I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
*
Distrazione perduta
DISTRAZIONE PERDUTA Seduto al mio posto nelle serate banali, distratto e senza interessi predominanti, perduto tra i miei pensieri, le mie parole e la musica, con gli occhi e le palpebre strette sopra l'ultimo piccolo istante, non ho sentito il rumore del tempo e dei suoi ingranaggi che stridono.
Id: 55181 Data: 30/10/2019 19:28:39
*
Ode alla notte
ODE ALLA NOTTE Notte. Fresco respiro dopo un indeciso imbrunire che insegue, da sempre, il suo velo. Dolce riparo dove si ferma e riposa una giornata affannata, trascorsa tra mille tormenti ed illusioni vincenti. Tenero abbraccio che avvolge i corpi legati dai pensieri insistenti, dai turbamenti che parlano solo all’istinto. Liberazione totale di tutte le aspettative, dei desideri repressi, dei nascosti recessi che il giorno illumina troppo. Mistero assoluto, impenetrabile sguardo del nulla, del buio totale che penetra nel profondo, di tutto quello che vive. Incubo urlante che avvolge tutte le immagini proiettate in una vita sofferta, o in un tenebroso terrore. Calma vincente che ferma le cose e ne rallenta, immancabile, i battiti fino al silenzio assoluto. Ciclica pausa tra due giornate, tra due luminose certezze che non riescono mai a ricongiungere i margini. Invidia sovrana di chi non riesce a fermarsi, di chi non deve fermarsi per non interrompere il tempo. Grande contrasto di tutto il visibile, del conosciuto, dell’immaginario scontato che solamente il tuo imprevedibile fascino sa rinnovare.
Id: 50641 Data: 20/09/2018 16:35:43
*
il tuo silenzio
IL TUO SILENZIO Lasciami il tuo silenzio piuttosto che vuote parole, spezzate e banali, ed io leggerò, negli occhi più limpidi, tutti i percorsi. Parla, il silenzio, e senza una nota stonata riempie i miei sensi che restano accesi in ogni momento, volando e planando come un assurdo aquilone. Ancora e poi ancora silenzio, come un'immensa pianura dove potranno correre, liberi, i miei sogni e la mia fantasia. E allora, nella pienezza del suono che sempre accompagna l'essenza del nulla, come in una bellissima sinfonia della mente io scriverò i tuoi pensieri uguali ed uniti ad i miei.
Id: 50602 Data: 17/09/2018 22:28:44
*
Giocasta ed Antigone
Antigone e sua madre Giocasta. sono personaggi della tragedia greca. Antigone era figlia dell'inconsapevole rapporto incestuoso tra Edipo, re di Tebe e Giocasta, sua madre. La storia di Antigone inizia quando Edipo va in esilio. Infatti quando Edipo si rese conto del misfatto che aveva compiuto e cioè di avere ucciso il padre e avere sposato la madre Giocasta, si accecò e, scacciato da Tebe, peregrinò per tutta l'Attica accompagnato dalle figlie Antigone e Ismene. Quando giunse presso il bosco sacro alle Eumenidi, nel quale era vietato l'ingresso ai profani, egli decise di entrarvi e perciò le Eumenidi stesse, irate, fecero strazio del suo corpo. Antigone, diventata nel frattempo una fortissima ed indomabile guerriera, a questo punto decise di ritornare a Tebe, ove era appena iniziata la guerra dei Sette contro la città, causata da discordie fra i suoi fratelli che vicendevolmente si erano uccisi. Quando vi giunse Creonte, il nuovo re di Tebe, fratello di Giocasta, emanò un bando che proibì la sepoltura di Polinice, uno dei due fratelli di Antigone, lasciando il suo corpo giacente in pasto ai cani. Antigone, disobbedendo agli ordini di Creonte, seppellì degnamente suo fratello Polinice - traditore della patria. Antigone, scoperta, viene condannata dal re a vivere il resto dei suoi giorni imprigionata in una grotta. In seguito alle profezie dell'indovino Tiresia e alle suppliche del coro, Creonte decide infine di liberarla, ma troppo tardi, perché Antigone nel frattempo si è suicidata impiccandosi e seguendo così la stessa sorte di sua madre.. DIALOGO DI GIOCASTA ED ANTIGONE I GIOCASTA Mi chiami a te, da questa cella umida e buia, per esserti a fianco, almeno una volta, nel momento supremo, nella decisione finale su ciò che sia giusto e più lieve. Mi invochi, stavolta, con un cuore che trasuda d’affetto ed io, trasparente e incorporea, lasciando gli oscuri paesaggi, vengo da te senza nessuna esitazione. Antigone, figlia bella e tenace, tu vuoi sapere, da chi ha già preceduto il tuo passo, se attendere inerte che si compia una sorte, o anticipare la mano di chi deve dar corso ad una ingiusta condanna. Ma questo non è il solo motivo del dolce richiamo, quello che, pur senza ammetterlo, tu vuoi da me sono le motivazioni nascoste e le ragioni più chiare di un rapporto mancato. Ora ti posso spiegare, mi posso spiegare, la lontananza voluta e la distanza istintiva che mi scioglieva da te oltre la spiegazione, più semplice, della invalicabile differenza degli anni. Una voce interiore, forse figlia della vergogna, alzava un muro fra noi e disgregava i fili di un affetto che non poteva essere solo materno. Adesso lo sai anche tu e con un piccolo sforzo puoi anche capire, giustificare, una madre che non doveva esserlo nei tuoi confronti. Ti ho lasciata da sola a crescere ma questo era scritto da chi ha generato la nostra vicenda e, forse, era giusto per non peggiorare quello che era già scellerato. La mia lontananza ti ha cresciuto forte e determinata, io ti ho dato soltanto la mia bellezza, per quanto potevo per quanto era lecito fare. Poi la tua vita indipendente, sciolta da ogni legame, ti ha visto possente ed eroica ma indifferente al dolore, bella e armoniosa ma gelida nel profondo degli occhi. Ti ho ritrovata soltanto, quando scrutando dal buio, ho percepito il tuo cambiamento che accompagnava per mano quell’uomo, cieco e ormai vecchio che, padre nonno e fratello, ha risvegliato la tua umanità. Quell’uomo al quale un doppio legame, regalo del dio più perverso, mi ha avvinto ed al quale, insieme, ho donato l’affetto dovuto e quello negato. Il tuo percorso ti rende completa, adesso, purtroppo alla fine dei giorni, ed anche invincibile perché, anche in futuro, nessun giudice potrà mai condannare Antigone per aver infranto le leggi più ingiuste. Allora decidi da sola la sorte, segui il tuo istinto, le tue convinzioni sapendo che ogni morte, comunque pervenga, è sempre la stessa, e che io, che ti ho dato due volte la vita, attendo il tuo arrivo, da questa parte del mondo, per ricominciare. DIALOGO DI GIOCASTA ED ANTIGONE II ANTIGONE Il buio, umido e silenzioso, di una stanza imprigionata nel nulla è rischiarato, improvvisamente, da una luce tenue ed azzurra, da una fiammella ondeggiante dalla figura nota e desiderata. Giungi a me, richiamata da un grido finale, attraverso un percorso vietato, agli altri sbarrato, madre lontana nella vita e nella morte quasi dimenticata ma, in questo momento, presente. Tu