Era sempre sorridente
nel suo abito rosso a voulant bianchi,
da zingara.
Tra le mani sempre un mazzo di rose,
rosse.
Pareva sorridere di più se la guardavo,
a volte strizzava l' occhio
diceva con parole mute di star tranquillo
che non era lunga la strada per casa.
La notte però era lei a guardare
mi guardava dormire sulle rive dell' olona,
vegliava,
e se ne avevo bisogno,
davvero bisogno,
scendeva,
si sdraiava acconto a me abbracciandomi,
nel blu elettrico dei lampi del filobus.
Io lo sapevo
anche a occhi chiusi, senza vederla, lo sapevo.
Si sentiva l' odore dell' aria ionizzata
e poi
non posso scordare l' odore della pelle.
Odore di colori ad olio secchi.
Nè il sorriso.
Era così dolce.
E anche oggi non è cambiato.
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