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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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’SCRITTURA V/S LETTURA’ - meditazioni

Argomento: Libri

di Giorgio Mancinelli
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Pubblicato il 20/04/2015 11:14:20

'SCRITTURA V/S LETTURA' meditazioni su scrivere e leggere libri.

 

Per la 'giornata mondiale del libro' fai una scelta oculata e regala un libro a un amico! Farai felice te stesso e un gradito regalo a chi vuoi bene.

 

Va con sé che lo ‘scrivere’, considerata da tutti una virtù, non può che scontrarsi con il ‘leggere’, il cui perseverare almeno di questi tempi può sembrare diabolicum, in quanto si fatica non poco a inseguire le trame degli interminabili ‘sequel’ che la letteratura mondiale propina ad infinitum in tutte le Fiere del Libro da Torino a Francoforte, da New York a Caracas, quasi da far pensare a un'ossessione per la scrittura che supera la modesta disposizione a leggere degli italiani …

 

“Del resto che fa uno scrittore? Non può fare altro che scrivere. Ma cosa e perché scrive? (..) Per quel pathos della passione che sta alla base del pensiero, e dunque alla base della scrittura letteraria o filosofica. (..) Uno scrittore scrive perché ha qualcosa da dire, ma in primo luogo scrive per scrivere”. Franco Rella

 

E per quanto sembra abbondino in Italia più gli scrittori che i lettori, almeno questo è ciò che rilevano alcune statistiche, si è propensi a dare la palma della vittoria alla lettura, in ragione del fatto che anche chi scrive nel frattempo è, per così dire, costretto a leggeresi …

 

“Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie distrumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso”. Marcel Proust

 

Ma se gli italiani non sembrano preposti al leggere (perché più artistici e creativi di altri) a chi attribuirne la colpa, se non alla tensione che spinge chi scrive dentro se stesso, per superare se stesso, lì dove le carenze sono più sentite, cioè all’organismo scolastico preposto all’insegnamento? Ma attenzione …

 

“Vivere senza leggere è pericoloso, ci si deve accontentare della vita, e questo comporta notevoli rischi".

Michel Houellebecq

 

Tuttavia la ‘Squola’ non è la sola ad avere delle colpe a riguardo, ben altre ne hanno i ‘grandi editori’ nostrani, che nel chiudere le porte in faccia alla letteratura nazionale, si ostinano a immettere sul mercato migliaia di titoli stranieri che hanno acquistato a costo zero o quasi, e che diventano economicamente redditizi solo quando nel maremagnum delle pubblicazioni, uno di essi riesce a superare gli step della distribuzione per poi essere trasformati in paperbacks di scarsa qualità e di più largo consumo. Va così che la distribuzione è molto importante per una casa editrice.

I piccoli editori sono generalmente snobbati dai grossi distributori, perché non sono reputati sufficientemente redditizi. Di conseguenza la diffusione della cultura contenuta in un libro, è nelle mani del reddito. E i ‘piccoli editori’ fanno quello che possono per tirare a campare; e che, più recentemente, l loro libri finiscono direttamente sulle bancarelle dei mercatini dell’usato col timbro ‘copia campione’ con la scusante che …

 

“Quando vendi ad un uomo un libro, non gli vendi 12 once di carta, un po' di inchiostro e della colla, gli vendi un'intera vita". Christopher Morley

 

Ciò a forte discapito dei tanti ‘piccoli editori’ cosiddetti di nicchia (perché costretti dagli alti costi produttivi), o di quelli più oculati che mettono molta cura nelle scelte, nella produzione estetica come nella selezione dei testi e che sono sempre alla ricerca dell’originalità. Come nei racconti così nei romanzi e nella preziosità dei saggi, e che talvolta si ‘svenano’ (economicamente parlando) per pubblicare un libro di poesie che nessuno leggerà. E solo perché …

 

Nello scrivere “Il più utile dei talenti è di non usare mai due parole quando una è sufficiente”. Thomas Jefferson

 

Ma non perché non valesse la pena pubblicarlo, in quanto se l'editore lo ha pubblicato è perché ci credeva. Ma no, bensì per la trascuratezza degli italiani che spesso nelle traduzioni vanno smarrendo il senso della propria lingua, della musicalità intrinseca nel linguaggio, nel gusto della citazione, in quella che era la gioiosità della vita in comune. Perché in fondo la poesia a questo serve, anche quando è triste, anche quando affronta temi ostici come il dolore e la morte; aiuta ad aprire un canale di comunicazione verso il prossimo, per una umanità spinta al miglioramento, allo scambio reciproco d’amore. Non è per caso che un vecchio saggio abbia detto:

 

“Possiamo vivere nel mondo una vita meravigliosa se sappiamo lavorare e amare, lavorare per coloro che amiamo e amare ciò per cui lavoriamo”. Lev Nikolaevic Tolstoj

 

Di certo ha ragione lui, il grande vecchio, e ne avrebbe ancora da vendere, se per una volta ci chiedessimo dove è finita la ‘bellezza’? Se non è servita a migliorare noi stessi, per una migliore qualità della vita? Se non l’abbiamo utilizzata per elevarci culturalmente, per riappropiarci della materia pur effimera dell’arte che tutti ci nobilita? Che ne è stato dei sentimenti se del resto, scartabellando qua e là sui banchi d’una qualsiasi libreria, finanche i romanzi cosiddetti d’amore si offrono a ogni sorta di vilipendio contro l’umanità tutta, sprofondando nella vituperie, nello stupro, nell’abominio infantile e femminile? Per non dire dei talkshow in cui ormai accade di tutto di più e ci si accapiglia per le cose più futili per mascerare i veri problemi che incombono sulla società.

E che dire del cinema, in cui l’impossibile ormai si affranca all’indicibile; dove ogni singolo film fa più morti d’una guerra nucleare e che poi si chiude per mancanza di attori e attrici da mandare al macello, nell’attesa della più provvidenziale delle parole: quel ‘The end’, che mette fine allo strazio subito. Cos’altro ci resta da ascoltare che non abbiamo ascoltato, se non un consiglio illuminato? …

 

“Leggere e ascoltare appartengono alla medesima arte: quella di apprendere”. Mortimer Adler

 

Ma che di rincalzo un altro importante scrittore avverte:

 

“La lettura è una difesa contro le offese della vita”. Cesare Pavese

 

La letteratura non ha mai ucciso nessuno, al contrario dei telegiornali che ad ascoltarli danno i brividi; o delle riviste impegnate che, solo a sfogliarle, ci si sporcano le mani del sangue altrui. Così come nei romanzi si preferiscono i fatti di cronaca nera, la guerra fratricida, la fuga degli immigrati, lo sterminio etnico, le storie insulse sul sesso che sfido chiunque a leggere senza restarne schifato, e che sono discriminanti della ‘bellezza di amarsi’ intrinseca, ad esempio, in una coppia; del prodigarsi nell’insieme costruttivo della famiglia; dell’abbracciare la religiosità come atto di fede o di adoperarsi per il sociale in senso umanistico. Non è forse preferibile leggere un libro che parli ancora di quei sentimenti che pure in realtà proviamo, perché siamo fatti di carne, e la carne spesso chiede sensazioni? O magari rileggere un ‘classico’ che a suo tempo ci aveva fatto sognare …

 

“Definizione di un classico: un libro che si crede che tutti abbiano letto e che spesso tutti credono di aver letto”. Enoch Arnold Bennett

 

Quando addirittura non sia preferibile cedere spazio ad sano ozio meditativo, magari quello degli antichi filosofi greci e latini: relativamente altruistico, sostanzialmente apologetico, insomma a quell’ozio incondizionato che di tanto in tanto faremmo bene ad assumere come stile di vita. Sebbene qualcuno avverte che:

 

“Solo dopo aver conosciuto la superficie delle cose … ci si può spingere a cercare quel che c’è sotto. Ma la superficie delle cose è inesauribile”. Italo Calvino

 

Si fa ben dire, ma gli editori in primis lamentano che i libri non si scelgono più in libreria (che stanno tutte chiudendo per far spazio a mega-store del consumismo allargato), ma si comprano al supermercato distinti in ‘usa e getta’ e ‘perfetto ciarpame’; o finiscono per così dire sulle bancarelle del ‘riciclato’, per poi scoprire che non erano neppure stati aperti. Ma anche così va bene: comprateli pure dove volete, purché li leggiate. Come qualcuno ha scritto:

 

“C’è qualcosa di peggio del bruciare (o gettare via) i libri, è non leggerli”. Joseph Brodsky

 

Tuttavia voglio qui fare un encomio a tutti coloro che nel frattempo mi stanno leggendo, ma non perché leggono me, perché immagino e spero che si avvalgano delle mie recensioni e dei miei articoli per poi entrare fattivamente nel ‘circolo’ dei lettori o anche soltanto il desiderio di ‘imparare a leggere’ in modo più approfondito; o magari che prima di mettersi a scrivere il libro della propria vita, che si guardino attorno meravigliandosi di quanti (prima di loro) l’hanno già fatto: dai calciatori ai politici divenuti ‘letterati’ di rango; i primi perché a furia di correre dietro a una ‘sfera’ sono andati nel pallone; i secondi perche visto che le loro ‘idee’ non saranno mai trasformate in leggi preferiscono dar voce alla carta stampata per tramandare ai posteri qualcosa di se stessi.