che hai già percorso il cammino dammi la luce, rivelami cosa si sente alla fine di tutte le cose perché io, Antigone, possa decidere quello che sia, per me, più sopportabile. Attendere il giorno che viene e la mano assassina, a questo già preparata, o togliere la soddisfazione e l’ironico riso di chi comanda e dispone la morte più ingiusta, anticipando gli eventi. Arrivo ai consuntivi finali senza sapere le cose più vere che legano una madre a sua figlia, senza capire i motivi che ti hanno tenuta lontana, in un distacco affettivo che ha segnato, in modo indelebile, l’indole e la mia sorte. Tu, che mi hai generato due volte, due volte mi hai abbandonata, ma la vergogna, in cui ti sei ritorta nell’animo, non basta a giustificare l’assenza. Questi occhi di ghiaccio e la freddezza del cuore sono le sole cose che hai costruito in un germoglio in sviluppo, nel tenero ramo che esplora, in primavera, la vitalità potenziale. La forza mi viene da questo, da tutte le volte che ho dovuto affrontare gli eventi da sola, senza il conforto e la vicinanza di una mano affettuosa di un seno materno. Ho vinto molte battaglie dimenticando che cosa sia la pietà, ho avuto schiere di pretendenti stregati e conquistati dalle fattezze, ma solo davanti alla figura di un vecchio, cieco e insicuro, tuo figlio e marito, ho recuperato la strada. Ed il cammino era quello di non accettare ingiustizie o disumane imposizioni nemmeno quando un corpo fraterno, inanimato, dovesse restare senza la sua sepoltura. Condannami, giudice, ma la condanna sarà la tua eterna maledizione, la macchia indelebile che per i secoli, ancora a venire, agiterà i tuoi sogni più inquieti. Ma ora sei qui, madre incorporea, e dimmi che cosa sia giusto in questo momento, dammi la mano, la spalla, il tuo cuore, a lungo cercato, per rendere lieve il ricongiungermi a te. Ma anche se so che tu affiderai la mia scelta a me stessa, voglio soltanto che tu sia con me, nel momento fatale, per potermi riprendere e recuperare, in un attimo solo, la vita passata, la storia che tu mi hai concesso soltanto alla fine.
Id: 43234 Data: 19/06/2017 12:15:22
*
trilogia di bellerofonte
In seguito a un'ingiusta accusa, l'eroe greco Bellerofonte deve affrontare una serie di pericolose imprese, la più nota delle quali è l'uccisione della Chimera. Bellerofonte riesce a portare a termine l'impresa con l'aiuto di Pegaso, il cavallo alato che aveva trovato un giorno a Corinto mentre si abbeverava alla fonte Pirene e che era riuscito a domare grazie al morso fornitogli dalla dea Atena, il primo mai usato da un uomo. Librandosi in alto sul suo destriero divino egli si sottrae alle lingue di fuoco del mostro e lo colpisce abbattendolo. Poi insuperbisce e tenta di salire al cielo sul cavallo alato Pegaso, ma Zeus lo punisce facendolo precipitare e rendendolo zoppo... LA TRILOGIA DI BELLEROFONTE I IL VOLO DI BELLEROFONTE Con gli occhi di fuoco, increduli che guardano in alto, e la coda venefica aggrovigliata nello spasmo finale, la chimera vede sparire il suo corpo. Vola alto Bellerofonte, in giri concentrici, ad osservare la preda e il suo sorriso, a lungo represso, si unisce al nitrito squillante del suo compagno. Hanno annientato paure e fantasmi, e gli incubi di un oscuro passato dissolvono rapidi nello splendore, luminoso dell’orizzonte, di un crinale ormai superato. Giorni fantastici, pieni, con le certezze ormai conquistate e gli inebrianti profumi di una fama crescente, diffusa dalle voci di chi non ha corpo, dalle lusinghe di chi non ha cuore. Nessuno è più in alto di lui, nessuno è più grande, gridano i falsi profeti per completare l’inganno ed appagare i semi invidiosi che germogliano anche nel nulla. Vola alto Bellerofonte, vola ancora più in alto fino a toccare i bordi dell’infinito per completare la sfida che lo appassiona, oltre ogni limite, al limite dell’insuperabile Ma il mito è più forte di lui, antiche radici sostengono a forza le convinzioni cristallizzate nelle paludi brumose e ferme nel tempo. Rimane da solo e senza il sostegno di ali robuste, precipita in fondo alla vita in un abisso, già conosciuto, che toglie il respiro portandolo indietro in un passato già morto. Ma forse non è la fine del sogno. Forse guardando nel baratro delle incertezze potremo vedere, sentire, toccare Bellerofonte, rinato, che sale la scala della pazzia al culmine di nuove certezze più solide e umane. LA TRILOGIA DI BELLEROFONTE II IL VOLO DI PEGASO Il peso ingombrante sopra il mio dorso già odorava di ambizione e di arrivismo sfrenato, quando in giri concentrici mi avvicinavo all’incubo in disfacimento e il tuo riso sfrenato, sfrontato riempiva lo scenario comune. Tua è la mano vincente, tua la grandezza esaltata, osannata in tutte le parti del mondo e Pegaso è solo un attore dimenticato in un palcoscenico ora al tramonto. E quelle briglie preziose, imposte da una volontà superiore, che bruciano in bocca come il fuoco rovente, sono un legame senza più obbligo, senza la forza del nodo divino. Tu mi chiedi adesso di rinnovare il patto di un tempo, di infrangere le convinzioni acquisite, i rapporti che legano un’opera al suo creatore. Vola da solo, amico d’un tempo, verso i limiti del conosciuto, porta la esile fama della tua grandezza a spasso nel cielo stellato, io ho finito il percorso, il viaggio prestabilito per me dal tempo dei tempi. E mentre scendo, in giri concentrici, vedo svanire le false illusioni, le esaltazioni istantanee che cadono a terra senza rumore nell’ultimo atto di una recita ciclica senza mai fine. LA TRILOGIA DI BELLEROFONTE III IL VOLO DELLA CHIMERA Dalla ferita esce il mio sangue a fiotti; immobile, dopo gli spasmi finali, vedo dissolversi al sole il mio corpo, un tempo temuto. Sono all’epilogo e vedo il mio tempo, affronto con rabbia, ormai rassegnata, un destino non scritto, impensabile quando, con il favore dei re e degli dei, soggiogavo la gente che osava alzare la testa. Un premio finale ingrato ed amaro per chi dominava dall’alto i quieti paesaggi, svuotati al sorvolo, per chi, come un grande gendarme, dimenticava se stesso con gratitudine e devozione. Un premio finale che vola ancora più in alto ed è fatto di morte, per un sacrificio non chiesto ma ora accettato con la stessa obbedienza di sempre. Ma quello che rende a me più doloroso il trapasso è il pensiero ossessivo che insieme potevamo volare incontrastati, eroe dalla mano di piombo, potevamo raggiungere i limiti dell’infinito scrivendo una storia diversa e più giusta. Un’alleanza ribelle poteva salvarci, e liberare Bellerofonte e Chimera dal giogo dei ruoli imposti da chi decide i destini, perché il tuo destino non è diverso dal mio e senza di me nessuno potrà più aiutarti nella scalata.
