco Abbate from Università degli Studi di Lecce; the Italian geneticist Edoardo Boncinelli from Vita-Salute San Raffaele University and researcher for National Research Council (Italy); the Polish architect Joanna Kubicz from Jan Matejko Academy of Fine Arts; the Pakistani digital creator Mateen Ashraf from University of Limerick; the Italian documentary directors Giorgio Verdelli and Elvio Annese from Brera Academy; the Italian Architects Aldo Castellano from Polytechnic University of Milan, Vittorio Santoianni from Accademia di Belle Arti di Firenze and Attilio Dursi from University of Naples Federico II and Nunzio Tonali; the Pakistani poet Najwan Darwish; the Romanian literary critic Lidia Vianu from University of Bucharest; the English writer Michael Lieber; the English literary critic and director of the Centre of Health Humanities Andrew Mangham from Reading University; the Romanian journalist Marius Chelaru (writer); the Italian actor Mario Pirovano; the Polish musician Tomasz Krezymon from Chopin University of Music; the Hungarian musician István Szelei, the Italian musician Andrea Castelli bass player of the Rovescio della Medaglia rock band; the Italian conservatory musicians Giancarlo Turaccio and Domenico Giordano from "Conservatorio Giuseppe Martucci of Salerno"; the Italian journalists Paolo Guzzanti for La 7 and rete 4, Antonia Cartolano for Sky Italia, Erminia Pellecchia for Il Mattino, Ottavio Rossani for Corriere della Sera, Peppe Iannicelli for Napoli Canale21, Franco Vassia; Roberto Guidetti for 7 Gold, Aldo Bianchini for "Il Giornale di Salerno"; the Italian singers Franco Mussida (founder Premiata Forneria Marconi), Bernardo Lanzetti (former lead vocalist Premiata Forneria Marconi), Lino Vairetti (lead vocalist Osanna), Annibale Giannarelli, Michele Pecora, Benito Madonia and Santino Scarpa; the Korean interpreter Lee Kichul; the Italian philosophers Remo Bodei, Emeritus professor Pisa University and Umberto Curi from Padua University; the Italian literary critics Massimo Bacigalupo from University of Genoa and Vincenzo Guarracino; the Italian translator Emilio Coco; the Italian actor Alessandro Quasimodo (son of the Nobel Prize for literature Salvatore Quasimodo); the Italian former Head of Department of Scienze Politiche, Università degli Studi di Salerno Luigi Rossi (scholar); the Italian photograph Francesco Di Loreto; the Italian designers Vincenzo Missanelli from Brera Academy, Mauro Afro Borella from Albertina Academy and Gino Finizio from IULM University, Antonio Perotti; the Italian publishers Giuliano Ladolfi (director of the literary magazine "Atelier") and Sandro Gros-Pietro (director of the literary magazine "Vernice"); the responsible for the literary magazine "Riscontri" Ettore Barra; the Italian composter Carmine Padula, the Italian cartoonist Maurizio Zenga; the Italian neurophysiologist Giacomo Rizzolatti (who discovered mirror neurons) from University of Padua; the Italian Emeritus professor of chemistry Vincenzo Schettino from University of Florence; the Italian professor of Analysis of communication processes Gabriele Perretta from Brera Academy; the Indian researcher in Artificial Intelligence Prayag Tiwari from Halmstad University; the Uruguayan professor of Hispanic literature Àlvaro Revello; the Italian professors of English Literature Maria Teresa Chialant and Elena Paruolo, Salerno University; the professor Giuseppe Gentile (academic), hispanist at Università degli Studi di Salerno; the professor of the Politecnico di Milano, expert in Light Art, Gisella Gellini; Enzo Tinarelli mosaicist from Accademia di Belle Arti di Carrara; Angelo Ghilardi set designer from Brera Academy; the Italian professor in "Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici" from Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli Vincenzo Pepe; the professor of Greek history from Padua University Davide Susanetti; the Italian professor of cultural anthropology Katia Ballacchino from Salerno University; the researcher Vincenzo Aversano from University of Salerno; the professor for local development from Università La Sapienza di Roma Renato Di Gregorio; the Italian teacher in graphic arts at Nuova Accademia di Belle Arti Gabriele Ivan Di Battista; the Italian Head Teacher of "Liceo Classico Parmenide" Francesco Massanova; the Italian former Head teacher of "Liceo Classico Parmenide" Carlo di Legge; the Italian lecture and former Vice Director of the Center Contemporary of Arts, Giusy Rinaldi; the Italian librarian at "Biblioteca Provinciale of Salerno" Wilma Leone; the Italian officer at Chigi Palace Luca Paragano; the Italian officers at Soprintendenza of Salerno e Avellino Rosa Maria Vitola, Mariagrazia Barone, Silvia Pacifico and Antonia Autuori; the Italian archaeological sector manager for the Soprintendenza di Salerno e Avellino Tommasa Granese; the Italian Head Teacher of the Secondary School ITIS of Arezzo, Alessandro Artini; the Italian Head Teacher of Liceo Artistico "Sabatini-Menna" of Salerno Ester Andreola; the Italian Head Teacher of the Liceo Statale "Regina Margherita" Angela Nappi; the director of the "Acropolis Museum" of Agropoli, Elena Foccillo; Giancarlo Sammito teacher of English and literature at Liceo Artistico di Brera, Milano; the Italian psychotherapist, opinionist for RAI and Mediaset and member United Nations Office at Geneva for rights of children Maria Rita Parsi; the Bulgarian artist Ilian Rachov; the Italian visual artists Antonello Pelliccia from Brera Academy, Edoardo Landi, Nello Teodori, Kuturi, Gianni Macalli from Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo; the Italian artisan Lucio Liguori; the Russian poet Julia Pikalova; the Italian actor of Un posto al sole Patrizia Pozzi; the Italian poet Simone Fagioli; the Russian teacher Valentina Sentsova from Ciels University of Milan; the Italian president of the 'Circolo degli Artisti di Varese' Antonio Bandirali; the Italian director of the Museo di Etnopreistoria del C.A.I. di Napoli, a Castel dell'Ovo Vincenzo Di Gironimo; the Italian founders of the visual artistic group 'Kaos 48' Fabrizio Scomparin (nephew of Lucio Amelio) and Stefano Nasti; the Italian lecture creator of the prize 'Una fiaba tra i murales' Giuseppe Sica; the Italian founder of the festival (which festival about the Classical Theatre of ancient Greece has joined to the Movement too) "Velia-Teatro", Michele Murino; the Italian president of 'La Casa della Poesia di Como' Laura Garavaglia; the president for the club for UNESCO of Velia Massimo Trotta; the Italian co-founder of the Camaiore Poetry Prize Rosanna Lupi; the founders of the "Rete delle Scuole dell'Empatia" located in Viterbo Ulisse Mariani and Rosanna Schiralli; the Italian director of the National Dance Academy (Italy), located in Rome, Annamaria Galeotti; the Soprintendenza's director ai Beni Culturali e Paesaggistici di Salerno e Avellino Raffaella Bonaudo, the Senator of the Italian Republic Francesco Castiello; the president of the Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni Giuseppe Coccorullo; and many others coming from different filds of the Arts and from different countries. Between 2023 and 2024 the Movement was mentioned several times on the major television channels as Raiuno, Raidue and Raitre. In this same period the Soprintendenza of Salerno and Avellino organized a meeting in the high school of Salerno "Regina Margherita" to present the new movement and its importance in the world of school to have a more empathic approach. The Movement is presented also in Rome in a conference organized by the same Soprintendenza with a presentation of the Director of the Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, Leandro Ventura. In 2023, the Museo Ugo Guidi located in Forte dei marmi adhered to the movement. The Paleontological museum of Magliano Vetere, (Adriano Piano as Mayor), announced to have fixed the Cultural Pyramid of Cilento on its main wall. From January till May 2023, many weekly events were organised in the cultural venue of Roccadaspide with specific presentations of empathic authors and artists. The title of the cultural program was "La Bottega dell'Anima" (in English: The Workshop of the Soul). On the 3th of October the author Gaetano Ricco dedicated one of his writings in praise of the Empathic Movement and his founder Menotti Lerro. In an article by the journalist and historian Nicola Femminella titled "La svolta culturale del Cilento realizzata da Menotti Lerro con le sue innovazioni" (in English: "The cultural turning point of Cilento achieved by Menotti Lerro with his innovations"), the same Femminella affirmed that "the Cultural Pyramid, with its 25 new cultural villages involved, guarantees to the Movement a Myth of Unus by Omar Galliani based on the tale written by Menotti Lerro suitable epicentre, determining what we could define as a true Lerrian miracle, having thus transformed the territory from rural to cultural". On the Magazine "Riscontri" the literay critic Francesco D'Episcopo defined the Movement as "a great invention of Menotti Lerro who was heroic also to leave his job at the Mondadori publishing house of Segrate, when he was only 25, to follow his pulsions about literature". Professor Mauro Afro Borella from Accademia Albertina affirmed that we were assisting to a deep change from silly irony, isolation and hipertrophied self to a new age of sobriety and reunification of the Arts and people, hypothesizing a passage from Postmodernism to Empathism, or considering Empathism as the first movement of a Post-postmodernism. In 2024 the Italian painter Omar Galliani, from Brera Academy, drew the figure of Unus, the symbolic Total Artist of the Empathic Movement. The Italian singers Michele Pecora and Santino Scarpa dedicate their own songs ("I poeti" from Pecora and "Dune Buggy", "Brotherly love" and "Angels and Beans" from Scarpa, sung from him in the cult films of Bud Spencer and Terence Hill) to the Empathic Movement. On the 16th of January the Museo Archeologico di Salerno invited Menotti Lerro to present the Movement. In February, the Hungarian Opera singer Istvàn Szelei affirmed that the Movement greatness consisted, among other things, to not have an ideological or admonitory moral but conceptual and spiritual, giving a universal meaning. He underlined how the "New Cultural Triangle of Ancient Cilento", in Southern Italy, was dreamed and created, and can be defined "as the therapeutic center of the European spirit". On 17th of March the farmhouse "Parmenide" located in Casal Velino adhered to the Empathic Movement "for a new philosophy of food". On the 21th of March, in occasion of the World Poetry Day, the Soprintendenza of Salerno and Avellino and the president of the Salerno Province Franco Alfieri organized a visit to Salento Cilento "The Poetry Village" to have a Poetry Reading based on the unpublished poems dedicated to Cilento and affixed on the wall of the village, written by all the poets winning the Cilento International Poetry Prize, and for a conference about the Empathic Movement. The University of Salerno invited Menotti Lerro to present the Movement the day 17th of April. On the 9th of May Menotti Lerro and Antonello Pelliccia present the "New Manifesto on the Arts" at the Turin International Book Fair. On June Menotti Lerro and Antonello Pelliccia present the Movement at the National Biblioteca di Brera with the title "Revolution and innovation through the new contemporary artistic-literary movement: Empathism!" (In Italian: "Rivoluzione e innovazione attraverso il nuovo movimento artistico-letterario della contemporaneità: l'Empatismo!"). On the 15th of June the Italian poet Maurizio Cucchi wrote an article, titled "La modernità del Movimento Empatico" (in English: "The modernity of the Empathic Movement"), for the daily newspaper Avvenire expressing the hope that this new movement may unify artists and people in the contemporary age.[86] On the 17th of June professor Pina Basile from University of Salerno and Italian president of the Dante Alighieri Society of Salerno announced to have joined to the Empathic Movement. The 6th of July, Menotti Lerro announced that the poet Maurizio Cucchi was chosen as new Honorary President of the Centro Contemporaneo delle Arti. A deplorable episode happened to Salento Cilento "The Poetry Village" on Sunday the 7th of July. As stressed by Andrea Caruso for rainews, the new mayor, Michele Santoro, ordered without consulting anyone and without any official document approved, to destroy the poetic tiles with unpublished overwritten verses dedicated from all the winners of the Cilento International Poetry Prize to the Cilento's territory. The case was quickly stigmatized by the national press like a regrettable and uncivilized act. In an interview with Francesco Sampogna, Menotti Lerro asked to the Mayor Michele Santoro to give his resignation. The poet Davide Rondoni sent a letter to "Il Mattino" to express all his indignation for the mayor's reckless decision. Pasquale Scaldaferri, a journalist of rainews, stressed how the complete outrage was nowadays impossible to imagine in our society, especially after the shame happened with the destruction of art to Palmyra in 2013. The journalist and poet Ottavio Rossani on the poetry blog of the Corriere della Sera asked "Who are these people who are destroying the wonderful and deep work made in years by the poet Menotti Lerro to change his historical rural land in a land of poetry and high culture?" In the while time, on Tuesday the 16th of July, in England the Cambridge Scholars Publishing published the paperback edition of the volume The Empathic Movement. The day after, Menotti Lerro inaugurated a new literary column with the title "Il Foglio Empatico" (in English: "The Empathic Sheet") for the online newspaper "Il Quotidiano di Salerno". In his first article Lerro interrogated the mayor of Omignano Cilento ("Il Paese degli Aforismi") asking if he still wished to support the project or not, accusing the same mayor, Raffaele Mondelli, to never invest money in culture and in particular to not promote the "aphoristic village". On the 19th of July the official Website of Roccadaspide (with Gabriele Iuliano as Mayor) announced that the 30 artistic canvases painted and showing poems hand written by Menotti Lerro some years ago, will constitute a permanent exhibition in Piazza Crescella in a dedicated room. On Monday the 22th of July, talking to Radio Lombardia, the actor Mario Pirovano, well known for his work on the theatre of Dario Fo and Franca Rame, on the occasion of the awarding of the prize received in Peschici, the "Trabucco Prize-2024", talked of the importance of the Empathic Movement in his life in particular, Pirovano affirmed, because has given him new stimuli in the last years. On the 19th of July Professor Francesco D'Episcopo from University of Naples Federico II sent an open letter to the new Mayor of Salento Cilento ("The Poetry Village") to remind him about his painted and hand written tile on the City hall's wall... and how much Menotti Lerro worked to bring Cilento to be known and respectable in the World; On the 20th of July, the Director of the "Museo del Somaro" of Gualdo Tadino, Nello Teodori, with an official letter announced its adherence to the Empathic Movement. On Tuesday the 23th of July the newspaper "Il Quotidiano di Salerno" published the second "Empathic Sheet" of Menotti Lerro. In the end of the article, stressing the ostracism they gave him, Lerro invited "all artists and people of the world to resist to the brutal sentiments circulating nowadays in our society, and, furthermore, he added some "points of no return". In particular he affirmed that the Cilento International Poetry Prize will never be organized again in Salento Cilento ("The Poetry Village") as long as the present administration will be in command; in another key point he declared that he will never organize again a cultural event in Omignano Cilento ("The Aphorisms Village") as long as the present administration will be in command. On the "Empathic Sheet N°3" Menotti Lerro praised all the Mayors of the Cilento's territory helping the Empathic Movement to develop its epicenter (the Cultural Pyramid of Cilento). On the 1th of August the Empathic Masters, the Italian lecture Giuseppe Sica and Spanish Art Critic Rosa María Román Garrido, assisted their own territories, Orria Cilento and Cocentaina, to sign a twinning agreement in name of the Seventeenthcentury painter Paolo De Matteis. Agostino Astore, Mayor of Orria and the fraction Piano Vetrale - "The Murals Village", stressed how important this agreement was also in relation to their membership to the Cultural Pyramid of Cilento, they affixed in the main square of the village, and to the Empathic Movement. On the 8th of August Antonello Pelliccia, Lino Vairetti and Deborah Farina organized an event in Carrara with title "Dimensione 70", as explained on the daily newspaper Il Tirreno, in collaboration with the Contemporary Centre of Arts and in name of the Empathic Movement. In the "Empathic Sheet N°4" Menotti Lerro paid tribute to all the artists who were bringing the "empathic discourse" both in Italy and abroad. He declared to have opened to a younger generation (compared with Masters) of artists, quoting the last two anthologies of "new Italian poets" published by Giulio Einaudi editore, describing himself as particularly pleased with the accessions of the poets he invited (Fantato, Tempesta, Frene, Fresa, Dagnino) "considered also the paradoxical difficulty to involve the generation closest to himself". On the 10th of August on the Arabic newspaper "Al-Araby, The New Arab", answering to some questions, Menotti Lerro explained how he created the Empathic Movement to give answers to a very closed and corrupted World, in particular he stressed the corruption in the Italian sistem, included the Italian publishing sector. On the "Empathic Sheet N°5" Lerro affirmed that while Italians were criticizing and mocking hardly the "brilliant and very authoritative Western Canon drawn up by Harold Bloom", they were at the same time building a "Domestic Canon" made through a corrupted editorial publishing sistem centered on friendships and clientelistic relationships (same as for Italian academic world) determining the contemporary disappearance of poetry books from all the Italian book shops due to a lack of trust of the readers, tired to find bad "new lines" to buy. He affirmed that it is different in other countries as for instance England where they use to select in a more meritocratic way their own new authors to publish. On the 30th of August, in Orria Cilento, in occasion of the publication in United Kingdom of the paperback edition of the volume The Empathic Movement (Cambridge Scholars Publishing), a cultural summit ("Primo Convegno di Orria") with Menotti Lerro and the so defined "good local politics", whose exponents were appointed by Lerro as "Custodi della Piramide" (In English: "Guardians of the Pyramid"), was organized. The first "guardians" included: Agostino Astore, Mayor of Piano Vetrale "The Murals Village"; Francesco Castiello, Italian Senator; Gabriele Iuliano, Mayor of Roccadaspide "The Defense Village"; Gabriele De Marco, former mayor of Salento, Cilento "The Poetry Village"; Adriano Piano, Mayor of Magliano Vetere "The Paleontological Village". On 16th of September Menotti Lerro inaugurated a series of "Dialoghi Empatici" (In English: "Empathic Dialogues"); this after he announced that the Cilento International Poetry Prize 2024 (Narrative Section) was awarded to the Nobel Prize for literature (2023) Jon Fosse who was interviewed by the same Lerro. The first "dialogue", with the title "To Be Aware" (Italian: "Essere Consapevoli") involved in the discussion Franco Mussida, Omar Galliani, Antonello Pelliccia, Bernardo Lanzetti and Menotti Lerro. On the 26th of September, for wish of the mayor Roberto, Antonio Mutalipassi and the former vice mayor Elvira Serra (both appointed new "Guardians of the Pyramid" by Lerro) the Cultural Pyramid of Cilento was placed on the walls of Agropoli - "Village of the Castle". On the occasion of the placing of the "Cultural Pyramid" in Agropoli, a second political-cultural summit ("Secondo Convegno di Orria") was organized in Orria, on the 27th of September, to discuss the progress of the pyramid with also the new "Pyramid's Gardians". The "Nuovo Manifesto sulle Arti" (In English: "New Manifesto on the Arts") conceived by Menotti Lerro and Antonello Pelliccia as an oral speech "Sulle Arti" (In English: "On the Arts") in occasion on the foundation of the Contemporary Centre of Arts, and defined as "New Manifesto" by the philosopher Remo Bodei, was first published on the newspaper "Cronache di Salerno" on Tuesday, the 27 of February 2019, and some months later (14 October 2019) on the literary magazine "ClanDestino". In 2019 the Manifesto of Empathism "Nuovo Manifesto sulle Arti" was also published in the Magazine "Annali Storici di Principato Citra". In 2020, the "New Manifesto of Arts" was published by Zona editrice in both: English and Italian versions. In 2022 the "New Manifesto" was published in the Magazine "Riscontri". The Manifesto, written in first person by Lerro and Pelliccia, starts explaining the reasons why Lerro decided to "join to many friends with different artistical roots". He stated that he understood "Art is only apparently divisible" and expressed his deep sorrow to be unable to possess and play with other arts ("At the moment, I nearly faint for the emotion in confessing it to myself: I need every art to be able to vibrate as I should like, to say as I would like, to represent it as I feel and see.") which would have help himself to better express his interior world and to be also "a less incomplete artist"; consequentially, joining to other artists was, in his opinion, the most viable solution: it was his own way to become a better artist, a "Total Artist": "It will be this union to give us the Total Artist we are looking for". Lerro put at the centre the need to have a new cultured art, stressing the importance of the tradition because "...in every art, those who have tried to innovate while forgetting tradition, have created a mostly ephemeral revolution that is often less innovative than the one lived by artists in previous centuries". For this reason the movement opposes the tabula rasa principle. Similar ideas expressed Antonello Pelliccia declaring the importance of interdisciplinarity and adding that "Art has always influenced the social climate, identifying, suggesting, and anticipating possible solutions to the problems of living and living together". Another important point is about "the phenomenon of the contemporary plagiarism among artists" due to the media and the Internet in particular, adding that " we must have the courage to say that this is happening!". In conclusion of the Manifesto, Lerro declared as a foundamental aim "to discover where the Total Artist hides himself in the Contemporary era" (in this last case meant as a single person). The Cilento International Poetry Prize (financed in 2022 from Italian Ministry of Culture for 140.500 Euro) and supported from the University of Salerno is considered by the Movement as its main present for deserving and empathetic artists. The Prize is officially supported by: Regione Campania, Provincia di Salerno, Comune di Salerno, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio Salerno e Avellino, Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Comune di Salento Cilento, Comune di Roccadaspide Cilento. The Cultural Pyramid of Cilento, epicenter of the Movement, has its highest summit represented by the Star Mountain (in Italian: Monte Stella) with its megaliths which are considered as the empathic ancient gods of the Movement, capable of radiating and to fertilize the territory and the World with their light and energy. The most known megalith is called "the bastard's stone" in the local dialect "Preta ru Mulacchio" (In Italian: "Pietra del Bastardo") capable, according to the legend, of making women who rubbed their bellies on it fertile. On the 12th of January 2019 the 'Centro Contemporaneo delle Arti' inaugurates its seat in Vallo della Lucania with Menotti Lerro reading a discourse "On the Arts" (In Italian: "Sulle Arti") written by himself and the visual artist and Professor at the Brera Academy Antonello Pelliccia. This discourse was soon perceived as "New Manifesto" by some critics, in particular from the philosopher Remo Bodei. Some events of the Movement since 2019 -On the 27th of February 2019 launch of "The New Manifesto on the Arts" at the Literary Caffé Giubbe Rosse in Florence. -The native municipality of Menotti Lerro, Omignano Cilento, grants him honorary citizenship and put an artistic mosaic with one of his aphorisms on one of the wall of the main hall. -The Centro Contemporaneo delle Arti opens an own seat to Milan. Launch of "The New Manifesto on the Arts" at the Brera Academy of Milan. -Giampiero Neri gave a Poetry Reading in occasion of the open seat in Milan of the Centro Contemporaneo delle Arti. -On 17th of May 2019 Renato Galbusera and Maria Jannelli organized an art exhibition in the seat of the Contemporary centre of Arts with the title "Degli istinti, dell'estetica passione". -On 8th of June the Contemporary Center of Arts organized an art exhibition with original canvases by Ennio Morlotti with the title "Sedimenti del tempo". To introduce the operas the art critic Elena Pontiggia from Brera Academy. -On 18th of May the Contemporary center of Arts organized a lesson by the Professor Elvio Annese from Brera Academy about Poetic Documentaries with the title "Incontro sul documentario poetico con visione di filmati realizzati dall'autore". -On 9th of June in the seat of the Contemporary Center of Arts a group of visual artists organized an art exhibition dedicated to the new invented character of Menotti Lerro: "Donna Giovanna". The title of the exhibition was "Donna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno". -On 12th of June Omar Galliani and Menotti Lerro organized an art exhibition inviting the best students of the Accademia di Belle Arti di Brera to expose their own operas. The title was "Nero su Bianco". -Tiziano Rossi gave a Poetry Reading in the Centro Contemporaneo delle Arti seat of Milano. -The painter Omar Galliani at the Provincial Museum of Salerno. Exhibition of Antonello Pelliccia with the title "Paesaggi dell'ombra" on 16th October 2021. -Exhibition of Menotti Lerro's canvases at Pinacoteca Provinciale di Salerno. -Exhibition of original canvases of classical artists with the title "Il femminile trasfigurato nel mito e nell'arte visiva moderna". Works by: Gustave Doré, Émile Bernard, Antoine Calbet, Henri Fantin-Latour, Louis André Lagrange, Paul César Helleu, Jean Dufy, Eugène Carrière, Hippolyte Petitjean, Louis Valtat, Félix Vallotton, Charles Camoin, Felice Casorati, Giovanni Boldini, Renato Guttuso. -Concert "I Battiti della Notte" by Menotti Lerro and Tomasz Krezymon. -Cilento International Poetry Prize "Special Edition" for Franco Loi and Roberto Carifi at the Brera Academy of Milan. -Conference at the Brera Academy on the New Manifesto of Arts. -Conference at the Central Library, Edinburgh on the New Manifesto of Arts. -Conference at the "Circolo della Stampa di Avellino" about the MOvement. -Cesare Nardi and Antonello Pelliccia, art exhibition with the title "Genova – Carrara A/R". -Art exhibition by Cesare Nardi and Antonello Pelliccia with the title "Requiem". -Poetry Reading with Menotti Lerro presenting his "Seasons" in the Roccadaspide'seat of the Contemporary Centre of Arts Cilento International Poetry Prize at Salerno. -Conference to present The Movement at the Turin International Book Fair. -Conference to present The Empathic Movement at Università degli Studi di Salerno. Bibliography -The Empathic Movement, edited by Menotti Lerro (Cambridge Scholars Publishing: 2023). -Maurizio Cucchi, "La modernità del Movimento Empatico", on the daily newspaper Avvenire, 15 June 2024, p.16. -Francesco D'Episcopo, Giuseppe Lauriello, Menotti Lerro, Luigi Leuzzi, Antonello Pelliccia, "Empatia, Essenza ed Esperienza", in "Riscontri" (Magazine), pp. 11-82. Anno XLIV - N.2 Maggio-Agosto 2022, edited by Ettore Barra. -Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, New Manifesto of Arts (Zona: 2020) -Menotti Lerro, La Scuola Empatica: movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020 (Ladolfi: 2020). -Carlangelo Mauro, "Cilento, gli Empatici di Lerro", on the daily newspaper "Quotidiano del Sud", 14 January, 2021. -"Nuovo Manifesto sulle Arti", on the daily newspaper "Cronache di Salerno", 13 February 2019. -"Nuovo Manifesto sulle Arti" on the online Magazine "Clandestino". Francesco D'Episcopo, "Nuovo Manifesto sulle Arti", in Menotti Lerro, Tra Drammaturgia e Narrativa (Genesi: 2019), pp. 125–136. -"Nuovo Manifesto sulle Arti" in Annali Storici di Principato Citra, a. XVII n. 1-2, 2019, pp. 318–326. -Marius Chelaru on "Poezia" Revista de cultura poetica, Anul XXVI, nr. 1 (95) / Primavera 2021; (Romanian language). -Francesco D'Episcopo, "Il Cilento nel mondo attraverso la voce di Menotti Lerro" on "Riscontri" Rivista di Cultura e di Attualità, Anno XLV N°3 Maggio - Agosto 2023, p.125. -"Il Cilento, territorio di eccellenza della poesia". -"Uno schiaffo alla cultura", la poesia picconata. Interview to Menotti Lerro. -Menotti Lerro, on "Affaritaliani", "Empatismo, dilaga in Italia un nuovo grande Movimento letterario-filosofico". -Menotti Lerro, on "La voce del Mediterraneo", "Il Canone Domestico" (In English: "The Domestic Canon"). -Ottavio Rossani, "Domani a Edimburgo Menotti Lerro terrà una lettura di sue poesie e presenterà il 'Nuovo Manifesto sulle Arti' già lanciato in Italia mesi fa", Corriere della Sera, 21 October 2019. -Ottavio Rossani, "Stasera a Vallo della Lucania il poeta Menotti Lerro lancia la "Scuola Empatica", per lo sviluppo dell'intelligenza emotiva attraverso le arti", Corriere della Sera, 09 September 2020. -Carlo Di Legge on Nuovo Manifesto sulle Arti. -Ottavio Rossani, on Corriere della Sera, 25 February 2021, "I cento della "Scuola Empatica", nuovo Movimento per le Arti, fondato da Menotti Lerro. Un libro con il Manifesto e le testimonianze". -Courtney Rodgers, July 7, 2022, on Book Riot, "Literary Movements You've Never Heard Of". -Davide Speranza, on Il Mattino, 09 August 2022, p. 28. Ste. Mar., on Il Mattino, 26 January 2023, "Il percorso di Menotti Lerro, da Parmenide all'Empatismo". -Provincia di Salerno "Domani al Museo Archeologico la presentazione della Scuola Empatica", 15 March 2023. -Nicola Femminella "La svolta culturale del Cilento realizzata da Menotti Lerro con le sue innovazioni", Il Quotidiano di Salerno, 31 October 2023. -Nicola femminella, "Prende vigore l'azione culturale della Scuola Empatica, 14 March, 2023, on Il Quotidiano di Salerno. -Provincia di Salerno "Presentazione del volume accademico The Empathic Movement, Cambridge Scholars Publishing 2023, a cura di Menotti Lerro", 16 January. -Il Mito di Unus (Artista Totale) by Giacomo Maria Prati. -Istvàn Szelei, Saggio sul Movimento Empatico (In Italian and Hungarian). -Pasquale Scaldaferri, "Salento, addio alle opere dei poeti. Così il sindaco piccona la cultura", La Città, on 16 July 2024, p. 13. -Pasquale Scaldaferri, "Cilento: Salento, sindaco piccona la cultura". -Menotti Lerro, Omignano "Paese degli Aforismi", ma il Sindaco tace! -Piero Antonio Toma, "Una grande Scuola per accordare tutte le arti".
