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Commenti al testo di cristina bizzarri
Vorrei che foste alberi

Sei nella sezione Commenti
 

 Loredana Savelli - 16/11/2013 21:35:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Bello: Il Verbo = l’azione!

 Lorenzo Mullon - 16/11/2013 21:25:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Per questo sarebbe bello essere alberi, per non continuare più con le parole, che sono belle ma anche una fonte inesauribile di equivoci, e poter comunicare aldilà di simboli e convenzioni, semplicemente da cuore a cuore.
In questo senso, non so proprio se all’inizio ci fu un verbo... nel senso di una parola... forse sarebbe da intendersi un’azione.

 Cristina Bizzarri - 16/11/2013 16:16:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Cristiana: no, anzi mi fa piacere seguire il filo di un discorso che solo apparentemente si spezza, ma poi continua, e mi sembra che la tua ricerca sia molto articolata e su vari piani.
Lorenzo: vero quello che dici, ma nello stesso tempo penso che gioia e vento sono parole, e spesso ibridate con altri sentimenti: certo, i responsabili dell’ibridazione siamo sempre noi.Sono anche convinta che come la natura, la vita, il mondo, a quanto pare sono un’onda ininterrotta di energia (passami la banalizzazione), così forse è in questo senso che la negatività (il male) trova una sua collocazione - misteriosa nel senso che l’origine di tutto questo non si spiega.

 Cristiana Fischer - 16/11/2013 14:47:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

caro Lorenzo, non è la risposta a un mio testo, ma sono in questo spazio e spero che Cristina non si adombrerà. Vento (spirito?) e gioia (naturalità?) non esauriscono la nostra creazione, siamo complessi e articolati, e solo dio sa a quale scopo, che dobbiamo individuare

 Lorenzo Mullon - 16/11/2013 14:09:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Scusa, cara Cristina, se ho speziato a partire dalla tua poesia, la sopportazione ha degli slanci accoglienti e dei segni oscuri insieme.
Uno strano regista ha messo gli alberi a guardia del cielo, ma in questo teatrino di campagna non riusciamo a compiere nemmeno il male, per fortuna il vento spazza via la nostra immondizia, e di incompiuto resta solo chi non ce la fa a restare nella gioia, e si perde lo spettacolo.

 Lorenzo Mullon - 15/11/2013 17:21:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Mullon » ]

Sarebbe un onore, essere alberi, essere vegetali.
Ti consiglio un libro di un professore e scienziato accademico, dell’Università di Firenze, Stefano Mancuso: "Verde Brillante", che scrive quello che gli sciamani di tutte le latitudini e longitudini hanno sempre detto, e per cui sono stati perseguitati. Cioé che le piante hanno una memoria senza essere dotati di cervello, vedono pur non avendo occhi, comunicano telepaticamente, o comunque in un modo "non convenzionale", e nonostante non abbiano pensieri né sistema nervoso etc.
Alla faccia del nostro miope egoismo antropocentrico, benedetto per secoli da tutte le scienze, filosofie e religioni "convenzionali".
Purtroppo ce ne stiamo rendendo conto forse troppo tardi.

  Cristina Bizzarri - 15/11/2013 16:06:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Che bello Loredana quello che mi dici. Lo stormo siamo anche noi ... come aerei in picchiata, che si rialzano ... sgualciti ma sempre interi!
:-D

 Loredana Savelli - 15/11/2013 15:29:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

Nell’allontanarsi, a volte si scopre la presenza e il senso, reciprocamente.
Almeno è quello che raccontiamo a noi stessi (mi concedo il plurale) per convincerci che non siamo inutili. Com-prendo questa poesia, comprendo il peso e la gioia - forse mi proietto - e ho vissuto il tuo viaggio motivazionale di ogni giorno, curva dopo curva, stormo dopo stormo.

Ciao Cri

  Cristina Bizzarri - 15/11/2013 14:27:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Sì sì Amina.
Grazie del vostro "ingresso" nella mia dedica di questa mattina - digitando sul cellulare prima di uscire - sensazioni e pensieri.
Vagamente apotropaico ...
:-)

 amina - 15/11/2013 10:48:00 [ leggi altri commenti di amina » ]

Un desiderio d’immensitá nel tuo canto che attraversa le cose e quei ragazzi dagli occhi acerbi per l’ascolto, per chinarsi a celebrare le cose nella loro scomparsa, comprenderle
immagino talvolta i ragazzi e la loro disattenzione inquieta come tante cime e tra vetta e vetta Tu, che sali che scendi per farli entrare in relazione come uno stormo, nutrendo con la speranza i frutti con la luce, anche se non avvertono il tronco della nostra presenza, nè scorrere quella linfa antica che li nutre fortificando ogni ramo, ogni intreccio atteso. Alcuni apprendono più di altri arrivando davvero a comprendere la comunione, la pienezza della melodia di quegli uccelli intorno, come alberi, i più soli e pieni, ascoltando quello che appena altri origliano.
Sei mitica, sempre ci fai doni, ci emozioni

 Cristiana Fischer - 15/11/2013 10:09:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

in realtà li hai davanti questi giovani "attenti e senza sosta inquieti" che ascoltano i richiami degli uccelli e seguono lo "stormo/che dopo aver(li)vi scossi si allontana": me li hai fatti vedere!

 Titti Ferrando - Alleluhia - - 15/11/2013 09:34:00 [ leggi altri commenti di Titti Ferrando - Alleluhia - » ]

Poesia bella ma ’sconsolata’, difficile per me da condividere.
Insegnare ai ragazzi che:
- allora capireste
l’offerta e il sacrificio necessario -
la prova che richiede il giorno -
mi sembra oltre ogni loro richiesta. Vorrei poter dire ai ragazzi che ci sono molte cose sbagliate ma che la vita vale sempre la pena. Vorrei poter dire loro la gioia!
Ciao Cristina.

 Nando - 15/11/2013 07:49:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

Molto bella Prof, la Poesia come apertura al sublime; già soltanto questo, è un insegnamento che vale una scuola.