Pubblicato il 05/10/2012 09:16:52
Sento le voci del richiamo Appena appena nel caos del buio Embrioniche come feti nel guscio Umidi modulati stanchi Voci, echi, rimbombanze Sulle mie corde tenui Sale, meconio, catrame
Tin! Adesso ti mordo, dolore Non chiamarmi più per nome Sono di altri.
Sei vita andata, paese, come cani randagi Alieni colori spenti Piaghe spellate Ronzii di mosche erranti.
Taci adesso sussurro gelato Ibrido di sensi sospesi e ridotti Inalveata sono, già in altri mondi Come venti lontani che trasudano quel morbido sottile strato di sabbia rossa.
Terra utero nel cuore stellato Spoglia campana di chiesa, Sei orma ormai delle nostre vite sterrate delle nostre calosce sporche.
(http://digilander.libero.it/vocidalsilenzio/serdakowskilevoci.htm)
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Loredana Savelli, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|