Id: 42651 Data: 01/05/2017 09:46:22
*
Due angeli
Due angeli Due angeli, spinti da un vento leggero, volano alti perdendosi liberi in cielo. Sono il mio essere e il tuo uniti da un solo pensiero, da un solo sentire, da un solo passato. Disegnano un quadro comune, il desiderio assoluto che lo spensierato futuro sia il conseguente viaggio verso un mondo migliore.
Id: 38754 Data: 22/07/2016 14:33:35
*
Un alito di vento
UN ALITO DI VENTO Si sposta leggera l'aria, mossa da un tuo movimento, da un tuo passare leggero. Eppure la sento, la sente il mio corpo avvolto da quella brezza impalpabile che passa dalla tua pelle alla mia. E' fatta del tuo profumo, inconfondibile, che mi accarezza teneramente lasciando soltanto un brivido nel mio più profondo sentire.
Id: 37356 Data: 16/04/2016 11:42:34
*
Tempo
TEMPO Etereo e volubile mantello che ricopre i sospiri di una vita. Ricorrente e diafano pennello che cambia i colori delle terre. Suono melodioso e inascoltato che accompagna lo scorrere degli astri. Inarrestabile ciclo del respiro segnato da un numero finito. Ritmico scandire che in sintonia col cuore della terra condivide un battito infinito. Immensa sfera di cristallo che brilla sotto i raggi della luna. Cammino eterno, ripercorso, che ripete senza cedere se stesso. Fantastica invenzione della mente sottratta alla forza del contrario. Percorso che procede in un sol senso lasciando soltanto un'illusione il sogno del ritorno indietro.
Id: 36301 Data: 12/02/2016 11:31:50
*
Il viaggio
IL VIAGGIO Sono lunghe e pesanti le tasche, le vecchie bisacce increspate dal tempo che scorrono lungo i deboli fianchi nel faticoso cammino che alterna il giorno alla notte. Portano nel loro fondo i sogni iniziali, i percorsi conclusi, i desideri e gli aneliti dimenticati ma in superficie rimangono solo i ricordi, a volte sfumati, che portano all’infinito.
Id: 36102 Data: 30/01/2016 17:24:00
*
Il vecchio mercato
IL VECCHIO MERCATO C’è un vecchio mercato ai bordi sfumati dell’immaginario comune. Si vendono antichi costumi, dimenticati colori, arnesi perduti in mondi più che passati. Si parlano lingue ormai abbandonate, dialetti confusi da decadute memorie. Si muovono, in angoli stretti, figure sbiadite di personaggi visti soltanto in cartoline ingiallite. Si ascoltano, lungo i sentieri, le battute del tempo, che scorrono prima stentate, poi più marcate ed, alla fine, più veloci del vento. Si cercano, senza trovarli, i desideri incompiuti, i sogni perduti ed i ricordi lontani.
Id: 35844 Data: 17/01/2016 18:31:55
*
Amo la sera
Amo la sera Amo la sera perché chiude le ansie e toglie gli affanni al respiro, di una giornata fatta soltanto di contrarietà complessive e di ore ripetitive ed uguali. Amo la sera perché riposa la mente che è stanca di lavorare in continuo cercando risposte che non arrivano, mai. Amo la sera, perché soltanto la sera conclude vicende che aspettano, senza pretese, le soluzioni adeguate alla luce del giorno. Amo la sera perché, dopo il chiarore, i crepuscolari riflessi di un giorno passato sono il contorno a consuntivi che chiudono i conti ed a bilanci che sono la sola speranza di una ragione di vita. Amo la sera perché è congeniale al mio stato, perché è lo specchio fedele di tutto un cammino che vede le cose più belle passate ma anche quelle che guardano verso il futuro.
Id: 35489 Data: 24/12/2015 15:14:12
*
Paesaggio
PAESAGGIO Verdi colline chiudono un orizzonte rigoglioso di vegetazione e di paesi aggrappati, come eremiti, ai bordi scoscesi di cime nebbiose, silenti e sognanti. Strade antiche collegano, senza dubbiosi percorsi, gli agglomerati vitali le vite comuni che ripercorrono memorie passate in un tranquillo presente. A valle, confuse tra fumi di incerto colore, in aperto contrasto con l’armonia dell’orizzonte, crescono costruzioni caotiche e dense, legate tra loro da personaggi che vivono senza respiro gli attimi persi e le occasioni mancate.
Id: 35184 Data: 28/11/2015 15:43:50
*
Il messaggio
IL MESSAGGIO Arriva un messaggio, da molto lontano, dal mare profondo. E' quasi scomparso sbiadito su un foglio mangiato dal tempo e dalle avversità di un percorso. Galleggia, si lascia cullare da un moto perpetuo, che a volte diventa tempesta e minaccia la stessa esistenza, la sopravvivenza di un richiamo, di un gemito lanciato nei tempi trascorsi. Dice soltanto, a chi leggerà le sue righe, in una bottiglia incrostata, che dovrà sentire il grido d'aiuto che viene dall'isolamento dal mondo. E allora bisogna rispondere, senza incertezze, col desiderio incrollabile di vivere fino in fondo la vita ritrovando e salvando il naufrago perduto che è dentro a ognuno di noi.
