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Commenti al testo di Mariano Bonato
A mio padre

Sei nella sezione Commenti
 

 Edi Davoli - 14/02/2019 15:55:00 [ leggi altri commenti di Edi Davoli » ]

Molto apprezzata Mariano, quanto sentimento nel descrivere il duro lavoro di tuo padre e quanta nostalgia per quelle azioni quotidiane che sono diventate carne dentro di te. Grazie!

 Annamaria Pambianchi - 14/02/2019 09:39:00 [ leggi altri commenti di Annamaria Pambianchi » ]

"....Pure un giorno ti vedrò, padre mio,

sarai tremula luce dell’oblio,

nella tua terra, già vecchio che scavi



la trincea dove piantasti la vigna

o che ti curvi e strappi la gramigna

con le mani callose dei tuoi avi."

C’è un assaggio di preghiera in questo testo dedicato al padre, ma anche ad un tempo irrimediabilmente perduto e superato dove la continuità sta tutta tremante nelle "mani callose dei tuoi avi".
E’ un testo che molto sottende per chi vuol comprendere....

 Klara Rubino - 14/02/2019 09:14:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Che meraviglia!
La prima strofa l’ho letta più e più volte perché m’è parsa da subito particolarmente bella, stratificata di significati, rimanendo ancorata al reale: il pestare l’uva nell’enorme tinozza per estrarre e pompare il vino- veritas- vita.
" scavi " alla fine della seconda quartina è molto incisivo, la trincea per la vigna anche mi ha colpito; e "le mani callose dei tuoi avi" in conclusione, che trasmettono il senso della fatica: la continuità della vita, che forse abbiamo perso in molti.

Quando il contenuto prevale sul contenitore, pur essendo notevole anch’esso, allora è poesia; essere poesia viene prima che essere sonetto ed è molto più rilevante.