Si torna sul luogo del delitto
così io torno a casa mia, con una ragione di più
ad accarezzarti i capelli a mezzanotte
gole tagliate dal vento la mia e la tua
parcheggiate nei sedili posteriori dell'auto
a prendere l'aria che rimane a pochi passi dai polmoni
il finestrino socchiuso come ai cani
e una preghiera a labbra strette
perchè non vada via dalla bocca troppo in fretta
questo presagio di sventure controvoglia
contro natura a fil di petto
fiordinuvola che passa distante
in un cielo distratto solo in apparenza
e si armi la mia mano di tutto quel rancore
che ha saputo deludermi nel terso scorrere degli anni
viceversa mite agnello fuori dalle mura
a rinsaldare l'immagine perfetta del buon ladrone.
Circostanza primordiale l'aver amato almeno una volta nella vita.
Perchè la nostalgia ci abbai dietro ogni cancello.
Poi di ratti farne senza, di coltelli affilati e ombre sconosciute
una voce insistente a farla finita e giù i polsi
porti derelitti di alluvioni senza scafo
o sfondare la porta della camera con un calcio
chè tua madre s'è chiusa a chiave per paura d'incontrarti
occhi negli occhi dello stesso miraggio.
Non sapere quando tutto ha avuto inizio
dimenticando anche l'ultimo passaggio a memoria d'uomo
e non aspettarsi nulla di buono
come fosse la stagione evolutiva
del proprio non farsi più del male.
Quando hai scritto per la prima volta
il testo di una canzone
quello si è stato un momento memorabile Caramia
tutto il resto non merita che briciole.
Pane al pane vino al vino, si direbbe
con quel poco di coraggio raffermo.
"Vieni a dire qualcosa!
Vieni a fare qualcosa!
A salvare qualcosa!
A ritrovare qualcosa che era in noi!
Possiamo dire ogni cosa se tu lo vuoi."
Dall'angolo di paradiso da cui mi guardi
non ti pronunci e smetti di fumare.
Io esisto e non esisto vado avanti e indietro nel tempo
a velocità variabili la cui somma è questo presente che vivo
nonostante la fretta di disfarmene, buio di buio
che passa per la morte e alla paura paga pedaggio.
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