Id: 34907 Data: 09/11/2015 10:40:13
*
Due passi nel nulla
DUE PASSI NEL NULLA Due passi nel nulla e scopri l'immensità del non visto, del non conosciuto. Rivivi la pace infinita la tranquillità sconfinata dell'assenza totale. Ritrovi il riposo rimpianto del vuoto assoluto del buio completo. Rivedi il passato trascorso che scorre insieme al futuro. Ripercorri sentieri che non sai di avere già calpestato. Riprovi i palpiti le sensazioni potenti che non hai mai provato. Arrivi alla fine alla meta, uno spazio che hai già raggiunto altre volte senza saperlo o senza poterlo vedere.
Id: 34759 Data: 26/10/2015 12:59:33
*
Le penombre della sera
LE PENOMBRE DELLA SERA Si affacciano senza contorni, sfumate, delineate tra il nulla e l’immaginario, si allungano fino a coprire il visibile, fino ad un orizzonte molto vicino, quasi a portata di mano. Tra il certo e l’incerto prendono per intero la scena, invadono tutto il reale, e poggiano dita invisibili su tutte le cose riconosciute alla luce. Con un finale in crescendo, e uno sfavillio conclusivo, aprono tutte le porte al buio totale che è chiaro soltanto per luce riflessa.
Id: 34555 Data: 10/10/2015 17:44:18
*
Mistero
MISTERO Mistero inesplicabile assurdo che lascia gli schemi consolidati lungo le vie di passaggio, sulle rotaie scontate che accompagnano i nostri percorsi abituali, affascinante stupore che accende i desideri più atavici e rende un senso alle scelte che chiamano tutto il coraggio lasciato in riserva nel cuore.
Id: 34488 Data: 03/10/2015 11:00:22
*
La clessidra
LA CLESSIDRA Scivola come la sabbia il tempo, come i mille e poi mille granuli che segnano ogni secondo, ogni minuto e tutte le ore che completano un ciclo. Scivola come la sabbia del mare tra dita che cercano, con disperazione, a tutti i costi di trattenerla ma nulla è possibile per mani che si ritrovano presto svuotate di tutto. Scivola tutta la sabbia e rapidamente riempie la parte inferiore, segnando un passaggio, la chiusura di un cerchio, di un periodo che resta, in ogni caso, a modellare un passato che è chiuso per sempre.
Id: 34405 Data: 26/09/2015 09:22:55
*
Lodore del pane
L'ODORE DEL PANE Oltre il Tevere, tra vicoli stretti lastricati di ciottoli antichi, ombreggiati da case vecchie di umane vicende, si spandeva l'odore del pane di cento botteghe che costellavano il borgo. Nel pomeriggio inoltrato batteva il tempo della seconda cottura, che precedeva la cena spesso fatta soltanto del caldo alimento assieme agli avanzi del giorno. Ma quell'odore, a quell'ora, era un abbraccio, una festa di ragazzini ridenti, un quotidiano rituale infantile di condividere anche solo una fetta, sottile ed oliata, semplice e genuina come gli occhi di chi la guardava.
Id: 34170 Data: 06/09/2015 09:38:39
*
Sul limitare del bosco
Sul limitare del bosco Sul limitare del bosco vedo le ombre, le ricomposte figure, le trasparenti immagini, i volti riflessi, le immaginarie insidie ed i pericoli certi. Sento stormire, con un fruscio incessante, foglie diverse, di tutte le dimensioni, di tulle le forme e dai colori più vari che cantano insieme, la melodia più comune. Vola nell'aria un profumo pungente che nasce da funghi, da muffe, da umide sensazioni, ma fatto, anche, di aromi incantevoli. E il dubbio è sempre lo stesso, da secoli, lasciare certezze, vie delineate ed entrare nel buio, nell'atmosfera più sconosciuta, correndo i rischi che ripropone l'incerto, o rimanere sul margine. Ma, comunque tu scelga, nulla è più forte dell'evoluzione, del moto perpetuo in avanti che, anche tra mille conflitti, trasforma incessante la vita.
Id: 34102 Data: 30/08/2015 17:22:23
*
Nebbia
NEBBIA Sale la nebbia d’autunno, tra il grigio ed un bianco soffuso, come una garza velata, ovattata che riempie tutti i respiri, e limita i passi di tutte le sensazioni vitali. Morbida ma ineluttabile, si posa sui prati, s'insinua tra i rami, sale sugli scoscesi pendii privando la vista del suo reale vissuto, del conosciuto percorso, e lascia all’immaginario sognante il suo corpo vicino e impalpabile. Poi, d'improvviso, scompare, e lascia la pioggia o una lucida luce ad abbagliare lo sguardo ancora stretto e fissato sopra un paesaggio incerto ma, oramai delineato. Lo stesso di sempre. .
Id: 34030 Data: 24/08/2015 08:42:30
*
Rinasce il mondo dei sogni
RINASCE IL MONDO DEI SOGNI Ho lasciato il mondo dei sogni senza volerlo, senza cercare di relegare la fantasia giovanile in una realtà compiuta nei fatti. Ho lasciato le fanciullesche illusioni in un attimo senza sorriso, spinto da volontà che non erano mie, che non erano dentro il mio animo ancora molto leggero. Ho lasciato un mondo dipinto da mille colori e sono arrivato a posare i piedi sopra una terra che mi parlava di verità sconosciute e di solenni certezze, di impegni dovuti, da risolvere tutto da solo, senza sapere come erano fatti. Sono arrivato nel mondo dei grandi, da grande, ma non per mia colpa, perché una voce continua, materna, diceva incessante " non crescere mai, figlio mio, che la vita è soltanto un inganno". Sono arrivato in un mondo reale, da guardare con gli occhi più aperti, ma sono sincero, e forse infantile, il mondo, per come si mostra, da quel momento implacabile, non mi è più piaciuto. Avrei preferito cullarmi sulle onde della fantasia, volare sopra le teste festose ed incredule dei miei compagni, vincere, senza combatterle, tutte le guerre contro i pirati, contro i cattivi e le cattiverie del mondo. Ma nulla ha impedito, il trapasso e allora ho iniziato a descrivere i sogni perduti, le fantasie non compiute ed i ricordi più vivi con la musica delle parole.
