Pubblicato il 22/05/2022 07:02:43
BLA, BLA, BLA … c’è più guerra a Cannes 2022 che in Ucraina.
Come se non ne vedessimo abbastanza sui Telegiornali e gli innumerevoli Talkshow che sembra gareggino a chi la ‘spara’ più grossa o s’impossessa delle immagini più cruente per far colpo sui propri ascoltatori, questa assurda guerra fra Russia e Ucraina altro non fa che incrementare l’astio tra i due popoli che d’ora in poi si odieranno per l’eternità, né più né meno come da secoli avviene fra Israele e Palestina, tali da non saper ricondurre il filo della matassa: Chi ha iniziato per primo? Chi ha gettato benzina sul fuoco? Chi ha fatto più morti? Chi ha pagato il massimo contributo di sangue? Dimenticandosi spesso, pur sapendolo, che la ‘guerra’ non risparmia nessuno da entrambe le parti. Se i vinti piangono lacrime amare, i vincitori di certo ingoieranno lacrime di sale che gli s’incrosteranno sull’anima. Saper dire quanto ancora durerà o chi innalzerà infine lo straccio di bandiera della vittoria, lo si dovrà chiedere ancora una volta a quei ‘vecchi saggi’ che ieri sono sopravvissuti alle guerre precedenti e che ancora una volta vede i fratelli contro i fratelli. O a quelle donne e bambini di domani che forse sopravvivranno a quest’ultimo prepotente assalto; a quell’umanità ferita nella dignità e nell’orgoglio e che certamente risentirà del peso dell’umiliazione, da una parte come dall’altra, di una vergogna che non conosce neppure il rossore d’essere giudicata. Sì che la paura liquida di ieri: nelle trincee e nei campi di battaglia, nei cieli come sui mari, la rivivranno per molti anni ancora, allorché ognuno sventolerà le proprie ragioni mentre tacerà dei propri torti. Acciò, come in passato, pensano da sempre le cronache, i fotoreporter, il cinematografo, i festival che si svolgono tutt’oggi nelle capitali dormienti, con tanto di passerella e parterre di benestanti; sulle copertine patinate delle riviste e le prime pagine dei giornali sui quali ognuno, lontano dalle linee di frontiera, esprimono la loro opinione (?) senza riguardo alcuno. I più sembrano disconoscere il ‘senso’, se di senso si tratta, e si chiedono se al ‘dopo’ corrisponderà un futuro di benessere? Ma bisogna essere ciechi per non vedere che sarà un futuro di carestia, certamente il vero ‘senso’ di questa guerra. A Cannes 2022 tutto ciò è più che evidente: le immagine di riprese da Mantas Kvedaravičius morto a Mariupol è già andato in scena, il materiale che ha girato è stato recuperato ed è stato presentato sotto forma di lungometraggio documentario. Mentre altri registi, elencati qui di seguito, non potendo inserirsi nel ‘filone’ dell’attualità, hanno pensato bene di recuperare la ‘guerra d’Algeria’; un altro la ‘battaglia di Stalingrado’; e chissà quanti altri ancora . Fatto è che i cronisti e le TV di tutto il mondo sono allertate con tute mimetiche pronte a riprendere la prossima ‘guerra nucleare’ inconsapevoli che verranno spazzati via dal vento cosmico che da questa si solleverà. Il cinema sarà loro complice per non aver saputo infondere altri ‘sentimenti’ che non siano quelli di una rivalsa vendicativa della sopravvivenza contro la natura umana che abita il pianeta, quest’ultima terra del rimorso, verso il mondo estremo che ci è dato di vivere. Difficilmente ci sarà un altro Eden dove recuperare ciò che avremo perduto. Lo dicono le tematiche, le immagini trasferite sugli schermi TV e cinematografici, le interviste rilasciate da quanti operano nel settore, come quelle trasferite nelle News di Cineuropa che puntualmente contingenta gli spettatori. Come io stesso vado facendo: Intervista: Philippe Faucon • Regista di Les Harkis "Non ci sono i buoni da una parte e i cattivi dall'altra" CANNES 2022: Il cineasta francese colpisce ancora nel segno con il suo film sui soldati locali arruolati dalla parte francese durante la guerra d’Algeria 21/05 | Cannes 2022 | Quinzaine des Réalisateurs
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In collaborazione con Cineuropa News.
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