Klara Rubino
- 31/01/2019 09:49:00
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Buongiorno, trovo molto interessante questo tema ed apprezzo il modo in cui è esposto. Se la cattiveria silente è la tesi, la bontà apparente lantitesi, quel perdono che non è ulteriore buonismo, ma che avvicina congiunge e fonde in una comprensione e sensibilità più grandi i due aspetti di noi stessi è la sintesi.
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Antonio Terracciano
- 30/01/2019 19:14:00
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E una riflessione poetica che esprime una verità amara, ma assai difficile da contraddire.Quel finissimo psicologo del Seicento (allora si diceva "moralista" ) che fu La Rochefoucauld dedicò una decina di massime alla cattiveria, al male. Ne riporto solo una, la 121 , la più breve: "On fait souvent du bien pour pouvoir impunément faire du mal" ( "Spesso si fa del bene per potere impunemente far del male" ) .
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