Alfonso Lentini, nato in Sicilia e vive a Belluno dalla fine degli anni settanta.
Laureato in filosofia, opera nel campo della scrittura e delle arti visive sconfinando a volte anche nei territori della poesia.
Fra i suoi libri: L’arrivo dello spirito (con Carola Susani, Perap, 1991), il romanzo-saggio La chiave dell’incanto (postafazione di Alessandro Fo, Pungitopo, Messina 1997), Mio minimo oceano di croci (Anterem, Verona 2000, opera finalista alla IX edizione del premio Montano), Piccolo inventario degli specchi (prefazione di Antonio Castronuovo, Stampa Alternativa, Viterbo 2003), Un bellunese di Patagonia (Stampa Alternativa, 2004), Cento madri (opera vincitrice del premio letterario “Città di Forlì, postfazione di Paolo Ruffilli, Foschi, Forlì 2009), Luminosa signora, lettera veneziana d’amore e d’eresia (postfazione di Antonio Pane, Mauro Pagliai Editore, Firenze 2011), Il morso delle cose (opera finalista alla XXIII edizione del premio nazionale di poesia Lorenzo Montano, con una nota critica di Giorgio Bonacini, pubblicato in e-book a cura della rivista online “La recherche”, 2012), "L'uccisione del fuorco" (finalista al premio Opera Prima di Poesia 2.0, pubblicato in ebook nel 2014), "Illegali vene" (prefazione di Eugenio Lucrezi, Eureka edizioni 2015), "Tre lune in attesa" (opera vincitrice del premio Formebrevi, Edizioni Formebrevi 2018), "Le professoresse meccaniche" (Graphofeel, 2019).
Ha pubblicato inoltre numerosi libri d’artista in edizione autoprodotta o con micro-editori come Pulcinoelefante, Babbomorto, Laboratorio Dadodue, Fuocofuochino, Lettere S.com.Poste (a volte anche in collaborazione con altri artisti e poeti).
Sue esperienze artistiche insieme a utenti di Centri di Salute Mentale si sono concretizzate nelle mostre "Irregolarmente" (Feltre, palazzo Cingolani) e “Segnali irregolari” (Belluno, palazzo Crepadona). In seguito a un laboratorio di scrittura svolto con utenti del Centro di Salute Mentale di Belluno è stato pubblicato nel 2009 il libro Ti racconto formiche mentali.
Fra i suoi saggi e recensioni apparsi in riviste come L’Indice, Stilos, L’Immaginazione, Il Grandevetro, si distinguono quelli su Antonio Pizzuto, Angelo Maria Ripellino e altri autori “irregolari”.
Nelle sue mostre e installazioni tenute in Italia e all’estero propone opere basate sulla valorizzazione della parola nella sua dimensione materiale e gestuale.
Collabora fin dal primo numero con la rivista di scrittura online "Il Cucchiaio nell'Orecchio" fondata da Francesco Gambaro.