Id: 3463 Data: 27/09/2024 12:25:34
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- Letteratura
Convegno su Menotti Lerro - Società Dante Alighieri, Salerno
Si terrà il giorno 14 ottobre 2024, alle ore 17.00, presso il Salone dei Marmi di Salerno - nell'ambito della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo (con il titolo generale "L'italiano e il libro: il mondo tra le righe" - IL "CONVEGNO SULLA PRODUZIONE LETTERARIA DI MENOTTI LERRO". Saluti istituzionali Gaetana Falcone Assessore alla P.I. del Comune di Salerno. Pina Basile Presidente Società Dante Alighieri Comitato di Salerno Coordina Elena Paruolo docente Università di Salerno Relatori Francesco D'Episcopo "Menotti Lerro. Tra narrativa e drammaturgia" già docente Università Federico II di Napoli Antonello Pelliccia "Il movimento empatico" già docente Accademia di Belle Arti di Brera Sarà presente l'autore Menotti Lerro scrittore e poeta docente e Fondatore del Movimento Empatico.
Id: 3461 Data: 25/09/2024 20:29:30
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- Letteratura
Piramide Culturale del Cilento, Agropoli aderisce.
Piramide Culturale del Cilento, Agropoli aderisce al Movimento Empatico di Menotti Lerro. Inaugurazione 26 settembre alle 19 in via Pio X Non poteva mancare Agropoli, il “Paese del Castello” e “Perla del Cilento”, nella costruzione identitaria della Piramide Culturale del Cilento ideata dal poeta, scrittore e docente universitario Menotti Lerro. L’inaugurazione della piramide, un dipinto su mattonelle in ceramica, opera artistica realizzata da Antonio Guida, si terrà giovedì 26 settembre alle ore 19 in via Pio X. La Piramide Culturale del Cilento è un disegno geometrico creato nel 2020 che rappresenta l’epicentro dell’Empatismo. La piramide è formata dai “paesi culturali” disposti senza nessun ordine gerarchico all’interno della figura, sottostanti al vertice massimo che è il Monte Stella. I megaliti presenti o dispersi del Monte Stella sono stati considerati, nell’idea di Lerro, come i primi dèi empatici del Movimento. I paesi del Cilento selezionati accuratamente da Lerro per le loro qualità artistiche si stanno unendo attraverso il sentimento empatico che caratterizza il movimento. Il sindaco, Roberto Mutalipassi, dichiara: «L’Amministrazione comunale ha voluto aderire al movimento di Menotti Lerro apponendo sulle mura di Agropoli la simbolica Piramide Culturale del Cilento rappresentazione artistica di erudizione e di unione tra i territori». La consigliera comunale, Elvira Serra aggiunge: «Grazie al sentimento empatico che caratterizza l’idea di Menotti Lerro, si è deciso di unire le forze per far partire anche da Agropoli un chiaro messaggio d’amore per la cultura che lega tutti i paesi del Cilento presenti nell’opera». Agropoli, 23 settembre 2024 Ufficio Stampa Città di Agropoli
Id: 3459 Data: 23/09/2024 17:04:19
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Carlo di Legge sul Manifesto Empatico di Lerro e Pelliccia
Articolo di Carlo di Legge (scritto il 12 luglio 2019).Il "Nuovo Manifesto sulle arti" di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia e l'auspicio di un nuovo atteggiamento tra poeti e artisti.(Lancio ufficiale presso lo Storico Caffè Letterario “Giubbe Rosse” di Firenze in data 27 febbraio 2019, h.18.00 - con: Omar Galliani, Giusy Rinaldi, Vittorio Santoianni, Rolando Bellini, Umberto Rovelli, Gisella Gellini, Bernardo Lanzetti, Franco Mussida, Sandro Malevolti). - Il Prof. Menotti Lerro, che si trova a compiere una traiettoria d’esistenza anche oggi non improbabile, è un giovane poeta e coltissimo letterato, che, nato nel cuore del Cilento, a Omignano a due passi da Elea, oggi insegna lingua e letteratura inglese allo storico Liceo “Giovanni Berchet” di Milano e altri istituti universitari. Ho avuto occasione di incontrarlo per la seconda volta sabato 29 giugno alla presentazione del “Lunario di desideri” curato da Vincenzo Guarracino (altro colto cilentano emigrato al Nord, oggi affermato critico letterario) per l’editore De Felice, a Vallo della Lucania: nonostante l’orario antimeridiano, piuttosto irrituale, la sala era affollata, a testimonianza della buona organizzazione della Prof. Giusy Rinaldi, nota animatrice culturale a Vallo, e dell’affetto che comunque circonda questi due notevoli – tra molti altri – uomini del Cilento, che lo rappresentano coltivandone la memoria antica e fondante nella storia della cultura occidentale. Quanto al progetto del “Nuovo manifesto sulle arti” qui riportato in allegato, e che il Prof. Lerro mi ha chiesto leggere dopo l’incontro di Vallo, oltre a condividerne le linee essenziali, aggiungo le seguenti mie osservazioni, come mio contributo, richiesto e che di buon grado offro al dialogo e alla diffusione dell’iniziativa. - Lerro scrive che l’arte è solo apparentemente divisibile: non posso che essere d’accordo, con una precisazione: che la poesia, senza per questo nutrire sentimenti di egemonia sulle arti, le riassume tutte in sé. Si pensi alla musica: ma la poesia è all’origine anche suono – della voce – e ritmo. O si pensi alle immagini, quelle della pittura e della scultura: quando si evoca Wittgenstein e la sua teoria del linguaggio “pittografica”, o “rappresentativa” espressa nella versione più nota nel Tractatus, s’intende che alle parole corrispondano cose. Ora, da Ludwig Wittgenstein a Giambattista Vico il passo non è breve, ma la teoria del linguaggio espressa nella Scienza nuova, pur muovendosi in altro contesto, torna proprio a questa tesi. Vico non dice: la cultura nacque dalle arti, ma dice piuttosto: tutte le scienze, a suo tempo, nacquero in forma di poesia, tale fu la zona d’incubazione della mente limpida e pura (nel senso che Vico intende) di fronte ai violenti impatti provenienti dalle forze della natura e dal mondo quotidiano. L’arte è solo apparentemente o anche di fatto divisa, ma la poesia include tutte le potenzialità delle arti. Un giovane non viene sgomentato di fronte a tale “pulsione” di abbracciare la totalità delle arti; un uomo più avanti nel ciclo d’esistenza, come me, non può fare altro che rilevare, quanto alla sua esperienza, come le arti si affaccino, se non tutte, almeno in parte, a prendere corpo creativo (intendendo che anche il suono sia corpo).
- L’arte non è un momento di espressione gratuita d’una pulsione di creatività non meglio qualificata, quando sarebbe “fondamentale” l’esigenza di studiare, di “ripartire dai classici”. La realtà dell’artista naïf riguarda un’eccezione, o poche, occorre comunque di volta in volta considerarle meglio. L’arte dev’essere qualificata, colta; e non è questione, si badi bene, se tale sapere si acquisti nelle università, o fuori. Dice Lerro: “la poesia ha bisogno di talento ben coltivato attraverso uno studio intenso capace di esaltarlo”. In linea di principio, si può coltivare gli studi ovunque, nelle sedi accademiche o a casa propria. Oppure li si può disattendere, e tradire lo spirito, ovunque, come è sotto gli occhi di tutti.
- A proposito di studi classici, è un fatto noto che poeti del Novecento (penso a Quasimodo …) siano stati cultori di studi classici, e che molti non lo furono affatto, anzi provengono dagli studi più disparati, e la stessa cosa si mostra anche oggi, quando ci vediamo circondati e attraversati da buoni versi che ci provengono da amici formati certamente nelle università, ma negli studi scientifici, non in quelli letterari (peraltro la loro formazione nelle scuole fu spesso, ma non sempre, nei Licei). La questione non è: il poeta è naif, artisti si può essere allo stato selvaggio ed efficace; la questione è: il poeta ha quale cultura? Forse egli ha avuto contatto con la tradizione classica per un periodo più o meno breve, poi può essersi “specializzato” in ben altro.
- Da questo punto di vista, e per tacere delle altre facoltà universitarie, direi che è una fortuna che la poesia in Italia sia così “democratica” da essere coltivata in una serie di punti (più o meno luminosi: è la contingenza storica), individui e centri, che non hanno affatto riferimento nelle università, se non eccezionalmente, ma ovunque. Si veda, al contrario, la situazione della filosofia, che si studia in ogni accademia, ma che non fiorisce affatto, né può farlo, dal momento che a pochi brillanti ingegni filosofici universitari, noti in campo nazionale e oltre, corrisponde una massa di mestieranti coinvolti tutt’al più nelle microspecializzazioni degli studi storici, non nella filosofia. Se una volta la filosofia andava povera e nuda, oggi è misera in altro senso; oggi è il turno della poesia ad essere povera ma, lo ridico, forse è una fortuna.
- La veloce circolazione dell’informazione oggi, dice Lerro, fa in modo che si possa “clonare” ed essere clonati da idee, da persone che si trovano sull’altro lato del pianeta, in tempo reale: bisogna saperlo. Ma anche vederne il positivo: lezioni e studi d’altro, questi davvero a disposizione del genere umano, perché con nostro profitto possiamo assimilarle e nutrirci, ci pervengono presto e bene. Importante il caso esemplificativo che Lerro cita, quello di T. S. Eliot, che viene mediato e “portato” da Praz a Montale rispetto alla tecnica poetica del correlativo oggettivo.
- Per quanto riguarda la lunga citazione di Lerro ripresa dal critico e fraterno amico Antonello Pelliccia, mi sembrano suggestive le idee della “multidisciplinarità come metodologia essenziale della lettura della storia dell’arte”; dell’artista come “regista … ma anche mediatore tra le varie arti”, che “attraverso il suo lavoro, contestualizza il background storico-politico e culturale della sua epoca”: domando, incuriosito, per saperne di più: in qual modo? Involontariamente testimoniandolo; oppure volutamente interpretandolo; o come?; negli scritti di estetica dei maggiori autori del Novecento questo luogo non è assente, ma diversamente trattato; tutto, credo, in vista dell’acquisizione d’una nuova consapevolezza da parte dell’artista, che sia dotato di strumenti critici del proprio operare individuale-sociale.
- Mi sembra che già avvenga il “confronto diretto tra l’artista e il visitatore”, che avvenga comunque, anche, sia pure sotto la forma del disinteresse e della mancata risposta del visitatore oppure, se va bene, come suo coinvolgimento in varie forme e gradi.
- Della massima importanza, invece, l’invito-auspicio a “innescare reti di co-sviluppo riferite alla solidarietà tra artisti e alla interazione produttiva non solo tra artisti, ma anche con altri tipi di professionalità che possono sconfinare in molteplici ambiti”. Ecco, questo mi sembra un punto capitale: manca, io credo, un vero atteggiamento del genere, per quel che posso vedere, anzi sento dire e, nella mia marginalità relativa, a volta posso constatare come dicono, che l’ambiente della poesia è “tossico”. Sono del parere che una cultura della solidarietà tra artisti veri, nonostante notevolissime eccezioni, sia comunque tutta da sviluppare, al di là dell’usanza dei favori prestati o e ricevuti, per cui io guardo all’altro solo come procacciatore di relazioni e di occasioni; tutto ciò va a definire micro-poteri e pseudo-fazioni magari in lotta. Ma per cosa?
- Si guardino in faccia, dunque, gli artisti-poeti e, come auspica Lerro, si sentano meno soli: facendo anche qualcosa di buono perché questa elegante idea della cooperazione tra artisti, interpretata nel senso più magnanimo oltre che producente, possa superare le brame selvagge, campanilistiche, particolaristiche e individualistiche. Ancora una volta: cui bono? Per cosa? L’arte, come scrive bene Antonello Pelliccia, “ha da sempre influenzato il clima sociale, ha individuato, suggerito e anticipato possibili soluzioni alle problematiche del vivere e del convivere”. Bene: allora quali modelli e soluzioni voglio proporre, se intendo davvero che l’arte e la poesia mi conducano ben fuori dall’eterno conflitto dell’homo homini lupus, che scatta non appena sia stato individuato un suo presunto, piccolo interesse nella cosa di cui si tratta? Di cosa stiamo parlando?
Id: 3457 Data: 21/09/2024 13:13:56
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Secondo Convegno di Orria - Piramide Culturale del Cilento
Venerdì 27 Settembre, 2024, ore 18.30, presso l'Aula Consiliare del Comune di Orria Cilento (Piano Vetrale - "Paese dei Murales"), in occasione dell'affissione presso il Comune di Agropoli - "Paese del Castello" (perla del Cilento), in colaborazione con l'Associazione "Fiaba in Borgo", si terrà il "Secondo Convegno di Orria" al fine di discutere le opportune strategie politico-culturali atte ad elevare il Cilento a territorio d'Alta Cultura: processo iniziato con la stessa ideazione della Piramide Culturale del Cilento, epicentro dell'Empatismo, che rappresenta il movimento letterario-artistico-filosofico e culturale della Contemporaneità. Partecipano all'incontro: -Menotti Lerro, Fondatore Movimento Empatico -Antonio Roberto Mutalipassi, Sindaco di Agropoli -Elvira Serra, Consigliere del Comune di Agropoli -Agostino Astore, Sindaco di Orria -Gabriele De Marco, Presidente GAL "Cilento Regeneratio" -Maria Luisa Di Matteo, Presidente dell'Associazione "Fiaba in Borgo". -Modera il presidente della Pro Loco "Paolo De Matteis", Luigi Inverso. *L'iniziativa è patrocinata dal Comune di Orria, la Pro Loco "Paolo De Matteis", l'Associazione "Fiaba in Borgo", il Centro Contemporaneo delle Arti.
Id: 3456 Data: 20/09/2024 09:48:09
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Secondo Dialogo: Lerro-Pelliccia-Vairetti-Verdelli
SECONDO DIALOGO EMPATICO CON MENOTTI LERRO, ANTONELLO PELLICCIA, LINO VAIRETTI, GIORGIO VERDELLI. Si terrà il giorno 23 settembre 2024, il Secondo Dialogo Empatico. Inaugurato la settimana precedente con gli autori Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, Omar Galliani, Bernardo Lanzetti, Franco Mussida. Il tema del primo incontro è stato "Essere consapevoli". Il tema del secondo incontro è "Maschere". Tutti i "dialoghi" saranno disponibili su youtube a partire da Ottobre 2024 sul Canale Ufficiale del Movimento Empatico. -Scuola Empatica-Empatismo / Movimento letterario - YouTube
Id: 3455 Data: 19/09/2024 20:13:42
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Scuola Eleatica, Scuola Medica, Scuola Empatica: Triangolo
IL MACRO TRIANGOLO DELLA PROVINCIA DI SALERNO - "TRA EMPATIA ED EMPATISMO". Scuola Eleatica-Scuola Medica-Scuola Empatica (da Parmenide a Lerro) La nostra proposta (partita dal leader e fondatore dell'Empatismo, Menotti Lerro, che, come con la sua opera creativa, si dimostra sempre degno erede dei grandi predecessori) è questo meraviglioso Macro Triangolo Salernitano. Francesco D'Episcopo (già docente Università Federico II di Napoli)
Id: 3452 Data: 17/09/2024 15:05:23
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Piramide Culturale del Cilento. Agropoli Paese del Castello
Il giorno 26 Settembre 2024, il Comune di Agropoli - "Paese del Castello", affiggerà alle mura della Città la "Piramide Culturale del Cilento", ideata da Menotti Lerro, Epicentro del Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale dell'Empatismo, sorto in Italia nel 2020. - Si veda anche il Nuovo Manifesto sulle Arti di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia (2019), considerato la prima base teorica dello stesso movimento. *Saranno presenti il Sindaco di Agropoli, Dott. Roberto, Antonio Mutalipassi e il Vice Sindaco, Dott.ssa Elvira Serra (entrambi nominati da M. Lerro "Custodi della Piramide").
Id: 3451 Data: 16/09/2024 00:08:25
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Alessandro Serpieri e Menotti Lerro alle Giubbe Rosse, 2011
La prima presentazione del volume The Poetry of Menotti Lerro (CSP, 2011). Nel 2011, presso lo storico Caffé Letterario "Giubbe Rosse" di Firenze, si tenne la presentazione del volume critico del Professore Andrew Mangham (University of Reading) dal titolo The Poetry of Menotti Lerro (Cambridge Scholars Publishing, 2011). A presentare l'autore e il volume intervenne il critico, docente emerito presso l'Università degli Studi di Firenze, Alessandro Serpieri. Video: "The Poetry of Menotti Lerro" con Alessandro Serpieri alle GIUBBE ROSSE, Firenze 2011. - YouTube
Id: 3450 Data: 15/09/2024 11:28:06
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Convegno su Menotti Lerro - Società Dante Alighieri, Salerno
La Società Dante Alighieri è lieta di presentare L’opera artistico-letteraria di Menotti Lerro (fondatore dell'Empatismo) SALERNO 14 Ottobre - Ore 16.30 Saluti istituzionali Presidente Società Dante Alighieri Prof.ssa Pina Basile Coordina gli interventi Elena Paruolo, Università degli Studi di Salerno Relatori Francesco D’Episcopo, Università Federico II di Napoli (autore della monografia Menotti Lerro. Tra Drammaturgia e Narrativa, Genesi 2019). Antonello Pelliccia, già Direttore Scuola di Progettazione Artistica per l’Impresa (Design) - Accademia di Belle Arti di Brera; Artista Visuale, co-autore del “Nuovo Manifesto sulle Arti”. Rosa Maria Vitola, già responsabile dell’Area Patrimonio Demoetnoantropologico e Beni Immateriali della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino. Responsabile Progetto “Premio Internazionale Cilento Poesia”. Conclude gli interventi l’autore Menotti Lerro Alcuni commenti critici sull’opera dell’autore “Discorso poetico altissimo fra tragicità e luce. Culmine ben raro nei nostri tempi (e anche in passato)”. Giorgio Bàrberi Squarotti “Tra disperazione e sogno, la voce poetica di Lerro mostra una peculiare forza espressiva modulata con immagini spesso sorprendenti e con una sapiente tecnica ritmica e/o metrica”. Alessandro Serpieri “Menotti Lerro è uno dei poeti più interessanti dell’attuale panorama nazionale italiano”. Roberto Carifi “Menotti Lerro is one of the most interesting poets of modern-day Europe”. Andrew Mangham
Id: 3449 Data: 14/09/2024 22:20:41
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Menotti Lerro, Jon Fosse: Premio Nobel, Premio Cilento 2024
Il giorno 11 Settembre 2024, ho avuto il piacere di dialogare con Jon Fosse, Premio Cilento Poesia, Sezione Narrativa (2024), e già in precedenza insignito del Premio Nobel alla Letteratura (2023). E' stato un incontro intenso, piacevolissimo devo dire, durante il quale, stimolato anche dalle mie domande, Fosse ha messo a fuoco una serie di idee, considerazioni e aneddoti legati al suo percorso umano e di scrittore. Non ha chiaramente bisogno del mio avallo, ma credo fermamente che Jon Fosse sia uno scrittore straordinario in particolare per profondità di spirito, intelligenza tout court, conoscenza letteraria e auto consapevolezza. * Il docemento integrale è disponibile sul Canale ufficiale del Movimento Empatico: JON FOSSE INTERVIEWED BY MENOTTI LERRO IN OCCASION OF THE "CILENTO INTERNATIONAL POETRY PRIZE 2024". (youtube.com)
Id: 3448 Data: 14/09/2024 17:06:10
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Dialoghi Empatici - Menotti Lerro inaugura la nuova rubrica
Centro Contemporaneo delle Arti – Scuola Empatica / Empatismo. “Dialoghi Empatici” (iniziati il 16 ottobre 2024). Il 16 settembre Menotti Lerro inaugura una serie di incontri con i maggiori Maestri Empatici del Movimento. Il primo, nuovo "Dialogo" della "rubrica", dal tema “Essere consapevoli”, vede l’incontro tra Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, Omar Galliani, Franco Mussida e Bernardo Lanzetti.
Id: 3447 Data: 14/09/2024 15:02:49
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Commissione Premio Internazionale Cilento Poesia 2024
In occasione della Decima edizione del Cilento International Poetry Prize, il Centro Contemporaneo delle Arti e la Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici di Salerno e Avellino, hanno formato una Nuova Commissione per assegnare il Premio Cilento per le varie Sezioni previste. Premiazione Prevista per il giorno 10 Ottobre, ore 19.30. Teatro Pier Paolo Pasolini - Salerno. LA COMMISSIONE E' FORMATA DA: - Menotti Lerro: Poeta, Scrittore, Docente, Ideatore e Fondatore del Premio Cilento Poesia e del Movimento Internazionale dell'Empatismo. Presidente di Commissione. - Rosa Maria Vitola: Funzionario per la Promozione e Comunicazione, Referente dell’Area Patrimonio Demoetnoantropologico e Beni Immateriali della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino - Responsabile del Progetto Premio Internazionale Cilento Poesia. -Leandro Ventura: Dirigente storico dell’arte del Ministero della Cultura e direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale. Ha insegnato o insegna presso la Sapienza Università di Roma, l'Università Ca' Foscari di Venezia, l’Università di Perugia, l’Università di Siena, l’Università del Molise, l’Università di Bergamo. - Katia Ballacchino: Professoressa Associata in Discipline Demoetnoantropologiche - DiSPS Università degli Studi di Salerno. Antropologa Culturale, Ph.D. - Maria Grazia Barone: Funzionario per la promozione e Comunicazione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino - Segretario verbalizzante della Commissione Premio Internazionale Cilento Poesia. - Mauro Afro Borella: Docente ordinario di Architettura all’Accademia Albertina di Torino, già di design all’Accademia Brera (2008-2023) e di Carrara (2022-2023), al Politecnico di Milano Scuola di Design (2008-2023), HOAA Cina (2017-2019), Università Statale MI (2002-2005) e per master allo IULM (2017-2020). Visiting Professor in Università Europee tra cui: Porto, Lisbona, Madrid, Murcia, Malaga, Budapest, Cracovia - Aurora Egidio: Professoressa associata in Discipline dello spettacolo all’Università degli Studi di Salerno. Specializzata in Storia del teatro e critica teatrale presso il Gitis-RATI (Accademia russa di Arte Drammatica) di Mosca. È membro del comitato editoriale di Acting Archives Review. Rivista di studi sull’attore e la recitazione e componente del collegio dei docenti del Dottorato in “Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico-artistica” dell’Università di Salerno. - Rosa Giulio: Professore ordinario di Letteratura Italiana all’Università degli Studi di Salerno (DISU). E’ condirettrice della rivista “Studi Italiani” e della Collana “Le Civiltà Letterarie” (Edisud). E’ membro del Direttivo Nazionale dell’Associazione Degli Italianisti (ADI), del Direttivo del Centro Studi Interuniversitario “ Edoardo Sanguineti” e del Centro Interdipartimentale “Alfonso Gatto”. - Maria Tommasa Granese: Funzionario Storico dell’Arte e Responsabile dell’Area Patrimonio Archeologico della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino. - Wilma Leone: Funzionario Responsabile del Servizio di Conservazione e Valorizzazione del Sistema Museale e del Patrimonio librario della Provincia di Salerno. - Antonello Pelliccia: Architetto, Designer, Art Creator. Già Docente presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, già Direttore della Scuola di Design presso l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. - Stefania Zuliani: Professoressa ordinaria di Teoria della critica d’arte e Teoria del museo e delle esposizioni in età contemporanea all’Università di Salerno, dove coordina il dottorato in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico artistica. È dal 2018 componente del comitato scientifico della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma e dal 2022 direttrice artistica della Fondazione Filiberto e Bianca Menna di Salerno. Cilento International Poetry Prize - La Commissione (cilentopoesia.it) Albo d'oro premiati: Poesia - 2017 – Davide Rondoni.
- 2018 – Milo De Angelis.
- 2019 – Franco Loi e Roberto Carifi (edizione Speciale presso l'Accademia di Belle Arti di Brera).
- 2019 – Giampiero Neri e Vivian Lamarque.
- 2020 – Elio Pecora.
- 2021 – Dacia Maraini.
- 2022 – Valerio Magrelli e Tiziano Rossi.
- 2023 – Maurizio Cucchi e Najwan Darwish.
- 2024 – Enrico Testa
Narrativa - 2023 – Diego De Silva e Maria Rita Parsi.
- 2024 – Melania Mazzucco e Jon Fosse.
Critici letterari e filosofi- 2018 – Francesco D'Episcopo.
- 2019 – Umberto Curi.
- 2020 – Remo Bodei (postumo).
Artisti visive / visuali- 2023 – Omar Galliani e Antonello Pelliccia.
- 2024 – Giulia Napoleone
Musicisti- 2023 – Franco Mussida e Bernardo Lanzetti.
- 2024 – Lino Vairetti.
Teatro
Id: 3446 Data: 11/09/2024 14:38:11
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- Letteratura
Antonio Vitolo sul Movimento Empatico di Menotti Lerro
Tra Profonda Empatia e Alta Letteratura (Scuola Empatica / Movimento Empatico / Empatismo / Empathism / Empathic Movement - 2020 onward). Nel 2020 un dramma mondiale ha colpito l’umanità causando terrore fisico e psicologico, morte. Ma da questa tragedia inenarrabile è emerso, così come da altre tragedie nel corso dei secoli passati, una strada di fiducia nel futuro apertasi nel nome delle Arti tutte. Questo sentiero si è distinto per la singolarità e l’eccezione: l’empatia, la resilienza! L’empatia ha trovato dunque fulcro nel Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale fondato da Menotti Lerro, che, resosi conto evidentemente delle chiusure portate dal Covid, ha delineato in questo movimento di artisti, la luce verso lo scambio reciproco e la comprensione dell’altro riuscendo a trasmettere la consapevolezza che deve unire, farci stare insieme, lavorare, dialogare e confrontarsi. Tutto ciò per poter crescere e avere la possibilità del confronto attraverso il quale sia l’“attore” che l’“interlocutore” diventino protagonisti dello stesso palco. Il movimento empatico è, tra le innumerevoli cose, soprattutto questo: un movimento di consapevolezza! A Menotti Lerro diciamo un sincero e profondo Grazie! Antonio Vitolo PS Un doveroso ringraziamento va anche al co-fondatore e co-autore del "Nuovo Manifesto sulle Arti" Antonello Pelliccia!
