L’altro giorno passavo per imminente
primavera oggi rigurgito d’inverno. La posta
in gioco è fare uno strappo al solito.
Una toppa a zonzo per coprire questo straccio
di tempo; e molto altro provoca l’aria aperta
agitando merli gazze tortore colombi gabbiani
tre rondini che si riprendono a volo mentre
le piccole taglie provano spavento: passeri
storni pettirossi portano il battito altrove.
Questa congettura nasce dalla immobilità
cui mi costringe la vecchia rigida sfilacciata
pezza dove viene utile un po’ di colore
e rammendata a fiori perché, sì, la mente
è un buon sarto, ma si illude con un po' di stile.
Voglio dire pensa a se stessa disegnata
in modo divino, però approssima i passi
come un marinaio di stagione in stagione
riduce le rotte quando avverte la spiaggia
in luogo dell’orizzonte, giacché falso è
quel calore che ora sfugge alla rete e non
basta per sollevare maree con il satellite.
Nella polvere ci sono orme che contavano
per i pescatori di frodo, cioè: fuori stagione
anche la capitaneria ha il cuore a terra.
Amata mia, ma chi parla a te, si sente ora
di parola?
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