:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Il Sabato del Villaggio

di Giacomo Leopardi 

Proposta di Venti Normali »

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 02/01/2016 15:55:43

Il Sabato del Villaggio

 

La donzelletta vien dalla campagna,

in sul calar del sole,

col suo fascio dell'erba; e reca in mano

un mazzolin di rose e di viole,

onde, siccome suole,

ornare ella si appresta

domani, al dì di festa, il petto e il crine.

Siede con le vicine

su la scala a filar la vecchierella,

incontro la dove si perde il giorno;

e novellando vien del suo buon tempo,

quando ai dì della festa ella si ornava,

ed ancor sana e snella

solea danzar la sera intra di quei

ch'ebbe compagni dell'età più bella.

Già tutta l'aria imbruna

torna azzurro il sereno, e tornar l'ombre

giù da' colli e da' tetti,

al biancheggiar della recente luna.

Or la squilla da segno

della festa che viene;

ed a quel suon diresti

che il cor si riconforta.

I fanciulli gridando

su la piazzuola in frotta,

e qua e là saltando,

fanno lieto rumore:

e intanto riede alla sua parca mensa,

fischiando, il zappatore,

e seco pensa al dì del suo riposo.

Poi quando intorno è spenta ogni altra face,

e tutto l'altro tace,

odi il martel picchiare, odi la sega

del legnaiuol, che veglia

nella chiusa bottega alla lucerna,

e s'affretta, e s'adopra

di fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba.

Questo di sette è il più gradito giorno,

pien di speme e di gioia:

diman tristezza e noia

recheran l'ore, ed al travaglio usato

ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso,

cotesta età fiorita

è come un giorno d'alleggrezza pieno,

giorno chiaro, sereno,

che percorre alla festa di tua vita.

Godi, fanciullo mio: stato soave,

stagion lieta è cotesta.

Altro dirti non vo'; ma la tua festa

ch'anco tardi a venir non ti sia grave.

 

Giacomo Leopardi

 

 


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Venti Normali, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Venti Normali, nella sezione Proposta_Poesia, ha pubblicato anche:

:: Quest’anno... , di Umberto Saba (Pubblicato il 08/01/2016 18:06:24 - visite: 1743) »

:: E’ Natale , di Madre Teresa di Calcutta (Pubblicato il 21/12/2015 18:08:45 - visite: 868) »

:: I Pastori , di Gabriele D’Annunzio (Pubblicato il 27/09/2015 16:25:33 - visite: 950) »