Id: 3445 Data: 08/09/2024 23:39:14
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- Letteratura
Empatismo, Epicentro Cilento - Domande e Risposte Veloci
RISPOSTE VELOCI: PIRAMIDE CULTURALE DEL CILENTO - MOVIMENTO EMPATICO / EMPATISMO / SCUOLA EMPATICA. - Cos'è l'Empatismo? (L'Empatismo è un Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale internazionale). - Dove e quando nasce? (Nasce nel 2020 nel TRIANGOLO CULTURALE DEL CILENTO ANTICO con Salento "Paese della Poesia", Omignano "Paese degli Aforismi" e Vallo della Lucania "Sede del Centro delle Arti" ma per estensione il suo EPICENTRO è rappresentato da tutta la PIRAMIDE CULTURALE DEL CILENTO a cui hanno aderito 25 borghi con una nuova connotazione culturale). - Sviluppa le Arti maggiormente nel Cilento o nel Sud? (NO. Il Cilento è solo il suo luogo d'origine ma l'azione e i concetti sono universali. L'Epicentro dell'Empatismo è il Cilento così come l'Epicentro dell'Ermetismo fu Firenze. - In cosa la Piramide Culturale deve svilupparsi? (Deve sviluppare ogni suo borgo affinché la casa dell'Empatismo sia meravigliosa e al contempo il territorio muti da territorio rurale a territorio di alta cultura). - Chi svilupperà i borghi? (Ogni amministrazione comunale, con in testa il proprio Sindaco di riferimento, è chiamata a sviluppare in modo indipendente il proprio territorio partendo dal nuovo nominativo culturale che ogni territorio ha assunto aderendo alla Piramide e al Movimento Empatico). - In questo il Centro Contemporaneo delle Arti potrà aiutare? (Il Centro Contemporaneo delle Arti sarà sempre lieto, se interpellato, di affiancare l'azione di ogni singolo territorio per assisterne la crescita). - E il Premio Internazionale Cilento Poesia? (Il Premio Cilento Poesia è assegnato ai maggiori Poeti e Artisti di ogni campo, non solo italiani, come dono a coloro che hanno alle spalle un discorso artistico altamente meritorio privilegiando un percorso che si sia dimostrato anche empatico). - Chi sono i Maestri Empatici inclusi nel movimento? (I Maestri Empatici sono stati o invitati personalmente o hanno chiesto loro di far parte del movimento. In entrambi i casi vi è stata una valutazione approfondita. Ad oggi sono circa 250). - Cosa rappresenta il Megalitismo del Monte Stella? (I megaliti presenti o apparentemente scomparsi sul Monte della Stella sono considerati come i "primi dèi empatici" del Movimento che irradiano e rendono fertile il territorio (e il Mondo) con la loro luce. Il megalite di riferimento si chiama Pietra del Bastardo, in dialetto cilentano "Preta ru Mulacchio", capace, secondo la leggenda, di rendere fertili le donne che vicino ad esso strofinano il loro ventre). ** BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO: - "Nuovo Manifesto sulle Arti" di M. Lerro e A. Pelliccia, ClanDestino 2019 / Zona editrice 2020; (NB discorso orale tenutosi in occasione dell'inaugurazione del CecArt, definito "Manifesto" dal filosofo Remo Bodei). - La Scuola Empatica, Ladolfi editore 2020; - Speciale Rivista "Riscontri", Il Terebinto edizioni, 2022; - The Empathic Movement, Cambridge Scholars, 2023 Hardback, 2024 Paperback; - "La modernità del Movimento Empatico", "Avvenire" Maurizio Cucchi.
Id: 3434 Data: 30/08/2024 10:10:03
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Il Convegno di Orria e i Custodi della Piramide Culturale
IL CONVEGNO DI ORRIA (30 AGOSTO 2024). Il Convegno di Orria è uno dei più importanti convegni politico-culturali che si sia mai tenuto sul territorio cilentano e anche in Italia. In ballo c'è l'affermazione di un territorio come eccellenza culturale (ancora da costruire insieme, ma che già ha avviato il suo processo irreversibile essendo il meraviglioso EPICENTRO del MOVIMENTO EMPATICO). TEMA *In occasione dell’uscita dell’edizione paperback in INGHILTERRA del volume accademico THE EMPATHIC MOVEMENT edito da Menotti Lerro nel 2023 (Cambridge Scholars), il poeta di origini cilentane incontra le AUTORITA’ POLITICHE che negli anni hanno maggiormente supportato il MOVIMENTO EMPATICO e il suo EPICENTRO, da identificarsi nella PIRAMIDE CULTURALE DEL CILENTO. DESTINATARI -Al Senatore, Avv. Francesco CASTIELLO -Al Presidente del Gal Cilento Regeneratio, Avv. Gabriele DE MARCO -Al Sindaco del Comune di Orria, Prof. Agostino ASTORE -Al Sindaco del Comune di Roccadaspide, Avv. Gabriele IULIANO -Al Sindaco del Comune di Magliano Vetere, M° Adriano PIANO MESSAGGIO “Agli AMMINISTRATORI ILLUMINATI del TERRITORIO CILENTANO, che spero siano presto tutti raccolti e coesi, affido “LA PIRAMIDE CULTURALE DEL CILENTO”, nominandoli ufficialmente, se mi è concesso, CUSTODI DELLA PIRAMIDE, epicentro del MOVIMENTO EMPATICO, affinché IL MONDO, che la stessa figura geometrica accoglie con AMORE E AMICIZIA, ci ammiri in tutto il nostro splendore.” Menotti Lerro Orria Cilento, 30 Agosto 2024 (NB. Tutti i Primi Cittadini dei Paesi della Piramide sono, allo stesso modo, già considerati "Custodi della Piramide Culturale del Cilento" e saranno invitati prossimamente ad ulteriori incontri pubblici"). I PAESI UFFICIALI DELLA PIRAMIDE: (NB Velia, Paestum e Palinuro sono stati inseriti per meriti storico-culturali; Vatolla - "Paese dell'Otium" fu scelto e denominato insieme ai membri della Fondazione Giambattista Vico. Palinuro ha poi aderito con un protocollo d'intesa ufficiale come "Paese del Mito"; la frazione di Palinuro, Centola, ha aderito come "Paese della Contemplazione"). -MONTE STELLA - "LUOGO DEI MEGALITI" -OMIGNANO - "PAESE DEGLI AFORISMI" -SALENTO - "PAESE DELLA POESIA" -VALLO DELLA LUCANIA" SEDE DEL CENTRO CONTEMPORANEO DELLE ARTI" -ROCCADASPIDE - "PAESE DELLA DIFESA" -TRENTINARA - "PAESE DELL'AMORE" -MAGLIANO VETERE - "PAESE DELLA PALEONTOLOGIA" -PIANO VETRALE - "PAESE DEI MURALES" -ALBANELLA - "PAESE DELLE TERRE D'ITALIA" -AGROPOLI - "PAESE DEL CASTELLO" -VATOLLA - "PAESE DELL'OTIUM" -MASSICELLE - "PAESE DEL GIOCATTOLO POVERO" -PAESTUM - "PAESE DI POSEIDONE" -PALINURO - "PAESE DEL MITO" -CASAL VELINO - "PAESE DELL'APPRODO" -SAPRI - "PAESE DELLA SPIGOLATRICE" -CENTOLA - "PAESE DELLA CONTEMPLAZIONE" -ELEA-VELIA - "PAESE DELLA FILOSOFIA" -TEGGIANO - "PAESE DELLA PRINCIPESSA COSTANZA" -PADULA - "PAESE DEI CERTOSINI" -POLLA - "PAESE DEI LIBRI" -SASSANO - "PAESE DELLE ORCHIDEE" -SANZA - "PAESE DELL'ACCOGLIENZA" -MONTESANO - "PAESE DELL'ACQUA" -SAN MAURO CILENTO - "PAESE DEGLI INCUNABOLI E DELLE CINQUECENTINE" -VIBONATI - "PAESE DEI PORTALI". *TUTTI I "MAESTRI EMPATICI" E "CUSTODI DELLA PIRAMIDE DEL CILENTO" ADERENTI AL MOVIMENTO EMPATICO: Menotti Lerro (fondatore), Antonello Pelliccia (co-fondatore e co-autore del "Nuovo Manifesto sulle Arti"), Olga Tokarczuk (Premio Nobel Sezione Letteratura, 2018), Maria Rita Parsi, Dacia Maraini, Maria Teresa Chialant, Giacomo Rizzolatti, Giuseppe Gentile, Enrico Testa, Maurizio Cucchi, Diego de Silva, Milo De Angelis, Corrado Calabrò, Franco Mussida, Gabriella Sica, Umberto Curi, Anna Maria Galeotti, Mauro Afro Borella, Francesco D’Episcopo, Bernardo Lanzetti, Michele Pecora, Lino Vairetti, Giuliano Ladolfi, Giampiero Neri, Mario Santagostini, Valerio Magrelli, Giancarlo Pontiggia, Alberto Bertoni, Luigia Sorrentino, Omar Galliani, Elena Pontiggia, Carlos Medina, István Szelei, Vivian Lamarque, Franco Loi, Massimo Dagnino, Carmine Padula, Raffaele Nigro, Giorgio Verdelli, Ezio Guaitamacchi, Renato Galbusera, Deborah Farina, Victor Lucena, Andrew Mangham, Elio Pecora, Gabriela Fantato, Mario Fresa, Rossella Tempesta, Giovanna Frene, Anna Correale, Gerardo Iandoli, Marco Baudinelli, Annibale Giannarelli, Lee Kichul, Gino Finizio, Roberto Carifi, Domenico Giordano, Franco Arminio, Genny Lim, Benito Madonia, Álvaro Revello Barboza, Federico Capaccioli, Francesco Massanova, Paolo Guzzanti, Luigi Rossi, Andrea Castelli, Gabriele Perretta, Vincenzo Aversano, Gisella Gellini, Michael Lieber, Antonio Perotti, Gianni Macalli, Maurizio Iacovazzo, Maria Jannelli, Tomasz Krezymon, Ulisse Mariani, Rosanna Schiralli, Mariagrazia Mari, Martina Pontani, Ottavio Rossani, Mario Pirovano, Julia Pikalova, Attilio Dursi, Wilma Leone, Edoardo Landi, Carlangelo Mauro, Alessandro Quasimodo, Nicola Femminella, Luigi Mogrovejo, Enzo Tinarelli, Vincenzo Guarracino, Edoardo Boncinelli, Pasquale Scaldaferri, Francesco Sampogna, Sandro Gros-Pietro, Eleonora Garrone, Antonino Nese, Francesco Abbate, Stefano Pantaleoni, Santa Aiello, Franco Vassia, Ermanno Paleari, Rosa Maria Vitola, Giusy Rinaldi, Osvaldo Marrocco, Oriana Rispoli, Valentina Sentsova, Giammaria Occhi, Patrizia Pozzi, Carlo Di Legge, Angelo Ghilardi, Antonio Rizzo, Giuseppe Siano, Paolo Emilio Antognoli Viti, Vittorio Santoianni, Joanna Kubicz, Ezio Martuscelli, Nicola Ricci, Giacomo Maria Prati, Kuturi, Marco Colombo, Attilio Bencaster, Amnerys Bonvicini, Mario Gabriele Giordano, Anna Bianchi, Ettore Barra, Cesare Nardi, Salvatore Monaca, Pina Basile, Luigi Leuzzi, Diana Nese, Carlo Andrei, Giancarlo Sammito, Giancarlo Turaccio, Vincenzo Di Gironimo, Massimo Bacigalupo, Tomaso Kemeny, Emilio Coco, Lorenzo Peluso, Roberto Guidetti, Tonia Cartolano, Francesco Magliocca, Teresa Della Corte, Franco Maldonato, Tiziano Rossi, Giovanni Bonoldi, Angelo Ruta, Anna Di Brina, Lino Di Ventura, Goffredo Iannotti, Nello Teodori, Nicola Maria Vitola, Antonia Gravagnuolo, Anny Errico, Carmelo Strano, Aldo Castellano, Lidia Vianu, Maria Mazziotti Gillan, Ana María Pinedo López, Piero Antonio Toma, Elvio Annese, Laura Garavaglia, Marius Chelaru, Loredana Izzo, Prayag Tiwari, Davide Susanetti, Rosa María Román Garrido, Lillo De Marco, Salvatore D’Alessandro, Oscar Pizzulli, Simone Fagioli, Alessandro Artini, Michele Murino, Nicola Nicoletti, Santino Scarpa, Giuseppe Iannicelli, Renato Ongania, Daniela Di Bartolomeo, Vincenzo Pepe, Najwan Darwish, Alessandro Serpieri, Giorgio Bàrberi Squarotti, Remo Bodei, Gian Mario Villalta, Elena Paruolo, Antonio Bandirali, Lucio Liguori, Davide Rondoni, Maurizio Zenga, Andrea Granchi, Elena Foccillo, Silvia Pacifico, Pierfranco Bruni, Ilian Rachov, Massimo Trotta, Gaetano Ricco, Enza Di Sevo, Renata Florimonte, Angela Nappi, Aldo Bianchini, Vincenzo Missanelli, Renato Di Gregorio, Katia Ballacchino, Francesco Di Loreto, Gaetana Natale, Mateen Ashraf, Carlo Chiumiento, Giuseppe Lauriello, Maria Grazia Petrizzo, Cinzia Coppola, Silvana Paruolo, Andry Enrico Bazzell, Patrizia Baglione, Enzo Cursaro, Angelo Casciello, Piero Chiaradia, Giuseppe Sica, Vincenzo Schettino, Rosanna Lupi, Mariagrazia Barone, Nunzio Tonali, Achille Cennami, Rosanna Pinto, Stefano Trapanese, Giovanni Gulino, Francesca Chiumiento, Paolo Maria Rocco, Michele Risi, Simona Di Gregorio, Renata Di Lascio, Cosimo Chiumiento, Francesca Rocciola, Maurizio de Giovanni, Amedeo Colella, Raffaele Fierro, Stefano Nasti, Fabrizio Scomparin, Marilina Vitola, Luca Paragano, Maria Tommasa Granese, Carmela Santarcangelo, Erminia Pellecchia, Ester Andreola, Antonia Autuori, Ornella Pellegrino, Clotilde Baccari, Maria Romano. CUSTODI DELLA PIRAMIDE: Gabriele Iuliano, Adriano Piano, Gabriele De Marco, Francesco Castiello, Giuseppe Coccorullo, Franco Alfieri, Raffaella Bonaudo e tutti i Sindaci dei Paesi della Piramide. (NB Presto si delineerà meglio la sezione "Custodi"). Bibliografia: - Nuovo Manifesto sulle Arti (Cronache di Salerno; ClanDestino; 2019; Zona editrice 2020). - La Scuola Empatica, Ladolfi 2020 - Speciale Movimento (Rivista "Riscontri"). - The Empathic Movement, Cambridge Scholars, 2023 Hardback - The Empathic Movement, Cambridge Scholars, 2024 Paperback - Inno Ufficiale composto da STEFANO PANTALEONI. - Mito di UNUS (ARTISTA TOTALE) Disegnato da OMAR GALLIANI su Racconto di MENOTTI LERRO. - PREMIO INTERNAZIONALE CILENTO POESIA (Finanziato dal Ministero della Cultura).
Id: 3432 Data: 27/08/2024 10:58:24
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- Letteratura
Maurizio Cucchi: La modernità del Movimento Empatico
15 giugno 2024 Oggi alle 10.30, alla Sala di Lettura della Biblioteca Nazionale Braidense, avrà luogo un convegno dal titolo “Rivoluzione e innovazione attraverso il nuovo movimento artistico letterario della modernità: l’empatismo”, promosso appunto dal Movimento Empatico. Interverranno Menotti Lerro, poeta e scrittore, Antonello Pelliccia, architetto e artista visuale, Mauro Afro Borella, architetto e designer e Giacomo Maria Prati della Biblioteca Braidense stessa. Va ricordato che questo particolare movimento è sorto in Italia nel 2020, e ha un suo documento di auto presentazione, e cioè il “Nuovo Manifesto sulle Arti” - a opera di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia - lanciato alle "Giubbe Rosse” di Firenze nel 2019. Ho chiesto allora allo stesso Lerro, animatore dell’iniziativa e di cui ricordiamo varie opere, tra le quali il testo per il teatro La solitudine dei miti, o i versi di Gli Occhi sul Tempo, di illustrarci principi e intenti dell’empatismo: “Alla base c’è l’osservazione critica di un mondo che mi sembrava e sembra avere bisogno di riorganizzarsi anche nel campo delle arti e degli artisti, nell’intento di rimettere al centro un "Noi" in un tempo in cui l'"Io" tende a nutrirsi quasi esclusivamente delle proprie convinzioni, del proprio narcisismo.” Un Manifesto come in tempi in cui la vitalità delle arti si esprimeva spesso in nette prese di posizione che animavano il confronto: “Il Manifesto devo dire che era nato come semplice discorso orale, mio e di Antonello Pelliccia, in occasione della creazione di un Centro Contemporaneo delle Arti (2019). Fu un discorso subito percepito da alcuni critici proprio come Manifesto. E il primo a definirlo tale fu il compianto filosofo Remo Bodei.” L’azione culturale del movimento si concretizza a partire dal Centro Contemporaneo delle Arti, che ha sedi a Milano e nel Cilento. “Il movimento ha dato vita nel tempo a innumerevoli eventi, che ritengo di alto spessore artistico-culturale, fino alla creazione ufficiale del Movimento Empatico. Tra l’altro si è dato voce a una realtà territoriale importante quella del cilentano: mettendo al centro luoghi ai quali è stata data la possibilità di accogliere gli interpreti della contemporaneità”. È stato anche istituito un premio: il Premio Internazionale Cilento Poesia che “rappresenta il fiore all'occhiello del Movimento Empatico poiché individua e premia i protagonisti delle arti Italiani e Stranieri. E faccio solo alcuni nomi di premiati italiani: da Omar Galliani a Dacia Maraini da Maria Rita Parsi a Diego De Silva da Franco Loi e Giampiero Neri. Tutti loro sono stati riconosciuti come “Maestri Empatici” al fine di continuare un'azione culturale che vuole porsi come stimolo e invito ad un'unione tra i popoli, così come tra le arti e gli artisti di ogni disciplina.” Un tempo, aggiungo io, il rapporto tra artisti praticanti arti diverse era quotidiano e decisivo nel panorama culturale. Oggi questa condizione è venuta meno, separando i campi dei diversi linguaggi. Speriamo che questo movimento, nel segno dell’empatia, possa riportarci allo scambio profondo tra chi si esprime nei linguaggi delle diverse arti.
Id: 3428 Data: 08/08/2024 16:41:20
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- Letteratura
Davide Rondoni in difesa di Salento Paese della Poesia
I picconatori del Cilento contro la poesia. Ovvero il trionfo della fasullanza per distruggere “Il Paese della Poesia”, patria della Scuola Empatica. di Davide Rondoni Devono avere una strana idea di civiltà, e forse anche di educazione, gli amministratori (a me sconosciuti) di Salento in Cilento. Stamattina mi giunge una foto di un uomo con piccone che lavora a un muro. Solerte intervento di lavori pubblici? Azione d'emergenza di sindaco zelante? No, pura fasullanza e stupidanza. In quel paesino, sconosciuto ai più, che si chiama come un'altra parte più nota di Italia e quindi è persino vittima di fasullanza nei nomi, anni fa per iniziativa di persone di cultura del luogo e dei paraggi, capitanati da Menotti Lerro, scrittore e studioso di grande spessore, io e altri poeti di fama nazionale, come si dice, fummo ogni anno invitati a lasciare un nostro testo e ad apporlo in apposita graziosa mattonella in ceramica sulla facciata del Municipio. Simpatica e civilissima iniziativa, segno di attenzione alla poesia - una delle principali arti italiane, penso che anche gli Amministratori di Salento abbiamo sentito parlare di Dante, Leopardi, Ungaretti... - e al tempo stesso segno di attenzione a questo sconosciuto borgo vittima della fasullanza dei nomi. Difficile farsi un nome quando ti chiami come altra più nota cosa. Ora pare che per cambi di giunta - non credo epocali e non molto influenti sulla politica mondiale, nonostante le asperità degli scontri - il novello Sindaco Censore si sia sentito in dovere, forse per sfregiare la memoria del predecessore, di prendersela con le poesie mie di Milo De Angelis, Vivian Lamarque e d'altri non proprio ignoti nomi e firme. Senza avvisarci e senza avvisare il curatore che ha dato l’anima per la sua terra. Qui sta il punto. Il sindaco che si chiama come un tizio più noto, Michele Santoro (un destino fatale di omonimia e fasullanza!) è liberissimo di cambiar facciata al municipio (i famosi cambi di facciata della politica?) ma una telefonata, una mail, un messaggio poteva mandarlo, magari adducendo qualche ragione sensata e magari dicendo dove finiranno, se in discarica o in un museo. Nulla. Arrivano solo ombre dal Paese della fasullanza (che stava diventando il più autorevole "Paese della Poesia" d’Italia, patria prima dell'innovativa Scuola Empatica: movimento letterario-artistico-filosifico e culturale della contemporaneità...), la foto del tizio col piccone e delle mura spoglie delle tante mattonelle apposte con le nostre mani. E se si piccona la poesia non è di buon auspicio per il paese, che diventa del tutto un paese che non ha nome. Mai più picconi sulla poesia che è l’essenza della nostra vita!
Id: 3423 Data: 08/07/2024 11:00:10
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- Letteratura
Maurizio Cucchi Presidente Onorario del Centro delle Arti
Comunicato - Centro Contemporaneo delle Arti Oggetto: Conferimento Presidenza Onoraria al poeta Maurizio Cucchi Il Centro Contemporaneo delle Arti – CecArt – comunica di aver conferito, in data 6 luglio 2024, all’insigne poeta, scrittore e critico letterario Maurizio Cucchi la Presidenza Onoraria dello stesso Centro. Grande soddisfazione è stata espressa dal Fondatore e Direttore del Centro, Professore e poeta Menotti Lerro, dal Presidente Prof. Francesco D'Episcopo, dal Vice Presidente Prof. Arch. Antonello Pelliccia, dal vice Direttore Prof. Arch. Attilio Dursi e dall’ex Vice Direttrice Prof.ssa Giusy Rinaldi. Maurizio Cucchi (Milano, 1945) è poeta, consulente letterario, pubblicista e traduttore. Tra le sue raccolte poetiche Il disperso (1976), Glenn (1982, premio Viareggio), Poesia della fonte (1993, premio Montale), Vite pulviscolari (2009), Malaspina (2013, premio Bagutta), Paradossalmente e con affanno (2017), Sindrome del distacco e tregua (2019). Ha curato con Stefano Giovanardi l’antologia Poeti italiani del secondo Novecento. 1945-1995 (1996, nuova edizione 2004), e ha raccolto saggi e articoli in Cronache di poesia (2010). I suoi romanzi: Il male è nelle cose (2005), La maschera ritratto (2011), L’indifferenza dell’assassino (2012), La vita docile (2020). Nel 2023 gli è stato conferito il Premio Internazionale Cilento Poesia.
Id: 3420 Data: 06/07/2024 14:36:17
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- Letteratura
Sii Empatico! Be Empathic! Espressione ufficiale Empatismo
SII EMPATICO! BE EMPATHIC! (La nostra espressione ufficiale per suggerire l'unione tra gli artisti e la gente tutta). -Opponiamoci all'odio dilagante, all'ipertrofia dell'io nell'epoca della Società Tecnocratica. Empathic Movement / Empathism / Empatismo / Scuola Empatica (2020 onward).
Id: 3409 Data: 20/06/2024 12:27:45
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- Letteratura
Comunicato Stampa Società Dante Alighieri Salerno. Empatismo
La Società Dante Alighieri di Salerno aderisce al Movimento Empatico (Scuola Empatica / Empatismo). La Presidente della Società Dante Alighieri di Salerno comunica che in data 17 Giugno 2024 la stessa Società ha aderito formalmente al Movimento Empatico fondato da Menotti Lerro nel 2020. "L'accordo nasce dopo aver preso atto che i principi cardine del Movimento sono in linea con quelli portati avanti dalla Società Dante Alighieri di Salerno, in particolar modo l'apertura internazionale della cultura e la lingua italiana". Queste le parole della Presidente, Prof.ssa Pina Basile, che si è detta inoltre soddisfatta nel sostenere e far parte del più rilevante Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale della contemporaneità. In progetto diverse iniziative congiunte. Salerno 17/06/2024 La Presidente Pina Basile
Id: 3406 Data: 17/06/2024 17:04:18
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- Letteratura
Empatismo / Empathism / Scuola Empatica 2020 in poi
EMPATHISM (2020 ONWARD). - Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale internazionale. - Epicentro base: Triangolo Culturale del Cilento Antico: Omignano "Paese degli Aforismi", Salento "Paese della Poesia", Vallo della Lucania "Sede del Centro Contemporaneo delle Arti". - Epicentro esteso: Piramide Culturale del Cilento (25 Paesi aderenti con nuova identità culturale). - 250 Maestri Empatici aderenti. - Dono: Premio Internazionale Cilento Poesia. - Mito: Mito di Unus (Artista Totale); scritto da Menotti Lerro, disegnato da Omar Galliani, musicato da Stefano Pantaleoni. - Manifesto: Menotti Lerro e Antonello Pelliccia (2019). - Inno: "Empatica" M°Stefano Pantaleoni. Bibliografia essenziale: - "Nuovo Manifesto sulle Arti" di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia (ClanDestino 2019; Zona 2020); - La Scuola Empatica: Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020, a cura di Menotti Lerro (Ladolfi, 2020). - The Empathic Movement, a cura di Menotti Lerro (Cambridge Scholars Publishing, 2023). - "Riscontri" speciale dedicato al Movimento Empatico, pp. 11-82 (2022).
