:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Poesia
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 1362 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Tue May 21 08:05:04 UTC+0200 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

Subsonica

di Adielle
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutte le poesie dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 25/12/2013 06:13:33

Col male che fai conquistami.

La colpa cos'è? Ho vuotato quel bicchiere o no ?

Scommetto che tu te ne andrai.

La vita m'ha preso quel giorno che mi sentivo inutile

alle spalle confidando nella mia timidezza di voltarmi di scatto,

al primo tocco strisciato, sbattere d'ali colme di un soffio solo

ruggente d'altopiani e rocce scivolose

a picco su altri mari, non vedo la fine del tuo orizzonte

sono cieco forse?

Dimmi cos'è questa discordia nuvolosa

quest'archetipo di non curanza belligerante

fuori è un giorno fragile

ma dentro i miei rottami so d'argilla

che tenta la tua pelle

a farsi brivido e preghiera non curante

dell'esistenza di un dio benevolo che ci guardi andare in pezzi

senza mai ridere.

Oggi ogni gesto ritrova il suo senso

e se alla fine riusciremo a credere alle nostre promesse

le nostre voglie abdicate sull'altare del non senso

saranno sempre le stesse

a chiederci perdono per aver soccorso invano

l'effige sbiadita dell'esistente.

Tutta in una coppa ti tengo tutta in una coppa!

e intanto bevo il tuo sangue versato

come fosse l'ultimo granello di sabbia

in una spiaggia dove il vento s'alza 

solo per confonderci le idee

Chi sono?   maree

mentre inseguo i sogni che oggi non bastano più.

Esponenziale la progressione del decreto universale

che ci vuole simili ma non uguali

per spezzarci le corna tutte le volte che gonfiamo il petto.

Ma lasciati guardare un po' più a fondo

a volte i pensieri si confondono

senti come tremo perchè sento

che gestisco male il mio rimpianto da ubriaco

ma ubriaco canta amore

e sul palato batte ancora la tua lingua.

Ho sete di te questa notte

maledetta speranza perduta sotto i ponti

dove faccio compagnia ai barboni nel bere forte

cantare piano raccontare storie senza fuga

o via d'uscita che non sia un digiuno stanco d'altri tetti

che non siano un cielo bianco latte.

Fammi a pezzi (bestemmio)

dimmi che sono tuo oltre il ventre maledetto 

del tuo più scaltro addio.

Ma tu taci, inconsistente a questo punto

il rogo che ho immolato nel decumano a discapito di nessuno.

Fammi leccare la tua mano, cane di pezza senza un occhio

bandito senza pregio d'essere assolto

per aver calpestato suolo come regno senza avere scettro.

Gelidi tramonti i tuoi occhi pesti, vessilli di perdute sponde.

Sono franato sul tuo collo solo per assecondare la discesa

fossi stato in me avrei brandito altri calici d'assenza.

Lungo la terra di chi disubbidirai ancora?

Non nominarmi lo sposo che sale le scale

lo sai che per me la storia è fatta d'inciampi.

Se fosse facile fare così

disarmare le paure che ho

ti terrei per sempre con me

in un attimo freddoloso che non passerà.

Si nutre di cose che fanno male la tua fame dolcevenere

ma forse tutto  ti è dovuto

perchè non sai di essere.

Come se il sonno potesse impedirti di fingere,

così chiudi gli occhi su di me

e io cado di nuovo nel vortice

prima di andare a benedire altre cosce.

Chissà cosa rimarrà domani delle tue guance rotte

dei capelli con le nocche come pugni

delle gambe di giunco.

Nè vieni qui a dirmi ch'è falso

il sorriso senza bordi 

che mi riservi quando muoio.


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Adielle, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Adielle, nella sezione Poesia, ha pubblicato anche:

:: Passa tutto (Pubblicato il 25/05/2024 00:46:38 - visite: 53) »

:: Soprattutto di notte (Pubblicato il 22/05/2024 02:16:13 - visite: 44) »

:: In mare aperto (Pubblicato il 21/05/2024 00:43:41 - visite: 52) »

:: Una vita per volta (Pubblicato il 20/05/2024 00:40:22 - visite: 42) »

:: Contare i treni (Pubblicato il 12/05/2024 01:09:51 - visite: 80) »

:: Coltivare fiori di campo (Pubblicato il 07/05/2024 00:57:30 - visite: 101) »

:: Guarda che Luna (Pubblicato il 04/05/2024 21:37:33 - visite: 86) »

:: Un ragionamento senza schemi (Pubblicato il 30/04/2024 01:22:10 - visite: 79) »

:: Nel fitto del bosco (Pubblicato il 26/04/2024 03:21:40 - visite: 95) »

:: Una buona ragione (Pubblicato il 17/04/2024 20:51:19 - visite: 117) »