Così come avviene per i portieri di stabili che dopo aver ficcato il naso per anni negli affari degli altri sono finiti per immedesimarsi ora in questa ora in quella situazione per darsi importanza; per non dire delle finte massaie-palestrate diventate improvvisamente tutte esperte di cucina senza aver mai cucinato un uovo al tegamino; o delle accompagnatrici di cani che da finte-padrone finiscono per assomigliare agli animali che conducono al guinzaglio; e oltre, fino alle veline che per una starnazzata in TV vanno facendo le capriole. Davvero non se ne può più. Ma se:

 

“La libertà è come l'aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”. Piero Calamandrei

 

Allora, come pure ha detto un grande filosofo del nostro tempo:

 

“La felicità non è meno vera solo perché finisce, e nemmeno il pensiero e l'amore perdono valore perché non sono eterni”. Bertrand Russell

 

Poteva essere diversamente? Sì/No, ma vi prego se davvero pensate di scrivere il libro della vostra vita, cercate almeno di essere originali, creativi, e perché nò spiritosi, prendetevi un po’ più alla leggera. Non tutte le esperienze sono da guinnes dei primati, come non tutti i romanzi sono dei capolavori. Fermate la vostra tastiera elettronica e date sfogo al vostro ‘supplizio’ di scrivere con coscienza di verità. È preferibile una storia inventata, significativa, di fantasia creativa, di ‘bellezza’ interiore, a una storia insulsa di come schiacciare le lattine delle bevande gassate, di come provvedere a fare la differenziata dell’immondizia che tenevate in casa; o parlare con foga del colore della cacca del pupo, ma non di quella del cane che invece non vi siete degnati di raccogliere.

Ecco, degnatevi almeno di dare uno sguardo ai titoli dei libri nello scaffale della vicina libreria (che sta chiudendo); di certo uno di essi richiamerà la vostra attenzione e senza che voi lo aspettiate, potrebbe contenere le risposte adeguate alle domande che per pudore non vi siete poste. Per così dire, che potrebbe spalancare le finestre della vostra ‘casa interiore’ che per paura avete tenute chiuse. Sono certo che nelle pagine di un libro potrete trovare quel ‘senso’ che talvolta è venuto meno nel quotidiano della vostra vita. Ma accorti, non lasciatevi cogliere impreparati…

 

“Potranno recidere tutti i fiori, ma non potranno fermare la primavera.” Pablo Neruda

 

Questo è perché leggere affina l’esperienza, e domani vi troverà comunque pronti ad affrontare quella stessa contrarietà che avrete appreso dalle pagine di un romanzo cui non avreste dato un pizzico di fiducia. Non abbiate paura del numero delle pagine che vi trovate ad affrontare, semmai pagina dopo pagina, la sgravano della sua possibilità d’interferire negativamente sulle vostre preoccupazioni quotidiane e a spingere i vostri passi verso gli altri che leggono e che incontrate sul tram, al parco o in lavanderia. Perché leggere è fonte di comunicazione, di scambio, di conoscenza; apre al dialogo, permette di discutere, di arrabbiarsi del perché di un comportamento piuttosto che di un altro, ma mai tornerete a casa con un libro tra le mani dopo una passeggiata senza dovervi confrontare con voi stessi in modo nuovo. Magari ricreati nello spirito, pronti ad affrontare le nuove sfide che la vita propone, nel bene e nel male, per cui, sul finire di questo nostro interloquire, potreste accorgervi che ogni storia, per quanto avvolta nel dolore e nella morte, in fondo fa parte della vita, perché in fondo siamo tutti personaggi esistenziali d’una ‘recita’ che non hà mai fine. In fondo è un po’ come …

 

“Invitare una persona a pranzo è occuparsi della sua felicità durante tutto il tempo ch'essa passa sotto il vostro tetto”. Anthelme Brillat-Savarin

 

Chissà perché mi viene da aggiungere ‘..o nel vostro letto’, cosa che a mio parere non guasta mai, ma ciò dipende dai gusti di ognuno, per quanto …

 

"L’erotismo è una delle basi di conoscenza di sé, tanto indispensabile quanto la poesia". Anaïs Nin

 