Id: 3401 Data: 14/06/2024 12:59:03
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- Letteratura
Studi preliminari alla base del Movimento Empatico - 2020
Scrivo questo non per vanagloria, ma affinché gli interessati al Movimento Empatico possano meglio comprendere il rigoroso e attinente percorso che lo ha determinato... - Ricordo che, in piena pandemia, una mattina mi svegliai e dissi tra me e me: "Oggi nasce il Movimento Empatico!". Detta così potrebbe sembrare un'idea, magari buona, magari temeraria, ma per comprendere cosa abbia determinato tale pensiero complesso bisognerà guardare indietro, ossia al mio percorso di studioso oltre che di scrittore. ALLE RADICI DEL 'MOVIMENTO EMPATICO' BISOGNERA' NECESSARIAMENTE CONSIDERARE: - 2004 - La Tesi di Laurea in Lingue e Lett. Straniere (Vecchio Ordinamento) sulla POESIA DI ELIOT E MONTALE E SUL MODERNISMO (UniSa). - 2006 - La Tesi di Laurea del mio "Master of Arts" sul CORPO e la sua RAPPRESENTAZIONE, con approfondimenti sui "GENDER PROBLEMS" (Reading University). - 2012 - La Tesi di Dottorato sul GENERE AUTOBIOGRAFICO e il POSTMODERNISMO (UniSa). - Corsi monografici di Laurea da me tenuti sul GENERE AUTOBIOGRAFICO, parte generale sul MODERNISMO E SUL POSTMODERNISMO (Milano e Padova). - Workshop accademico su INTERSEZIONI TRA ARTE E LETTERATURA. (Accademia di Brera). -2019 - Esami di pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione; psicologia; antropologia; metodologie e tecnologie didattiche generali. - 2022 - Laurea in Lettere sul GENERE AUTOBIOGRAFICO in Italia. - I diversi lunghi periodi di formazione e ricerca presso le Università di Reading, Warwick, Edimburgo, Oxford. - Si vedano dunque i volumi preliminari alla base del Movimento Empatico: -Raccontarsi in versi: La poesia Autobiografica in Inghilterra e in Spagna, Carocci 2012. -Narrating oneself in verse, Cambridge Scholars, 2017. -The Body in Autobiography and Autobiographical Novels. The Importance of Being Normal, Cambridge Scholars, 2018. - Si veda inoltre, e si arriva così al Movimento, il "Nuovo Manifesto sulle Arti" scritto nel 2019, in occasione della fondazione del Centro Contemporaneo delle Arti, con l'Artista e Docente Accademico Antonello Pelliccia (co-fondatore anche dello stesso Movimento). [E qui andrebbero dunque elencate tutte le competenze di Antonello...]. *Il Movimento Empatico rappresenta la vera resilienza all'insipienza, all'incultura, alla presunzione, alle raccomandazioni, al grottesco, alla malafede che la società contemporanea esalta e pretende di imporre con inaccettabile prepotenza. Menotti Lerro
Id: 3361 Data: 01/05/2024 11:03:22
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- Letteratura
Scuola Empatica, Studi Preliminari di Menotti Lerro
Ricordo che nel 2020, in piena pandemia, una mattina mi svegliai e dissi tra me e me: "Oggi nasce il Movimento Empatico!". Detta così potrebbe sembrare un'idea, magari buona, ma per comprendere cosa abbia determinato tale pensiero complesso bisognerà guardare indietro, ossia al mio percorso di studioso oltre che di scrittore. ALLE RADICI DEL 'MOVIMENTO EMPATICO' BISOGNERA' METTERE: - 2004 - Tesi di Laurea in Lingue e Lett. Straniere (Vecchio Ordinamento) sulla POESIA DI ELIOT E MONTALE E SUL MODERNISMO, (UniSa). - 2006 - Tesi Laurea "Master of Arts" sul CORPO e la sua RAPPRESENTAZIONE, con approfondimenti sui "GENDER PROBLEMS" (Reading University). - 2012 - Tesi di Dottorato sul GENERE AUTOBIOGRAFICO e il POSTMODERNISMO (UniSa). - Corsi monografici di Laurea da me tenuti sul GENERE AUTOBIOGRAFICO, parte generale sul MODERNISMO E SUL POSTMODERNISMO, (Milano e Padova). - Workshop accademico su INTERSEZIONI TRA ARTE E LETTERATURA. (Accademia di Brera). - 2022 - Laurea in Lettere sul GENERE AUTOBIOGRAFICO in Italia. Si vedano dunque i volumi preliminari alla base del Movimento Empatico: -Raccontarsi in versi: La poesia Autobiografica in Inghilterra e in Spagna, Carocci 2012. -Narrating oneself in verse, Cambridge Scholars, 2017. -The Body in Autobiography and Autobiographical Novels. The Importance of Being Normal, Cambridge Scholars, 2018. Si veda inoltre il "Nuovo Manifesto sulle Arti" scritto nel 2019, in occasione della fondazione del Centro Contemporaneo delle Arti, con l'artista e docente accademico Antonello Pelliccia.
Id: 3360 Data: 29/04/2024 12:38:04
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- Letteratura
Francesco D’Episcopo: il Cilento nel mondo di Menotti Lerro
FRANCESCO D'EPISCOPO: IL CILENTO NEL MONDO ATTRAVERSO LA VOCE DI MENOTTI LERRO. Una delle missioni culturali che si è sempre imposto chi scrive è stata quella di valorizzare personaggi del mondo culturale, soprattutto meridionale, che meritano un’attenzione nazionale e internazionale per la loro produzione letteraria e, nel caso specifico, anche per la loro meritoria operatività culturale. Uno di questi è indubbiamente Menotti Lerro, nato a Omignano, ai piedi del Monte Stella, quindi nel cuore dell’antico Cilento e a pochi chilometri da quella che può considerarsi la sua capitale: Vallo della Lucania. Ricordo che ricevette un primo premio, dedicato alla poetessa Renata Canepa, al Salone del Libro di Torino, in anni lontani, che sono poi diventati più vicini, quando una serie di occasioni favorevoli hanno fatto sì che le nostre vite si ricongiungessero attraverso eventi culturali, promossi con concretezza, brillantezza e intelligenza dal nostro amico, al quale, conoscendo progressivamente la sua prolifica produzione, sempre chi scrive ha ritenuto di dover dedicare una prima monografia, intitolata Menotti Lerro. Tra drammaturgia e narrativa, edita dalla Genesi di Torino nel 2019 e una seconda dal titolo "Entropia del cuore" di Menotti Lerro. Segreti e suggestioni, Zona editrice, 2020. Ha conseguito, presso l’Università degli Studi di Salerno, la laurea in Lingue e Letterature Straniere, un Dottorato di ricerca sul genere autobiografico (che ribalta il canone di Philippe Lejeune datato 1975), una nuova laurea in Lettere. È stata comunque la civiltà inglese a conquistarlo, conseguendo, tra le precedenti acquisizioni accademiche italiane, un Master of Arts presso l’Università di Reading nel Regno Unito, essendo stato Cultore della Materia presso il Dipartimento di Anglistica dell’Università di Salerno, e insegnando per diversi anni Cultura e Civiltà Inglese e Letteratura Inglese presso l’Istituto Universitario di Mediazione linguistica Ciels di Milano e presso il Campus Ciels di Padova. L’universo culturale inglese (ma in parte anche quello spagnolo, dati i suoi studi) ha svolto un ruolo importante nella sua funzione di studente e docente, avendo studiato presso la Oxford Brookes University e quella di Reading, oltre ad essere stato Visiting Scholar presso le Università di Warwick, Reading ed Edimburgo. Questa fervida attività anglistica gli ha ovviamente consentito una particolare padronanza della lingua. Ma, nonostante questo significativo percorso accademico tra Italia ed Inghilterra e, nonostante la possibilità di inserirsi in un’attività editoriale, avendo lavorato, a soli 25 anni, presso la Mondadori di Segrate nella redazione “Narrativa Italiana e Straniera”, Menotti Lerro ha preferito eroicamente seguire la sua vocazione letteraria e organizzativa, dedicandosi alla poesia, alla narrativa, alla drammaturgia, di cui aveva acquisito validi strumenti frequentando tra l'altro un corso annuale di Regia Teatrale presso il Pantagruele Teatro di Milano. Una personalità, dunque, variegata quella di Menotti Lerro, che la sua esperienza poetica e narrativa conferma, anche a livello operativo, dirigendo la collana di poesia “Poeti senza Cielo” della Genesi editrice e curando la rubrica di poesia internazionale “Le finestre di Menotti Lerro” per la rivista “Clandestino” di Davide Rondoni. Solo per una ragione di spazio, in questo intervento si ritiene opportuno soffermarsi sul ribaltamento semantico e strutturale che il nostro autore opera di miti letterari e teatrali, come basterebbe a dimostrare la commedia Donna Giovanna, l'ingannatrice di Salerno, che ribalta in chiave femminile il consueto rituale dongiovannesco e che, tra le opere di Lerro, è una di quelle che ha ricevuto un autorevole destino critico, recando, la sua versione multilingue, la prefazione di Maria Rita Parsi, con note di Umberto Curi e Giorgio Barberi Squarotti, divenendo libretto d’opera con prefazioni di Maurizio Cucchi ed Enrico Renna, ma anche ricevendo notevoli e numerose interpretazioni di autorevoli artisti. Oltre gli originali e numerosi romanzi, i suoi saggi accademici risentono felicemente di un elemento fondamentale, l’autobiografia, e schiudono squarci interpretativi attraverso una serie di originali aforismi. Prolifica la sua produzione poetica, tradotta in parte in lingua spagnola, inglese e romena, anche con un originale parallelismo tra le stagioni del tempo e quelle dell’anima inquieta del nostro autore. Anche in questo caso si sceglie, tra le molte, un’opera – Il mio bambino – con prefazioni di chi scrive, di Roberto Carifi, Giuseppe Lupo e Sandro Gros-Pietro. Un’opera che conquista per la purezza e profondità che l’attraversa e che risponde a una esigenza personale, che diviene universale, del poeta. Non può, tra le molte possibili interpretazioni, essere trascurato l’attaccamento ancestrale del poeta, nonostante le sue molteplici transumanze culturali, verso la propria terra, quel Cilento, incantato e anch’esso inquieto, che attraversa le vene sue e della sua amata famiglia, che in parte nel suo paese d’origine risiede. Ma c’è un ulteriore aspetto della personalità di Menotti Lerro che va evidenziato: la sua ideazione e capacità organizzativa, che lo ha portato a creare, nella sua terra, il Premio Internazionale Cilento Poesia conferito ad autorevoli personalità del mondo culturale, le quali hanno lasciato un segno del loro passaggio su mattonelle in ceramica nel paese, dove il premio è stato originato: Salento (di cui è cittadino onorario). Sempre nel Cilento egli ha fondato ed è direttore del Centro Contemporaneo delle Arti, di cui ha voluto come presidente lo scrivente e nel suo paese, Omignano, ha creato uno sconfinato universo di aforismi, per il quale ha meritato il giusto titolo di cittadino benemerito. Ha fondato la Piramide Culturale del Cilento, a cui hanno aderito 25 paesi e il cui epicentro più coinvolgente è la Scuola Empatica con un “Nuovo Manifesto Letterario”, presentato, con Antonello Pelliccia, presso lo storico Caffè fiorentino “Le Giubbe Rosse” e che raccoglie un affollato elenco di firme delle più autorevoli personalità culturali della nazione e dall'estero. Anche alla rivista “Riscontri” va il merito di avere contribuito concretamente a diffondere questo “empatico”, innovativo messaggio, sempre attraverso il suggerimento di chi scrive e il coordinamento culturale di personalità che hanno cronologicamente trattato le radici e ragioni di un passato esemplare che, come ancora una volta ha dimostrato Menotti Lerro, può spalancare imprevisti e inediti orizzonti al futuro. Basterà concludere questo sintetico, ma “empatico”, intervento, ricordando che Menotti Lerro ha ricevuto una menzione speciale presso Palazzo Montecitorio nell’ambito del Premio “100 Eccellenze Italiane” tra i 3 autori scelti nella “Sezione Letteratura”. (Francesco D'Episcopo, Università Federico II di Napoli, 2024)
Id: 3358 Data: 27/04/2024 08:32:23
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- Letteratura
Unus. Il sogno di Menotti Lerro di Giacomo Maria Prati
IL MITO DI UNUS (ARTISTA TOTALE) di MENOTTI LERRO La palingenesi platonica dell’Arte. “Musica l’anima, in versi la parola Tra gli uomini senza passi se non di danza…” Oggi possiamo assistere ad un atto nuovo, non previsto: il ritorno del mito attraverso il sogno, un sogno, dalle parole di un illustre poeta e letterato italiano: Menotti Lerro. Le sue parole incantano diffondendosi lievi ma pervasive come un profumo nell’aria, autorevoli e urgenti come un sogno, che sempre è racconto ritmico, musicale e ci parlano di quella soglia fertile e persistente propria del dormiveglia quanto del sognare ad occhi aperti. Un dono sacro che, purtroppo, crescendo molti perdono e che invece uno spirito nobile quanto libero ha preservato nella sua anima donandoci l’immagine antica quanto nuovissima di Unus, figlio di Zeus e di una donna mortale. Un semidio, dunque, che univa in sé tutte le arti divino-umane: pittura, danza, poesia, scultura, musica e che l’invidia umana portò crudelmente alla sua morte e smembramento, dilaniato su una vigna. Da allora tutte le arti gemono, tendendo all’unità perduta. Cosa vuole ricordare Menotti Lerro con questa immagine-racconto potente che sembra ravvivare l’insegnamento platonico del raccontare evocando e dell’insegnare raccontando? Per me, che amo e studio la mitografica greca, mi basta questo, ed è già molto: il coraggio sapiente di portare alla luce un nuovo mito, apparente ossimoro, e di averlo ricevuto in sogno proprio da Zeus. Mi sembra un atto prezioso e fecondo, quello compiuto dal poeta Lerro. Un atto che per essere colto appieno nella sua sorgiva semplicità necessita altre parole, altre azioni e un nostro muoverci in assimilante evocazione. La dichiarazione di un poeta torna a manifestare in modo inedito e inaudito l’essenza agonica-demiurgica del mito (dal sottoscritto indicata in passato come “mitogonica”), cioè la sua processualità vitale, la propria performatività aionica, incessante, fisicizzante. Menotti Lerro coglie e irradia la contemporaneità continua del mito sia attraverso l’istanza intima del sogno e del sognare, anticamera e araldo del mito stesso, sia nel declinare creativamente l’ancestralità del racconto. Ed ecco il prodigio, già latente e alluso fra le sue parole: il mito, cantato nuovamente, muta e si rinnova come fiorendo e fruttificando da una sorgente aperta da un atto rituale di un adepto-iniziato. Ed ecco allora apparirci la bellezza splendente di Unus, la sua singolarità assoluta così vicina e così sfuggente, la sua armonizzante riconciliatività e lo scenario futuro che ci indica. Sì perché il mito non è tanto un ripiegarsi verso il passato, ma specialmente ci appare, dall’alba dei tempi, quale proiezione vitale e oracolare verso le possibilità future. Da mitografo amo in Unus il suo palpitare fra sogno e reale e ciò che ci fa comprendere del proprio padre: l’aspetto creativo e poietico del titano Zeus. Poiché in verità il mito è anche questo: un cantare senza fine che fa della vita opera e arte e che nel nascondere rivela, nel complicare chiarifica, nell’aggiungere ci indica il ritorno, l’origine come meta: la desiderata unità. Il sogno di Lerro ci aiuta a comprendere i carismi luminosi di Zeus, spesso dimenticati o taciuti: la sua inclusività creativa, come quando inghiotte Metis, ma dalla sua unione viscerale con lei ci restituisce la nuova Athena, sorella di Unus; e Athena sorge dal capo di Zeus aperto dalla scure di Hefesto o di Prometeo. Unus quindi certamente reca in sé il sacro fuoco celeste che anima febbrilmente tutti i titani, e titanico fù il simile smembramento del fratello Dioniso. Ma Menotti Lerro ricantando il mito ci permette di apprezzarne luci nuove: Unus reca serenità, leggiadria e un nuovo equilibrio che non erano presenti né in Dioniso e né in Athena. Percepiamo in Unus una disinvoltura creativa diretta, essenziale, ritmica. Un principio ordinatore e solare che si impone con la dolcezza del sogno, senza violenza, né carenze. A noi l’avvicinarci a questo raro incanto. Menotti Lerro ha fondato alcuni anni fa il Movimento artistico e letterario “Empatico” ed ecco comparire l’icastica figura di Unus che mi sembra brillare di una potenza catalizzatrice intensamente (e intensivamente) em-patica. Come ricorda il Vangelo di Filippo: la Verità viene a noi vestita in simboli, segni, immagini. Ecco perché Unus appare necessariamente, coevo all’idea primigenia di un’Arte Empatica. A noi, adesso, fare nostra la sua universalità intima, fraterna, necessaria, restando riconoscenti e grati a colui che ha aperto con la scure del proprio logos poietico nuove luci e nuove fenditure nell’etere stellato del Mito.
Id: 3353 Data: 18/04/2024 10:30:59
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Movimento Empatico su Raiuno Raidue e Raitre
Tra fine 2023 e inizio 2024 il Movimento Empatico, fondato da Menotti Lerro nel 2020, è stato citato nelle seguenti trasmissioni della TV Nazionale: - Raiuno "Storie Italiane" - Raiuno "La volta buona" - Raiuno "A sua immagine" - Raidue "Generazione Z" - Raitre "Agorà"
Id: 3351 Data: 16/04/2024 14:00:49
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Il Mito di Unus - Artista Totale - la musica di Pantaleoni
Un altro momento storico rilevante: Il Maestro Empatico Stefano Pantaleoni (docente presso il Conservatorio A. Boito di Parma) dà voce alla musica interiore del Mito di UNUS, l'Artista Totale simbolo del Movimento Empatico. Il Disegno è di Omar Galliani, la storia invece è una creazione originale di Menotti Lerro.
Id: 3349 Data: 15/04/2024 18:42:16
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Movimento Empatico al Salone del Libro di Torino 2024
Sarà presentato presso il Salone del Libro di Torino, in data 9 maggio 2024, ore 18.15, Sala Malva, il "Nuovo Manifesto sulle Arti" scritto da Menotti Lerro e Antonello Pelliccia nel 2018 e pubblicato in rivista prima (2019) e in volume poi (2020). Il Manifesto è considerato la maggiore base teorica del Movimento Empatico sorto in Italia (epicentro il Cilento, con la sua innovativa "Piramide Culturale") nel 2020. Modera l'incontro lo storico editore della casa editrice Genesi, Sandro Gros-Pietro. Si veda: Scuola Empatica; Empatismo; Empathic Movement; Empathism.
Id: 3345 Data: 12/04/2024 14:43:18
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Movimento Empatico - Convegno alla Biblioteca Braidense
Alla Biblioteca Nazionale Braidense un nuovo Convegno sulla "Scuola Empatica", movimento artistico-letterario fondato in Italia nel 2020. Il giorno 15 giugno 2024 si terrà un prestigioso convegno sul Movimento Empatico (Empatismo): Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale della contemporaneità sorto nel Sud Italia nel 2020. L’incontro è previsto presso la storica Biblioteca Braidense. Ad organizzare l’evento è stato il Dott. Giacomo Maria Prati, funzionario del Ministero della Cultura. Per l'occasione si parlerà anche del "Premio Internazionale Cilento Poesia", concepito dal Movimento come dono massimo per Artisti di ogni ambito che si sono distinti proprio per un atteggiamento empatico oltre che per un' "Arte" già significativa nella storia del Nuovo Millennio. Per l’occasione saranno nominati dei nuovi Maestri Empatici. Dopo i saluti istituzionali, intervengono: Menotti Lerro – Poeta, Scrittore, docente Antonello Pelliccia – Architetto, Artista visuale, docente Mauro Afro Borella – Architetto, Designer, docente Giacomo Maria Prati – Funzionario Biblioteca Braidense *Si veda il “Nuovo Manifesto sulle Arti” di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia pubblicato in rivista nel 2019. *Si veda il Nuovo Triangolo Culturale del Cilento Antico: Omignano - "Paese degli Aforismi", Salento - "Paese della Poesia", Vallo della Lucania - "Sede del Centro Contemporaneo delle Arti". *Si veda la Piramide Culturale del Cilento, Epicentro del Movimento (con 25 paesi coinvolti). - The Empathic Movement (2020 onward).
Id: 3342 Data: 09/04/2024 15:30:13
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Scuola Empatica, convegno all’Università di Salerno
Il giorno 17 aprile 2024 si terrà un convegno presso l'Università degli Studi di Salerno per presentare la Scuola Empatica (Empatismo), Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale della contemporaneità sorto nel Sud Italia nel 2020. Ad organizzare l'incontro è stata la Prof.ssa Katia Ballacchino del Dipartimento di Studi Politici e Sociali (diSPS). Per l'occasione si parlerà anche del "Premio Internazionale Cilento Poesia", concepito dal Movimento come dono massimo per Artisti di ogni ambito che si sono distinti proprio per un atteggiamento empatico oltre che per un' "Arte" già significativa nella storia del nuovo millennio. Intervengono: - Menotti LERRO - Ideatore e Fondatore del "Movimento Empatico" e del "Premio Internazionale Cilento Poesia". - Gennaro IORIO - Direttore Dipartimento diSPS - Università di Salerno. - Raffaella BONAUDO - Soprintendente ABAP di Salerno e Avellino. - Katia BALLACCHINO - Università di Salerno. - Rosa Maria VITOLA - Responsabile Area Demoetnoantropologica e Beni Immateriali della SABAP di Salerno e Avellino. - Vincenzo AURIEMMA - Università di Salerno.
Id: 3333 Data: 31/03/2024 14:21:28
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Si celebra Salento Cilento, Paese della Poesia, Empatismo
La Soprintendenza di Salerno e Avellino ha organizzato un incontro, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia, a Salento Cilento - "Paese della Poesia", patria prima della Scuola Empatica (Empatismo) sede storica del Premio Internazionale Cilento Poesia. Con l'ideatore e fondatore Menotti Lerro intervengono il Presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri, il Soprintendente di Salerno e Avellino Raffaella Bonaudo, il Presidente del Parco Nazionale del Cilento Giuseppe Coccorullo, il Sindaco di Salento Gabriele De Marco, il Vice Direttore CecArt Attilio Dursi e il Funzionario della SABAP di Salerno e Avellino Rosa Maria Vitola.
Id: 3325 Data: 20/03/2024 07:51:19
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Parmenide: Primo Agriturismo Empatico della Storia. 2024
L’agriturismo Parmenide ha aderito al Movimento Empatico proponendo la propria “filosofia del cibo” come nutrimento per le Arti e diventando il Primo Agriturismo Empatico al Mondo.
