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La pelle del cielo (volando in un cielo infinito)

di Franco Bonvini
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Pubblicato il 14/03/2021 11:40:19

C'è vento da nord stamattina
freddo
tiene le nuvole in una metà del cielo
e le frastaglia
come il pizzo di una di quelle sottovesti antiche ricamate
e non c'è una metà più bella dell'altra in cui volare.

Facevo aeroplanini di balsa una volta
li guardavo strapparsi le ali nel cielo azzurro
per una colla sbagliata o una manovra ardita
e precipitare a terra.

Facevo aeroplanini di balsa una volta
e ho capito che ci vuole sempre una buona colla
a due componenti.

E il cielo bianco e azzurro di oggi sarebbe proprio un bel posto per farli volare.

Ma mai perderli di vista dietro le nuvole
non sai più che fare se li perdi di vista
anche se li senti ancora cantare,
che un motore a ventisettemila giri canta
e mai usare l' azzurro o il bianco per le ali
rosso o nero è un buon colore.

Inizia sempre rollando da una pista erbosa il volo.

Gas!
e l'aereo prende subito velocità grazie alla leggerezza della balsa e alla potenza del motore
un leggero tocco alla leva del piano di coda e l' aereo inizia a salire, lentamente,
poi con un brusco movimento del pollice e alzando l' acceleratore si impenna puntando dritto al cielo
l' altra leva, degli alettoni, a destra, per iniziare a volteggiare, avvitandosi nel cielo azzurro.
Sembra che danzi, piroettando, guardarlo è uno spettacolo
le ali come braccia aperte rivestite di lucido brillano nel sole
l' aereo lascia una bianca e profumata scia di fumo e olio di ricino.
Arriva fin quasi a sparire
è solo un puntino nel cielo, prima dello stallo
giocando col piano di coda e il timone sta fermo, in piedi, dritto in mezzo al cielo.
Decidi tu quando portare il motore al minimo
puntare l' aereo a terra e cadere per gravità,
decidi tu quando portare gli alettoni a destra e il timone a sinistra
e iniziare un avvitamento lento,
sgraziato e incontrollato dal quale l' aereo non ne esce più,
neanche riportando i comandi a zero.
Al momento giusto però basta un colpo d' acceleratore e l' aereo esce dalla vite,
ripunta dritto a terra, e avanza anche tempo e spazio per portarlo orizzontale,
in direzione della pista
iniziare la discesa per l' atterraggio...

 

Questo le raccontavo
e questo guardava da dietro le palpebre chiuse, tutte queste evoluzioni
immaginava l' azzurro e il giallo del sole
il rosso delle ali e il bianco delle nuvole
poi la discesa sul prato.

Ne ero sicuro, di quando in quando scorgevo un sorriso
(avreste dovuto vederlo il sorriso di mamma)
così oggi ricomincio...

 

Gas!
E l' aereo riparte rollando sull' erba verde
per un nuovo volo in questo biancazzurro cielo.
Lei guarda da lontano.


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