Mi ritrovo nello stesso posto in cui non sono
dove il solo pensarmi si fa luogo.
Mi riparo all’ombra di un volto
quando la notte mi fulmina
e mi spezza le ossa con i suoi silenzi.
Non sarà facile riposare
adesso che è tardi anche
per le favole.
Qualcuno prima o poi
verrà a cercarmi
non vedendomi tornare,
domanderà alle solitudini
se mi hanno visto passare.
Non è giusto lasciare agli occhi
l’onere delle tenebre
il peso dei giorni che non viviamo.
La rabbia, la cura, la resa
non sono strade che si perdono.
Il sangue si fa vecchio
non fiorisce più nelle carni
il cielo lentamente mi piega.
Ora sono finalmente
tutto ciò che sembro
il tempo, le costellazioni
lo stato di grazia di una foglia
in balia del vento
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