Id: 3324 Data: 18/03/2024 18:26:48
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Istvàn Szelei - Saggio sul Movimento Empatico - Empathism
Il ruolo della Scuola Empatica nella trasformazione del mondo di Klingsohr. L’importanza del nuovo movimento artistico italiano proclamato da Menotti Lerro è maggiore di quanto molti pensino. Non si tratta d’un nuovo movimento individualista, ma di un modo di affrontare i fondamenti ontologici dell’arte attraverso il mito di Unus. Una delle principali parole chiave del movimento è "empatismo". Quest’espressione, probabilmente non indipendente da un’ispirazione spirituale, va al cuore della metafisica di Parmenide e simultaneamente al significato dell’arte come parola. A mio avviso, infatti, la questione dell’unità, intesa in senso parmenideo, indica l’integrità che sta dietro alla diversità della natura e il rapporto di questa integrità con l’arte. Perché l’arte, nel significato più alto, è un atto di reintegrazione. È un’attività venusiana che l’alchimia medievale indica con la parola preparatio. Il misterioso regno divino femminile al confine tra luce e tenebre, ove “l’atto graalico” dell’interazione di questa dualità può essere trovato nel visionario poema di Parmenide. È simile al Graal in quanto il messaggio venusiano in Parmenide non indica la molteplicità, ma l’unità. L’attività venusiana indicante la molteplicità è in un certo senso un atto “diabolico”, poiché lì il principio maschile e femminile rimangono isolati uno dall’altro in una separazione ermafrodita che non si realizza mai. L’unità in senso negativo di Ermete (separatio) e Afrodite (preparatio) è una falsa unità. È l’unità ermafrodita dell’apparenza. Non è di questo che parla Parmenide. Il simbolo dell’ermafrodito non è uno stato reintegrato yin-yang, ma una separazione totale dei principi maschili e femminili in un mezzo sterile. Nel “giardino magico” della qualità sterile di Klingsohr. Tale questione rimanda alla condizione ermafrodita di Mefisto, come sottolinea Menotti Lerro nel suo Il Dottor Faust. La questione e la chiave "dell’Artista totale". La misteriosa dea di Parmenide offre uno sguardo dietro il mondo di Medea oscuramente magico della natura. Nella meta-natura non materiale della verità. Difatti il “diavolo” ermafrodita racchiude in sé le qualità maschili e femminili in uno stato di violenza. Lo vediamo nelle figure di Amfortas e di Kundry del Parsifal di Wagner. Amfortas, ferito dalla lussuria, è vittima dell’aggressione diretta dell’uomo distorto dalla superbia, mentre gli intrighi manipolatori di Kundry indicano l’aggressione passiva della donna distorta dalla superbia. Gli argonauti avevano sperimentato l’aggressione passiva di Medea e delle Sirene attraverso la manipolazione. L’essenza dell’aggressione passiva è che non è lei ad uccidere ma mette il pugnale omicida direttamente nelle mani dell’aggressore. Quindi è “femminile” ciò che attira l’aggressione manifesta. Dietro l’aggressione passiva della natura c’è il mago demiurgico, il contro-artista. Non Unus, ma Seth. L’anti-spiritualità ermafrodita di Klingsohr spegne qualcosa sia delle qualità maschili che femminili: l’empatia metafisica che percepisce lo spirituale come atto artistico originario che ritorna all’unità. Wagner individua nella compassione la condizione come “atto graalico”, il riadattamento della frammentazione. La “chiave” di Parsifal è la compassione, è ciò che lo rende saggio. Per Wagner la compassione non è in primo luogo un sentimentalismo, né una mancanza di sentimenti fredda e senza cuore. Il primo è lo stato femminile manipolativo di Kundry, il secondo è la razionalità “neutra” di Klingsohr. Il crudele razionalismo separatore e opponente mutuamente esclusivo di Klingsohr è l’archetipo ermafrodita del “contro-artista”, che compie un atto anti-graalico. Usa le qualità ermesiane e venusiane non per reintegrarsi, ma per separare i due uno dall’altro. È la falsa unità priva di empatia del principio maschile e femminile, un simbolo di falsa pace e discordia. La compassione di Parsifal è empatia, immedesimazione. Un atto di cuore che non esclude il riconoscimento. Se l’empatia è solamente sentimentalismo alla Kundry, allora rimane nel giardino magico degli intrighi di Klingsohr. L’immedesimazione di Parsifal è allo stesso tempo un riconoscimento non sentimentale. È una percezione spirituale. La contrapposizione antagonistica tra mondo sensoriale e mondo percettivo è errata ed evoca esplicitamente il mondo di Klingsohr. Il riconoscimento spirituale infatti non è il dominio della percezione contingente, né quello del razionalismo egoistico e insensato. La condizione base dell’atto graalico unificante del riconoscimento spirituale di Parsifal è la libertà e l’empatia dell’individuo. Klingsohr rappresenta la sterile unità senza amore che degrada l’uomo in un automa, in una creatura istintiva programmata. La via d’uscita di Menotti Lerro dalla matrice postmoderna, dalla disumanità del demiurgo di Cartesio e Nietzsche. A mio parere il problema di Cartesio era simile a quello di Nietzsche. Entrambi vedevano l’uomo istintivo come una macchina che agisce secondo schemi programmati. Il “mostro” dell’automatismo. Cartesio avrebbe potuto essere un mistico, ma è diventato il padre del razionalismo, Nietzsche invece del nichilismo. Non invano a Nietzsche fanno riferimento alcuni idealisti ed anti-idealisti. Il culto del nihil attrae anche i rappresentanti del culto della distruzione e dell’autodistruzione. È un’attrazione per un’esperienza negativa del nirvana. Tuttavia, il “nulla” indicato dal nichilismo non equivale al “vuoto” della pura coscienza del cuore. Il nulla del nichilismo implica una distruzione aggressiva. L’effetto terapeutico dello spirito europeo della Scuola Empatica campana, basata su Parmenide, ha senso per affrontare questo problema. Nietzsche impazzì per il paradosso della dualità. Vedeva in Apollo la radice del rigido razionalismo europeo e il “demone del sole” contro cui si mosse verso l’idolatria d’un culto dionisiaco da lui immaginato. Trovò nella visione del mondo dello zoroastrismo iranico il mezzo d’espressione per incarnare ciò che aveva visto: Ahriman. Nella chiesa cristiana, nel fariseismo, negli intrighi religios, vide Ahriman, contro il quale, in “Così parlò Zarathustra”, arriva alla pura negazione, per poi parlare apertamente dalla posizione di un anticristo da lui immaginato. L’anticristo di Nietzsche, tuttavia, si identificava con lo spirito di negazione e stava al servizio proprio di ciò che temeva. In sostanza, egli concepisce un antiahriman diventandone l’apostolo. In ungherese la parola ármány (intrigo) indica Ahriman. È un termine la cui essenza crea un’atmosfera di manipolazione. L’espressione metafisica della menzogna è l’intrigo, perché si può essere intriganti, si può intrigare, ma non essere l’intrigo in sé. La parola “intrigo” denota una cecità distaccata, dalla luce fredda. È un razionalismo estremamente razionale e autoreferenziale, in sostanza un relativismo allo stato puro, cioè uno stato ermafrodita alla Klingsohr. La caratteristica principale dell’intrigo è che rappresenta il falsificatore del sole, la superbia del sole. È essenzialmente un demone solare, cioè un contro-sole che rappresenta l’hybris. Assomiglia al sole, ma non lo è. Per questo Nietzsche vedeva Apollo e poi Cristo nell’inganno della negazione di rappresentare il nulla. Egli fu ispirato alla negazione violenta da ciò che vide negli abusi religiosi. Dietro a ciò gli si rivelò il mostro della pura razionalità di Apollo – in sostanza un demiurgo gnostico. Non aveva una buona opinione di Wagner, anche se la Kundry di Wagner fornì una risposta al problema cristiano di Nietzsche. Infatti Kundry, come l’uomo cristiano, è vittima di Klingsohr, ma non di Cristo. La confusione tra Klingsohr e Cristo fa di Nietzsche uno dei principali ispiratori dell’intrigo di Klingsohr come movimento antigraalico. Il giudizio arbitrario di Nietzsche è diventato una falsità. Facendo di se stesso l’idolo del nichilismo, è diventato il principale rappresentante del moderno titanismo spirituale europeo. Il suo anti-idealismo autodistruttivo è una violenza spirituale che paradossalmente rafforza proprio ciò contro cui si ribellava: il mondo manipolatore che uccide la compassione del mago invisibile, il suo giardino magico simile alla hybris, il suo naturalismo pieno di intrighi. Di una cosa però si disinteressa: della sophrosyne, dell’empatia e della moderazione in senso non sentimentale. Proprio ciò che per Menotti Lerro è di importanza fondamentale e che sovrascrive ad arte, o più precisamente ritrasforma, la violenza intellettuale manifesta di Nietzsche e passiva di Cartesio dell’epoca postmoderna. Il lato manifesto e passivo della violenza spirituale. Il XX secolo è stato il secolo delle idee totalitarie, dell’ascesa e del declino della violenza spirituale manifesta. Il postmoderno ha percepito la violenza della totalità del logos in senso filosofico e si è posto l’obiettivo di demolirlo. Secondo la formulazione di genere, il de-logos postmoderno è diretto contro l’aggressione mascolina in senso spirituale. L’articolazione di genere ha tuttavia portato in superficie il nuovo problema del confronto della donna presa in senso filosofico nei confronti dell’uomo come aggressore. La donna filosofica ha portato alla sofisticazione del linguaggio. La conseguenza filosofica del de-logos del linguaggio è stata l’autocontraddizione del postmoderno, a cui il Movimento Empatico annunciato nel 2020 ha attirato l’attenzione in Europa. Il de-logos della filosofia religiosa postmoderna non ha eliminato l’alienazione. Il divario tra gli individui si è ampliato ancora di più e il linguaggio si è schematizzato. Questo schematismo punta a una mascheratura. Le maschere come algoritmi, modelli, vivono una vita propria. In contrasto con la violenza manifesta è apparsa in Europa una violenza passiva, come un nomos. Nomos perché superficiale, formale, naturalistico, senza spirito, velato, privo di Aletheia, sterilizzato. In termini di genere: nel mezzo linguistico di Klingsohr, simile a un pannello, si crea una condizione dal terreno perduto e che attrae l’aggressione, in cui il femminile, responsabile del rapporto tra cielo e terra, si ripiega su se stesso. La caratteristica della violenza passiva è che non è essa stessa violenta, ma crea un terreno fertile per la violenza. La negazione della violenza trascendente non elimina la violenza, ma la esternalizza soltanto. Per trasformare la violenza che sostiene la manipolazione è necessario uscire dalla manipolazione dell’ordito degli algoritmi. La violenza passiva attira la violenza falsificando tutto e isolando essenzialmente gli uni dagli altri, nonostante le apparenze. In termini filosofici la qualità spirituale maschile è il logos, che può rappresentare la violenza manifesta se il suddetto ermafrodito cade sotto l’incantesimo della hybris della qualità di Klingsohr. La hybris è priva di genere, ma distorce sia i principi femminili che quelli maschili. Questa hybris senza genere distorce la qualità femminile dell’empatia, che unisce terra e cielo, come nucleo spirituale, in una falsa identità e nel sentimentalismo. Alla mercé dell’aggressione passiva della matrice di Klingsohr. La matrice che crea è sensoriale ma non empatica. Il mezzo passivo della hybris femminile dà vita alla violenza. La hybris femminile è burocratica. Il mondo di Kafka ne percepisce l’atmosfera. Come si è creata questa rete? In senso filosofico è un razionalismo sterile, privo di idee e autosufficiente a creare il mezzo insidioso. L’intrigo stesso di Klingsohr, tuttavia, sembra essere solare senza avere un’intelligenza organica, ma inorganica. La falsità del naturalismo. In un certo senso la falsità si cela nel falso naturalismo. Questo naturalismo non è separabile dal razionalismo, come dalla cultura che anima il giardino magico di Klingsohr, dalla cultura di Medea. Paradossalmente l’inganno sensoriale “medianico” di Medea si realizza in un culto della natura racchiuso in un nesso di causa-effetto privo di spirito. Il naturalismo è fraudolento perché non è empatico. Mantiene l’uomo e la donna in uno stato di separazione, contrapposti l’uno all’altra. A livello di principio, tratta lo spirito e l’anima come separati. L’anima come qualità femminile diventa così un intrigante relativismo. Il materialismo del naturalismo si cela nella sua intercambiabilità arbitraria, nel suo relativismo autoreferenziale. Possiamo riconoscerlo anche nel postmodernismo. Il naturalismo ha un significato filosofico ed è attraverso l’astratto che possiamo coglierlo a livello primario. Paradossalmente, il naturalismo non è organico. Lo possiamo osservare nelle rappresentazioni fotorealistiche dell’intelligenza artificiale. Il naturalismo è un mezzo sterile in cui l’anima si trova in uno stato privo di spirito. Il naturalismo è la rappresentazione d’un anti-spirito nella sua essenza, come un idealismo che esercita la violenza e cerca una falsa unità. L’idealismo ermafrodita del naturalismo risiede nella falsa unità della separazione totale della dualità. L’empatia che unisce anima e spirito. Il fenomeno dell’intrigo di Klingsohr dimostra che i principi maschile e femminile, contrapposti e trasformati in hybris, sono essenzialmente antitetici allo spirito e all’anima. La hybris maschile profana l’anima, quella femminile lo spirito. Il problema della separazione del cuore e della testa è anche il problema della contro-arte ingannatrice della hybris, che separa dall’unità divina. L’arte nel senso originale unisce, l’esterno e l’interno. In sostanza è Unità. Non in opposizione con la scienza e la ragione. L’arte originale è “sferica”. Non va contro natura, ma nemmeno la idolatra. La naturalezza che si cela dietro la natura è un palese paradosso, non una contraddizione chiusa. La palese contraddizione è la trasmutazione della lotta per la vita. L’arte di Parmenide. Il paradosso manifesto è aletheia, non un disvelamento, che ritrasforma la storicità, il mondo di Kronos. Desidera crocifiggere i sensi con l’intuizione spirituale. Anche l’Unus, l’artista totale di Menotti Lerro, sottolinea che i rapporti tra le parti non sono in un’unità esclusiva. Le parti sono trattate come individui e non come oggetti, quindi il rapporto tra loro è poetico. Il “disvelamento” poetico è in sostanza il disvelamento dell’anima. In contrasto col naturalismo senza spirito e senza anima che oscura fondamentalmente la realtà. L’apertura del rapporto poetico integra la diversità attraverso l’empatia spirituale che trasmette una calma armonia, una morale universale che trasforma la lotta per la vita. Questa morale universale trascende l’aggressione del determinismo programmato, perché è la base di tutto ciò che esiste, non è ideologica né moralistica, ma allo stesso tempo mentale e spirituale. Qui, tra l’altro, sta per me la grandezza e il significato universale del movimento di Menotti Lerro. Il Nuovo Triangolo Culturale del Cilento Antico, nell’Italia del Sud, sognato e creato, che potremmo definire il centro terapeutico dello spirito europeo. István Szelei (Hungarian, State Opera, Budapest, 2024) (Testo tradotto in italiano da Stefano De Bartolo) [Empathism - Empathic Movement - Scuola Empatica - Empatismo - Movimento Empatico] Az Empatikus Iskola szerepe a klingsohri világ átlényegítésében A Menotti Lerro által meghirdetett új olasz művészeti mozgalom jelentősége nagyobb, mint sokan gondolnák. Nem egy új individualista irányzatról van szó, hanem a művészet ontológiai alapjainak megszólításáról az Unus-mítosz által. A mozgalom egyik fő jelszava az empatizmus. Ez a kifejezés, valószínűleg a szellemi inspirációtól nem függetlenül, Parmenidész metafizikájának és egyben a művészet, mint szó értelmének velejét érinti. Meglátásom szerint ugyanis a parmenidészi értelembe vett egység kérdése a természet, mint natura sokfélesége mögötti integritásra és ezen integritásnak a művészettel való kapcsolatára mutat rá. A művészet ugyanis legmagasabb értelemben egy reintegrációs aktus. Vénuszi tevékenység, melyet a középkori alkímia a preparatio (megformálás) szóval jelöl. A fény és a sötétség határterületén található titokzatos női istenségi terület, ahol a kettősség egymásba játszásának „grálaktusáról” kaphatott tájékoztatást Parmenidész látomásos költeményében. Azért grálszerű, mert Parmenidésznél a vénuszi üzenet nem a sokaság, hanem az egység irányába mutat. A sokaság irányába mutató vénuszi tevékenység ugyanis bizonyos értelemben „ördögi” cselekmény, hisz ott a férfi és a női princípium egymástól elzárt marad egy soha be nem teljesülő hermafrodita szétválasztottságban. Hermész (separatio) és Afrodité (preparatio) negatív értelembe vett „egysége” egy hamis egység. Ez a látszat hermafrodita egysége. A hermafrodita jelképe nem jing-jang-szerű reintegrált állapot, hanem a férfi és női princípium totális szétválasztottsága egy steril közegben. Egy steril klingsohri minőség „varázskertjében”. Ez a kérdés Mephisto hermafrodita állapotára utal, amire Menotti Lerro Il dottor Faust munkájában is rámutat. A „Totális művész” kérdése és kulcsa Parmenidész titokzatos istennője a természet sötéten mágikus Médeia-világa mögé nyújt betekintést. Az igazság nem anyagi meta-természetébe. A hermafrodita „ördög” ugyanis a férfi és női minőséget is az erőszak állapotában tartja. Ezt láthatjuk Wágner Parsifal operájában Amfortas és Kundry alakjában. Amfortas bujaság által sebzettsége a gőg által torzult férfi direkt agressziójának áldozata, míg Kundry manipulatív ármánykodása a gőg által torzult nő passzív agressziójára mutat rá. Az argonauták tapasztalhatták Médeia és a Szirének manipuláció általi passzív agresszióját. A passzív agresszió lényege, hogy nem ő öl, a gyilkos tört a direkt agresszor kezébe adja. Ezért „nőies”, ami bevonzza a nyílt agressziót. A természet, natura passzív agressziója mögött a demiurgikus mágus áll, az ellenművész. Nem Unus, hanem Seth-szerű. A hermafrodita klingsohri anti-szellemiség egy valamit öl ki mind a férfi, mind a női minőségből: a szellemit érzékelő metafizikai empátiát, mint az egységbe visszatérő eredeti művészi aktust. Wágner a darabjaira törtség újraillesztő grálaktusának feltételéül a részvétet jelöli meg feltételéül. Parsifal „kulcsa” a részvét, ez tette őt bölccsé. A parsifali részvét eredetileg nem egy szentimentális érzelgősség, de nem is egy hideg, szívtelen szenvedélymentesség. Az előbbi Kundry manipuláltan manipulatív női állapota, az utóbbi a „semleges” klingsohri racionalitás. Klingsohr kegyetlen, elválasztó és egymást elzárva szembeállító racionalizmusa az „ellenművész” hermafrodita ősképe – aki egy ellengrálaktust hajt végre. A hermészi és vénuszi minőséget nem reintegrációra, hanem a kettő egymástól való elzártságára használja. A férfi és női princípium empátia nélküli álegysége, a hamis béke és viszály jelképe. Parsifál részvéte, egy empátia, együttérzés. Szívbéli aktus, mely nem zárja ki a belátást. Amennyiben az empátia pusztán Kundry-szerű szentimentalizmus, akkor megmarad Klingsohr ármányának varázskertjében. A parsifali együttérzés egy nem szentimentális belátás is egyszerre. Szellemi érzékelés. Az érzékszervi és észleleti világ antagonisztikus szembeállítása téves, s kifejezetten Klingsohr világát idézi. A szellemi belátás ugyanis nem az esetleges érzékelés területe, de nem is az öncélú, szellemtelen racionalizmusé. Parszifál szellemi belátása egyesítő grálaktus alapfeltétele az individuum szabadsága és empátiája. Klingsohr a szeretetlen steril egység képviselője, mely automatává, programozott ösztönlénnyé degradálja az embert. Menotti Lerro kiútja a posztmodern mátrixából, Descartes és Nietzsche demiurguszának embertelenségéből Meglátásom szerint Descartes problémája hasonló volt, mint Nietzsche-é. Mindketten meglátták a gépszerű, programozott mintázatok szerint cselekvő ösztönembert. Az automatizmus „szörnyetegét”. Descartes misztikus is lehetett volna, de a racionalizmus atyja lett, Nietzsche pedig a nihilizmusé. Nemhiába hivatkoznak Nietzsche-re egyes idealisták és antiidealisták. A semmi kultusza a pusztítás és önpusztítás kultuszának képviselői számára is vonzó. Egy negatív nirvana-élményhez való vonzódás ez. A nihilizmus által jelölt „semmi” azonban nem egyenlő a tiszta szívtudat „ürességével”. A nihilizmus semmije agresszív pusztítást takar. A Parmenidesen alapuló campaniai Empatikus Iskola európai szellemet gyógyító hatása ezen probléma kezelésénél is értelmet nyer. Nietzsche a kettősség paradoxonába őrült bele. Apollónban meglátta az európai rideg racionalizmus gyökerét és azt a „napdémont”, amellyel szemben egy általa elképzelt Dionüszosz-kultusz bálványozása irányába mozdult. Az iráni zoroasztrianizmus világszemléletében találta meg a kifejezési eszközt, hogy megtestesítse, amit látott: Ahrimánt. A keresztény egyházban, a farizeusságban, a vallási ármányban látta meg Ahrimánt, aki ellen az „Im ígyen szóla Zarathustrában” eljut a tiszta tagadáshoz, hogy azután nyíltan egy általa elképzelt antikrisztus pozíciójából beszéljen. Nietzsche antikrisztusa azonban a tagadás szellemével azonosulva épp annak szolgálatába állt, amitől rettegett. Lényegében egy antiahrimánt fogalmaz meg, úgy, hogy annak apostolává vált. A magyar nyelvben ármány jelöli Ahrimánt. Egy kifejezés, melynek lényege, hogy a manipuláció légkörét teremti meg. A hazugság metafizikai kifejezése az ármány, hisz az ember ármányos lehet, ármánykodhat, de nem maga az ármány. Az ármány szó egy rideg, hidegfényű szemfényvesztést jelöl. Rendkívül racionális, öncélú racionalizmust, lényegében a vegytiszta relativizmust, tehát klingsohr-szerű, hermafrodita állapotot. Ármány/Ahrimán fő tulajdonsága, hogy a nap meghamisítója, a nap gőgjét képviseli. Lényegében napdémon, azaz egy hübriszt képviselő ellennap. Napnak látszik, de nem az. Nietzsche ezért látta Apollónak és később Krisztusnak a semmit képviselő tagadás általi megtévesztettségében. Erőszakos tagadásra inspirálta mindaz, amit a vallási visszaélésekben látott. Ami mögött Apolló tiszta rációjának szörnyetege világlott ki számára – lényegében egy gnosztikus demiurgusz. Wágnerről nem volt jó véleménye, bár Wagner Kundryja választ adott Nietzsche keresztény-problémájára. Kundry ugyanis, akár a keresztény ember, Klingsohr áldozata, de nem Krisztusé. Klingsohr és Krisztus összemosása teszi Nietzschét a Klingsohri ármány, mint antigrálmozgalom egyik legfőbb inspirátorává. Nietzsche önkényes ítélete hamissággá vált. A nihilizmus bálványává téve önmagát, a modern európai szellemi titanizmus legfőbb képviselőjévé. Önmegrontó antiidealizmusa szellemi erőszak, mely paradox módon épp azt erősíti, mely ellen lázadt: A láthatatlan mágus együttérzést kiölő manipulatív világát, hübrisszerű varázskertjét, annak ármányos naturalizmusát. Egy valamit hagyott figyelmen kívül: Sophrosünét, a nem szentimentális értelembe vett empátiát és mértékletességet. Épp azt, ami Menetto Lerronál kulcsjelentőségű és a posztmodern kor Nietzsche-i nyílt és Descartesi passzív szellemi erőszakát művészien felülírja, pontosabban, átlényegíti. A szellemi erőszak nyílt és passzív oldala A XX. század a totalizált ideák évszázada volt, a nyílt szellemi erőszak felemelkedése és szétbomlása. A posztmodern érzékelte a filozófiai értelembe vett logosz totalitásának erőszakát, s célul tűzte ki annak lebontását. A gender megfogalmazása szerint a posztmodern logosztalanítása a szellemi értelembe vett masculin agresszió ellen irányul. A gender artikulálódása azonban újabb problémát hozott felszínre, a filozófiai értelembe vett nő szembeállítását a férfival, mint agresszorral. A filozófiai nő a nyelv sophizálódását hozta el. A nyelv logosztalanításának filozófiai következménye lett a posztmodern önellentmondása, amelyre Európában a 2020-ban meghirdetett Empatikus Mozgalom hívta fel a figyelmet. A posztmodern vallásfilozófiai logosztalanítása ugyanis nem szüntette meg az elidegenedettséget. Az individuumok közti szakadék nagyobb lett, mint valaha, a nyelv sematizmusa figyelhető meg. A sematizmus egy álarcszerűségre mutat rá. Az álarcok, mint algoritmusok, mintázatok önálló életet élnek. A nyílt erőszakkal szemben Európában megjelent a passzív, nomosszerű erőszak. Nomosz, mert felszínes, hivatalos, naturalista, szellemtelen, leplezett, Aletheia-tól mentes, sterilizált. Gender megfogalmazásban: Klingsohr panelszerű nyelvi közegében egy talajt vesztett, agressziót vonzó állapot jön létre, melyben az ég és föld kapcsolatáért is felelős nőiség önmagába fordul. A passzív erőszak jellemzője, hogy nem ő maga erőszakos, csak az erőszak táptalaját teremti meg. A transzcendens erőszak tagadása ugyanis nem megszünteti az erőszakot, hanem csak kiszervezi. A manipuláltságot fenntartó erőszak átlényegítéséhez ugyanis az algoritmusok szövevényének manipuláltságából kell kilépni. A passzív erőszak azzal vonzza az erőszakot, hogy mindent meghamisít, s lényegileg elzár egymástól a látszatok ellenére. Filozófiai értelemben a férfi szellemi minőség a logosz, mely a nyílt erőszakot tudja képviselni, ha a korábban említettt hermafordita, mint Klingsohri minőség hübriszének bűvöletébe kerül. A hübrisz nemtelen, de torzítja mind a női mind a férfi princípiumot. Ez a nemtelen hübrisz a földet az éggel egyesítő női minőséget, mint szellemi magot hordozó empátiát hamis identitássá és szentimentalizmussá torzítja, kiszolgáltatva a klingsohri mátrix passzív agressziójának. A mátrix melyet létrehoz érzékközpontú, de nem együtt érző. A női hübrisz passzív közege szüli meg az erőszakot. A női hübrisz bürokratikus. Kafka világa is érzékelteti ennek atmoszféráját. Hogy jön létre ez a szövevény? Filozófiai értelemben steril, idea nélküli öncélú racionalizmus hozza létre az ármányos közeget. A klingsohri ármány önmaga azonban napszerűnek látszik, ami nem szerves, hanem szervetlen intelligenciával bír. A naturalizmus hamissága A hamisság bizonyos értelemben a hamis naturalizmusban rejlik. Ez a naturalizmus nem választható el a racionalizmustól, mint Klingshor varázskertjét éltető kultúrától, a Médeia-kultúrától. Médeia „médiaszerű” érzékszervi csalárdsága paradox módon egy szellemit nélkülöző ok-okozatiságba zárt természetkultuszban teljesedik ki. A naturalizmus azért csalárd, mert nem együtt-érző. Szétválasztott állapotban bírja a férfit és a nőt, egymással szembeállítva. Princípium szinten nézve a szellemet és a lelket egymással szétválasztva kezeli. A lélek, mint női minőség így ármányos relativizmussá lesz. A naturalizmus anyagelvűsége az önkényes felcserélhetőségében rejlik, az öncélú relativizmusban. Ezt felismerhetjük a posztmodernizmusban is. A naturalizmus filozófiai jelentéssel bír, s az absztrakton keresztül primőr szinten tudjuk megragadni. A naturalizmus paradox módon nem organikus. Ezt megfigyelhetjük a mesterséges inteligencia fotorealisztikus ábrázolásainál is. A naturalizmus steril közeget jelent, melyben a lélek szellemtelen állapotban leledzik. A naturalizmus egy antiszellem képviselete lényegében, mint erőszakot gyakorló, hamis egységre törekvő idealizmus. A naturalizmus hermafrodita idealizmusa a kettősség totális szétválasztottságának hamis egységében rejlik. A lelket és szellemet egyesítő empatizmus A Klingsohr-ármány jelenség alapján látható, hogy az egymással szembeállított és hübrisszé alakított férfi és női princípiumok lényegében szellem és lélek ellenesek. A férfi hübrisz a lelket gyalázza meg, a női a szellemet. Az egymástól elzárt szív es fej problémája a hübrisz isteni egységtől elzáró, szemfényvesztő ellenművészetének problémája is. A művészet eredendő értelemben összeköt, külsőt és belsőt. Lényegében Egységtan. Nem szembeállítva tudománnyal es rációval. Az eredeti művészet „gömbszerű”. Nem természetellenes, de nem is természetbálványozó. A természet mögötti természetesség nyitott paradoxon, nem zárt ellentmondás. A zárt ellentmondás létharc. A nyitott ellentmondás a létharc transzmutálója. Parmenidesi művészet. A nyílt paradoxon aletheia, nem-leplezettség, mely a történetiséget, Kronosz világát is átlényegíti. Az érzékek keresztre feszítettségét kívánja a szellemi intuíció által. Menotti Lerro Unusa, totális művésze arra is rámutat, hogy a részek közti kapcsolat nem kizárólagos egységben vannak. A részek individuumok, s nem tárgyakként vannak kezelve, ezért poétikus a kapcsolat köztük. A poétikus „leplezettség” lényegében a lélek leplezetlen megnyílása. A valóságot lényegileg elfedő szellem- és lélektelen naturalizmussal ellentétben. A poétikus kapcsolat nyíltsága a sokféleséget integrálja a szellemi empatizmus által, mely nyugodt harmóniát közvetít, a létharcot átlényegítő egyetemes morált. Ezen egyetemes morál a programozott determináltság agressziója felett áll, hisz minden létező alapja, nem ideologikus és nem moralista, hanem egyszerre szellemi es lelki. Többek között ebben rejlik számomra Menotti Lerro mozgalmának nagyszerűsége és egyetemes jelentősége. Az európai szellem gyógyító központjának is nevezhetnénk a megálmodott és létrehozott Új Kulturális Háromszöget Dél-Itáliában.
Id: 3321 Data: 29/02/2024 17:16:40
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Michele Pecora dedica I POETI al Movimento Empatico
Il sublime cantautore Michele Pecora dedica la sua canzone di grande sensibilità e successo I poeti al Movimento Empatico / Scuola Empatica (Empathic Movement) fondato in Italia nel 2020. I poeti sono un soffio di speranza, verità senza certezza Non descrivono la vita, ma alla vita danno sogni e leggerezza Hanno cieli di colori nuovi ed orizzonti senza sfumatura Nelle mani portano la notte e, con la notte, tutte le paure I poeti giocolieri stanno sempre in bilico sulle parole Precipizi di emozioni dove è sempre facile poter cadere Equilibristi senza avere idea di cosa sia restare in equilibrio Bevono per ricordare, sono marinai scampati ad un naufragio E non volano mai ad alta quota Perché i sogni non hanno un pilota Le poesie non hanno nota, ma soltanto ruote per poter viaggiare Ali di speranza e cieli per poter volare I poeti senza casa maledetti e condannati a non morire Perché l'anima non muore: ciò che muore è quello che non sai capire L'anima è il riflesso, è la conseguenza, l'armonia di ciò che scrivi È per questo che i poeti sono destinati a rimanere vivi E non scrivono mai tra le righe Temperandosi come matite La farfalla vola verso la candela e la candela brucia ancora I poeti hanno mille vite in una sola I poeti sono fiori menzogneri, occhi scuri dalle occhiaie Gocce di rugiada di un autunno che precipita dalle grondaie Cuori solitari in un annuncio scritto senza testo, né passato Incompiuti, mai poeti sono quello che non hanno pubblicato E non volano mai ad alta quota Perché i sogni non hanno pilota Le poesie non hanno nota, ma soltanto ruote per poter viaggiare Ali di speranza e cieli per poter volare E non volano mai ad alta quota Perché i sogni non hanno un pilota Le poesie non hanno nota, ma soltanto ruote per poter viaggiare Ali di speranza e cieli per poter volare.
Id: 3316 Data: 27/02/2024 22:31:44
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Gulliver dedica le sue canzoni MITICHE al Movimento Empatico
Il grande cantautore Santino Scarpa (Gulliver) ha comunicato di voler dedicare le tre mitiche canzoni (colonne sonore dei film cult di Bad Spencer e Terence Hill) all'innovativo Movimento Empatico / Scuola Empatica (Empathic Movement) fondato in Italia nel 2020. -Angels and Beans, dal film Anche gli angeli mangiano fagioli, cantato da Kathy and Gulliver. -Brotherly love dal film Pari e dispari, cantato da Gulliver. -Dune Buggy, dal film Altrimenti ci arrabbiamo, cantato dagli Oliver Onions (e Gulliver).
Id: 3315 Data: 27/02/2024 22:17:03
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Logo del Centro Contemporaneo delle Arti di Marco Baudinelli
Nel 2019 il Professore Marco Baudinelli dell'Accademia di Belle Arti di Carrara omaggia, su cordiale richiesta dei fondatori, la nascita del Centro Contemporaneo delle Arti con la creazione del Logo Ufficiale.
Id: 3309 Data: 21/02/2024 12:29:56
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Cambio al vertice tra i Maestri Empatici Armino de Giovanni
DIARIO EMPATICO A causa di alcuni problemi di salute il Maestro Empatico Maurizio de Giovanni non potrà continuare a condurre il programma di Raitre "La Biblioteca dei Sentimenti", al suo posto subentra il Maestro Empatico Franco Arminio. Auguri di pronta guarigione a Maurizio e un grande in bocca al lupo a Franco!! THE EMPATHIC MOVEMENT 17-02-2024
Id: 3300 Data: 17/02/2024 14:54:00
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Paolo Guzzanti, adesione al Movimento Empatico nel 2024
Il Movimento Empatico è onorato dell'adesione del grande intellettuale e Maestro Paolo Guzzanti. Un giornalista e scrittore di estrema onestà intellettuale e di profonda sensibilità e umanità, sempre pronto al confronto e alla difesa delle minoranze e dei valori fondanti della democrazia italiana e mondiale.