Id: 33967 Data: 18/08/2015 09:11:39
*
Addio madre Terra
ADDIO MADRE TERRA Sotto lo stesso cielo ripercorriamo le orme, le impronte più antiche che segnano i nostri percorsi, e ridisegnano passi che sembrano nuovi soltanto a uno sguardo distratto. Sotto lo stesso sole rivisitiamo la vita che sembra diversa da tutte le altre che sono passate, da quando il respiro scandisce i suoi battiti, o forse da quelle che passeranno dopo che gli occhi avranno spento la luce del giorno. Sopra una terra, invece, brutalmente cambiata nel tempo, negli ultimi attimi, che sono per lei solamente un battito d'ali, un fremito della materia, uno stormire di fronde ormai senza linfa e senza il verde più bello. Sulla strada del non ritorno è una vittima vera del matricidio più cieco, ma non c'è mano d'uomo che possa distruggerla e lei, fredda ed ostile, rivolge i suoi strali mortali verso la razza che più l'ha esaltata e più l'ha delusa.
Id: 33915 Data: 12/08/2015 08:57:25
*
Il cantico della tristezza
IL CANTICO DELLA TRISTEZZA Tristezza, velatura degli occhi che guardano verso il passato, antico e recente, senza distinguere bene il vissuto e l'immaginato. Inerzia infinita che toglie la voglia e la passione per tutte le cose che avevano un significato vitale ed un sorriso finale. Nostalgia più profonda per un ritorno agli istanti felici, ai momenti leggeri che hanno, nel tempo, accompagnato il viaggio interiore. Amaro sapore di un sentimento, che vola leggero e si libra sopra un presente vissuto scandendo gli istanti che lo compongono. Rimani, comunque, la sola certezza che la malinconia di un ricordo racconta la vita reale con tutte le imperfezioni, e gli sbagli che rendono vera e irripetibile un'esistenza.
Id: 33866 Data: 06/08/2015 17:23:07
*
L’esercito delle scimmie
L’ESERCITO DELLE SCIMMIE ( poesia in metrica) Camminano senza incertezze a ranghi compatti, capiscono un solo comando un ordine breve e muovono sincroni passi a fianco del capo. Hanno la testa da scimmia e il corpo da uomo, gioiscono solo per quello che tira le fila, e parlano solo di lui in ogni occasione. Non hanno pensieri diversi nemmeno un barlume, non fanno discorsi a se stanti ripetono sempre, e sono felici soltanto di renderlo pago. Precedono il sauro feroce che li comanda, rimuovono tutti gli ostacoli sulla sua via e sono convinti che questa sia una missione. Ma quando la fedeltà non ha più compenso e l’opportunismo riprende il sopravvento, il sole scioglie un’armata fatta di ghiaccio. Tratta da " Il promontorio del lungo silenzio" Edilet 2009
Id: 33730 Data: 25/07/2015 11:34:17
*
Il buio oltre il silenzio
IL BUIO OLTRE IL SILENZIO Al di là del suono più puro, del rumore più intenso, del ripetitivo e monotono scorrere quotidiano che percepisci usando quel senso che sembra più acuto con gli occhi socchiusi, c'è il buio, l'assoluta mancanza di tutto, l'incerto, l'incognito ancora non visto, che puoi immaginare soltanto se impari ad ascoltare il silenzio.
Id: 33662 Data: 20/07/2015 12:38:17
*
Il sole verso la notte
IL SOLE VERSO LA NOTTE Viaggia veloce il sole verso la notte. Rimane soltanto un raggio purpureo che ondeggia ancora, senza peso, nell’aria già fresca.
Id: 33475 Data: 07/07/2015 08:47:12
*
Ricordo
RICORDO Foschia addensata dal tempo, dalle penose radici passate, che crudeli spaccano il cuore e gelano il sangue. Certezza di cose sapute, di realtà conosciute che rendono chiare le parole, i racconti, le risposte immediate. Futuro possibile solo se si trasforma nel sogno e carica di contorni marcati i desideri ancora da soddisfare.
Id: 33381 Data: 02/07/2015 09:01:25
*
Nessuno tocchi Tersite
NESSUNO TOCCHI TERSITE Perché chi rischia la vita e sparge il suo sangue deve portare i frutti del sacrificio alla stoltezza che, da lontano, guarda sicura gli eventi. La replica arriva violenta, persecutoria, con le parole dei falsi cantori che tutto rendono brutto se non possono dare risposte. E’ l’uomo più stolto, più brutto e più gobbo di cui si abbia memoria dice la voce antica dei dominatori. Ma questo non basta a bruciare le ali di idee che volano rapide sopra le menti offuscate. Bisogna cucire la bocca di chi non mostra rispetto per l’ordine certo che regna sovrano nei secoli, e la colpa viene colpita. Ma la figura ribelle si stacca dalle altre, verso il futuro, e illumina il buio con le parole, fatte di fuoco, che hanno la forza immutevole della verità. Dall' "Uomo dell'arcobaleno" 2012
Id: 33332 Data: 29/06/2015 16:43:11
*
Censura - haiku
Come una spada, un'ottusa mannaia, è la censura.
Id: 33281 Data: 26/06/2015 12:10:48
*
Notturno
NOTTURNO Nutre la tua fantasia, la meraviglia del sogno che lascia, assieme alla notte ed all'apparente incoscienza, l'ispirazione più vera e il desiderio profondo di dare un corpo, una stesura fedele a quello che ha visto, a quello che ha percepito.
Id: 33204 Data: 22/06/2015 14:38:56
*
La marionetta impazzita
La marionetta impazzita Taglia i fili, la marionetta impazzita, con un gesto improvviso che sfida i pensieri potenti, le idee dominanti e le convinzioni scontate. Vuole volare da sola, calcare un palco, una scena che abbia una trama tessuta completamente sui suoi vestiti, adatta soltanto alla sua figura. Comincia stasera una nuova commedia che muove le ansie, le debolezze, le vitali incertezze di chi la vuol recitare senza più limiti imposti, da una regia eternamente suprema. Chissà se al suo termine le sue battute finali saranno coperte dal più gradito dei suoni, se lo scrosciare di mani impazzite di soddisfazione daranno un senso alla scelta. Ma, in ogni caso, dopo il salto tutto arriva nel mondo più vero e tutte le scene, di ogni copione, sono le tessere di un pavimento che lastrica in pieno la strada di una esistenza iniziata.
