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Armando Bertollo ‘Volumi Immaginari’ - Anterem Ediz. 2023

Argomento: Poesia e scienza

di Giorgio Mancinelli
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Pubblicato il 08/03/2023 06:13:41

Armando Bertollo ‘Volumi Immaginari’ … ovvero la danza dei vuoti e delle forme. Anterem Edizioni 2023

 

Il primo 'quaderno' inedito, ricevuto in anteprima dall'autore per la sua pubblicazione, con il titolo "volume immaginario" è risultato Finalista al Premio Lorenzo Montano 2020, indetto da Anterem nella sezione Raccolta Inedita. Successivamente, previo l'aggiunta di altre parti di completamento, sostituito nell'attuale "Volumi Immaginari" cui diamo il benvenuto.

  

Immaginiamo per un istante d’essere di fronte all’inestricarsi di ciò che pure è apparente, tangibile quasi, per quanto apparentemente dilatato nell’assenza di forma che non si lascia afferrare, se non dallo sguardo creativo che superato lo scoglio dell’immaginifico, giunge al concepimento onirico del sogno, o forse, dell’illusorio abbaglio della luce; al pari del risveglio dal bozzolo della farfalla la cui forma eclettica (dei disegni e dei colori) fuoriesce nel vuoto che la circonda, e che s’invola a dar luogo alla danza sulla musica costante dell’aria che l’accompagna nello scompiglio necessario, o forse, in una specie di ordine necessario, che la rende viva, come dentro uno stato di ebbrezza febbrile …

 

“la farfalla notturna ---- sostava nell’ / ombra / del bordo dell’ ___ orinatoio bianco / --- all’improvviso / manifestarsi / di una necessità: ___ un tiepido fiotto ___ d’am / bra ___ / si turbò / come un pipistrello / scosso --- dallo scroscio ___ di un sogno” (a Marcel Duchamp)

 

Misurarsi nella capacità di rincorrere / tracciare --- tratteggiare le linee di questi voli astrusi può risultare piuttosto arduo, per quanto l’odierna quantistica insegni, insieme a tante altre cose, che è possibile rappresentare ciò che è credibilmente visibile, catturandone dapprima il ‘suono e le vibrazioni’ che circondano ogni cosa, così come l’afflato della cifra verbo-poetica che l’avvolge, purché non se ne violi il mistero. Ciò che vale per i vuoti e gli spazi, per le forme e i colori, come per i suoni e la musica, poiché tutto rientra nella concatenazione matematica della creazione, l’unica formula che accoglie in sé le linee cosmiche della spazialità così come le forme intangibili e immateriali della creatività, in rappresentanza delle espressioni e dei valori dell’umana conoscenza …

 

“___del _frutto_ il_ pro_fumo / vite ___udite _di _vite / il suono --- strin-gente / --- l’im_ma_gi_ne ___osservate / ___di ___lumi_no_sa / l’inter_faccia / ___sen_za_ap_pigli / ---per l’insett---o / ___ om_bra _di_ vite___udite / lapres_sione _ i_ il tormento / ___nel_l’o-riz_zon_tale / ___ materia / la testa_al_vuoto / (a) --- fili ---rami---di---nel _buco_lico ---soste_gno / ___ della cor_nice ___ eco_no_mica / origini --- / se in pianta stabile / ___c_erti_fica_ti”

 

È così che la natura ondulatoria intrinseca della quantistica applicata alla ‘poesia teoretica’ di Armando Bertollo “tra pa(r)lato e orto-dossia, tra regola e te-gola, tra desiderio e volontà”, sembra esplodere quando non è ancora forma, cioè ancor prima di raggiungere una sua compiutezza, permettendo al lettore di spaziare nell’evoluzione delle linee grafiche (onde, rette, tratteggi ecc.), e dei caratteri tipografici (punteggiatura, monosillabe ecc.) che l’accompagnano: dai reconditi ‘vuoti’ alle ‘forme’ avite dello Yin e yang (parti del ‘tutto’ nella cosmologia cinese), in cui i versi dell’autore s’adombrano e s’illuminano di quella ‘gioia di volare’ che da sempre accompagna il desiderio antropico universale …

 

“---___l’affondo_del c a l a b r o n e /--- è ___repentino___ / puntuale___eminente /--- ___(s)tragico /tallone d'ira / ---il tocco___ lo fa pre-ci-pi-ta r e / e___ letterarlmente / ---presto / ---af-fon d a / --- re---nudo” “grillo ___ e / ---lucciola / ---piccole ore esti-ve / ---giocare___insonni” “---___lucertola / ___ballerina / ___pattina___mattutina --- / ---sul--- / ricordo--- della brina---”

 

Siamo più vicini a Dio di quanto pensiamo di essere, sì che un lettura analitica coinvolgente entrambe le formulazioni teoretiche avanzate dall’autore, si rivela sempre più aderente a una partitura musicale, in cui il testo grafico ‘delle forme’ e quello più esplicitamente poetico ‘delle parole’, compone una sorta di compensazione, che agisce equamente sia a livello conscio che a livello inconscio sulla ‘autoregolazione del pensiero’ individuale, teorizzata da C. G. Jung in ‘psicologia del profondo’. Cosa non succede in un cervello di così sbalorditivo, quale confusione, qual è, per così dire, la funzione poetica di una trattazione che fin da principio appare teoretica? Assistiamo agli estremi di una ricerca che solo apparentemente traspare, e che pure accoglie in sé la completezza del creato e tutta la bellezza del mondo segreto del suo autore. Armando Bertollo infatti suggerisce dapprima di abbandonarsi all’intuizione, allo sguardo d’insieme, quindi approfondire la creatività specifica insita di ogni singola tavola, e infine, elaborare i collegamenti filosofici applicati alle linee di congiunzione, ai teoremi formati dai cerchi come punti di riferimento, da cui partire per rifare il tragitto all’inverso …

 

“ ( ? ) ---cos’è ‘grondaia’ / quest’---azione della bocca---/ nel dire___quasi a vuoto / ___ (vongolare) _giù_verso / ---con l’ingombro --- della lingua / ---minimo / ---a ritrarsi / ---schivando papille e corde / ___masticando / ___di gronda / ---in onda?”

 

Dacché le assonanze e le dissonanze musicali, le congiunzioni onomatopeiche, gli ossimori contrastanti, forniscono qui la chiave sonoro-simbolica di questo elaborato discorso poetico, presago di un futuro linguaggio comunicativo interscambiabile, con funzioni diverse, quante sono le scienze chiamate a interloquire: psicologia, filosofia, sociologia, fisica, matematica quantistica ecc. Ognuna afferente alla singola cellula allo stato di formulazione del bozzolo embrionale da cui nasce la nostra farfalla iniziale, un ibrido nelle forme, come nei disegni che nei colori, la cui composizione è altrettanto esile quanto effimera, al pari dell’ombra che lascia nello spazio e nel tempo del suo passaggio, subito afferrato e riaffermato dall’illusorio abbaglio della luce …

 

Altro non resta che lasciarsi abbagliare e battere le ali nella danza, lasciarsi cadere nei vuoti e risalire verso gli estremi lembi dei pieni inglobati nelle forme. Come narra una leggenda sahariana: basta il battere delle ali di una farfalla a scatenare una tempesta di sabbia. In fondo è quello che noi tutti, semplici lettori e amanti della poesia a noi contemporanea ci aspettiamo …

 

..l’afflato di una complicità indulgente e coinvolgente della formula apotropaica.


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