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al testo di Paolo Mazzocchini
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Vorresti le cose fossero della materia dei pensieri, ri(s)componibili tasselli al capriccio di mani infantili rena bagnata catturata negli stampi di ambiziosi disegni, modellata dall’onda dei tuoi desideri. Ahitè, la madre loro ti resiste, roccia la sua carne il cuore cristallo di diamante. E tu acqua che ne sposa le forme, vento che s’umilia piangendo tra le pieghe taglienti delle gole montane. Quello che ne erodi altri vedrà sabbia fine alla foce dei secoli e polvere di sangue tra grumi di pietra, quando la vita tua, smemorata ormai di se stessa, pulserà avida di altrui vene. |
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