Se questa coscia
Non mi dorrebbe
Potrei
Narrarvi con maggior ebbrezza
Della forza di Callimaco
Delle doppie lance di carne
E ferro fatte
Che non attesero
Le frecce con le ferme teste
Ma corsero
E corsero ancora!
Come il fulmine apparimmo
S'una linea pari in lunghezza.
Se soltanto una finestra
Mi regalasse dei respiri
Potrei
Disegnarvi quei sorrisi
Ondosi fra le spume
E il sangue
Che elargivano
Quel manto vigoroso.
Spremeva
I cittadini d'Atena protettrice
Come cane all'osso
Come Pan alla terra stretti
Alla libertà e ai propri sogni.
Se infine la cura
Arrivasse ora
Potrei
Dirvi con un po' di sollievo
Di quel che dopo feci
Quando Paro vidi
Come minaccia
E corda d'ambizione
Tesa ben più in là;
Ma ritornai sconfitto.
Il popolo ama solo la vittoria,
Non ama colui che perde
Né chi troppo vince!
Sento le nuvole su Milziade.
Cimone
Deve avere offerto già
L'elmo di Maratona
Al grande Zeus
La memoria eterna
Che stavolta io mi dono.
Soffre
Il mio vecchio corpo ferito:
Se avessi un ultimo alito
Potrei
Parlarvi ancora
Di quella sabbia...