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L’oggi incompiuto

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Hai annullato le distanze, uomo e il tempo
è più veloce. Frammenti di silicio, fili di rame,
tecnologie nane, miniature di materia grigia,
sono le città che viviamo, l'oggi incompiuto.

L'anima non è la valle incontaminata, il bosco,
la radura del riposo. È la nuova frenesia 
del viaggio senza meta, la parola alata
senza conoscenza, il vuoto traslato.

Non conosci il suono del silenzio, il ritmo
delle parole taciute, il lavorio della mente
che cerca la verità e non l'inganno dei sensi,
l'incanto di un tramonto nebbioso sul mare.

Il tuo cuore, uomo, eppure non è cambiato: 
ha la stessa ferocia di quando cacciavi per fame,
lo sgomento del lutto, l'estasi d'amore,
il grido rabbioso della gelosia, l'urlo di morte.

Il precipizio è vicino, ma puoi fermarti,
a guardare l'alba di un nuovo giorno, la luce 
dell'arcobaleno, il suono ritmico del mare,
le orme dei tuoi passi sulla spiaggia deserta.

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