Pubblicato il 03/09/2012 15:56:08
Anch'io una volta dovetti nascere. E così camminando, io avanti, tu dietro a volte ci approssimiamo, ma non è che questione d'attesa, non è che fragile concordia. Mi somministri il tuo vuoto, io così lo chiamo, E quando sale, quindi scende in me, a poco a poco, come se nulla potesse incontro al mio tenerti aggrappato alla bionda cavalcata delle luci, io penso che questo è l'ultimo fiato che ricevi in dono dal primo giorno e il migliore della tua alta felicità.
(tratto da "Almanacco dello specchio, 2010-2011, a cura di Maurizio Cucchi e Antonio Riccardi, Mondandori 2011)
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