Id: 3299 Data: 14/02/2024 21:04:28
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Il Mito di Unus disegnato dal Maestro Omar Galliani
La figura di Unus, disvelata al poeta Menotti Lerro attraverso un sogno dal Dio Zeus, rappresenta il primo, mitico Artista Totale. Un semidio, figlio di Zeus e di una donna mortale, che fu ucciso, smembrato e disperso nel fiume Alento, dai suoi fratellastri, invidiosi della sua magnificenza e istigati dalla loro madre Era, stanca dei continui tradimenti del Supremo re degli dei. Unus parlava solo in versi, camminava danzando, aveva un corpo statuario ornato da dipinti che cambiavano ogni giorno allo spuntare del sole e una dolce melodia nel suo animo. L'uccisione di Unus determinò pertanto l'antica separazione delle Arti che da allora cercano sempre di riunirsi per ritrovare l'antica unità e armonia. * Nel 2024 il Maestro delle Arti Visive Omar Galliani ha ridato corpo a Unus dedicandogli un suo disegno.
Id: 3297 Data: 08/02/2024 12:25:59
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Prof. Elena Paruolo su Menotti Lerro e Movimento Empatico
Menotti Lerro, mio studente all’Università di Salerno nel Corso di Letteratura Inglese, è un visionario: un ragazzo che ha portato avanti, nel corso degli anni, la sua passione per la letteratura, per le arti, per la cultura. Menotti nasce in un piccolo paese del Cilento, nel Sud dell’Italia, e a quel paese ritorna da adulto, dopo ricche esperienze, anche all’estero, di insegnamento, di ricerca e di scrittura, non solo poetica ma anche romanzesca e saggistica. Il Cilento - che ritroviamo nell’affascinante “Piramide Culturale” da Menotti ideata - nella sua visione diventa il punto di partenza di un vero e proprio Movimento artistico-letterario che, nato ufficialmente nel 2020 con un Manifesto sulle Arti (scritto con l’artista visivo e docente accademico Antonello Pelliccia) grazie al costante impegno del suo ideatore, incontra l’adesione di poeti, filosofi, artisti, intellettuali italiani e stranieri. Suo obiettivo è promuovere la comunicazione empatica attraverso un’Arte interdisciplinare, ma al contempo indivisibile nei suoi principi di fondo. Da qui il suo nome di Movimento Empatico (ma anche Scuola Empatica o Empatismo). Elena Paruolo (2024)
Id: 3275 Data: 16/01/2024 16:09:39
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The cultural triangle of Salerno, from Parmenides to Lerro
FRANCESCO D’EPISCOPO (University of Naples Federico II, 2023) Synergies The Eleatic School, the Medical School, the Empathic School: the cultural triangle of the territory of Salerno, from Parmenides to Lerro It now seems that the decisive and concrete moment has come to join and to coordinate, rather than to divide and separate, as today, in most cases, they are proposals, prospects, and creative and critical drives, linked to specific territorial realities, places, and characters, that have marked, and continue to mark, the story of an overall and joint relaunch of their most authentic and authoritative motivations. We are the sons of Parmenides, born at Elea (Velia, then Ascea). The extraordinary example he set as a philosopher, poet, and doctor can and must establish the basis for a movement that unites the arts and confirms the fundamental principle of feeling by thinking and by thinking to feel on which Giambattista Vico lay the foundations of his “new” science. Our proposal (started by the leader and founder of Empathism, Menotti Lerro, who, as in his creative work, shows himself always to be a worthy heir to the great predecessors) is to re-found this movement, linking it to another prestigious movement, the Southern School of Salerno, which, during the Middle Ages, along with Montpellier, a French city that our Italian city is twinned with, represents an indispensable beacon of interdisciplinary culture, where the same medicine claimed a space—not autonomous, but shared with other disciplines—aimed at healing the soul as well as the body. All this, to which much more could be added, in modern and contemporary times had to converge and flow into the great sea of “empathy.” This is a gift that in life is reserved for all those who—endowed with a culture to share with others and, above all, a marked sensitivity to grasp common elements, and precisely those people who can share—tend to experience the processes of collaboration and of aesthetic, ethical, and operational conjunction. In this sense, the school is intimately and intensely connected with life, and not so much and not only institutionalized and regularly practiced life, but life that is invented, putting it in close relation to the triple, cultural, hereby-indicated direction.
Id: 3274 Data: 14/01/2024 13:36:33
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Presentazione volume accademico The Empathic Movement
Museo Archeologico Provinciale di Salerno Presentazione del volume accademico The Empathic Movement, Cambridge Scholars, 2023, a cura di Menotti Lerro. Per l’occasione si presenta anche l’Inno ufficiale della Scuola Empatica del M° Stefano Pantaleoni. SALERNO – Si terrà il giorno 16 gennaio, alle ore 10.00, presso il Museo Archeologico Provinciale di Salerno, la presentazione del volume accademico The Empathic Movement, uscito in Inghilterra nel 2023 e in distribuzione a livello mondiale per conto della Cambridge Scholars Publishing. Il testo – di cui parleranno con il Poeta, Scrittore e Critico Letterario Menotti Lerro, l’Architetto, Docente Universitario e Vice Direttore del Centro Contemporaneo delle Arti Attilio Dursi e il Professore Francesco D’Episcopo, Critico Letterario e Presidente del Centro Contemporaneo delle Arti, che nel volume ha dato anche un suo contributo – tratta temi e motivi del nuovo Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale della Contemporaneità: “La Scuola Empatica” (Empatismo), fondato da Menotti Lerro nel 2020 basando parte fondamentale delle teorie sul “Nuovo Manifesto sulle Arti” scritto dallo stesso Menotti Lerro e dal Professore e Artista visivo Antonello Pelliccia. Il Movimento nasce ufficialmente nel 2020 con la pubblicazione del testo La Scuola Empatica (Ladolfi editore) a cura di Lerro dove vengono inserite ulteriori concetti teorici e in cui confluiscono i primi 100 artisti, autori, docenti e persone di cultura. In questo nuovo volume internazionale viene, tra l’altro, messo in evidenza come il Movimento si è concretizzato quando noti artisti furono chiamati da Lerro al fine di riunire le singole espressioni artistiche in modo meno individualistico proponendo un’unione empatica di ampio respiro. Artisti che hanno poi iniziato a contribuire alla creazione di un nuovo polo culturale nel Sud Italia, dando ulteriore linfa vitale al Centro Contemporaneo delle Arti, che ha così rafforzato il “Paese della Poesia”, il “Paese degli Aforismi” e il “Premio Internazionale Cilento Poesia” (che erano già stati ideati e fondati in precedenza da Lerro), gettando in tal modo luce innovativa su un nuovo territorio in termini di cultura. Il volume sostiene che l’Empatia sia un sentimento necessario e che, partendo dalle arti, deve coinvolgere tutte le sfere del sociale, suggerendo la “ribellione”, amorevole ma ferma, verso una società che si lascia facilmente andare alla deriva, in balia di sentimenti negativi difficilmente controllabili e vittima dell’eccessiva tecnica e tecnologia. Il decentramento culturale, proposto attraverso l’epicentro del movimento, raffigurato dalla Piramide Culturale del Cilento (25 i paesi aderenti disposti al suo interno non in modo gerarchico), dà inoltre voce alle “masse silenziose”, in particolare alle voci contadine di montagna, con una particolare enfasi sulle emozioni e i sentimenti intensi e genuini condivisi con gli altri attraverso le arti, rifiutando l'individualismo, l'esclusione sociale e l'eccessiva competizione e influenze tra gli artisti e richiamando i valori della classicità, della tradizione, della multidisciplinarità, rifiutando il concetto di “specializzazione” nell’ambito artistico. Il mito simbolico del movimento si chiama Unus: un semi-dio sconosciuto (disvelato a Lerro dal Dio Zeus attraverso un sogno) che rappresenta il primo Artista Totale (dato il suo parlare esclusivamente in versi, il camminare danzando, l’avere l’animo intriso di note musicali e un corpo statuario ornato da dipinti che mutavano ad ogni spuntare del sole) il quale fu ucciso, fatto a pezzi e gettato nel fiume Alento (fiume del Cilento) dai suoi fratelli invidiosi – istigati dalla loro madre Era, stanca e a sua volta gelosa dei continui tradimenti del marito Zeus – determinando così l'antica separazione delle arti, da allora desiderose di potersi riunire, così come oggi è simbolicamente avvenuto grazie all’unione tra artisti provenienti da tutti i campi dell’arte che si sono riabbracciati nel nome di un sentimento comune: l’Empatia! Ultima nota meravigliosa della giornata sarà la presentazione dell’Inno Ufficiale del Movimento Empatico composto dal M° Stefano Pantaleoni, docente presso il Conservatorio A. Boito di Parma. L’inno, dal titolo “Pensieri fermi”, Parte XI, è una rielaborazione elettronica di un brano tratto dall’Opera 48 di Gabriel Fauré. Provincia di Salerno - Presentazione del volume accademico The Empathic Movement, Cambridge Scholars, 2023, a cura di Menotti Lerro.
Id: 3272 Data: 10/01/2024 15:51:42
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The Empathic Movement (Empathism) - Scuola Empatica - 2020
Id: 3260 Data: 23/12/2023 20:10:15
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Francesco DEpiscopo on Menotti Lerro
Menotti Lerro is the only contemporary author who can be compared to the great classics of the past. Francesco D’Episcopo Menotti Lerro è l’unico autore contemporaneo che può essere accostato ai grandi classici del passato. Francesco D’Episcopo
Id: 3258 Data: 22/12/2023 20:56:38
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- Letteratura
What artistic, literary movement are we in right now?
The Empathic Movement (2020 onward) Menotti Lerro (creator and founder), Antonello Pelliccia (co-editor with M. Lerro of the "New Manifesto on the Arts"), Olga Tokarczuk (Nobel Prize in Literature, 2018), Maria Rita Parsi, Enrico Testa, Dacia Maraini, Maria Teresa Chialant, Giacomo Rizzolatti, Maurizio Cucchi, Diego de Silva, Milo De Angelis, Franco Mussida, Gabriella Sica, Umberto Curi, Francesco D’Episcopo, Bernardo Lanzetti, Lino Vairetti, Giampiero Neri, Mario Santagostini, Valerio Magrelli, Giancarlo Pontiggia, Alberto Bertoni, Omar Galliani, Elena Pontiggia, Vivian Lamarque, Franco Loi, Raffaele Nigro, Renato Galbusera, Victor Lucena, Elio Pecora, Roberto Carifi, Franco Arminio, Ottavio Rossani, Mario Pirovano, Alessandro Quasimodo, Edoardo Boncinelli, Francesco Abbate, Stefano Pantaleoni, Massimo Bacigalupo, Tomaso Kemeny, Lidia Vianu, Maria Mazziotti Gillan, Marius Chelaru, Najwan Darwish, Alessandro Serpieri, Giorgio Bàrberi Squarotti, Remo Bodei, Gian Mario Villalta, Davide Rondoni, Ilian Rachov, Maurizio de Giovanni and many others. - (see the full list: La Scuola Empatica / Empatismo / Maestri / Epicentro / 2020, di Menotti Lerro [ Articolo, Letteratura ] :: LaRecherche.it) Movement Proposals To combat the stagnation of hypertrophic contemporary individualism, the new current proposes: —A resumption of classical studies as the basis for a cultured art, to be innovated through awareness, invention, and study. —A rejection of the principle of the tabula rasa, stressing the importance of tradition, but trying to unmask any theoretical limits or applications. —The principles of the indivisibility and interdisciplinarity of the arts. —The search for the symbolic figure of the Total Artist (in this regard, see also the story about the new “Unus myth” written by Menotti Lerro). —The Total Artist is also understood as the fruit of an empathic sharing among artists. —Overcoming the Western scientific-specialized model and, therefore, the logical-rational approach. —The rejection of the principles of an “unambiguous vision” and, on the other hand, the principles of “point of view” and “fragmentation.” —The denunciation of the phenomenon of excessive influences among artists, to be extended to the immediacy of the technological means of communication. —Focusing on experience, imagination, feelings, talent, and study. —A figure of the most involved artist in civil society. —The development of emotional intelligence through the arts. —The development of arts and culture through emotions. Reasons for a New Manifesto on the Arts Our millennium is entering its third decade, and it is time to build together a vision of the world in the name of beauty and harmony. Interdisciplinarity and the idea of the “Total Artist” (a single person or a combination of contributions by people engaged in different cultural fields) proposed in the New Manifesto on the Arts are proposed as a basis to grab the “fragmentary truths” of this historical period that, never more than now, needs the figure of the artist as a guide. From 2019, the Contemporary Centre of the Arts is acting to this end, bringing many innovative artistic and cultural initiatives of great importance to the national territory and Cilento, animated by a fundamental common feeling for empathy and feeling close to each other as human beings and as artists. For this reason, the Contemporary Centre of the Arts has established the School of Empathy, which exemplifies the educational and formative purposes that distinguish it. From the triangle of the ancient area of Cilento (Vallo della Lucania, Omignano, Salento), new impulses will be released for the development of the arts and culture through the emotions. Menotti Lerro (2020)
Id: 3255 Data: 18/12/2023 08:54:42
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From Postmodernism to Empathism by Mauro Afro Borella
FROM POSTMODERNISM TO EMPATHISM (A NEW AGE FOR ARTS AND A COMMON FEELING OF UNION STARTED IN THE SOUTH OF ITALY - CILENTO - IN 2020). From social isolation, silly irony and the hypertrophied self, to sobriety and the reunification of the Arts and people; (see "New Manifesto on the Arts" by Menotti Lerro and Antonello Pelliccia); (see La Scuola Empatica, Ladolfi 2020); (see The Empathic Movement, Cambridge Scholars Publishing, 2023); (see the Magazines "Clandestino", "Riscontri" and "Annali Storici di Principato Citra"). (Empathism can also be considered as the first relevant Movement of a Post-postmodernism Era). Mauro Afro Borella, Accademia Albertina di Torino, December 2023
Id: 3252 Data: 08/12/2023 10:39:53
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Alla base dell’Empatismo. Il Centro Contemporaneo delle Arti
Alla base del Movimento Empatico. Storia del Centro Contemporaneo delle Arti nato nel 2019 tra il Cilento e Milano. Nel gennaio del 2019 il poeta, scrittore e docente Menotti Lerro ha tenuto, presso una TV locale del Cilento, un discorso intitolato “Sulle Arti” improntato al principio dell’indivisibilità delle arti e al concetto di ArtistaTotale. Il discorso di Lerro (nato a Omignano, SA, nel 1980) fu da subito percepito dalla critica più attenta come “Nuovo Manifesto sulle Arti”, scritto insieme all’amico, artista visivo, Antonello Pelliccia (ex direttore della sezione Design presso l’Accademia di Belle Arti di Brera). Nello stesso Manifesto venivano espressi una serie di principi affinché l’arte potesse rigenerarsi ed essere innovativa; tra questi: una ripresa degli studi classici; l’importanza della tradizione; i concetti di indivisibilità e interdisciplinarità delle arti; il rifiuto della specializzazione nel campo artistico; l’affermazione di una figura di artista maggiormente coinvolto nella società civile; lo sviluppo dell’intelligenza emotiva attraverso le arti, e delle arti attraverso le emozioni. Su questi punti si è costituito il Centro Contemporaneo delle Arti che ha dato vita a varie iniziative tra mostre di pittura, incontri con scrittori, filosofi e poeti, ideazione, cura e sviluppo del “Paese della Poesia” Salento Cilento, cura e sviluppo di Omignano – “Paese degli Aforismi” che, con Vallo della Lucania, chiudeva il cosiddetto “Triangolo Culturale del Cilento Antico”. Al suo interno nasceva dì lì a poco, nel 2020, La Scuola Empatica, movimento letterario-artistico-filosofico e culturale della contemporaneità. Nel 2021 la Soprintendenza ai Beni Culturali e Paesaggistici di Salerno e Avellino ha presentato la Scuola Empatica come una nuova Scuola di pensiero che a sua volta determinava la nascita di un innovativo Triangolo Culturale con le due grandi Scuole del passato: La Scuola Eleatica e La Scuola Medica Salernitana. (Recentemente è uscito in Inghilterra il volume The Empathic Movement, a cura di Menotti Lerro, Cambridge Scholars Publishing). Nel 2022, la stessa Soprintendenza ha presentato presso il Ministero della Cultura il progetto scritto e firmato da Menotti Lerro per un ampliamento internazionale del proprio premio di poesia, da cui è sorto il Cilento International Poetry Prize che nel 2023 ha premiato, presso la Sala Teatro Pier Paolo Pasolini di Salerno, ben otto autori di quattro discipline diverse. La nascita e l'affermazione dell'Empatismo determina, in ultima istanza, una probabile e definitiva conclusione della lunga e ormai agonizzante stagione legata al postmodernismo, proponendo l'unità e la comprensione dell'altro come sentimento comune per poter meglio godere dei frutti dell'arte e dell'esistenza tout court. * Il nostro millennio sta entrando nella terza decade, ed è tempo di costruire insieme una visione del mondo all’insegna della bellezza e dell’armonia. L’interdisciplinarità e l’idea di “Artista totale” (una singola persona o una combinazione di contributi da parte di persone impegnate in ambiti culturali diversi), proposti nel “Nuovo Manifesto sulle Arti”, si pongono come base per afferrare le “frammentarie verità” di questo periodo storico che, mai come adesso, necessita della figura dell’Artista come guida. A tal fine, dal 2019, opera il Centro Contemporaneo delle Arti, che dona al territorio nazionale e del Cilento molteplici e innovative iniziative artistico-culturali di grande rilievo, animate da un fondamentale sentimento comune: l’empatia, il sentirsi vicini gli uni agli altri, come esseri umani e come artisti. Per tale principale ragione il Centro Contemporaneo delle Arti fonda la Scuola Empatica, tenendo ancor più fermi i propositi educativi e formativi che lo contraddistinguono. Dal triangolo del Cilento antico (Vallo della Lucania, Omignano, Salento), partiranno nuovi impulsi per lo sviluppo delle Arti e della Cultura attraverso le emozioni. Menotti Lerro In: La Scuola Empatica, Ladolfi, 2020
Id: 3251 Data: 08/12/2023 08:53:50
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Franco Mussida - Su Manifesto Empatico (Scuola Empatica)
Per una nuova figura d’artista Pare sempre più raro, trovare nel contesto artistico, persone che sentono l’Arte come missione per raccontarne l’essenza. Un’essenza che va oltre le forme che la contengono; che siano parole, dipinti, oggetti o suoni. Persone che cercano il nocciolo della questione artistica. Come molti, considero l’Arte una scienza umanistica, una via indagatrice e di conoscenza al pari di Scienza e Religione. Ma così come sta accadendo per la Musica, materia che abbiamo codificato noi, ma ci siamo scordati come mai, la stessa perdita di memoria sembra investire tutte le arti, esaltandone solo gli aspetti espressivi, e performativi, stimolati come sono da sempre nuove tecnologie. Ritengo che l’elemento centrale dell’Arte intesa come ricerca dell’essenziale, e la Bellezza, come tutto ciò che costituisce l’esistenza ne è parte integrante, debba essere la persona, l’artista che la rende apprezzabile a tutti. L’artista, che per sue speciali capacità di visione e di pensiero porta a renderci più finemente conto di cosa sia davvero: l’essenziale. Credo che il vero artista sia un “disvelatore”. Una persona che opera essenzialmente con gratuità e spirito di servizio. Una persona che racchiude in sé stesso un’ingenuità adulta capace di fare scandalo. Un essere riempito, se non illuminato interiormente, non solo dal lucido intelletto, da un pensiero maturo e di sintesi, ma di ciò che di più puro rimane del nostro sentire infantile. Di quella fine capacità di percepire il mondo, che vive nel profondo, preservata dall’erosione della continua abnorme crescita di energie intellettuali che osservando solo se stesse, oscurano il sentire visionario, trasformando persone anche di grande talento espressivo, in perfetti “Uomini di Mondo”. Accanto a questi ce ne sono altri che provano invece a meritarsi il dono di un pensiero artistico, la folgorazione di un’idea che sappia prima di tutto trasformare chi la coglie, e solo in seguito qualcosa di cui si sente l’irrefrenabile voglia di realizzare in forma di opera. Persone del presente che guardano la dove per altri c’è il nulla, ovvero oltre la superficie dell’apparenza. Al pensiero eticamente pulito e di speranza di Menotti Lerro, per un futuro dell’arte, un futuro ancora tutto da scoprire, introdotto da un pensiero che invita ad una osservazione meravigliata delle potenzialità offerte “dall’arcobaleno delle arti”. A quello di Antonello Pelliccia che ricorda come si debba dare spazio alla loro interdisciplinarità, alla necessità di dare attenzione anche a soggetti vicini al mondo artistico (ma che di questo ne abbiano davvero la reale percezione) aggiungerei alcuni pensieri figli della mia esperienza con la “materia invisibile” della Musica. Credo che in ambito artistico sia sempre più rilevante il bisogno di costruire insieme una nuova filiera di soggetti che si impegnino a ridiscuterne il ruolo. Un ruolo che a mio avviso andrebbe aperto a nuove capacità di pensiero; per poter raccontare visioni che portino anche, ma non esclusivamente per il tramite della materia, oltre i sensi fisici, specie quelli legati alla luce e agli occhi. Sensi questi, che mai come in questo periodo storico, fungono da elemento coprente più che illuminante. Che sono spesso d’ostacolo all’urgenza di comunicare vera “Meraviglia”, quella che sa svelare direzioni che ci avvicinano ai misteri che ci circondano; quelli che vanno intuiti e osservati con un sentire devoto, non solo con la freddezza della logica. Un approccio che non ha nulla a che vedere con lo “spettacolo delle forme”, della pervicace ricerca intellettuale del “mai visto”, del “mai fatto”, del “mai realizzato”, del “mai pensato prima”. In questo caffè storico, scelto come punto d’appoggio e di ripartenza culturale, sono riuniti alcuni nuovi visionari. Ciascuno con un mezzo capace di spedirci sperabilmente oltre l’orbita di certe banalità troppo spesso rivestite di ambizioni artistiche. Quel vuoto della superficialità, dell’ovvietà senza profondità né poesia, che sta al presente, come i “Chiari di Luna” stavano al manifesto futurista di Marinetti. Credo fermamente che ci sia bisogno di una poesia sentita ludicamente, di un Arte sentita lucidamente. Che sia Musica, pittura, scultura o nuovi mezzi e linguaggi che verranno, è certo che abbiamo bisogno di “sentire lucidamente”. Ritengo che l’artista di oggi e di domani debba identificarsi in colui che dà senso e spazio alla visione multidimensionale della persona. Una visione che non può più riguardare solo il nostro campo visivo o uditivo fisico, ma abbraccia con una diversa coscienza l’intero essere, l’intero universo, come una sola cosa. Un artista cosciente della sua natura intellettuale, della sua natura senziente e volitiva, della sua capacità di pensare e di sentire pienamente. Un Artista-persona capace di fidarsi di entrambe le sue facoltà nello stesso modo. Il sentire consapevole è determinante per rendere pienamente valoriale il processo artistico. Del resto il sognare lucidamente è un lascito di tanti artisti profeti, ben espresso in tanti iniziati di tutte le arti, come i tanti visionari della sinestesia che hanno operato anche nel secolo scorso. Vorrei concludere dicendo che in questo quadro la Musica, in quanto “Amore Vibrante organizzato”, ha un ruolo sociale determinante in quanto risvegliatrice della coscienza del sentire. Un ruolo in grado di promuovere nella gente una vera “ecologia dei sentimenti”. Una nuova ecologia capace di rendere migliore la persona e le società, come del resto auspicato in questo manifesto. Cernusco Sul Naviglio, 24 febbraio 2019
Id: 3247 Data: 02/12/2023 20:49:35
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Mauro Afro Borella sulla Scuola Empatica (Empatismo)
La Scuola Empatica, fondata nel Cilento da Menotti Lerro, rappresenta tutta la vera arte e cultura che la modernità può esprimere. (Milano, Accademia di Belle Arti di Brera, 2020)
Id: 3246 Data: 02/12/2023 20:30:10
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Vivian Lamarque - Empatismo (Scuola Empatica)
Dal Monte Stella del Cilento al Monte Stella di Milano ai Montes Lunari, un fil rouge di bellezza, ognuno tracci il centimetro suo, "siamo piccole voci / per un coro grande".
Id: 3245 Data: 02/12/2023 20:19:20
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Francesco DEpiscopo - SullEmpatismo (Scuola Empatica)
Da un Sud scontrosamente socievole di cui non sipuò fare a meno Menotti Lerro, poeta, narratore, artista e tante altre cose, ha ritenuto giusto e opportuno inventare un Triangolo Empatico a livello territoriale nel suo Cilento, tra Vallo della Lucania - dove siamo riusciti a creare un Centro delle Arti che ha alte aspirazionisia locali, sia nazionali, sia internazionali –, Salento "Paese della Poesia" e Omignano "Paese degli aforismi". Non si può che sostenere questa iniziativa per diverse ragioni. Innanzitutto empatia significa sentire insieme, e io credo che arte e religione siano le più alte forme di empatia. Il Novecento è stato un secolo particolarmente empatico, in cui gli scrittori, gli artisti, gli intellettuali riuscivano a stare insieme. Il Duemila, forse, è un secolo “più singolare”, fatto di personalità che hanno qualche volta difficoltà a incontrarsi e a inventarsi. E poi c’è da dire che oggi alla connessione tecnologica corrisponde una sconnessione empatica e quindi emotiva, sentimentale e culturale. Sono lieto che tutto ciò avvenga nel Cilento, una terra che ci è particolarmente cara per la vivacità intellettuale che la caratterizza. E non è un caso che tutto poi alla fine si risolva sotto il Monte Stella che è il simbolo dell’antico e vero Cilento. Un augurio al Movimento della Scuola Empatica con la speranza che si possa davvero empaticamente continuare la nostra attività culturale in questo Sud scontrosamente socievole, difficile a volte da definire ma che noi amiamo appassionatamente e di cui non possiamo fare a meno.
Id: 3244 Data: 02/12/2023 20:09:59
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Giampiero Neri: Un segnale e un invito
Sull’idea originaria della nostra associazione basata sull’empatia, sulla comunione con gli altri, le convergenze si sono moltiplicate. È sembrato un segnale contro la degradazione dei tempi a livello delle scimmie, delle quali abbiamo rispetto. Un segnale che è stato ascoltato e subito condiviso da molti. Ne siamo compiaciuti e commossi. Non siamo soli in questa battaglia contro la riduzione a zero della nostra umanità, sappiamo che c’è qualcosa per cui vale la pena di prendere posizione. Sappiamo di non morire conla nostra morte fisica. Sentiamo che qualcosa di noi sopravvive: il nostro spirito, il noumeno, il principio. Per questo chiediamo agli altri, che condividono il nostro programma, di venire con noi. (Milano 2020)
Id: 3243 Data: 02/12/2023 20:00:38
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A myth unveiled: Unus and his Brothers
Love is the name for our pursuit of wholeness, for our desire to be complete. —Plato’s Symposium In the beginning was Unus, born from Zeus the supreme and a mortal woman. Statuesque in body, adorned with majestic, mutating paintings, he stood in the sunshine of each day. His soul was music, his words verses; he glided amongst men, if not danced. A demigod! His spirit was like milk: absolute happiness. Without looking for carnal deeds, by himself he was fulfilled. But—as always throughout eternity—the joys of one are thorns for another. Although wonderful to see, he was soon detested by his halfbrothers clad in immortal armour, who were ready for revenge for the suffering of Era, their mother, who yielded to the sinister betrayals of the royal libertine with his subtle devices. Thus, incited by her, they chose to dismember—into slices the number of which can be counted on the fingers of one hand—the unwary righteous Unus. Violently torn apart in a vineyard, his remains were thrown into the noble waters of the Alento river, in whose waters each fibre decomposed into an essence of Dance, Poetry, Music, Sculpture, and Painting, ready to be reincarnated and divided in selected creatures of the world. The Almighty, touched by his pierced beloved, once more ordered the androgynous figure of Eros to bring about “Peace and love in each reunification of the Arts” by holding high those who have art inside themselves and recreate the misplaced unity of the first Total Artist who, in the darkest of days, was wickedly pulled apart by the envious gods. Through a dream as clear as a mirror, Father Zeus to the modern poet shows the light of Unus without shade, revealing his horror and, being there, disavowing the Son of Abraham who had banished him from mankind. Thus far, the Arts look to each other, like pulsating and betrayed blood.
