Se dico disabile, vedo la disabilità e non la persona; se dico persona con disabilità, vedo prima la persona e poi la disabilità. E questa non è cosmesi linguistica, ma linguistica empatica.

E se la Repubblica italiana fosse fondata sulla conoscenza anziché sul lavoro?

Servirebbe un nuovo preterito – nella grammatica della vita – per indicare il tempo sprecato, così da raccoglierlo e farne lezione.

 Cercare il senso della vita non ha senso; darle un senso è sensato.

Semanticamente, se un cane ha un padrone non potrà esserne il miglior amico, ma al massimo il miglior servo. Tant’è che quando non obbedisce c’è sempre il guinzaglio.

A causa della bulimica urgenza del dire che imperversa nella diamesia scritta delle reti sociali, unita a dappocaggine e pressapochismo, oggi, come non mai, il segno linguistico soffre dell’insignificante significato dei suoi significanti, ridotti a mere scenografie di un teatro pieno di rumore e vuoto di contenuto.

Sebbene sia sempre preferibile la cultura all’ignoranza, sarà più temibile una persona colta latrice di un’idea aberrante di una ignorante priva di idee.

Come le parole viviamo integrati in un sistema di relazioni di cui siamo i termini, definendo i nostri ruoli in legami di interdipendenza e contrapposizione funzionale.

La caccia come sport è l'atto razionale di una ragione bestiale.

La scrittura offre quelle seconde possibilità che di rado la vita concede. 

Un tale con un alluce rotto, avendo preso alla lettera “il limite è il cielo”, ci volle vedere chiaro: salì su un aereo e, raggiunta la troposfera, scoprì, recandosi in bagno, quello che aveva già sperimentato in una fredda notte d’inverno: il limite non è mai il cielo, ma è quasi sempre lo stipite della porta.

Gli al posto di le? Tipico caso di machismo morfologico.

Alla fine l'importante non è tanto aver ragione, quanto piuttosto aver ragionato.

  Nonostante "i morti abbandonati", non troviamo nemmeno "un salice alle cui fronde, per voto, appendere le nostre cetre", continuando invece a esercitare quell'atto di puro e sano egoismo che è la scrittura: un grido per rompere il silenzio che tanto ci spaventa.

Si dovrebbe diffidare sempre di coloro i quali sostengono che gli animali sono meglio delle persone: probabilmente parlano di se stessi.

La ragione senza i sentimenti sarebbe solo una fredda luce; i sentimenti senza la ragione, un manicomio nel cuore.

Ho smesso di mangiare guardando il telegiornale: finivo sempre per non comprendere il cibo e non digerire le notizie.

L'apprendimento senza errori è un dito che scrive nella sabbia in una giornata piena di vento.

Conversare, una poesia in cui a ogni a capo si cede la parola per comporre versi di convivenza civile. 

I figli viziati sono metonimie di genitori pedagogicamente pigri.

Non ci può essere nulla di razionale in una parola che per etimologia proviene dal cuore.

La buona politica oggi? Un'ipotetica controfattuale. 

Sono molto sicuro di me quando sono ubriaco, soprattutto se in giro non c'è nessuno.

Chi usa la cultura a guisa di vestito e non di abito, presto o tardi rimane nudo davanti alla sua ignoranza. 

Un buon testo universitario parla allo studente, uno cattivo parla del docente.

Se gli animali potessero verbalizzare il proprio dolore, nessun uomo mangerebbe più la loro carne.

La democrazia smette di essere potere del popolo, quando questo popolo è eterodiretto.

Se la Repubblica italiana fosse stata fondata su precariato e litigiosità, oggi la politica avrebbe di che compiacersi. 

Nel dibattito politico continua a prevalere la relazione distruttiva dell'io-contro al posto di quella costruttiva del noi-insieme.

Quando il buon senso fallisce, il senso dell'umorismo risarcisce.

Da San Nicola di rosso vestito al Babbo Natale della Coca-Cola, qualcosa dev'essere andato storto.

Era un politico così onesto da lasciarsi corrompere dalla stessa idea di esserlo.

E il sesto giorno Dio creò l'uomo: non ci saremo sopravvalutati?

Un uomo capisce di invecchiare quando gli crescono i peli dove non dovrebbero, comincia ad amare la domenica in modo viscerale e a odiare i vicini perché troppo rumorosi.

Al netto del tempo passato a dormire, bloccati nel traffico, o a difendere idee nemmeno nostre, moriamo poco più che adolescenti. 

Le razze esistono, finchè non le pronunci: sono dei pesci d'acqua salata con due affricate alveolari sonore.

Meglio un popolo sinceramente barbaro che uno civilmente barbarizzato.

C'è un nuovo appetito, tipico dell'oggi: la fama nel mondo.

Se vivessimo seguendo il tempo fisico, quello delle stagioni, e non quello sociale, tiranno dei nostri giorni, ci riscopriremmo fibre del mondo in comunione con la natura.

In passato, l'uomo anelava alla vita eterna; oggi, a rendere eterna la vita.

Il luogo comune è un comodo salotto senza finestre.

Una bugia a volte è tutta la verità di cui abbiamo bisogno.

Era morto, solo che Facebook non lo sapeva.

Scrivere è l'alveo di un fiume chiamato emozione.

A primavera, nei parchi delle grandi città si aggirano solinghi due evoluti mammiferi, il fumatore e il runner; entrambi latori della propria dipendenza, si distinguono soprattutto nel modo di vestire: molto più sobrio quello del primo. 

Il commerciante mente già dal sorriso.

Se la politica oggi fosse un verbo, sarebbe un predicato stativo.

Vicino al narcisista si trova l'adulatore, come l'ombra vicino al suo albero.

Il più delle volte, il timido è un egocentrico represso.

Il migliore degli insegnanti non smette mai di essere uno studente.

L'abitudine di mangiare durante il telegiornale è la migliore pedagogia all'insensibilità.

Il futuro è un amico che consola quando il presente delude.

Le parolacce sono i veicoli di sentimenti troppo istintivi, forti e viscerali da poter essere espressi attraverso la ragione.

La coerenza a ogni costo porta a essere incoerenti con la propria intelligenza.

Due mesi fa ho comprato un'orchidea di plastica. Poi è morta.

Se la tecnica di un pianista è evidente dal suo periodare sui tasti, è dal tocco sui pedali che emerge il suo carattere.

È tipico della natura umana reiterare quegli errori che la storia suggerirebbe di non ripetere.

Il jazz è quella musica dove sembra non succedere nulla perché tutto sta accadendo. 

Il contrabbasso è come il clown: non può essere né bello né felice, ma solo buffo o triste.

Continuare a frequentare corsi di scrittura creativa è una palese richiesta d'affetto.

L'emotività dell'elettorato è l'ancella del demagogo.

Il saccente è colui il quale cavalca un asino pensando di essere su un cavallo.

La più grande qualità che un contrabbassista deve possedere non è il senso del ritmo ma dell'umorismo.

Un racconto è una bugia di cui si è talmente persuasi da volerla scrivere con la massima sincerità di cui si dispone.