Michele Ticci nasce a Firenze nel 1978.
All’età di 24 anni si laurea nell’ ateneo “Cesare Alfieri” di Firenze, con una tesi in Storia Moderna che approfondisce il tema dell’ “Anomalia” come categoria interpretativa della storia di Italia.
La ricerca storica si fonde con lo studio puramente filosofico del concetto di “Anomalia”, legandolo al contesto socio politico italiano ed al sistema economico contemporaneo.
Non abbandona mai la passione per la scrittura, espressa principalmente nella forma di racconti e poesie, dove la costante ricerca delle tematiche più intime dell’essere umano, delle sue contraddizioni sempre più forti nell’ attuale scenario socioeconomico occidentale, esplodono come un urlo liberatorio di protesta e ribellione contro l’interpretazione occidentale della “falsa” felicità.
Le sue contraddizioni rendono le sue opere dirette, autentiche, mai banali.
Si riconosce, nella sua scrittura, l’influenza di Alberto Moravia , Charles Bukowski, Joseph Roth. L’ opera resta unica ed esclusiva, con esilaranti tratti di anticonformismo.