Id: 33160 Data: 19/06/2015 16:43:37
*
Gli occhi dellamore
GLI OCCHI DELL’AMORE Non so se basteranno cent’anni per imparare il tuo volto, gli occhi infiniti che bisbigliano piano parole piene e leggere, libere dalle paure irreali. Non so se basteranno cento viaggi per esplorare le linee che avvolgono tutto il tuo corpo fatto di sensazioni delicate e struggenti, di sentimenti completi, di idee che si collegano naturalmente. Non so se basteranno cento ricordi comuni per ridisegnare la tua immagine, con tratto sicuro, nel vuoto astrale della tua assenza. Non so se basteranno cento silenzi per percepire la linfa vitale che viene dalle tue labbra a sciogliere le aride corde che tengono la mia fantasia inchiodata al terreno. Non so se basteranno cento emozioni per soddisfare il desiderio crescente di viverti e darti, ogni volta, la vita. Non so se basteranno cento e poi cento e poi ancora cento parole già scritte, o ancora da scrivere, per dirti ciò che uno sguardo, il tuo sguardo, esprime senza incertezze: il sogno d’amore.
Id: 33096 Data: 15/06/2015 10:45:40
*
Risvegli
RISVEGLI Uno spazio verde marcato, delimitato, nel quale regnano in circolo, generosi e contorti, ulivi rocciosi e fuori dal tempo. Una casa che ha visto rincorrersi molti passati, come la calce che, ciclicamente ricopre se stessa del bianco più nuovo. Un gallo sfrontato che, come un patriarca indiscusso, lancia un richiamo, un appello alla vita che parlo soltanto di un nuovo costante risveglio.
Id: 33077 Data: 14/06/2015 09:46:49
*
Il salto nel buio
IL SALTO NEL BUIO E’ l’alba sull’orizzonte ristretto che regola il tempo e batte incessante il ritmo delle note al punto di svolta. Arrivano voci, dall’angolo buio, accompagnate da suoni leggeri, quasi indistinti che sembrano riproporre difficili approdi. E’ livido e pieno di serpeggianti paure fatte di incognite ed angoli senza visuale, fatte di immagini immaginate e represse. E' il salto nel buio che si avvicina implacabile con la corrente impetuosa, degli ultimi istanti per giungere al mare, che invece è calmo, tiepido e senza rigori.
Id: 33035 Data: 12/06/2015 08:19:56
*
Nuvole e sogni
NUVOLE E SOGNI Nuvole lunghe nel cielo, di forma sottile, diafane e rarefatte viaggiano lente, statiche in isolata bellezza. A volte si gonfiano a strati, si estendono in alto come in un trono immenso, maestoso, che osserva supremo tutto il paesaggio con la superiore bellezza esaltata dal solo colore che le circonda. Ricordano strane figure, immagini forse già viste, ma sono i tuoi sogni, abbandonati alla coltre di un sonno pesante, non trattenuti e lasciati salire in alto, nel cielo, dove attendono, come in un gioco infantile, che tu ne riconosca le forme.
Id: 32985 Data: 09/06/2015 10:27:36
*
Vieni con me
VIENI CON ME Vieni con me lungo le strade interminabili di una coscienza che muove anche le foglie del tempo, di un tempo che è fatto solo per animi che sanno di non conoscere nulla. Vieni con me in un viaggio che non ammette ritorni ad un passato trascorso senza la luce di consapevoli scelte, di rinnegati abbandoni. Vieni con me e sarà nuovamente il tepore di una giornata senza le nuvole a regolare i mille percorsi di sincroni passi, autonomi e ripetuti, come i discorsi, fino alla noia. Vieni con me, amico mio e, se tu lo vuoi, restituiscimi un sogno, quello che insieme coltivavamo nei tempi, ormai persi, del sole ai primi bagliori, di un’alba fatta soltanto di inconsapevoli e pietrificate certezze.
Id: 32935 Data: 06/06/2015 16:58:30
*
Vento
VENTO Vento: Accarezzi con dita leggere i contorni di tutte le cose sfiorandole senza toccarle nel fondo. Accendi le sensazioni nascoste, i desideri più inconsci, i sogni perduti lasciati cadere nelle memorie rimosse. Tocchi, con delicate intenzioni, la pelle sensibile di chi non vuole resistere al piacere più semplice, più naturale. Muovi l’aria più immobile, più statica che non accenna a spostare niente di quello con cui allaccia contatti. Sussurri parole discrete, segreti gelosi agli ascolti falsamente distratti, ad orecchie lasciate agli interessi nascosti. Trascini lontano i pensieri più cupi, gli orizzonti ristretti ed il cielo più buio lasciando alla limpidezza lo spazio dovuto. Sei il nuovo, il cambiamento, il divenire che bussa ed entra potente a scombinare i destini immutabili, le sorti segnate. Ma quando il tuo fiato diventa impetuoso e gonfia le vele fino a farle spezzare, fino a rinascere come un vento di fronda, acquisti i caratteri certi della vendetta, della rivalsa verso coloro che hanno cambiato il tuo corso.
Id: 32892 Data: 04/06/2015 16:08:43
*
Illusione-haiku
ILLUSIONE-HAIKU Sento il mare dentro un'illusione, una conchiglia
Id: 32758 Data: 29/05/2015 10:15:21
*
Il naufrago
Il naufrago Il naufrago e la spiaggia deserta. L’assurdo fragore del silenzio totale, le scene immutabili che cambiano solo colore, i discorsi infiniti che escono senza ritorno, lo sguardo perduto verso linee lontane, ricurve. Aspetta un segnale, uno scintillio, una linea sottile di fumo, perché la vita abbia un senso che non sia solamente la solitudine e l’isolamento del prigioniero nell’oasi di pace.
Id: 32698 Data: 26/05/2015 20:06:25
*
Orizzonte
ORIZZONTE Irraggiungibile meta che divide il certo dall’indefinito, sogno proibito che racchiude tutto l’immaginario, linea sfumata dove si perde il reale, dove il cielo si bagna con l'acqua del mare, punto finale che accoglie uno sguardo che mai soddisfa il desiderio, totale, di conoscenza.
Id: 32606 Data: 22/05/2015 17:08:49
*
Un insolito ritorno ( buon compleanno professore)
UN INSOLITO RITORNO ( buon compleanno professore) Tornano a casa compatti gli amici d’un tempo, là dove rollano ancora le ali del vento, compagni di una scalata a quote diverse. Storie di pagine scritte nella memoria, che ripetute in continuo diventano mito, buffe o penose, contrastate o leggere ma piene, nonostante, di umani rapporti. Tornano per ringraziare il primo tra i primi che, meraviglia della cultura, con una voce leggera e cortesia antica, delle storie di tutti ha scritto l’inizio.