Per quanto non dovreste essere risentiti, non sono qui a dare dell’ignorante letterario ad alcuno, una cosa che non mi permetterei mai di fare, neppure verso coloro che potrebbero meritarlo, per quanto ognuno possa esprimere un giudizio qualificato come quello che segue…

 

“Potete giudicare quanto intelligente è una persona dalle sue risposte. Potete giudicare quanto è saggia dalle sue domande.”. Nagib Mahfuz

 

E allora eccovi servite alcune domande che avrei forse dovuto fare in primis, cioè all’inizio di questo articolo: da quanto tempo non leggete un libro? Avete un genere che particolarmente vi piace o che vi interessa? Preferite leggere un libro ‘cartaceo’ o in e-book / e-pub ecc.? Tutte le risposte sono ben accette e saranno per me di grande interesse come immagino per quanti si avvalgono della comunicazione come strumento di solidarietà nel reciproco scambio. Potrete sempre inviarle ‘gratuitamente’ nello spazio apposito che accompagna l’articolo, alla voce ‘lascia un commento’. E visto che siete in molti ad avere una fottuta voglia di scrivere, scrivete pure, sperticatevi nel raccontare, commentare, smentire questa mia allucinata locuzione.

I migliori, prometto, entreranno a far parte integrante delle mie future recensioni critiche, del resto ...

 

“Il modo migliore di imporre un'idea a qualcuno è fargli credere che sia sua”. Alphonse Daudet

 

Ma non fatevi illusioni, la scrittura sembra un mestiere facile, ma è piena d’intrighi, di trabocchetti, di labirinti, di seghe mentali, di paranoie, di illusioni di celebrità, di cadute spettacolari, di ‘paperissime’ incolte, di sotterfugi spasmodici, di false passioni della mente … quanto basta per atterrare i giganti del pensiero come i veri scrittori, i veri poeti e i veri flosofi, tutti affrancati dal fatto che ormai più nessuno li sta a sentire...

 

“Appena un artista (e sono sicuro tra voi ce ne sono molti) ha trovato il vivo centro della sua attività, nulla per lui è così importante come mantenervisi: il suo posto non è mai, neanche per un attimo, accanto allo spettatore e al critico”. Rainer Maria Rilke

 

Tuttavia prima di salutarci, non potendo venire meno all’invito fatto di leggere, chiudo con un elenco di libri più o meno nuovi, in parte da me recensiti e che potete trovare facilmente in libreria, oppure rivolgendovi direttamente all’Editore:

 

‘SE MI CERCHI NON CI SONO’, di Marina Mizzau - Manni Editore 2015. Il romanzo presentato da Umberto Eco e Angelo Guglielmi, figura tra i 12 selezionati al Premio Strega 2015. L'autrice: Marina Mizzau è nata a Roma e vive a Bologna dove per molti anni ha insegnato Psicologia della comunicazione alla facoltà di Lettere e Filosofia e al DAMS. Si è occupata soprattutto di psicologia del linguaggio, della comunicazione e delle relazioni interpersonali, di umorismo e ironia e ha scritto molti saggi su questi argomenti. Ha pubblicato i libri di racconti ‘Come i delfini e I bambini non volano’ con Bompiani e nel 2004, per Manni, ‘Il silenzio dei pesci’.

 

‘VERSO ORIENTE’ LA TEMPESTA DELL’ANIMA, di Roberto Staiano - La Case Books 2013. Un romanzo storico con una serie di personaggi indimenticabili un’avventura emozionante: Medico, stregone, alchimista, uomo di scienza, mago: Galadriel è stato tante cose, ora però è soltanto un uomo in fuga nella Spagna del ’500. La Santa Inquisizione l’ha condannato per stregoneria e l’abate Coruna è sulle sue tracce, disposto a tutto pur di catturarlo. Per Galadriel c’è una sola speranza di salvezza: la fuga ‘verso oriente’. L’autore: Roberto Staiano è nato a Roma il 15 ottobre 1980 sotto il segno della Bilancia con solo un giorno e 126 anni di differenza da Oscar Wilde! Lavora nel campo infermieristico e ha pubblicato già sei romanzi con diversi editori. Per LA CASE Books ha pubblicato il romanzo storico Verso Oriente……… ‘

 

'BARROCO’ LA PERLA IMPERFETTA TRA GENOVA E NEW YORK – di Giusy F. Morabito – Liberodiscrivere – Ass. Cult. Edizioni 2015. Clamore, sconcerto, stupore nel mondo dell’arte e dell’alta finanza americana! Narra della sorprendente scomparsa di un prezioso anello d’epoca, di proprietà del magnate del petrolio John Brown, noto uomo d’affari americano, presidente di varie società con sedi in tutto il mondo, noto anche per le sue famose collezioni di rari gioielli d’epoca. Il Barroco, così è soprannominato il gioiello, lega tra loro i destini di un pugno di personaggi che nulla sembra accomunare: un tossico, un barone universitario, tre donne innamorate. Le loro vite, delineate sapientemente con pochi tratti e accompagnate da un leitmotif musicale, vengono sconvolte da due morti improvvise e brutali. L’autrice. Giusy F. Morabito è nata a Ventimiglia, si è laureata a Genova in Giurisprudenza, dove vive e lavora da oltre 20 anni. Esercita la professione di avvocato.