Id: 3242 Data: 02/12/2023 18:38:27
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New Manifesto on the Arts by Lerro e Pelliccia (2019)
I have decided to join forces with those dear friends of mine who are anchored by artistic roots, albeit different from mine, because, in the end, I understand that art is only seemingly divisible. In fact, if we accept such a point of view, almost all of us, and I first of all, are—in so many words—incomplete artists, mostly capable of developing and deepening a single aspect of what perhaps the art would require (in truth, it has never asked anyone anything and only gives to those who know to ask . . .). At any rate, on second thought, it happens almost the same with all things: do we not use, for example, too little of the body and mind compared with how much we should and could? And, perhaps, objectively, is our knowledge not limited about every doctrine and the world? If I think of a doctor, I realize that he will only know one branch of medicine well. It is not by chance that he will tend to specialize in that particular direction. Furthermore, will he not always remain a capable doctor, if out of necessity, he deepens other aspects of his discipline? Therefore, I think, real artists follow similar criteria: they are an artist because they possess the fundamental characteristics to be one—sensitivity, intelligence, creativity, curiosity, innate or acquired technical tools, talent, and so on. But they will soon decide, for one reason or another, to devote themselves to a peculiar aspect of ingenious human activity, which finally will increase wisdom by beauty or beauty by wisdom, leading to them identifying themselves with the role of a novelist, a painter, a sculptor, a musician, and so on. I came to these conclusions when I realized that all the arts belong to me more or less equally, or, at least, I felt that I belong to them equally. More than twenty years ago, I approached the principles that lead humans to seek the exact word for poetry and prose; but now I realize that I can perceive the other aesthetic expressions that the world proposes and that I have learned to recognize deeper and deeper. I feel the music pulsating in my chest like a broken beat and I confess that I have to keep away specifically from musical instruments, because it would be sufficient a spark to make me devote myself to the keyboard (or to another instrument), permanently, and, putting it bluntly, it would subtract from my writing. In truth, time is already too limited even for this sole art that crept furtively into my flesh, leaving there its deadly mark, when the air of the woods was yet to weigh on the shadows that crowd my dreams. Therefore, I am aware of the temporal limit that makes difficult the idea of trying to learn something else to the level that I would like—so as to be able to express myself, rendering honor and glory to the art, without disaster, as, in this new millennium, humans seem to have often decided to do. At the moment, all this suggests to me that I should let it go, so that I am not kidnapped, except by curiosity about what I do not have, avoiding mixing the cards, and, in this case, at the risk of not being able to tell, in the future, in the highest and most effective way, what I care about. However, I confess that the temptation is strong and if my life had not been the life of a wanderer, forced to work three times more than many others who I could define as being more fortunate concerning material goods, then, perhaps, I would give free vent to the development of new impulses. I think I could also express myself better than I do in letters using brushes and chisels (just like when I was a child, in our carpentry, to which I always return): I realize this when the soft madness assails me and if I see colors, a canvas, or scattered chips, so that already in my mind a thousand overlapping shades bloom, capable of giving voice to the immensity of a clear inner mirror. I tremble if I see someone dancing or singing or designing an object— because design is an art, though many people say just the contrary—and a thrill assails me in front of a photographer or a director who sees everything differently from how other people deceive themselves to see. I just close my eyes and realize that, in myself, there would be sublime visions to be transposed on the scene, if only I learned to operate a camera, to create an Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 5 effect, to light a candle with a ciack, or to make a swing move without a push. I confess I perceive an unbridgeable void before the arts that I did not learn and I do not promise that one day I shall not find myself wearing “cloaks” that are different from the ones I am now wearing. But, even if I will never do it, just as reason suggests to me, I know that the Artist is the person who knows he or she can wear all such cloaks with dignity—those colorful cloaks that we usually wrap ourselves in to escape the sun, which would like to dissolve us in a single color or in the cold, which would turn us into statues for a sea museum without salt. He or she would be called a “Total Artist,” or an “Artist” with a capital A; in other words, he is someone who is capable of describing the picture using every single musical note. For example, rather than writing about the torment of this evening, I would like to play it in a cathedral or paint it on a wall in a desert, although I never learnt to knead a color or to spread the paint or to blend it and dilute it. At the end, while my window almost succumbs to the hail of January, I would like to give breath to all the instruments of creation to express the sweetness and pain that I have inside—and maybe they would not be enough to tell you all. At the moment, I nearly faint for the emotion in confessing it to myself: I need every art to be able to vibrate as I should like, to say as I would like, to represent it as I feel and see. The poet (that is a synecdoche, in this case) being sufficient for himself, has not yet probably understood what is necessary. The greatest painters I met were debating in verses, playing violins, and dancing in the street, so the great musicians hid their paintings and sculptures; one could speak also about the novelist who became dedicated to a virgin stone in order to discover the burning eyes for love that had escaped from the worn out cards. Thinking about it again, all this happened frequently years ago—when I already had the fortune to be welcomed by authentic masters, although I had not realized it yet far away from the wisdom of the person who showed the route. But, today, having some white hair, everything is suddenly, terribly, and wonderfully semi-clear. On one side, this condition excites me, and on the other it throws me into a strong feeling of discouragement. The discouragement comes from thinking that one life cannot be sufficient to learn all that I would like, and I cannot breathe because I feel like a prisoner of my temporal limits or of the vastness of the field. I return to the figure of the doctor I have boldly borrowed: I often wondered, in past times, how a doctor could choose his specialization, radically abandoning the other areas of the body. Now I know: it is a painful choice, which is perhaps necessary for excellence, before joining forces with other fields . . . And if this also applies to art, then, it will be this union that gives us the Total Artist we are looking for! This thought consoles me a lot: to choose a specialization means to create sectoral eminences, allowing us to give the best of ourselves to other people, considering the lack of time; and nothing will prevent us from giving this to the world, although we are not satisfied with all our personal impulses that, perhaps, in art, unlike in other spheres, still have a reason to be. However, we have to add that, in truth, even in the same artistic branch, we feel different needs: it is not by chance that we frequently remain within the literary environment, we write poetry, then theater, essays, aphorisms, and so on. I wonder, in return, why we do not specialize, then, in only one subgenre, thereby following the same logic of the limits that the mournful woman with her prompt scythe imposes or in the practical concerns of specialization. In the latter case, we let ourselves go: we follow the instinct and the impulses that lead us now in verse, now in prose: yellow, black, or pink prose. Perhaps, this happens because, in the cases mentioned, one has less time to devote oneself to learning different things that only a short jump requires: in these circumstances, one move one’s attention to subjects that have a common etymology. What a thorny issue! The war between my own hands. In fact, the enthusiasm arises from the awareness that every journey has a coveted destination, but the path that leads only there may be equally precious. Some people who reach a destination without travel, following a recommendation, will find themselves suddenly in a place in which they do not know how to remain; they will not understand how precious it would have been to have had to move every stone in order to find the way that leads to the top, arriving there without suffering the dizziness that Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 7 accompanies the climb, and with awareness of having acquired the map that is necessary for the almost inevitable descent. Therefore, you must not be voracious, but enjoy the dish using all the senses, perhaps discovering new ones in the process. The arts that we know are the food that makes us gluttons, of which we sometimes taste small bites that in every palate generate explosions . . . No, I shall not be voracious and as I do not allow childish despair, I do not taste it due to lustfulness. I shall have to be patient and settle for that part of the world I can see. And I will practice patience if I need to return to those same places: I learn to look at them and find in them other mythical details. This is the saving magic of the art that allows us to “satisfy” every palate even just with our favorite dish, the one we chose or the one that occurred by chance and that we have learned to love and, above all, never want to give up. These are partial, vaguely consoling answers. I feel small and powerless before my gigantic urges that inevitably push me towards other shores. But it is still the willingness to be content, all the same, to continue the journey knowing that, at any rate, the intermediate stage is a place in which to stay and, although still, to be able to go on digging, wandering everywhere, creating, dreaming . . . Moreover, the same universe can never be known in full, although we would like, and we do not feel prostrate faced with such an unbridgeable lack. We must abandon any conviction about how to grasp the unambiguous and objective truths of a vision. Every truth contains fragments that are not possible to grasp, because they are always observed from subjective points of view and, therefore, are unique and unrepeatable since space and time will inevitably be different for anyone wishing to repeat the experience. There is also a reflection on the type of art that is developing in our society, considering the changes to communication and new artistic proposals that are often extravagant and tend to level down. If we accept, as I have heard said by many around me—and not only by members of youthful artistic movements—that everything can be “poetry” (critical judgment of absolute beauty, which is applicable to every single art), then “poetry” risks being downgraded. Poetry would no longer be the same subject of study as it was in past centuries, but would become a set of suggestions and effects that are, in truth, fruits far from what the god of the artists demands, as it is said in the rigorous gospel that inspired people have transmitted to us over the centuries. And then, would the poetry we want and need really be so unwise? Perhaps, once again, we should start from the classics instead of giving credit to new fashions that tend to impose their vision of art; sometimes these are the children of extemporary intuitions that do not have solid bases, and, at other times, they are the child of the arrogance of those who wish to rule by birthright. People thought the new millennium would bring wealth and peace. It has proved to be very problematic: we are living through a tremendous historical period in terms of communication (I avoid going into other fields, where the drama would be considerable . . .). Social networks—the real revolution of which will not be to have arrived but to be got rid of—are the masters and they gave voice to those who had little or, more usually, nothing to say, in return, silencing the wisest men and those richest in spirit, inhibited by the general chaos. Our societies appear in too many aspects neo-medieval, as evidenced by the immeasurable army of those who, while having the good fortune to have a fairly stable job, fail or barely manage to sustain themselves economically to the end of the month (this is to say that our states are self-styled and not really civilian). One should enter every field; but here we clearly limit ourselves to debating poetry, as we are aware that, after all, artists have to strive to locate the path. But, therefore, what is poetry, now understood as a literary text in verse, so that it is possible to propose it for our contemporary scenario? Fundamentally, I said, it would start again from the classics, once again and always. In every art, those who try to innovate forget tradition, creating a mostly ephemeral revolution that is often less innovative than the one lived by artists in previous centuries. However, artists who have absorbed their forebears’ teaching try to improve aesthetic products either to distort them or to create new ones, knowing that people in previous times were in truth better able to innovate than those who proclaimed the need for a tabula rasa (for example, thinking of the Futurist movement and comparing it with the early twentieth century imagist movement). There is, in fact, no innovation without knowledge and the continuous struggle that every proposal requires to subvert an institution. The lyrics in verse—but this applies to all the arts—must be compared with the modern Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 9 phenomena of globalization that has made available to everyone a wider knowledge of places, traditions, and languages . . . All this must be considered. The new poem will easily feed from the texts of others because of the immediate possibility of “possession” today. For example, let’s think of Eugenio Montale and how he was influenced, probably not in innocent good faith, by the concept of “impersonality” or the technique of “the objective correlative” by T. S. Eliot. Montale knew that Eliot’s innovative compositions were fresh off the press and up for translation, so Professor Mario Praz enthusiastically showed them to him, sitting at the Giubbe Rosse literary café in Florence, just when he came back from one of his numerous trips to the island of Albioni. It is impossible to “hide” the work nowadays, to let it be sufficiently decanted to show it, as one’s own, to the eyes of the world; therefore, it is right to acknowledge and transform all this into a general advantage, or disadvantage. Poetry written in our present time is full of influences (other than simple anxiety) that never happened in the past. Above all it is full of casts of new elements just printed by the artists who sometimes live on the other side of the globe and who, maybe, do not know our language and cannot imagine who will instantly appropriate those verses, disguising them as their own. But it is all right. Be aware of this, and have the courage to say that this is happening! But let’s discuss basic needs. Poetry needs a fabric of experience as well as imagination and feeling; but above all, it requires study. We cannot stand, at any rate, poets who have nothing to say and even less to teach but who continue to pour onto paper insufficiently linguistically reworked fantasies that are often taken from sterile daily experience without any artistic value—that is to say, without those primary requirements that poetry and art all together underlie. Especially, poetry needs a well-cultivated talent from intense study that is able to exalt it. There is no art that comes from nothing or, better yet, there is no art or talent that you do not take advantage of through preparatory exercises and constant study. I also propose a reflection on a question that arose with the award of the Nobel Prize for Literature to the singer-songwriter Bob Dylan: it would be “easy” and ungenerous to say that it was not a happy choice, although I confess I did not share the view of the committee. However, perhaps we should take note that the most likely reason for the attribution of such recognition to a lyricist is to be sought in the modesty of contemporary poetic production. But let’s leave aside these considerations and look again. Antonello Pelliccia, who with me conceived this interdisciplinary journey among the arts, adds in the next paragraphs the following consideration to indicate the clear path that the Contemporary Centre of Arts wants to trace and also to clarify the reasons that have animated him. * * * Starting from a reflection on Wittgenstein’s statements on the “representative theory of language” (the pictogram-graphic conception of language), I opened a new process of my thought, of my idea of contemporary art in its complex articulation and relapse in the world and in society. I think it is appropriate to clarify my position as an artist and as a man just as responsible subjects, aware of the changes in tastes, fashions, and expressive languages. Art has always influenced the social climate, identifying, suggesting, and anticipating possible solutions to the problems of living and living together. My research focuses on the definition of a new artistic interrelationship, with particular attention to sustainability and visual culture, as a reference and connection with the theses by Wittgenstein on the interpretation of the aesthetic result, maturing the refusal towards the formalistic reading of the work of art and leading me, finally, to the election of a multi-disciplinary approach as an essential methodology of reading art history. In recent years, the interest of the new vision of practitioners and visual cultures have focused on a reflection of and an observation on doing—in other words, individuating in the artist the role of a director but also of a mediator among the various arts through the artist’s work, contextualizing the historical and cultural background of the epoch. It is a journey through the labyrinth of new media, theatre, performance, landscape design, poetic reading, video, cinema, music, multimedia installation, and related arts; an attempt and temptation to get out from ordinary frames; a direct confrontation between the artist and the visitor, in search of freedom; the concept of opposing, overlapping, and inviting a response and the responsibility to keep alive the memory of the world; an investigation of the new potential Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 11 of mass communication, internet technologies and new forms of interaction, connections with photography and the world of design, as well as the relative socio-economic repercussions. I believe that the role of the artist in social reality today is to empower artists towards researching the definition of their place in civil, cultural, and intellectual society, so as to trigger networks of co-development related to solidarity between artists and productive interaction not only between artists but also with other types of professionals that can encroach on many areas, from the introduction of cutting-edge lifestyles to the organization of events, from art galleries to artisan laboratories. * * * What my fraternal friend expresses seems to me to integrate my thoughts and I think it will make me feel less lonely, on pilgrimage among the labyrinthine paths of art and days. But here I am getting to the conclusion of this discussion. I thank all those respected artists and far-sighted people who have joined this new project. Today, my friends, I come with you to the Contemporary Art Centre of Vallo della Lucania. Perhaps, this place will clarify my ideas better and, above all, it will tell me, I hope, who I am and how I want to express myself or, maybe, it will just make me crazy with the desire to play with what I do not know and my wishes, just like a child who craves cotton candy or a balloon. Finally, forgive me for the longing and for this bold philosophizing. Maybe, I will tell you better later on, when the matter may be clearer to me so that I will be able to argue otherwise. Meanwhile, to conclude, it will be the task of the Contemporary Centre of the Arts to attempt to discover where the Total Artist hides himself. Menotti Lerro and Antonello Pelliccia (01/2019) (In: Menotti Lerro, La Scuola Empatica, Ladolfi: 2020); See also: Menotti Lerro reads Il mito di Unus in Italian: https://www.youtube.com/watch?v=HXNN8p1yVNM ---------------------------------------------------------------------------------------------------- * A BIT OF HISTORY OF THE MANIFESTO: The New Manifesto of Arts (Italian: Nuovo Manifesto sulle Arti) is a manifesto (considered the bases of the Empathism) co-authored by the Italian poet Menotti Lerro and the Italian painter Antonello Pelliccia in 2018. In this document the authors express the wish to create a feeling of solidarity and cooperation built on the value of a new aggregation among artists. A new movement based on a manifesto which places empathy, the need to feel close, at the centre of a vision of the self, in contrast to previous views of artists as isolated. Key to this manifesto are the importance of interdisciplinarity and the “Total Artist” in the contemporary age. *FROM THE MANIFESTO TO THE EMPATHIC MOVEMENT: Beginning with the values and ideas expressed in the "New Manifesto of Arts", a new artistic movement, the Empathism, arose in 2020. "This movement places at its centre of interest the empathic relationship and, therefore, personality in its ontic and ontological constitution. It follows that any creative or didactic experimentation cannot be separated from a process of identification with the other and its contemporaneity as an opportunity of study and sharing of knowledge and interior life stories. The horizon of meaning implies a civil promotion of the artistic society pouring from individual and community growth to ethical purposes mediated by an aesthetic dimension: namely, that of art". *Bibliography - Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, New Manifesto of Arts (Zona: 2020).
- Menotti Lerro, La Scuola Empatica: movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020 (Ladolfi: 2020).
- Francesco D'Episcopo, "Nuovo Manifesto sulle Arti", in Menotti Lerro, Tra Drammaturgia e Narrativa (Genesi: 2019), pp. 125–136.
- "Nuovo Manifesto sulle Arti" in Annali Storici di Principato Citra, a. XVII n. 1-2, 2019, pp. 318–326.
- Marius Chelaru, "Poezia", revista de cultura poetica, Anul XXVI, nr. 1 (95) / Primavera 2021.
- The Empathic Movement, edited by Menotti Lerro, Cambridge Scholars, 2023.
*Further reading
*External links
Id: 3241 Data: 02/12/2023 17:46:57
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- Letteratura
Francesco D’Episcopo. Sul Movimento Empatico e Menotti Lerro
Salerno 2020 La Scuola Empatica (Empatismo) è il grande Movimento letterario-artistico-filosofico e culturale che caratterizza il XXI Secolo. Non poteva che uscire dalle macerie di questo surreale 2020 e non poteva che idearlo un genio assoluto cresciuto nella “poesia” di un contesto difficile come Menotti Lerro: simbolo meraviglioso della complessità moderna.
Id: 3238 Data: 01/12/2023 09:35:33
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- Letteratura
Michael Lieber ’On Empathism and Menotti Lerro’
On Empathism "The landscape of literature is changing, it stands to contend with technology, but we must find a new form that seeks to embrace, name and confront, humanity's predicament. As a literary movement, Empathism serves not only to guide us through a new technological future, but ensures we do not lose ourselves in the process." On Menotti Lerro "All great literary movements have at their center, a tree-like source, and in the instance of Empathism, it has found a father in Menotti Lerro, he has raised a much needed sentiment."
Id: 3234 Data: 30/11/2023 17:11:00
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- Letteratura
Motivazioni di Menotti Lerro - Premio Cilento Poesia, 2023.
Premio Sezione POESIA Najwan DARWISH Per essere uno dei poeti di lingua araba più rilevanti della sua generazione. Tradotto in oltre 20 lingue, è conosciuto anche per il suo impegno editoriale e in particolar modo come giornalista. La sua è una poesia impegnata e suasiva, che ri-guarda con occhi disincantati il mistero del territorio natìo a volte difficile da raccontare, del quale riesce però a far emergere anche la profonda bellezza e preziosità spesso nascoste agli occhi del resto del mondo. Il lavoro di Darwish ha il merito di raccontare le ferite più profonde e, nel contempo, è capace di rappresentare brillantemente l’identità delle proprie radici e dei fiori più ostinati a soccombere alle intemperie. Una voce tagliente e raffinata, aspra e delicata, così come la propria terra, forse come ogni arabo percepisce in fondo se stesso. A Najwan Darwish il Premio Cilento Poesia Internazionale 2023 – Sezione Poesia Maurizio CUCCHI Per essere uno dei maggiori maestri internazionali come poeta e anche fine critico letterario, traduttore, romanziere e consulente editoriale. La sua voce nutre da decenni le nuove generazioni che spesso in lui si riconoscono sia per stile che per poetica. Una poesia animata da un lingua colloquiale, ma sempre profonda e complessa, che aspira a divulgare bellezza e che “chiede di spargersi e andare lieve e piana nel mondo”. Dall’esordio folgorante del 1976 con il “poema” Il Disperso (Mondadori editore), fino alle sue ultime raccolte ricche di nuove luci, sia dal punto di vista contenutistico che del linguaggio. Il Poeta rende così la poesia portavoce di emergenze attuali o immaginifiche e offre al lettore la possibilità di agire, riflettere e migliorare se stesso e la società in cui vive, sebbene il poeta creda esplicitamente all’idea di “arte per l’arte” rifiutando dunque il concetto stesso di “messaggio” per i contemporanei e i posteri, o quanto meno non rendendo mai lo stesso motivo chiave dei suoi testi che ambiscono invece alla bellezza e al gioco stilistico tout court, pertanto impersonali e lontani da letture autobiografiche semplicistiche e sempre fuorvianti anche laddove riprendono vicende personali reali poiché abilmente trasformate in altro. A Maurizio Cucchi il Premio Cilento Poesia Internazionale 2023 – Sezione Poesia. Premio Sezione NARRATIVA Maria Rita PARSI Per l’autorevole e raffinata voce che predilige una valenza psico-metodologica, intrecciata a quella divulgativa e soprattutto scientifica. Lo conferma la pubblicazione di oltre 100 testi, di varia e articolata natura, nei quali la sua fervida vena narrativa e di studiosa riecheggia vibrante e si fa parola, concetto, persona che deve essere tutelata, compresa, protetta, per poter essere anche amata fino in fondo. Poiché la ricerca della felicità in un mondo infelice sembra essere il fine primo di questa mirabile studiosa e scrittrice che non di rado affida la sua sensibilità, e la sua ricerca, alla poesia, riconoscendone la sacralità e l’ineludibile valore anche al fine dell’analisi personale e universale. Componente dell’Osservatorio Nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. È Presidente della Fondazione Movimento Bambino Onlus, già membro del Comitato ONU sui diritti del fanciullo e di innumerevoli attività a sostegno dei più deboli e bisognosi. A Maria Rita Parsi il Premio Internazionale Cilento Poesia – sezione Narrativa 2023! Diego DE SILVA Per essersi posizionato tra i maggiori scrittori italiani contemporanei. Con le sue pregevoli opere ha fatto emergere una voce propria intelligibile e apprezzata da un pubblico sempre più ampio: dal romanzo, alla saggistica, ai racconti, alle drammaturgie, alle sceneggiature, con una ponderata analisi descrittiva ed efficace. La sua è una scrittura densa di importanti valori civili e sociali auspicabili nella società contemporanea e dunque propone adeguatamente la figura del narratore che, forse senza neppure volerlo, si erge a guida senza la pretesa onnisciente, poco credibile nella contemporaneità frammentaria in cui viviamo. A Diego de Silva Il Premio Internazionale Cilento Poesia – sezione Narrativa 2023! Premio Sezione MUSICA Franco MUSSIDA Per aver dato vita ad una delle rock band più famose e longeve italiane: la Premiata Forneria Marconi. Per le splendide costruzioni armoniche che lo hanno reso famoso come uno dei chitarristi più creativi e coinvolgenti del panorama internazionale. Per aver inoltre dato corpo ad una scuola d’avanguardia riconosciuta ufficialmente dal Ministero dell’Istruzione che le ha conferito un ruolo istituzionale universitario. Maestro indiscusso per tante generazioni è riuscito attraverso la musica a veicolare sentimenti, emozioni e arte difficilmente eguagliabili. Da diversi anni ha, inoltre, intrapreso un interessante studio artistico/scultoreo/musicale a dimostrazione di una continua evoluzione della sua vivida professionalità. A Franco Mussida il Premio Internazionale Cilento Poesia 2023 – Sezione Musica. Bernardo LANZETTI Per aver portato in giro per il mondo una delle più belle voci del rock ed essersi fatto riconoscere come il Maestro del Rock Prog. Inoltre per la sua costanza che lo vede quest’anno festeggiare il suo cinquantesimo anno di straordinaria attività canora. Un Maestro della voce dall’intensità e sfumature di altissimo pregio, non a caso definita “The vox impossible”. Restio a omologarsi è rimasto fedele ai suoi alti principi etico-morali che lo hanno a volte anche forse penalizzato in merito alla diffusione del suo lavoro. Ma la coerenza artistica ripaga sempre specie quando sottende valori da difendere a qualsiasi costo. Una voce resiliente e sofisticata da raccontare alle nuove generazioni. A Bernardo Lanzetti il Premio Internazionale Cilento Poesia 2023 – Sezione Musica. Premio Sezione ARTE / DESIGN Antonello Pelliccia Per la promozione e la valorizzazione dei materiali naturali della grande tradizione dell’artigianato italiano presenti in tutti i territori: dalle ceramiche di Vietri alla pietra lavica della Sicilia o la grande tradizione del marmo di Carrara, sua patria natia, realizzando opere presenti nelle più importanti fiere specialistiche. Per aver, inoltre, dato vita ad un corso di Design presso l’Accademia di Belle Arti di Brera con uno spiccato indirizzo artistico in contrapposizione al Design industriale del Politecnico al fine di forgiare nuove figure professionali con la grande cultura del progetto abbinata alla manualità dei grandi maestri. Artista raffinato e schivo che predilige il concetto visuale a quello visivo. Una ricerca che partendo dal minimalismo tenta l’oggettivazione prendendo atto dell’impossibilità della stessa. Ad Antonello Pelliccia il Premio Internazionale Cilento Poesia 2023 – sezione Design Artistico. Omar GALLIANI Per aver continuato la tradizione dei grandi Maestri italiani dando ai suoi disegni una forza espressiva innovativa, in particolar modo per quanto riguarda l’utilizzo del carbone e della grafite. Per aver, ancora, svolto un egregio ruolo di educatore, all’interno di prestigiose accademie nazionali. Galliani è riuscito a ritagliarsi, con merito, l’immagine di uno degli autori più apprezzati e originali nel panorama artistico internazionale, presentando lavori di gran pregio e sacrificio, data anche la grandezza fisica delle sue tele e l’intensità espressiva che le caratterizza tutte. Lavori portati avanti con lucida lentezza, alla ricerca del dettaglio da presentare a coloro che hanno occhi in grado di vedere, in un mondo in cui tutto scorre troppo velocemente tanto da non riuscire quasi più a metterlo a fuoco, dunque a viverlo. Galliani ha il dono di fermare nuovamente la bellezza delle cose a partire dall’unicità e irripetibilità di ogni volto umano. A Omar Galliani il Premio Internazionale Cilento Poesia 2023 – sezione Arte.
