Pubblicato il 27/06/2021 14:39:11
Dammi la bocca immaginata sotto alla mascherina nera con quelle due fossette fermasangue ai lati. Dammi il sogno sognato dal tempo antico degli alberi quando danzava l'aria al sole spostando rami, foglie e gonne e fantasia. Dammi il profumo del caffè della domenica in cucina io chiudo gli occhi, da questa poltroncina e dalle palpebre poi ti lascio penetrare l'abito ce lo metto io così poi te lo toglierò. Che il desiderio è cosa antica e eterna già impressa sulla retina come fa il sole del mattino e il tempo sarà un velo bianco e trasparente e non una mascherina scura la bocca immaginata una ferita o una lacerazione vera.
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