Sebastiano A. Patanè
Nasce a Catania nel 1953 sotto l’acquario di febbraio. Fin da giovanissimo coltiva la passione delle lettere che comincerà a sviluppare con impegno negli anni ‘80 quando fonda il centro culturale e d’arte “Nuova Arcadia” salotto di poesia e sede di numerosi reading.
Dopo il magistrale, comincia a studiare con grande fervore storia dell’arte e materie affini con l’intenzione di iscriversi all’Accademie di belle arti di Catania ma, nonostante sufficientemente preparato (continuerà a studiare letteratura e storia dell’arte come se dovesse presentare esami), lascia tutto e si arruola in Polizia dove rimane per tre anni. Successivamente si diplomerà in Agraria.
A Torino, nel 74, conosce la scrittrice Giuditta Ansante Dembech che, in un giudizio critico, smonta tutta l’impalcatura poetica costruita sino a quel momento. Su suggerimento della stessa, comincia a leggere Heminguay, ma ben presto seguirà il suo istinto indirizzandosi a Garçia Lorca, Pasolini, Pavese.
Nell’aprile dell’83 il suo primo reading di poesia presso il centro culturale “La Crisalide” dove conosce il poeta Filadelfo Coppone che lo inserisce nell’ambiente letterario catanese. Da lì a poco dirigerà, assieme a Coppone il centro culturale organizzando manifestazioni d’arti visive, musica ma, soprattutto, letture di poesia che portano alla Crisalide molti artisti e poeti di gran talento. Sostenuto da una poetica strutturalmente avanguardista, Coppone crea il “Dimensionismo” che raccoglie come primi adepti tutti i poeti e pittori frequentatori del centro culturale, ma le divergenze sulla poetica (lorchiana per Patanè, dannunziana per Coppone) e sull’adeguamento politico che si vuole ottenere, crea la scissione tra i due, dividendo, di fatto e letteralmente la Crisalide al punto in cui Patanè lascia
tutto per fondare il Centro Culturale “Nuova Arcadia”, delicato salotto poetico con piccola galleria d’arte che, tra l’altro, finanzia ogni progetto.
Presente in diverse riviste ed antologie nazionali ed internazionali (Silarus, Il Pungolo verde, Pangosmia Synergasia, Literaturnaja Gazeta, ecc. ) del periodo, alla fine del’89, dopo la separazione dalla moglie, chiude Nuova Arcadia, abbandona la scrittura e l’arte e comincia a viaggiare per il mondo. Questo “vagabondare” lo porterà in giro per l’Europa e in Spagna, dove rimarrà per oltre sei mesi.
Rientra in Italia nel 91 e lavora alla scenografia del Teatro Massimo Bellini di Catania. Scrive, per innamoramento, “Luna & dintorni” che fa stampare in volume autofinanziato. Scrive “L’orto degli ulivi” un testo teatrale che egli stesso dirigerà portandolo fino alle prove generali ma non andrà in scena per una serie di situazioni esterne che lo porteranno, a metà del 95, a dimettersi dal teatro e partire alla volta degli Stati Uniti, dove l’aspetta Leonor Mendoza, scultrice di rilievo, con la quale rimarrà circa quattro anni e, successivamente in Sud America per quasi un anno.
Dopo la pesante separazione dalla venezuelana Mendoza, rientra definitivamente in Italia alla fine del 1999 e, dopo circa un anno di acuta depressione, va a lavorare in provincia di Piacenza presso diverse raffinerie e centrali elettriche della zona.
Un ingaggio presso i cantieri navali di Turku, lo porta in Finlandia nel 2006 e lo terrà impegnato per altri sette mesi prima di rientrare nella sua città, anche per motivi di salute.
Verso la fine del 2007, grazie ad internet, ai forum di poesia ma, soprattutto a persone come Daniela Casarini e Orme del Caos riprende a scrivere con l’intenzione di non smettere più.
Attualmente, sue poesie sono rintracciabili su diversi autorevoli blog tra cui Poetarum Silva, La stanza di Nightingale e Neobar. Nel 2010 la Clepsydra Edizioni di Anila Resuli pubblica “Poesie dell’assenza” in formato E-book. Presente nell’antologia “Fragmenta” del premio Ulteriora Mirari, organizzato e gestito da Enzo Campi e dalla Smasher Edizioni
Gestisce due blog di poesia contemporanea: “Le vie poetiche” e “La casa senza tempo”, oltre ai suoi blog personali quali “La cava della parola” e “Sciaranera”
Prossimo il suo esordio con una raccolta di poesie datate 2011, introdotte da Anila Resuli, per conto della Smasher Edizioni di Carmen Giulia Fasolo