Id: 32584 Data: 21/05/2015 17:30:15
*
Insonnia
INSONNIA Buia la stanza con angoli senza allegria. Batte la pendola e canta ritmando il tempo, che scivola lento. Vedo, con gli occhi socchiusi, le immagini della mia mente proiettate sul muro. Un lontano stridore di freni arriva inesorabile ad esasperare l’attesa. Il desiderio di assoluto riposo e dopo... il silenzio.
Id: 32538 Data: 19/05/2015 16:51:51
*
Metamorfosi
METAMORFOSI Lontano da occhi curiosi, sulla via di confine del comprensibile, la sconosciuta crisalide lascia i panni dismessi ed i giovanili interessi per iniziare la danza leggera come la piuma spostata dal vento, breve come una battuta di palpebre incredule, ma generosa di vita e colore.
Id: 32513 Data: 17/05/2015 18:42:17
*
La vita in cinque colori
LA VITA IN CINQUE COLORI Sul pentagramma cromatico dello spartito vitale, cantano i cinque colori con voci diverse. Apre la musica il nero del buio assoluto, inizio e fine di tutti i percorsi, di quando gli occhi velati non fanno vedere i volti vicini e chiudono verso il domani. Canta in falsetto la sua ambiguità il verde dei prati riposo degli occhi ma non della mente invidiosa che perde i suoi pezzi nell’imbruttire le cose più belle perché non può reggerne il peso. Squilla la voce del desiderio più giallo che spinge avanti i passi, sempre più rapidi, di chi vuole arrivare alla meta, alla saturazione. Tuona, con sconfinate energie che escono dalle sfere profonde, la passione che è rossa e bollente come il sole che brucia la pelle e genera tutte le cose. Suona e il suo suono è pura armonia, è completezza melodica, l’azzurro che esprime, nella musica vera, l’identità più profonda, che desta interesse, che attira magneticamente gli sguardi e, nella scala cromatica dell’esistenza, raggiunge la perfezione.
Id: 32466 Data: 14/05/2015 13:31:14
*
Mondi lontani
MONDI LONTANI Stanco delle follie della terra, apro una pagina bianca, ancora da scrivere, e parto per mondi lontani, chi vuole venire con me chiuda gli occhi e accenda presto la sua fantasia, il treno sta già fischiando...
Id: 32427 Data: 12/05/2015 08:52:35
*
Il filo
IL FILO Si libra leggero nell’aria il filo, sottile ed iridescente, tracciato da zampe sapienti e segna il confine, labile e incerto, tra l'invisibile e il visto, tra vitalità ed abbandono.
Id: 32303 Data: 05/05/2015 17:17:28
*
Infinita armonia
INFINITA ARMONIA Sento, nel silenzio ovattato, librarsi un suono leggero, lieve a momenti, più intenso in istanti precisi che anticipano, in un dondolio altalenante, l'avvicinarsi ai miei sensi. E' una spirale di sensazioni e contrasti che, in un intreccio impensabile, accompagna un'armonia sconosciuta, il dolce rumore del movimento vitale di tutte le cose, la musica eterna dell'infinito che suona.
Id: 32242 Data: 02/05/2015 09:41:09
*
Il mio verso libero
IL MIO VERSO LIBERO In uno spazio ristretto, con i confini impostati, vive il mio verso, libero dalle imposizioni previste, da costruzioni volute, da tutti i vincoli rigidi che legano il volo e vogliono spingerlo al suolo. Vola da solo sfuggendo anche alla mano paterna, staccandosi fiero dalla mente in conflitto che l’ha costruito, per diventare una esistenza reale che vive e resiste all’evoluzione del tempo. Sviluppa la sua identità che cresce da sola autonoma, slegata dalle lezioni geniali, dai conformismi spettrali e dai consigli fraterni che servono solo a se stessi.
Id: 32211 Data: 30/04/2015 10:22:48
*
Saggezza - Haiku
SAGGEZZA - HAIKU Bianchi capelli lucidi come pensieri morbidi al tatto
Id: 32184 Data: 28/04/2015 12:46:51
*
Roma
ROMA Cammino per strade un tempo parte dei miei conosciuti percorsi, gelose di consuetudini antiche e di caratteri vivi, unici come le facce dei padri. Sono false le immagini che si manifestano ora, finte le realtà proposte alla conoscenza di chi non sa nulla di quello che dava un’anima a pietre, più o meno antiche, ed una coscienza comune a volti simili e solidali. Roma, ricordo sublime, parola vecchia nelle radici, riempivi tutta la gola ed i miei polmoni soltanto nel pronunciarti, rendendo il mio orgoglio pieno di presuntuosi sorrisi. Roma, fumoso stravolgimento di ciò che era certo ed umano, ora sei solamente il frutto perverso dell’affarismo più piccolo e dell’interesse predominante che non sacrifica nulla a quello che dava un senso alla vita sociale. Roma, straziata dalla follia dilagante, tu sei straniera ai miei occhi ed io, linfa autoctona e certa, non voglio percorrere più le tue vene vitali, al centro di un cuore malato, se tale pesante fardello io non sia mai costretto a portare.
Id: 32059 Data: 21/04/2015 15:26:23
*
Le tue labbra
LE TUE LABBRA La rima socchiusa di labbra giunte alla quiete e le mie dita che sfiorano lievi il silenzio di cose già dette, di cose non dette che valgono quanto le infinite parole lasciate lungo il percorso che giunge alla sera.
Id: 32010 Data: 19/04/2015 18:14:44
*
Sguardo
SGUARDO Diafana, eterea immagine che colpisce la mia fantasia, tenue disegno fatto di linee leggere ma stabili, percorse da calde correnti, travolgente emozione conosciuta a lungo sopita, affascinante figura che attira magneticamente tutti i pensieri soltanto con gli occhi, con un complice inesplicabile sguardo.
Id: 31964 Data: 16/04/2015 15:01:36
*
Fotografia di una lacrima
FOTOGRAFIA DI UNA LACRIMA Scende leggera, ma lenta, sembra un cristallo che spacca lo spettro di tutti i colori, che dona alla pelle un arcobaleno di luci riflesse. Scende rigonfia, ma esile, a tratti sembra asciugarsi, ma subito dopo riacquista la sua consistenza che è fatta del solo dolore che spesso è pieno di liberazione o di gioia. Scende decisa, senza fermarsi e lascia una strada, una scia luminosa che solo una luce accesa dal tiepido abbraccio di un tenero affetto, riesce ad accendere.
