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’Flora della Riserva Naturale Regionale Sentina’

Argomento: Cultura

di Giorgio Mancinelli
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Pubblicato il 01/10/2013 19:17:04

‘FLORA DELLA RISERVA NATURALE REGIONALE SENTINA’
Atlante fotografico delle piante vascolari a cura di Fabio Conti, Luca Bracchetti, Leonardo Gubellini, Edito da FastEdit – Acquaviva Picena per conto della Città di San Benedetto del Tronto.

Porto d’Ascoli - Hotel Nettuno, 28 Settembre 2013

Nella cornice marinara dell’Hotel Nettuno perla della Riviera Adriatica Marchigiana, alla presenza del Sindaco Giovanni Gaspari e dell’Assessore all’Ambiente Paolo Canducci, del Presidente della Riserva Naturale Sandro Rocchetti, si è tenuta la presentazione del volume ‘Atlante della flora naturale regionale della Sentina’, che porta a compimento un ‘percorso culturale’ già avanzato in altre pubblicazioni sul ‘territorio’ e sulla ‘fauna’ locali, e con il quale si è voluto illustrare le caratteristiche degli habitat presenti all’interno della Riserva e fornire informazioni utili al riconoscimento di alcune delle specie faunistiche e vegetali che vanno conservate.
La Riserva naturale della Sentina è “un paesaggio di acque e sabbia” di grande valore naturalistico, memoria di come un tempo si presentava l'intera area costiera. Variegata e numerosa risulta essere la flora presente negli ecosistemi dunali, negli ambienti umidi e nelle zone salate retrodunali, nonché presenti nella zona agricola. Una zona, quest’ultima che ha maggiormente risentito delle attività antropiche e che risulta ormai ben lontana dall’ecosistema agrario precedente la meccanizzazione del settore agricolo. Le siepi e i filari che un tempo erano parte integrante della presenza umana nel territorio, sono quasi del tutto scomparse, la rotazione delle colture agricole non essendo più praticata ha lasciato posto ad attività più intensive in un’area di grande interesse eco-ambientale-paesaggistico, tipico della foce del fiume Tronto.
Il mosaico ambientale, infatti, particolarmente ‘unico’ nel suo genere di tutta la costa adriatico-marchigiana, fornisce l’habitat a numerose specie animali e vegetali, la cui ‘unicità: la fauna è particolarmente ricca di uccelli con ben 150 specie, non mancano tuttavia anche mammiferi, rettili e anfibi, caratterizzato da un suolo con elevata concentrazione di sale a causa della presenza di falde idriche marine. In quest’aria è inoltre possibile riscontrare anche diversi specchi d’acqua superficiali che, a differenza degli ambienti umidi, hanno un forte carattere temporaneo e per ciò legati a piogge intense e mareggiate in grado di superare la barriera rappresentata dalla zona dunale. “Inutile dire che la salvaguardia della Riserva presenta diversi vincoli ambientali, umanistici, comunitari specifici che vanno oltre l’intento della semplice ‘conservazione’ che, altresì, va sospinta verso la ‘ri-valorizzazione’ del territorio, osservando le regole di uno sviluppo sostenibile di tutta l’area interessata”.
È quanto affermato dalla dott.sa Cinzia Gagliardi, Comandante Regionale Corpo Forestale dello Stato, intervenuta dopo la presentazione dell’eccellente documentario realizzato dai cineasti della Fondazione ‘Libero Bizzarri’, che ha regalato ai presenti momenti suggestivi e indimenticabili, soprattutto di come sia possibile realizzare con un ‘corto’ un’opera dalla dimensione ‘compiuta’ in ogni suo aspetto. Interessante anche il discorso introduttivo del Sindaco Giovanni Gasparri che ha illustrato (e come poteva essere diversamente) quelle che sono le difficoltà oggettive e gli impegni presi a livello comunale e regionale del degrado ambientale, dei diversi vincoli che hanno l’effetto di ritardare ogni opportunità di ripresa dell’intera zona. Tuttavia egli ha proposto una visione più completa dell’intero progetto, spostando l’obiettivo principale sullo ‘sviluppo armonico’ dell’intero comparto abitativo che, non in ultimo, riguarda lo sviluppo culturale e il valore umanitario della gente che risiede o soggiorna intorno alla Riserva e che egli vede come: “ulteriore fonte di sviluppo turistico”.
Sono seguiti gli interventi scientifici degli ‘addetti ai lavori’ ai quali vanno attribuite la ricerca botanica, la selezione delle specie, il monitoraggio costante, la scelta fotografica ‘sbalorditiva’ delle immagini floristiche che corredano l’Atlante: 140 pagine di scatti che da sole hanno la capacità di illustrare quelli che sono poi i ‘paesaggi della memoria’ che, credo facciano parte del curriculum di ognuno di noi, per una volta chiamati ad osservare quanto di bello c’è nel creato, a cominciare dalle ‘piccole verzure floreali’ che ci circondano. Un’emozionante ‘viaggio’ attraverso questo nostro mondo fatto di tante ‘piccole cose’ che vale la pena di conoscere ed amare.

Da bambino volevo guarire i ciliegi
quando rossi di frutto li credevo feriti
la salute per me li aveva lasciati
coi fiori di neve che avevan perduti.

Un sogno, fu un sogno ma durò poco
per questo giurai che avrei fatto il dottore
e non per un dio ma nemmeno per gioco:
perché i ciliegi tornassero in fiore

Sono le parole di “Un medico” tratto dall’album discografico “Non al denaro, non all’amore né al cielo” di F. De André, 1971, con le quali il Dott. Agronomo Sandro Rocchetti, presidente della Riserva Sentina apre la bella quanto nutrita pagina della ‘Prefazione’, e che aggiunge: “Da bambino sono stato sempre affascinato dal mistero del come da un pezzo di legno, in inverno secco e rattrappito, di lì a poco, potessero miracolosamente apparire fiori dai quali poi si raccoglievano frutti dolcissimi..”.

Gli interventi sono dovuti ai redattori dell’Atlante:
Fabio Conti (intervenuto), Scuola di Scienze Ambientali, Università di Camerino. Centro Ricerche Floristiche dell’Appennino (Parco Nazionale del Gran Sasso-Laga).

Luca Bracchetti, Università di Camerino Unità di Ricerca e Didattica di San Benedetto del Tronto (URDIS).

Leonardo Gubellini (intervenuto), Centro Ricerche Floristiche delle Marche.

Un particolare ringraziamento va alla Sig.a Enrica ….. dell’Hotel Nettuno per il suo cortese invito. Ed a Stefano Chelli (collaboratore e tecnico di sala), per alcune fotografie straordinarie che corredano il volume, e per l’accoglienza riservatami.

 

Bibliografia di riferimento:

"Sentina, storia e storie" di Albano Ferri e Mirco Pavoni - Ed. Marte Editrice 2009

"San Benedetto del Tronto, città adriatica d'Europa" di Giuseppe Merlini - Pubb. Amministrazione Comunale della Città - 2005

"Le marinerie adriatiche tra '800 e '900" Catalogo della Mostra tenutasi al Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari - Roma 1990 Edito da De Luca.

"Vele e Simboli della Marineria Sambenedettese" di Umberto Poliandri, per la Mostra tenutasi a San Benedetto del Tronto - Edito da Maroni 1995.

 

 

 

 

 


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