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Pi di un luogo damore

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È una lama sottile

Che penetra il fianco

Mentre respiriamo

-Un attimo di quiete-

 

 

 

Non togliere ai  piedi i tamburi

le fanfare nei passi

di  cucire monete d’oro tra i capelli

non finire  di fare l’arpa nelle vertebre

sulla via trovi frammenti di canti

all'indietro, fino alla palude

che tiene bassa l’erba-

dove un uomo disegna l’impronta

della voce che manca-  C’è tutto

nell’acqua un sesso aperto che ascolta-

l’aria il tessuto la tregua che  filtra

la supplica-  superando il pensare

dove tiene in segreto la luce invernale -

c’è un fuoco  laggiù di ottanta Mondi

dentro un mortaio una pista di scambio


Pioverà molto al suo centro

a pungere il cuore tra i rami

di Telajen. Per non tradire le cose

chiudi gli occhi anche Tu . vieni

nell’acqua -come un bambino  immaginato

nella luce invisibile  porta tra le mani

una piccola rana sulle zampe  pogggiando

le dita nell’ombra - trascorri un linguaggio

che dura  alla bocca  che Tocca l’acuto

della verbena la carne, seconda vista

più tenera di una sorella. Talvolta


si sente un sospiro di sera

quando i frutti del buio fanno radici

nei fianchi e le radici non muoiono in fiore


Nâ- Koja-Abad  è allora

l’interno si fa involucro e pelle

Piu di un luogo  d’amore di quello

non c’è punto:

dove le immagini preesistono

sottili porziuncole sdraiate come un 8

alla fine del respiro, sulla vetta dell’acqua

 

Mentre il sangue in fondo al bosco tace

-il dolore delle foglie  la bianchezza

del cielo il nudo d’acqua della martora

che indugia sul passo dei cervi-

nel paradiso delle voci  ai ripostigli

c’è  la  Pasqua delle querce, la licura

sulle pietre il trillo del tekiah

intorno ai salici ciechi

lo sfinimento delle corse dove ci  sa

felici al tempio la candelora sulla Pieve

la confessione del laghetto nella rosa


Più di un luogo acceso. Sì

-dentro la costola del cuore

tra i muscoli preghiere tra le mani

piccoli pastori- lo stesso tempo. C’è

 

la stessa montagna fuori dagli occhi dipinto

un vascello che va con la grazia di un fiore

s’incammina confondendo ciò che accade

con chi potrebbe ancora accadere 

sotto la superficie della forma . Cresce

un altro sangue  a convocare l’inaudito dove

scende un fiume così potente da generare

luce che si frange morbida nel dono

di una terra. sprofonda come un mantra


Più di un luogo 

rimane tra fratelli

d'acqua

 

 Il buon ladrone - 14/07/2013 16:51:00 [ leggi altri commenti di Il buon ladrone » ]

Quasi si può rimanere in silenzio, perché la Bellezza non chiede commenti, ma solo l’ascolto; poi verrà ancora il tempo delle parole, delle spiegazioni, delle impressioni del lettore, che ora scrive un commento solo per dire di esserci stato sul luogo dove è apparsa tale Bellezza.

Ciao Amina, un giorno capirò dove nasce la tua scrittura, così particolare, così "altra"...

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