Si svegliava un pò irritato la mattina, per la fame,
ma trovava subito dove far colazione
lo riconosceva dall' odore.
E' così che si calmava,
poi apriva gli occhi,
lasciava che il mattino ci entrasse dentro,
chiaro, assieme al viso di lei.
Non c' era il tempo, nè il luogo,
lei era il suo tempo e tutto quello che c' era,
sarebbe stato così per sempre.
Il mondo poi si allargò davanti al lago
quando col sole sulla pelle si lasciava addormentare dalle onde,
c' era gente intorno, e risa di bimbi,
e c' era sempre lei, il mondo era bello.
Il tempo arrivò aspettando babbo tornare dal lavoro,
era un uomo buono,
tornava sempre con qualcosa,
una macchinetta perforatrice, per farci i coriandoli
riempire i sacchettini, che domani è festa,
o anche solo una trottola.
Ecco, voleva fare l' elettricista
come babbo
magari prendere un treno la mattina e andare al lavoro
che al lavoro doveva essere un posto bellissimo
se tornava sempre con qualche meraviglia.
Anche il Don era buono, e poi i maestri
poi i professori...
e voleva sempre fare l' elettricista.
E allora chi erano quegli uomini che venivano la notte
mani in tasca a portar spavento
Chi era che veniva a farlo nascondere sotto le coperte?
E se trovava un pò' di pace, tra gli alberi, dalla madonnina,
chi era che veniva a prenderlo?
a ricordargli che la pace non esiste.
Divenne poi un elettricista
e non riusciva a voler male agli uomini
ma il tempo s' è fermato.
Apriva gli occhi la mattina
e lasciava che il mattino ci entrasse dentro,
chiaro.
Il mondo era ancora bello.
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