Pubblicato il 30/10/2024 12:11:21
Tutta borghesia e tranquillità dallo sguardo di lui sulla gonna a cosmee s’avvide che il perbenismo sarebbe stato molto più difficoltoso di qualunque genere d’amore.
Lui non lo scelse, lo elesse: fuori dalla cerchia di amici e conoscenti, spudoratamente entro il raggio di sole che illuminava il suo mondo più autentico. L’eletto.
Lei aveva la spensieratezza di solinga nube, sensualità di domatrice, la dolcezza di una cavia, il fascino della parola, quello, più vasto, del silenzio; due fossette quando sorrideva e nessun vizio, tranne il saper giocare su una roulette di routine e impulsività -da immortali.
Lui la invitò a una temporanea d’acqueforti di Dürer. Fuggevoli entrambi come lepri, infidi come erbe sconosciute. Ma poi telefonate assidue, stralci di vita, punti di sospensione...
Lei lo rinvitò nei suoi paraggi come si fossero sempre presi: un erotismo sottile e spregiudicato, baci sfasati e lunghi come treni, progetti e meringate, rinvii a non irreggimentate vite coniugali, marachelle da adulti, destinazioni appena tratteggiate.
Oli di De Pisis a rimembrare che sono stati due conchiglie vuote nel sognare il mare su una spiaggia deserta. Lei, più convinta che la marea tornasse.
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