 

‘ATTESTATO’ di Giuliano Ladolfi - Collana: Zaffiro – G. Ladolfi Editore 2015. Con questa raccolta di poesie l’autore tenta di decifrare il travaglio della contemporaneità mediante la specola della parola, smarrita in un divorzio con la realtà, iniziato alla fine dell’Ottocento e sofferto nel Novecento nelle conseguenze provocate dalle ideologie, che, impossessandosene, hanno trasferito il baratro dal settore artistico a quello politico. La fine della società contadina - Certificazione non più l’assenza, ma la presenza. Il giovane e la società “emporiocentrica” con tutte le sue contraddizioni e il malessere prodotto dal consumismo L’autore: Big oner della Casa Editrice Giuliano Ladolfi s.r.l nasce dall’esperienza della rivista e delle pubblicazioni della rivista letteraria «Atelier». La selezione e la rarità, infatti, hanno contraddistinto libri di poesia, di traduzione e di critica, apprezzati a livello nazionale ed internazionale. La stessa passione che ha contraddistinto il lavoro dell’autore di questo libro e lo ha spinto ad affrontare questa avventura nella consapevolezza delle difficoltà e dei problemi che una simile operazione comporta, corroborato, però, da diciassette anni di lavoro sui testi dei poeti e degli scrittori contemporanei, dalle proposte di carattere etico ed estetico, come pure da una militanza in grado di attivare energie giovanili e di coinvolgerle in un progetto di rinnovamento della poesia, della narrativa e della critica italiana. La G. Ladolfi Editore con i suoi animatori Giuliano Ladolfi e Giulio Greco, nata da poco più di un anno è l'unica in Italia a definirsi di "letteratura militante" ed è follemente innamorata di poesia e letteratura di qualità, ovvero dello 'scrivere bene e di contenuto'.

 

‘A SUD’ IL RACCONTO DEL LUNGO SILENZIO - di Riccardo Cucciolla e Matteo Salvatore - Squi[libri] Editore – 2014 con CD. Riccardo Cucciolla legge le testimonianze più alte di una irripetibile stagione di impegno meridionalistico, da Rocco Scotellaro a Ernesto De Martino, e Matteo Salvatore le commenta a caldo, affidando il proprio pensiero ai brani più rappresentativi del suo repertorio, mentre le fotografie di Paolo Longo offrono allo sguardo contesti e volti evocati in quei testi e in quei canti: questi gli elementi di un evento promosso il 14 gennaio 1978 da Emanuela Angiuli a conclusione di una mostra, Puglia ex voto, allestita nella Biblioteca Provinciale De Gemmis di Bari. L’autore: Giovanni Rinaldi, ricercatore e divulgatore in ambito etno-musicologico, dalla fine degli anni '70 documenta la cultura materiale e la storia orale utilizzando mezzi audiovisivi e fotografici. Testimone e autore delle registrazioni conservate ora nell’Archivio Sonoro della Puglia, un appassionante reading multimediale che, nell’intreccio di parole, suoni e immagini, racconta “Il lungo silenzio della gente del Sud”.

 

‘PIOVE CENERE’ di Luciano Modica – Todaro Editore - 2015. Un giovane militante dell’estrema destra viene trovato morto nel centro storico di Catania. Le indagini del pm Biondi e del commissario Miceli si concentrano da subito sui centri sociali della sinistra antagonista. Ma il lettore, che grazie all’autore conosce risvolti della storia ignorati dai due “investigatori”, capisce da subito che la pista non è quella giusta; la spiegazione è più complessa e va cercata ben più in alto, tra politica, imprenditoria e Cosa Nostra. Le cose però non sempre sono come sembrano essere, e il colpo di scena finale, in questa Catania annerita dalla cenere dell’Etna, porterà alla luce una verità più semplice e più contorta al tempo stesso: il male genera sempre il male. L’autore: Luciano Modica è nato a Siracusa il 1 aprile 1967. Laureato in economia e tra non molto dovrebbe riuscire a prendere la seconda laurea in legge, vive in Sicilia, “diviso” tra la città nera e la città bianca. La sua indole curiosa in genere fusa alla sua passione per il giallo e per il noir, assieme alla voglia di emozionare, lo porta a scrivere il suo primo romanzo “Mara non gioca a dadi”, frutto di mille contaminazioni e infinite contraddizioni.