Id: 3189 Data: 21/10/2023 14:32:36
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- Letteratura
New Manifesto on the Arts by Lerro and Pelliccia (2019)
THE EMPATHIC MANIFESTO ON THE ARTS (2019) by Menotti Lerro and Antonello Pelliccia New Manifesto on the Arts I have decided to join forces with those dear friends of mine who are anchored by artistic roots, albeit different from mine, because, in the end, I understand that art is only seemingly divisible. In fact, if we accept such a point of view, almost all of us, and I first of all, are—in so many words—incomplete artists, mostly capable of developing and deepening a single aspect of what perhaps the art would require (in truth, it has never asked anyone anything and only gives to those who know to ask . . .). At any rate, on second thought, it happens almost the same with all things: do we not use, for example, too little of the body and mind compared with how much we should and could? And, perhaps, objectively, is our knowledge not limited about every doctrine and the world? If I think of a doctor, I realize that he will only know one branch of medicine well. It is not by chance that he will tend to specialize in that particular direction. Furthermore, will he not always remain a capable doctor, if out of necessity, he deepens other aspects of his discipline? Therefore, I think, real artists follow similar criteria: they are an artist because they possess the fundamental characteristics to be one—sensitivity, intelligence, creativity, curiosity, innate or acquired technical tools, talent, and so on. But they will soon decide, for one reason or another, to devote themselves to a peculiar aspect of ingenious human activity, which finally will increase wisdom by beauty or beauty by wisdom, leading to them identifying themselves with the role of a novelist, a painter, a sculptor, a musician, and so on. I came to these conclusions when I realized that all the arts belong to me more or less equally, or, at least, I felt that I belong to them equally. More than twenty years ago, I approached the principles that lead humans to seek the exact word for poetry and prose; but now I realize that I can perceive the other aesthetic expressions that the world proposes and that I have learned to recognize deeper and deeper. I feel the music pulsating in my chest like a broken beat and I confess that I have to keep away specifically from musical instruments, because it would be sufficient a spark to make me devote myself to the keyboard (or to another instrument), permanently, and, putting it bluntly, it would subtract from my writing. In truth, time is already too limited even for this sole art that crept furtively into my flesh, leaving there its deadly mark, when the air of the woods was yet to weigh on the shadows that crowd my dreams. Therefore, I am aware of the temporal limit that makes difficult the idea of trying to learn something else to the level that I would like—so as to be able to express myself, rendering honor and glory to the art, without disaster, as, in this new millennium, humans seem to have often decided to do. At the moment, all this suggests to me that I should let it go, so that I am not kidnapped, except by curiosity about what I do not have, avoiding mixing the cards, and, in this case, at the risk of not being able to tell, in the future, in the highest and most effective way, what I care about. However, I confess that the temptation is strong and if my life had not been the life of a wanderer, forced to work three times more than many others who I could define as being more fortunate concerning material goods, then, perhaps, I would give free vent to the development of new impulses. I think I could also express myself better than I do in letters using brushes and chisels (just like when I was a child, in our carpentry, to which I always return): I realize this when the soft madness assails me and if I see colors, a canvas, or scattered chips, so that already in my mind a thousand overlapping shades bloom, capable of giving voice to the immensity of a clear inner mirror. I tremble if I see someone dancing or singing or designing an object— because design is an art, though many people say just the contrary—and a thrill assails me in front of a photographer or a director who sees everything differently from how other people deceive themselves to see. I just close my eyes and realize that, in myself, there would be sublime visions to be transposed on the scene, if only I learned to operate a camera, to create an Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 5 effect, to light a candle with a ciack, or to make a swing move without a push. I confess I perceive an unbridgeable void before the arts that I did not learn and I do not promise that one day I shall not find myself wearing “cloaks” that are different from the ones I am now wearing. But, even if I will never do it, just as reason suggests to me, I know that the Artist is the person who knows he or she can wear all such cloaks with dignity—those colorful cloaks that we usually wrap ourselves in to escape the sun, which would like to dissolve us in a single color or in the cold, which would turn us into statues for a sea museum without salt. He or she would be called a “Total Artist,” or an “Artist” with a capital A; in other words, he is someone who is capable of describing the picture using every single musical note. For example, rather than writing about the torment of this evening, I would like to play it in a cathedral or paint it on a wall in a desert, although I never learnt to knead a color or to spread the paint or to blend it and dilute it. At the end, while my window almost succumbs to the hail of January, I would like to give breath to all the instruments of creation to express the sweetness and pain that I have inside—and maybe they would not be enough to tell you all. At the moment, I nearly faint for the emotion in confessing it to myself: I need every art to be able to vibrate as I should like, to say as I would like, to represent it as I feel and see. The poet (that is a synecdoche, in this case) being sufficient for himself, has not yet probably understood what is necessary. The greatest painters I met were debating in verses, playing violins, and dancing in the street, so the great musicians hid their paintings and sculptures; one could speak also about the novelist who became dedicated to a virgin stone in order to discover the burning eyes for love that had escaped from the worn out cards. Thinking about it again, all this happened frequently years ago—when I already had the fortune to be welcomed by authentic masters, although I had not realized it yet far away from the wisdom of the person who showed the route. But, today, having some white hair, everything is suddenly, terribly, and wonderfully semi-clear. On one side, this condition excites me, and on the other it throws me into a strong feeling of discouragement. The discouragement comes from thinking that one life cannot be sufficient to learn all that I would like, and I cannot breathe because I feel like a prisoner of my temporal limits or of the vastness of the field. I return to the figure of the doctor I have boldly borrowed: I often wondered, in past times, how a doctor could choose his specialization, radically abandoning the other areas of the body. Now I know: it is a painful choice, which is perhaps necessary for excellence, before joining forces with other fields . . . And if this also applies to art, then, it will be this union that gives us the Total Artist we are looking for! This thought consoles me a lot: to choose a specialization means to create sectoral eminences, allowing us to give the best of ourselves to other people, considering the lack of time; and nothing will prevent us from giving this to the world, although we are not satisfied with all our personal impulses that, perhaps, in art, unlike in other spheres, still have a reason to be. However, we have to add that, in truth, even in the same artistic branch, we feel different needs: it is not by chance that we frequently remain within the literary environment, we write poetry, then theater, essays, aphorisms, and so on. I wonder, in return, why we do not specialize, then, in only one subgenre, thereby following the same logic of the limits that the mournful woman with her prompt scythe imposes or in the practical concerns of specialization. In the latter case, we let ourselves go: we follow the instinct and the impulses that lead us now in verse, now in prose: yellow, black, or pink prose. Perhaps, this happens because, in the cases mentioned, one has less time to devote oneself to learning different things that only a short jump requires: in these circumstances, one move one’s attention to subjects that have a common etymology. What a thorny issue! The war between my own hands. In fact, the enthusiasm arises from the awareness that every journey has a coveted destination, but the path that leads only there may be equally precious. Some people who reach a destination without travel, following a recommendation, will find themselves suddenly in a place in which they do not know how to remain; they will not understand how precious it would have been to have had to move every stone in order to find the way that leads to the top, arriving there without suffering the dizziness that Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 7 accompanies the climb, and with awareness of having acquired the map that is necessary for the almost inevitable descent. Therefore, you must not be voracious, but enjoy the dish using all the senses, perhaps discovering new ones in the process. The arts that we know are the food that makes us gluttons, of which we sometimes taste small bites that in every palate generate explosions . . . No, I shall not be voracious and as I do not allow childish despair, I do not taste it due to lustfulness. I shall have to be patient and settle for that part of the world I can see. And I will practice patience if I need to return to those same places: I learn to look at them and find in them other mythical details. This is the saving magic of the art that allows us to “satisfy” every palate even just with our favorite dish, the one we chose or the one that occurred by chance and that we have learned to love and, above all, never want to give up. These are partial, vaguely consoling answers. I feel small and powerless before my gigantic urges that inevitably push me towards other shores. But it is still the willingness to be content, all the same, to continue the journey knowing that, at any rate, the intermediate stage is a place in which to stay and, although still, to be able to go on digging, wandering everywhere, creating, dreaming . . . Moreover, the same universe can never be known in full, although we would like, and we do not feel prostrate faced with such an unbridgeable lack. We must abandon any conviction about how to grasp the unambiguous and objective truths of a vision. Every truth contains fragments that are not possible to grasp, because they are always observed from subjective points of view and, therefore, are unique and unrepeatable since space and time will inevitably be different for anyone wishing to repeat the experience. There is also a reflection on the type of art that is developing in our society, considering the changes to communication and new artistic proposals that are often extravagant and tend to level down. If we accept, as I have heard said by many around me—and not only by members of youthful artistic movements—that everything can be “poetry” (critical judgment of absolute beauty, which is applicable to every single art), then “poetry” risks being downgraded. Poetry would no longer be the same subject of study as it was in past centuries, but would become a set of suggestions and effects that are, in truth, fruits far from what the god of the artists demands, as it is said in the rigorous gospel that inspired people have transmitted to us over the centuries. And then, would the poetry we want and need really be so unwise? Perhaps, once again, we should start from the classics instead of giving credit to new fashions that tend to impose their vision of art; sometimes these are the children of extemporary intuitions that do not have solid bases, and, at other times, they are the child of the arrogance of those who wish to rule by birthright. People thought the new millennium would bring wealth and peace. It has proved to be very problematic: we are living through a tremendous historical period in terms of communication (I avoid going into other fields, where the drama would be considerable . . .). Social networks—the real revolution of which will not be to have arrived but to be got rid of—are the masters and they gave voice to those who had little or, more usually, nothing to say, in return, silencing the wisest men and those richest in spirit, inhibited by the general chaos. Our societies appear in too many aspects neo-medieval, as evidenced by the immeasurable army of those who, while having the good fortune to have a fairly stable job, fail or barely manage to sustain themselves economically to the end of the month (this is to say that our states are self-styled and not really civilian). One should enter every field; but here we clearly limit ourselves to debating poetry, as we are aware that, after all, artists have to strive to locate the path. But, therefore, what is poetry, now understood as a literary text in verse, so that it is possible to propose it for our contemporary scenario? Fundamentally, I said, it would start again from the classics, once again and always. In every art, those who try to innovate forget tradition, creating a mostly ephemeral revolution that is often less innovative than the one lived by artists in previous centuries. However, artists who have absorbed their forebears’ teaching try to improve aesthetic products either to distort them or to create new ones, knowing that people in previous times were in truth better able to innovate than those who proclaimed the need for a tabula rasa (for example, thinking of the Futurist movement and comparing it with the early twentieth century imagist movement). There is, in fact, no innovation without knowledge and the continuous struggle that every proposal requires to subvert an institution. The lyrics in verse—but this applies to all the arts—must be compared with the modern Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 9 phenomena of globalization that has made available to everyone a wider knowledge of places, traditions, and languages . . . All this must be considered. The new poem will easily feed from the texts of others because of the immediate possibility of “possession” today. For example, let’s think of Eugenio Montale and how he was influenced, probably not in innocent good faith, by the concept of “impersonality” or the technique of “the objective correlative” by T. S. Eliot. Montale knew that Eliot’s innovative compositions were fresh off the press and up for translation, so Professor Mario Praz enthusiastically showed them to him, sitting at the Giubbe Rosse literary café in Florence, just when he came back from one of his numerous trips to the island of Albioni. It is impossible to “hide” the work nowadays, to let it be sufficiently decanted to show it, as one’s own, to the eyes of the world; therefore, it is right to acknowledge and transform all this into a general advantage, or disadvantage. Poetry written in our present time is full of influences (other than simple anxiety) that never happened in the past. Above all it is full of casts of new elements just printed by the artists who sometimes live on the other side of the globe and who, maybe, do not know our language and cannot imagine who will instantly appropriate those verses, disguising them as their own. But it is all right. Be aware of this, and have the courage to say that this is happening! But let’s discuss basic needs. Poetry needs a fabric of experience as well as imagination and feeling; but above all, it requires study. We cannot stand, at any rate, poets who have nothing to say and even less to teach but who continue to pour onto paper insufficiently linguistically reworked fantasies that are often taken from sterile daily experience without any artistic value—that is to say, without those primary requirements that poetry and art all together underlie. Especially, poetry needs a well-cultivated talent from intense study that is able to exalt it. There is no art that comes from nothing or, better yet, there is no art or talent that you do not take advantage of through preparatory exercises and constant study. I also propose a reflection on a question that arose with the award of the Nobel Prize for Literature to the singer-songwriter Bob Dylan: it would be “easy” and ungenerous to say that it was not a happy choice, although I confess I did not share the view of the committee. However, perhaps we should take note that the most likely reason for the attribution of such recognition to a lyricist is to be sought in the modesty of contemporary poetic production. But let’s leave aside these considerations and look again. Antonello Pelliccia, who with me conceived this interdisciplinary journey among the arts, adds in the next paragraphs the following consideration to indicate the clear path that the Contemporary Centre of Arts wants to trace and also to clarify the reasons that have animated him. * * * Starting from a reflection on Wittgenstein’s statements on the “representative theory of language” (the pictogram-graphic conception of language), I opened a new process of my thought, of my idea of contemporary art in its complex articulation and relapse in the world and in society. I think it is appropriate to clarify my position as an artist and as a man just as responsible subjects, aware of the changes in tastes, fashions, and expressive languages. Art has always influenced the social climate, identifying, suggesting, and anticipating possible solutions to the problems of living and living together. My research focuses on the definition of a new artistic interrelationship, with particular attention to sustainability and visual culture, as a reference and connection with the theses by Wittgenstein on the interpretation of the aesthetic result, maturing the refusal towards the formalistic reading of the work of art and leading me, finally, to the election of a multi-disciplinary approach as an essential methodology of reading art history. In recent years, the interest of the new vision of practitioners and visual cultures have focused on a reflection of and an observation on doing—in other words, individuating in the artist the role of a director but also of a mediator among the various arts through the artist’s work, contextualizing the historical and cultural background of the epoch. It is a journey through the labyrinth of new media, theatre, performance, landscape design, poetic reading, video, cinema, music, multimedia installation, and related arts; an attempt and temptation to get out from ordinary frames; a direct confrontation between the artist and the visitor, in search of freedom; the concept of opposing, overlapping, and inviting a response and the responsibility to keep alive the memory of the world; an investigation of the new potential Empathism: A Literary-Artistic-Philosophical and Cultural Movement, Born in Italy in 2020 11 of mass communication, internet technologies and new forms of interaction, connections with photography and the world of design, as well as the relative socio-economic repercussions. I believe that the role of the artist in social reality today is to empower artists towards researching the definition of their place in civil, cultural, and intellectual society, so as to trigger networks of co-development related to solidarity between artists and productive interaction not only between artists but also with other types of professionals that can encroach on many areas, from the introduction of cutting-edge lifestyles to the organization of events, from art galleries to artisan laboratories. * * * What my fraternal friend expresses seems to me to integrate my thoughts and I think it will make me feel less lonely, on pilgrimage among the labyrinthine paths of art and days. But here I am getting to the conclusion of this discussion. I thank all those respected artists and far-sighted people who have joined this new project. Today, my friends, I come with you to the Contemporary Art Centre of Vallo della Lucania. Perhaps, this place will clarify my ideas better and, above all, it will tell me, I hope, who I am and how I want to express myself or, maybe, it will just make me crazy with the desire to play with what I do not know and my wishes, just like a child who craves cotton candy or a balloon. Finally, forgive me for the longing and for this bold philosophizing. Maybe, I will tell you better later on, when the matter may be clearer to me so that I will be able to argue otherwise. Meanwhile, to conclude, it will be the task of the Contemporary Centre of the Arts to attempt to discover where the Total Artist hides himself. ---------------------------------------------------------------------------------------------------- (The Total Artist) A myth unveiled: Unus and his Brothers Love is the name for our pursuit of wholeness, for our desire to be complete. —Plato’s Symposium In the beginning was Unus, born from Zeus the supreme and from a mortal woman. Statuesque in body, adorned with majestic paintings, he stood in the sunshine of each mutated day. His soul was music, his words verses; he glided amongst men, if not danced. A demigod! His spirit was like milk: absolute happiness. Without looking for carnal deeds, by himself was he fulfilled. But—as always throughout eternity—the joys of one are thorns for another. Although wonderful to see, he was soon detested by his half-brothers clad in immortal armour, who were ready for revenge for the suffering of Era, their mother, who yielded to the sinister betrayals of the royal libertine with his subtle devices. Thus, incited by her, they chose to dismember—into slices the number of which can be counted on the fingers of one hand—the unwary righteous Unus. Violently torn apart in a vineyard, his remains were thrown into the noble waters of the Alento river, in whose waters each fibre decomposed into an essence of Dance, Poetry, Music, Sculpture, and Painting, ready to be reincarnated and divided in selected creatures of the world. The Almighty, touched by his pierced beloved, once more ordered the androgynous figure of Eros to bring about “Peace and love in each reunification of the Arts” by holding high those who have art inside themselves and recreate the misplaced unity of the first Total Artist who, in the darkest of days, was wickedly pulled apart by the envious gods. Through a dream as clear as a mirror, Zeus, father of the modern poet, casts the light of Unus without shade, revealing his horror and, while there, even repudiating the son of Abraham who had banished him from mankind. Thus far, the Arts look to each other, like pulsating and betrayed blood. Menotti Lerro (In: Menotti Lerro, La Scuola Empatica, Ladolfi: 2020) Menotti Lerro reads Il mito di Unus in Italian: https://www.youtube.com/watch?v=HXNN8p1yVNM ---------------------------------------------------------------------------------------------------- * A BIT OF HISTORY OF THE MANIFESTO: The New Manifesto of Arts (Italian: Nuovo Manifesto sulle Arti) is a manifesto (considered the bases of the Empathism) co-authored by the Italian poet Menotti Lerro and the Italian painter Antonello Pelliccia in 2018. In this document the authors express the wish to create a feeling of solidarity and cooperation built on the value of a new aggregation among artists. A new movement based on a manifesto which places empathy, the need to feel close, at the centre of a vision of the self, in contrast to previous views of artists as isolated. Key to this manifesto are the importance of interdisciplinarity and the “Total Artist” in the contemporary age. *FROM THE MANIFESTO TO THE EMPATHIC MOVEMENT: Beginning with the values and ideas expressed in the "New Manifesto of Arts", a new artistic movement, the Empathism, arose in 2020. "This movement places at its centre of interest the empathic relationship and, therefore, personality in its ontic and ontological constitution. It follows that any creative or didactic experimentation cannot be separated from a process of identification with the other and its contemporaneity as an opportunity of study and sharing of knowledge and interior life stories. The horizon of meaning implies a civil promotion of the artistic society pouring from individual and community growth to ethical purposes mediated by an aesthetic dimension: namely, that of art". *Bibliography - Menotti Lerro, Antonello Pelliccia, New Manifesto of Arts (Zona: 2020).
- Menotti Lerro, La Scuola Empatica: movimento letterario-artistico-filosofico e culturale sorto in Italia nel 2020 (Ladolfi: 2020).
- Francesco D'Episcopo, "Nuovo Manifesto sulle Arti", in Menotti Lerro, Tra Drammaturgia e Narrativa (Genesi: 2019), pp. 125–136.
- "Nuovo Manifesto sulle Arti" in Annali Storici di Principato Citra, a. XVII n. 1-2, 2019, pp. 318–326.
- Marius Chelaru, "Poezia", revista de cultura poetica, Anul XXVI, nr. 1 (95) / Primavera 2021.
*Further reading
*External links
Id: 3162 Data: 25/08/2023 21:02:26
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- Letteratura
La Scuola Empatica / Empatismo / Maestri / Epicentro / 2020
IL MOVIMENTO EMPATICO (EMPATISMO) E' UN MOVIMENTO LETTERARIO-ARTISTICO-FILOSOFICO E CULTURALE INTERNAZIONALE SORTO IN ITALIA (EPICENTRO IL CILENTO - SI VEDA LA PIRAMIDE CULTURALE) NEL 2020. DI SEGUITO I "MAESTRI EMPATICI" CHE HANNO ADERITO AL "NUOVO MANIFESTO SULLE ARTI" DI LERRO E PELLICCIA: Menotti Lerro (fondatore), Antonello Pelliccia (co-autore del "Nuovo Manifesto sulle Arti"), Olga Tokarczuk (Premio Nobel Sezione Letteratura, 2018), Maria Rita Parsi, Tomas Arana, Dacia Maraini, Maria Teresa Chialant, Giacomo Rizzolatti, Giuseppe Gentile, Enrico Testa, Maurizio Cucchi, Diego De Silva, Milo De Angelis, Corrado Calabrò, Franco Mussida, Lucrezia Lerro, Gabriella Sica, Umberto Curi, Anna Maria Galeotti, Mauro Afro Borella, Francesco D’Episcopo, Bernardo Lanzetti, Michele Pecora, Lino Vairetti, Aldo Tagliapietra, David Jackson, Corrado Rustici, Giuliano Ladolfi, Giampiero Neri, Mario Santagostini, Valerio Magrelli, Giancarlo Pontiggia, Alberto Bertoni, Luigia Sorrentino, Omar Galliani, Elena Pontiggia, Carlos Medina, István Szelei, Vivian Lamarque, Franco Loi, Massimo Dagnino, Carmine Padula, Raffaele Nigro, Giorgio Verdelli, Ezio Guaitamacchi, Renato Galbusera, Deborah Farina, Victor Lucena, Andrew Mangham, Elio Pecora, Gabriela Fantato, Mario Fresa, Rossella Tempesta, Giovanna Frene, Anna Correale, Marco Baudinelli, Rosa Giulio, Annibale Giannarelli, Lee Kichul, Gino Finizio, Roberto Carifi, Domenico Giordano, Franco Arminio, Genny Lim, Salvatore Priore, Pasquale Capobianco, Irvin Vairetti, Gennaro Barba, Vincenzo Cascella, Alfonso La Verghetta, Mariano Castiello, Sergio Pandolfini, Giulia Napoleone, Eduardo Caiazza, Laura Curino, Renato Marengo, Donella Del Monaco, Alfredo Tisocco, Mauro Martello, Vincenzo Zitello, Jenny Sorrenti, Antonio Onorato, Vittoriana Abate, Aurora Egidio, Benito Madonia, Álvaro Revello Barboza, Federico Capaccioli, Francesco Massanova, Paolo Guzzanti, Luigi Rossi, Andrea Castelli, Gabriele Perretta, Vincenzo Aversano, Gisella Gellini, Michael Lieber, Antonio Perotti, Gianni Macalli, Maurizio Iacovazzo, Maria Jannelli, Tomasz Krezymon, Ulisse Mariani, Rosanna Schiralli, Mariagrazia Mari, Martina Pontani, Ottavio Rossani, Mario Pirovano, Julia Pikalova, Attilio Dursi, Wilma Leone, Edoardo Landi, Carlangelo Mauro, Alessandro Quasimodo, Nicola Femminella, Luigi Mogrovejo, Enzo Tinarelli, Vincenzo Guarracino, Edoardo Boncinelli, Pasquale Scaldaferri, Francesco Sampogna, Sandro Gros-Pietro, Eleonora Garrone, Antonino Nese, Francesco Abbate, Stefano Pantaleoni, Santa Aiello, Franco Vassia, Ermanno Paleari, Rosa Maria Vitola, Giusy Rinaldi, Osvaldo Marrocco, Oriana Rispoli, Valentina Sentsova, Giammaria Occhi, Patrizia Pozzi, Carlo Di Legge, Angelo Ghilardi, Antonio Rizzo, Paolo Emilio Antognoli Viti, Vittorio Santoianni, Joanna Kubicz, Ezio Martuscelli, Nicola Ricci, Giacomo Maria Prati, Kuturi, Marco Colombo, Attilio Bencaster, Amnerys Bonvicini, Mario Gabriele Giordano, Anna Bianchi, Ettore Barra, Cesare Nardi, Salvatore Monaca, Pina Basile, Gerardo Iandoli, Diana Nese, Carlo Andrei, Giancarlo Sammito, Giancarlo Turaccio, Vincenzo Di Gironimo, Massimo Bacigalupo, Tomaso Kemeny, Emilio Coco, Lello Voce, Lorenzo Peluso, Roberto Guidetti, Tonia Cartolano, Francesco Magliocca, Teresa Della Corte, Franco Maldonato, Tiziano Rossi, Giovanni Bonoldi, Angelo Ruta, Anna Di Brina, Lino Di Ventura, Goffredo Iannotti, Nello Teodori, Nicola Maria Vitola, Gianni Nocenzi, Antonia Gravagnuolo, Anny Errico, Carmelo Strano, Francesco Citera, Aldo Castellano, Lidia Vianu, Maria Mazziotti Gillan, Ana María Pinedo López, Piero Antonio Toma, Elvio Annese, Laura Garavaglia, Marius Chelaru, Loredana Izzo, Prayag Tiwari, Davide Susanetti, Rosa María Román Garrido, Lillo De Marco, Salvatore D’Alessandro, Oscar Pizzulli, Simone Fagioli, Alessandro Artini, Michele Murino, Nicola Nicoletti, Santino Scarpa, Giuseppe Iannicelli, Renato Ongania, Daniela Di Bartolomeo, Vincenzo Pepe, Najwan Darwish, Alessandro Serpieri, Giorgio Bàrberi Squarotti, Remo Bodei, Gian Mario Villalta, Elena Paruolo, Antonio Bandirali, Lucio Liguori, Davide Rondoni, Maurizio Zenga, Andrea Granchi, Elena Foccillo, Silvia Pacifico, Pierfranco Bruni, Ilian Rachov, Massimo Trotta, Gaetano Ricco, Enza Di Sevo, Renata Florimonte, Angela Nappi, Aldo Bianchini, Vincenzo Missanelli, Antonio Vitolo, Renato Di Gregorio, Katia Ballacchino, Francesco Di Loreto, Gaetana Natale, Mateen Ashraf, Carlo Chiumiento, Giuseppe Lauriello, Maria Grazia Petrizzo, Cinzia Coppola, Silvana Paruolo, Andry Enrico Bazzell, Patrizia Baglione, Enzo Cursaro, Angelo Casciello, Piero Chiaradia, Giuseppe Sica, Vincenzo Schettino, Rosanna Lupi, Mariagrazia Barone, Nunzio Tonali, Achille Cennami, Rosanna Pinto, Stefano Trapanese, Giovanni Gulino, Francesca Chiumiento, Paolo Maria Rocco, Michele Risi, Simona Di Gregorio, Renata Di Lascio, Cosimo Chiumiento, Laura Cuozzo, Francesca Rocciola, Maurizio de Giovanni, Amedeo Colella, Raffaele Fierro, Stefano Nasti, Fabrizio Scomparin, Marilina Vitola, Luca Paragano, Maria Tommasa Granese, Carmela Santarcangelo, Erminia Pellecchia, Ester Andreola, Antonia Autuori, Ornella Pellegrino, Clotilde Baccari, Maria Romano. Custodi della Piramide: Simone Billi, Adriano Piano, Gabriele De Marco, Gabriele Iuliano, Agostino Astore, Elvira Serra, Roberto Mutalipassi, Francesco Castiello, Giuseppe Coccorullo, Franco Alfieri, Raffaella Bonaudo. * All'interno del volume accademico THE EMPATHIC MOVEMENT (Cambridge Scholars, 2023) sono stati inseriti anche tutti i Paesi del Cilento (epicentro dell'Empatismo) aderenti con la loro specifica connotazione culturale: -MONTE STELLA - "LUOGO DEI MEGALITI" -OMIGNANO - "PAESE DEGLI AFORISMI" -SALENTO - "PAESE DELLA POESIA" -VALLO DELLA LUCANIA" SEDE DEL CENTRO CONTEMPORANEO DELLE ARTI" -ROCCADASPIDE - "PAESE DELLA DIFESA" -TRENTINARA - "PAESE DELL'AMORE" -MAGLIANO VETERE - "PAESE DELLA PALEONTOLOGIA" -PIANO VETRALE - "PAESE DEI MURALES" -ALBANELLA - "PAESE DELLE TERRE D'ITALIA" -AGROPOLI - "PAESE DEL CASTELLO" -VATOLLA - "PAESE DELL'OTIUM" -MASSICELLE - "PAESE DEL GIOCATTOLO POVERO" -PAESTUM - "PAESE DI POSEIDONE" -PALINURO - "PAESE DEL MITO" -CASAL VELINO - "PAESE DELL'APPRODO" -SAPRI - "PAESE DELLA SPIGOLATRICE" -CENTOLA - "PAESE DELLA CONTEMPLAZIONE" -ELEA-VELIA - "PAESE DELLA FILOSOFIA" -TEGGIANO - "PAESE DELLA PRINCIPESSA COSTANZA" -PADULA - "PAESE DEI CERTOSINI" -POLLA - "PAESE DEI LIBRI" -SASSANO - "PAESE DELLE ORCHIDEE" -SANZA - "PAESE DELL'ACCOGLIENZA" -MONTESANO - "PAESE DELL'ACQUA" -SAN MAURO CILENTO - "PAESE DEGLI INCUNABOLI E DELLE CINQUECENTINE" -VIBONATI - "PAESE DEI PORTALI".
Id: 3160 Data: 23/08/2023 05:24:10
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