Quando mi sono speso per comprarti
al mercato degli ultimi arrivati
con la solita nave
e il cielo è grigio
e tuttavia non piove
ma non avevo modo di sapere,
forse per via del vento,
ma ti dicevo
il cielo non sapeva
distinguere tra l’orlo della terra
e confini per altro sconosciuti
agli abitanti e il nulla –
ed è pertanto chiaro che
parlavo dei tuoi occhi
dei capelli sciupati
ma non avevo ancora fatto caso
se la tua veste ricopriva un corpo
o nascondesse abiti da sera
di quelli che non è dato di vedere
prima che sorga almeno qualche stella.
Dunque sembrava chiaro di dover
aspettare finisse
quando mi spesi per
poterti avere
ma non ricordo quale ora fosse
e la sera, col fuoco nella casa,
chi cucinasse e chi si nascondesse.
Oggi mi chiedo cosa sto dicendo
e mi chiedo con chi parlassi allora –
ammesso che si possa utilizzare
se non altro un pronome –
mi riferivo al giorno del giudizio
quando i giardini cadono
e non c'è modo di depositare
anime
prima di consegnarti un'altra vita.
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