I
Vorrei scrivere una bella poesia
Senza urli
Senza rabbia odio livore
Una poesia di calde parole
Levigata e smossa
Profonda ed acuta, ripulita da ogni
Ascesso tossico delle mie frustrazioni…
Una poesia precisa e limpida
Dio,
come lo vorrei.
Eppure no, sono ancora bloccato qui
Né avanti né indietro
incatenato dalle mie tracce
quelle che ho lasciato cercando il guado
per partire
quelle che ho lasciato nel sangue
ferendomi
ancora fermo e pesante
enorme masso incagliato fra le mie radici
ed ogni volta le dita che tremano
soltanto al pensare di scrivere
Amo la luce del sole
Quando mi tocca la fronte
Mi ricorda che una volta respiravo anche io
Mi ricorda le belle poesie
Prima che tutto incancrenisse
La paura della vita
II
Ho pianto ancora stasera
Nessun singhiozzo però
Ho pianto in parte attraverso
La notte
Nel lume rosso ed opaco
Dell’ultima sigaretta
In parte nel gioco
Di un incessante interrogarmi
E in parte in te
Ah, la mia condanna:
per quanti solchi tracci
per quanta terra dilani
ogni sentiero amore mio
finisce nei tuoi occhi.
III
Mille braccia mi contendono
Lanciano sassi sulle mie difese
Lacerano
Vincono la mia dignità
In tutto questo costruirsi
Trovare la strada
Nulla mi spaventa di più
Che soffermarmi
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