Salvatore Pizzo
- 11/03/2020 19:20:00
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Difficile assai dire cosa possa risultare salvifico o meno: tutto può finire per assumere toni di dannazione, oppure forma di salvagente per chi sta per annegare. Certo, la poesia potrebbe rivelarsi un rifugio, una ragione di vita. Ma è certo che, pur sempre, si tratta di unesperienza molto personale che ha fragili istanze, sempre che non sia supportata da una ferrea convinzione e da un linguaggio che la affranchi dalla schiavitù della nullificazione del presente. Molto stimolante e profonda nellintingere nel dubbio. Un caro abbraccio
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Arcangelo Galante
- 10/03/2020 11:58:00
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Con franchezza, ritengo che la poesia appare inutile, nel senso letterale del termine, nellistante in cui non ha una sua spicciola funzionalità, unutilità specifica, come possono averla “un bel saper vivere”, una ricetta di dolci, per il pasticciere, oppure il giungere della primavera in un tempo sbagliato, perché alterato da “uggiose nuvole”, cariche di umane preoccupazioni. Ma, comunque sia, la poesia rappresenta la voce dellanima che si fa parola, che dice e non dice, accarezzando i significati più reconditi delluniverso della mente, del cuore, al di là della preparazione dellesame, imposto dalla vita. Per questo, la lirica, è eterna, come lo spirito ed in questa pubblicazione si tocca il confronto di essa con “le astensioni dalla vita sociale”, come già hai espresso nell’incipit. Il componimento è intenso, efficace nella sua scrittura e ci riporta, appunto, alla necessità, alleterno ritorno, di questa cosa, apparentemente inefficace, che è la poesia, presente anche in noi, frequentatori del sito de La Recherche, al di là di normali e comprensibili affinità differenti, nel comporla. Così ho inteso interpretare il messaggio del tuo testo. Salutandoti, ti lascio un primaverile saluto, augurandoti serenità, ma, specialmente, gaiezza, che talvolta ci vengono tolte, perché la vita è un banco di scuola ove, gli esami, giammai terminano.
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Franca Colozzo
- 09/03/2020 22:15:00
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Sicuramente ci salverà, cara Graced! Il suo potere salvifico è garantito perché è lanima nostra a parlare, non certo la mente che ci martella e ci rende schiavi di abitudini. La ritengo quasi un mantra che sfugge alla schiavitù della ferrea logica e ci riveste di una luce quasi mistica, la stessa che in ogni arte trova libero sfogo e pienezza. Tinvito a leggere il mio articolo pubblicato sia su questo sito che in vari blog, in particolare:
http://www.lteconomy.it/blog/2020/02/26/soul-this-unknown-anima-questa-sconosciuta/
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