Attraverso la lettura attenta della autobiografia romanzata di "Frabato il mago", si evince da subito che tra le infinite e varie dimensioni dell'essere, è per Franz Bardon la "vita oltre la vita" a destare e accrescere le abilità sottili.

Nulla dell'immanenza è rivelazione, se non la si percepisce come fluire trascendente.

Umiltà e umanità compenetrate alle situazioni di vita, hanno fatto sì che Bardon riuscisse a percepire e comunicare un sentire che andava oltre il tempo, nell'ascolto di un continuum tra equilibrio e crescita materiale, spirituale, astrale.

Una continua trasformazione dell'essere, un percorso di autocoscienza teso a ristabilire l'armonia degli elementi primigeni, tesi  a rivelare la via al Risveglio.

Elettricità e magnetismo, dei quali s'impregna lo spazio delle energie vitali, sono guida alla Rivelazione.

Ascendere alle varie sfere dell'oltre

per evocare l'ascolto dell'armonioso battito del cuore dell'universo, in perfetto accordo con il fluire dell'essere naturale, è ciò che Bardon si propone di perseguire.

Nel suo cammino individuale alla conoscenza, egli sostiene la necessità della trasmutazione interiore per giungere a comprendere che libertà e verità sono spazio infinito, del sé e del fuori di sé.

Mago o alchimista, linfa ermetica certo, Franz Bardon mostra consapevolmente che all'esoterico e al magico fluire di vita si arriva basandosi sul concreto credo che a nulla si giunge senza prima passare attraverso altro; attraverso tutti quegli elementi, che sono linfa all'albero della vita.