 

‘RIME D'AMORE E DI FRONTIERA’ di Carla de Falco, Temperino Rosso Editore 2015, dove il sentimento s'incontra con le problematiche della migrazione. L’autrice. Già collega e collaboratrice della rivista letteraria on-line larecherche.it Carla de Falco, Napoletana, da circa quarant’anni. Formatrice e manager delle Risorse Umane, esperta in comunicazione e gestione delle competenze. Pentita. Per vocazione oggi insegnante. E poeta errabonda, pigra, alma e ferina. più che una donna, un ossimoro, scrivente per esigenza di dare forma alle emozioni del vivere. Ha pubblicato a Milano la prima silloge ‘Il soffio delle radici’ (Laura Capone Editore, 2012) e nel 2013 è uscita la seconda opera: ‘La voce delle cose’ (Montag, 2013). La silloge ‘Intuizioni d’ascolto’ ha vinto, nel 2014, la IX edizione del Premio Artistico Letterario Internazionale Napoli Cultural Classic. Sempre nel 2014 la raccolta inedita d’impegno civile ‘Il momento che separa’ è risultata vincitrice del Festival Virtuale del Libro e delle Culture in Campania, attualmente in corso di pubblicazione.

 

‘GLI IMPREVISTI DELLA STORIA’ di Emmanuel Levinas – Inschibollet Editore 2015. Traduzione e cura di Giuseppe Pintus: È in questa priorità dell’altro uomo su di me che, ben prima della mia ammirazione per la creazione, ben prima della mia ricerca della prima causa dell’universo, Dio mi viene all’idea. Quando io parlo dell’altro, io utilizzo il termine «volto». Il «volto» è ciò che è dietro la facciata e sotto il contegno che ciascuno si dà: la mortalità del prossimo. Per vedere, per conoscere il «volto», occorre già sfigurare altri. Il «volto» nella sua nudità è la debolezza di un essere unico esposto alla morte, ma nello stesso tempo è l’enunciato di un imperativo che mi obbliga a non lasciarlo solo. Quest’obbligo è la prima parola di Dio. La teologia inizia per me nel «volto» del prossimo. La divinità di Dio si gioca nell’umano. Dio discende nel «volto» dell’altro. Riconoscere Dio equivale a intendere il suo comandamento: «tu non ucciderai», che non è solamente il divieto dell’omicidio, ma è una chiamata a una responsabilità incessante rispetto ad altri – essere unico – come se io fossi eletto a questa responsabilità che mi dà, anche a me, la possibilità di riconoscermi unico, insostituibile e di dire «io». Cosciente che in ciascuna delle mie umane pratiche – in cui altri non è mai assente – io rispondo della sua esistenza di essere unico. L’autore: Emmanuel Levinas (Kaunas, 12 gennaio 1906 – Parigi, 25 dicembre 1995) è stato un filosofo francese di origini ebraico-lituane. insegnò presso scuole private ebraiche a Parigi come l'École Normale Israélite Orientale. Negli anni 60 e 70 insegnò all'Università di Poitiers, all'Università Paris X presso Nanterre, e alla Sorbona. Negli anni 1970 e 1980, grazie all'invito della comunità ebraica di Friburgo in Svizzera, Lévinas tenne anche alcuni corsi presso l'Università di Friburgo sul pensiero di Husserl e l'esegesi della Torah. Fra le molteplici opere di Levinas i testi-chiave includono: "Totalité et infini: essai sur l'extériorité" (1961) ("Totalità e infinito: saggio sull'esteriorità", Jaca Book, Milano, 1980) e "Autrement qu'être ou au-delà de l'essence" (1974) ("Altrimenti che essere o al di là dell'essenza", Jaca Book, Milano, 1983). Entrambi i lavori sono stati tradotti in inglese dal filosofo statunitense Alphonso Lingis. Nel 1989 ricevette il Premio Balzan per la Filosofia.

