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al testo di Amina Narimi
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A Claudia degli alberi
Ieri ho incontrato la donna del bosco - senza radici - non calza che pelle di vene ai piedi conduce una pigna e una ventata improvvisa -un'eco di grazia elementale- per fare rayuela al pendio determinata a reggere il tempo di quello che Vede nel fondo
Si racconta al Paese che corra la notte con gli alberi. E' muta se domandi il suo nome ti apre le braccia come volare. ma insieme inchina una spalla sul fianco e veloce ritorna. con l'altra più scarna leggermente in ritardo rimane ferma a un sussulto -a pena contrario- donando la simmetria che manca dell'altra.
Se poco comprendi di claudicanza nel buio di un gesto posa a terra la mano come lasciarti una storia e svanisce tra i rami severa nella sua corsa. perfetta sembra parlare con l'anima di "Claudia degli alberi" del fianco ferito di un cervo. nel sole tra la lingua e la gola
D'amore l'll muto rituale dall'uno all'altro versante in tormento da qui si sente. e a ogni ora è un boato che torna ostinato come nell'albero il ramo.
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