Pubblicato il 05/12/2010 09:20:16
Che la morte mi avvenga dentro un desiderio oltrepassando un uscio, ché altrimenti non potrei sopportare che piano piano mi si svanisca dagli occhi o dalla memoria il lenzuolo celeste, la coperta bianca, la luce bellissima che schiariva la stanza.
Non come il gatto bianco e nero che vedo morire lentamente imprigionato dentro i suoi viaggi dove si ferma, sbalordito di sé, per una riconquista delle direzioni verso una certa sedia un certo termosifone e guardando un po' a destra e un po' a sinistra prosegue verso un muro che non era nelle sue intenzioni. Ma ancora gli rimane, toccando appena la sua testa o dicendo il suo nome, l'esplosione famosa delle fusa.
A mia nonna era rimasta una qualità nervosa, un fastidio per gli altri, il ricordo sicuro delle sue antipatie.
(tratto da "Poesie" 1974-1992, Giulio Einaudi editore 1992, pag.118)
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