 

‘IPOGEI PIRANDELLIANI’ – di Aldo Maria Morace – Inschibollet Editore 2015. Scritti in tempi diversi, e frutto di una lunga incubazione, i tre saggi confluiti in questo volume trovano la loro unità profonda nell’investigazione della dimensione ipogea di Pirandello, che costituisce uno dei campi simbolici ed ermeneutici più rilevanti del suo universo. Il gioco raffinato di una citazione, interna al Fu Mattia Pascal, consente di incunearsi con una nuova chiave interpretativa dentro il background del romanzo e delle sue latitudini culturali. La filologia d’autore diviene poi strumento privilegiato d’indagine per ripercorrere l’itinerario variantistico di I vecchi e i giovani, penetrando nel segreto della scrittura e dell’officina autoriale. Infine, nel segreto eponimo, viene esplorato il sottosuolo infero delle Novelle per un anno, mostrando come Pirandello analizzi la fenomenologia del secolo breve per metterne narrativamente a nudo la patologia epocale. L’autore. È presidente del premio «Corrado Alvaro» e componente della commissione giudicatrice del premio «Grazia Deledda» e del premio «Cala di Volpe». Ha ideato e realizzato il parco letterario dedicato a Corrado Alvaro. Aldo Maria Morace (Reggio Calabria, 1950) è ordinario di letteratura italiana presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Un. di Sassari, della quale è anche preside, e direttore della Scuola di Dottorato in Scienze dei sistemi culturali. Ha pubblicato numerosi saggi sui più grandi scrittori contemporanei.

 

‘IL ROMANZO DELLA PASTA ITALIANA’ di Nunzio Russo, Edizioni Esordienti e-book 2014. Un'autentica golosità editoriale. Piera Rossotti Pogliano, Direttore Editoriale di E. E. E-book ci introduce a questo originale libro di Nunzio Russo. “Anche il cibo è ‘fast’, ormai il termine fast-food è entrato nel linguaggio corrente, ed è in genere sinonimo di ‘cibo spazzatura’, poco salubre, da evitare, insomma. E pensare che esiste un ‘cibo veloce’, facile da preparare quando abbiamo fretta, più lento (pardon, "slow") se abbiamo più tempo a disposizione, tutto italiano e per niente nocivo, ed è la pasta. L'e-book che vi consiglio questa settimana parla proprio di questo alimento straordinario, ma non ci sono ricette: vi troverete, invece, la vera storia della pasta italiana, e forse scoprirete qualcosa che non sapete, ossia che la pasta industriale è nata in Sicilia. La storia ce la racconta il discendente di due dinastie di pastai siciliani, che molti di voi già conoscono come eccellente romanziere: Nunzio Russo. Il suo libro è una vera chicca ed è arricchito da foto "storiche", riproduzioni di marchi originali e di documenti curiosi e interessanti. Allora, questa domenica, un buon piatto di pasta... e poi a passeggio, sperando che sia una giornata di sole primaverile”.

 

‘QUADERNI PROUSTIANI’ – Associazione Amici di Marcel Proust 2015 Progetto bilinguistico Italiano/Francese redatto e ordinato da Gennaro Oliviero, con la collaborazione di Eleonora Sparvoli che ne ha curata la presentazione. Il ‘Quaderno’ contiene numerosi ‘articoli e saggi’ di vari scrittori su argomenti riferiti alla ‘Recherche’ nel contesto filologico della letteratura europea del periodo e la sua attualità in ambito internazionale. Gli autori selezionati per questo nuovo ‘Quaderno’, tutti rigorosamente di altissimo profilo intellettuale, sono rispettivamente: Alberto Beretta Anguissola, Gennaro Oliviero, Massimo Scotti, Fabio Libasci, Giuseppe Girimonti Greco, Marco Piazza, Marco Cicirello, Fabrizio Coscia, Valerio Magrelli, Marco Residori, Ezio Sinigaglia. Philippe Chardin, Isabelle Vendeuvre, Yona Hanart-Marmor, Roberta Capotorti, Pauline Moret-Jankus, Guilherme Ignacio da Silva, Bernhard Stricker, Arthur Morisseau per la parte francese. Nonché Sabrina Martina, Roberta Capotorti per la sezione ‘recensioni’.

 

