Biografia di
Agnese Belardi
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A muso duro, senza piangersi addosso, ma con caparbietà , determinazione e coraggio.
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Agnese Belardi è nata e vive a Lagonegro (Potenza). Laureata in Pedagogia, docente di Materie letterarie dal 1986 presso le scuole superiori di 2° grado, abilitata in Storia e Filosofia. Ha pubblicato il saggio dedicato alla poetessa Donata Doni “Una voce oltre la vita”, il volume sullo storico e uomo politico lucano, Giacomo Racioppi. Le raccolte di poesie: Nettare dal cuore , Arcobaleno di parole , Le piccole cose della felicità e Un mondo di pace. In fase di stampa i racconti “Lacus Niger”. Ha ricevuto premi e menzioni d’onore per i suoi scritti. A muso duro <donne che s/parlano di donne>è il racconto di 5 donne, cinque storie che rappresentano le fasi dell’età evolutiva e denunciano la violenza di genere in tutte le sue forme. Almeno una donna su tre nella vita ha subito violenza riportano le statistiche. Inizio con una brevissima introduzione/sommario: <Un mio amico che decise di smettere di abitare su questa terra, mi disse un giorno tra una riflessione e l’altra: “Le donne belle sono destinate a restare da sole”. Per sole intendeva non solo senza gli uomini, ma anche senza le altre donne; per belle non riferiva all’aspetto esteriore, ma all’interiorità, ai sentimenti alle emozioni, al bene comune e per se stesse. Perché chiesi stupita? Rispose così: “Le donne belle amano la vita, sono appassionate del creato, pensano e vivono il bello che le circonda, si emozionano, sono determinate. Esse diventano propositive, assertive, creative e vulcaniche. Sono generose e sorridenti. Ma soprattutto perseguono la felicità. Prendono la vita di petto, soffrono e amano con intensità, vivono tutte le fasi della loro esistenza con coraggio e determinazione. Non sopportano le ipocrisie, i compromessi, le falsità, i voltagabbana. Sono passionali, brigantesse; una volta le chiamavano drude. Sono combattive fino alla fine dell’esistenza. Non si piangono addosso, non si piegano alle ingiustizie si fidano di se stesse e della loro forza”. “Ecco perché rimarranno sole”, ribatté. “Perché sceglieranno di escludersi da ciò che non è affine al loro modo di affrontare l’esistenza, alla loro anima. Sono loro che andranno via o faranno in modo da perdere chi sta intorno per proprio tornaconto. Queste donne possono essere belle, brutte secondo i canoni di bellezza stereotipata, grasse o magre, ma come scriveva Simone De Beauvoir: Femmina si nasce, donna si diventa”. Aggiungo: “A muso duro, senza piangersi addosso, ma con caparbietà e determinazione, coraggio nell’affrontare la vita lungo tutto il percorso dell’età evolutiva. Fino alla fine. I loro compagni saranno i libri o le conoscenze apprese attraverso essi e l’università della vita. Nei classici, nella letteratura e nella poesia, troveranno le risposte alle domande, ai mille perché che affliggeranno le giornate dell’esistenza e come si impara il difficile mestiere di vivere, quando vivere talvolta sembra scontato e inutile. Sono quelle che ce l’hanno fatta nonostante tutto e soprattutto sono riuscite a spuntarla sulle altre donne che hanno sparlato e le hanno calunniate facendole guerra”.( nelle 5 storie tutte le protagoniste si salvano nonostante le violenze subite. Le donne nei racconti escono vincenti da esperienze che comunque le hanno segnate e le hanno fatte soffrire).L’intento del libro è quello di denunciare ma dare anche una speranza di salvezza. Un invito alle donne a non farsi la guerra ma fare squadra. Tipologie: Le belle o le brutte, le grasse o le magre; operaie o casalinghe le politiche o pseudo professioniste o impiegate; femministe e non, veline o le vip. Tutte le tipologie menzionate hanno almeno una volta nella vita subito discriminazione, disparità, violenze, molestie e prevaricazioni dagli uomini. Aiutare le vittime di aggressioni domestiche a uscire dal silenzio per non subire abusi si può. Oggi finalmente ci sono avvocati penalisti, soprattutto donne che difendono le donne che subiscono abusi. La maggior parte delle vittime ignora i propri diritti. Tante temono di restare sole senza soldi ma la legge è dalla loro parte. Quasi sette milioni di donne in Italia hanno subito una qualche forma di violenza. Bisogna rialzarsi dopo una caduta. Fare squadra con le altre donne. Imparare a condividere a dialogare essere solidali. Uscire dalla sudditanza psicologica si può e si deve. I libri, la lettura salvano la vita(LA CULTURA). CAP.1 - Angelina: Infanzia e l’innocenza.( molestata da un pedofilo un 30 enne che frequentava la sua famiglia). Cap.2 - Beatrice: L’adolescenza e il tema delicato della PEDOFILIA nella CHIESA( molestata da un prete insegnante di religione delle scuole medie).Nella seconda parte racconto la ricerca dell’amore di un padre rivelatosi padrone, un marito padrone. Cap.3 - Rossana: La giovinezza e lo stupro ( stuprata prima del matrimonio da un amico del padre).Non denuncia per vergogna e timore di non essere creduta dallealtre donne che invece dovrebbero sostenere e aiutare le vittime. Cap.4 - Sofia: Tra molestie, pregiudizi e stereotipi ( mobbing sul posto di lavoro dalle colleghe e dal suo capo).violenza in molte forme, quella PSICOLOGICA è la iu’ subdola perché non si può dmostrare. Cap.5 - Miriam: La seconda giovinezza, aver imparato a vivere per se stessi (Il padre naturale non la vuole riconoscere legittimamente e abusa di lei quando con una amica andrà a trovarlo in America latina dove lui vive). QUESTE DONNE ESCONO DAL VTTIMISMO E SONO VINCENTI. Agnese Belardi
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