‘UNA SORPRESA NEL BOSCO’ – di Cristina Croatti e Angela Fabbri, Infilaindiana Edizioni 2015. Nella sezione Letteratura per bambini e ragazzi. Dalla quarta di copertina: ‘Una sorpresa nel bosco’ è una favola deliziosa e magica. Le parole di Cristina Croatti, accompagnate dalle divertenti e colorate illustrazioni di Angela Elisabetta Fabbri, ci introducono in un mondo fatato, popolato da simpatici personaggi. La festa che celebra l'inizio dell'autunno è oramai imminente e la strega Pignasecca, la buffa protagonista della fiaba, è indaffarata nel preparare la sua famosa zuppa. Ha, però, un grave problema da risolvere: accendere il fuoco. Come se ciò non bastasse, il suo aiutante Sepin, lento come una lumaca stanca, è come al solito in ritardo. Inattesa arriva, infine, una insperata sorpresa a risolvere l'intricata situazione... e attenzione alle parole colorate, cliccandoci creano un piacevole gioco interattivo. Le autrici. Cristina Croatti nasce a Cervia nel 1957, alla sua occupazione in ospedale affianca da sempre la passione per la lettura e la scrittura, specialmente di poesie. È, infatti, lettrice volontaria per la onlus “Il Libro Parlato” e per un'associazione dedicata alla lettura per i più piccoli. Da quattro anni conduce il programma Resta in Ascolto di letture poetiche nella web radio ‘Radio Sonora’. Angela Elisabetta Fabbri è invece la curatrice delle illustrazioni che accompagnano il volumetto; amante dell'arte, della scrittura e della musica, sotto lo pseudonimo AngElis, scrive favole e realizza creazioni artistiche e pittoriche di vario genere.

 

‘FAIVOLA’ E IL MARE’ - 18 fiabe inedite di autori diversi – Associazione Culturale ‘I luoghi della scrittura’ - 2015. Quattordici 14 autori, più 4 classi della scuola primaria, 6 illustratori, 18 favole inedite, 300 negozi Primigi in tutta Italia, tanti piccoli malati in terapia onco-ematologica da aiutare, 5000 copie appena stampate... tutto per un libro che ha già meritato nella sua prima edizione di qualche anno fa il consenso di grandi e piccini e che torna, questo Natale, con un tema comune a cui tutti si sono ispirati per raccontarlo al meglio: il mare.Perché FàVolà ha un mare di storie da raccontare, da quando nel 2010 è stato creato, da un'idea di Cinzia Carboni, come progetto per riproporre ai bambini l'uso della fantasia (che si sta inesorabilmente perdendo) attraverso la lettura e la scrittura delle favole. Così è nato il primo libro, il festival Piceno d'Autore Junior & FàVolà, le letture animate nelle scuole e negli ospedali, il concorso "La mia fiaba per FàVolà", la canzone di FàVolà, ed ora il secondo volume "FàVolà e il Mare". l'Associazione Culturale I Luoghi della Scrittura in veste di editore, per i "grandi" autori (Gaetano Buompane, Maria Chiara Fabiani, Franca Falgiatore Seghetti, Francesco Tranquilli, Antonio De Signoribus, Elvira Apone, Graziella Rocchi, Romana Galanti, Giovanni Corradetti, Cinzia Carboni, Giancarla Perotti, Enrico Santori, Andrea Petrelli, Giulia Ciriaci). NB: Parte del ricavato dalla vendita di questo libro servirà per sostenere l'Onlus 'Peter Pan' che a Roma ospita gratuitamente, nelle sue tre Case, famiglie che provengono da ogni Regione italiana e da tutto il mondo i cui bambini sono in cura presso l'Ospedale Bambin Gesù e il Policlinico Umberto I.

 

‘L’OZIO COME STILE DI VITA’ di Tom Hodgkinson – Rizzoli 2005. Un ultimo, piccolo libriccino, ‘ma affatto ultimo’, che ho voluto includere perché inerente al testo e che potrebbe accompagnarvi nel ‘dolce far niente’ se non di leggere che vi ha portati fin qui. In un mondo dominato dall’etica (non etica) del lavoro, dall’efficienza, da martellanti messaggi mediatici che incitano a ‘fare’, produrre, guadagnare, consumare, il ‘non fare’ dell’ozio diventa un atto sovversivo, rivoluzionario, una rivendicazione di individualità e indipendenza, un diritto che va riaffermato. Ma come un noto scrittore ha detto: ‘Non far niente è il lavoro più duro di tutti.’ Oscar Wilde L’autore: è nato nel 1968, oggi direttore di ‘The Idler’ un libro-rivista che da anni è oggetto di culto in Inghilterra, in cui scrittori e umoristi esaltano i piaceri dell’ozio e della pigrizia e combattono l’idolatria del lavoro (meditate gente, meditsate). Collabora inoltre con il ‘Sunday Times’ e per un certo periodo ha importato assenzio dalla Francia in Gran Bretagna.

 

NB: attenzione, le proposte qui sopra riportate non rappresentano un consiglio di lettura, bensì una possibilità alle vostre scelte, per quanto …

“Le donne e i gatti faranno sempre ciò che vogliono; gli uomini e i cani dovrebbero rilassarsi e abituarsi all'idea”. Robert Anson Heinlein


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