Id: 31897 Data: 12/04/2015 23:22:43
*
Le ali dagli occhi leggeri
LE ALI DAGLI OCCHI LEGGERI La corolla col giallo esplosivo diventa sempre più grande e vicina. Ali leggere, con cerchi che sembrano occhi, guidano il movimento e i battiti rapidi sfiorano l’aria che le circonda impalpabile. È un nettare dolce, vitale quello che offre quel fiore, e in cambio chiede soltanto germi lontani per perpetrare se stesso. Nello scambio totale scorre piena e serena la vita, scorre l’amore verso la conoscenza di se e di altre corolle, di altre farfalle che forse fanno il futuro. Si staccano, allegre e sicure, le ali dal desiderio e la fine rimane lontana, mentre il passato è il dolce ricordo di un bozzolo tiepido, splendido ma senza attrattive o rimpianti.
Id: 31862 Data: 10/04/2015 10:29:50
*
La grande illusione
LA GRANDE ILLUSIONE Ho conosciuto in primavera la grande illusione, con le sue musiche, le convinzioni montanti, le contagiose certezze fatte soltanto di parole comuni. Il nuovo, cantato e cercato, era reale, potevo toccarlo sfiorarandolo con la punta delle mie dita di adolescente. Poi la gran confusione, la fine dei miti, l’oblio di un sogno sfumato. Rimane soltanto un esile filo di luce, una candela isolata che lotta contro il vento contrario per illuminare la notte. Ma un sogno lo può distruggere solo un sogno più grande, e la fine è sempre un inizio, l’inizio di altre illusioni che corrono verso il futuro.
Id: 31801 Data: 07/04/2015 12:15:19
*
Il sole verso la notte
IL SOLE VERSO LA NOTTE Viaggia veloce il sole verso la notte. Rimane soltanto un raggio purpureo che ondeggia ancora, senza peso, nell’aria già fresca.
Id: 31776 Data: 05/04/2015 11:59:49
*
Il posto dellarcobaleno
IL POSTO DELL'ARCOBALENO Tra dolci colline che segnano e chiudono tutto il paesaggio, perfettamente convesse allo sguardo, distanti tra loro come le ore segnate dal giorno, pianta con forza le sue iridescenti radici l'arcobaleno. Arriva dopo la pioggia ed è un invito etereo alla speranza, al cambiamento, all'evoluzione più positiva, che accompagna da sempre lo stupore degli occhi. Arriva ed annuncia il futuro, le buone notizie che lasciano, solamente al ricordo, le tempeste passate, le previsioni più cupe, le chiusure alla vita. La sua esistenza è' talmente costante negli ambienti a me più vicini che posso scrutarne l'essenza più vera, toccarne i punti sorgenti, cercarne il tesoro nascosto, senza poterlo raggiungere mai. E l'illusione continua ogni volta che appare, ogni volta che la sua immagine impone una sosta, uno sguardo, un pensiero profondo, una pura illusione. Ma il posto rimane ed è sempre lo stesso, adagiato tra le dolci colline che vivono sulla mia strada, sul mio percorso di vita, sulle mie scelte passate che restano, per il mio tempo, anche quelle future.
Id: 31724 Data: 02/04/2015 14:54:43
*
Sera
SERA Annego i miei sensi sbiaditi nel rosso sfumato di un tramonto ormai al disincanto e subito arriva la brezza a rinnovare la notte.
Id: 31698 Data: 31/03/2015 10:45:55
*
Il cane malato
IL CANE MALATO Si affaccia con gli occhi che hanno una rima sottile, esausti, sporgendo soltanto metà della testa dal verde cancello, dal divisorio che stacca il sicuro e l’incerto. Piange e il suo gemito è un grido dolente, cupo e roco nel tono, ma dignitoso e solenne nell’espressione, nella richiesta d’aiuto. Puoi non vederlo, e lui se ne andrà trascinando lontano il suo corpo malato, puoi dargli un pasto, un gesto, una cura e lui ti darà per intero la vita.
Id: 31650 Data: 28/03/2015 17:51:02
*
La forza del vuoto
LA FORZA DEL VUOTO Si riempie di nulla, la certezza dell’essere, svuotando i suoi contenuti in progressione col tempo. È un’assenza totale che scuote le profondità di tutto quanto era chiaro, illuminato a tal punto che non ne vedevi la fine. È il vuoto assoluto, la mancanza della materia più solida e più sicura, che rende reale l’immaginario comune. Ma il posto di quel che era pieno è preso, da quella forza invisibile che tutto governa riempiendo ogni angolo dell’universo dando, incrollabile, l’energia più dialettica che governa la vita: il vuoto.
Id: 31483 Data: 20/03/2015 10:58:59
*
I tuoi occhi ( oltre la vita)
I TUOI OCCHI (oltre la vita) Ora che tutta la luce ha preso una strada diversa e nulla delle immagini a lungo vissute, pensate, sognate non solo di notte, potrà rimanere in fondo al tuo sguardo, credimi ancora ed io sarò i tuoi occhi. Fintanto che i dolci paesaggi ed i colori più densi scorreranno lievi sul margine delle mie palpebre, continuerai a vederle, e la vita, inarrestabile, vorrà seguitare a scorrere nelle tue vene.
Id: 31014 Data: 04/03/2015 14:32:26
*
Omaggio a Fabrizio De Andrè ( buon compleanno)
Diceva Benedetto Croce che tutti gli italiani fino a diciotto anni sono poeti, dopo i diciotto chi continua a scrivere poesie o è un poeta vero o è un cretino. Io, per non correre minimamente il rischio, preferisco essere definito un cantautore. ...Fabrizio De Andrè Io ho seguitato a scrivere poesie...probabilmente sono un cretino ma nel mio penultimo libro (L'uomo dell'arcobaleno) gli ho dedicato un componimento. Lo ripropongo oggi che sarebbe stato il suo settantacinquesimo compleanno. Valter Casagrande IL PROFETA Omaggio a Fabrizio De Andrè Cammina leggero, colui che comprende le cose prima degli altri, ed il suo passo leggero non lascia impronte sul terreno fangoso. Cammina incurante tra sguardi fatti di increduli occhi, beatamente e stupidamente ridenti, sufficienti a se stessi. Le sue parole sono poesia e musica solo per pochi, per quelli che all’interno del coro sono le voci soliste. Nessuno gli da comprensione e quando è invitato è un commensale richiesto solo per l’ironia di cervelli ridicoli, atrofizzati dal tempo. È grande lo sforzo per rendere dritto e lineare il tortuoso cammino della comprensione di ciò che è solamente intravisto. E solo una grande passione, il desiderio vincente di alzare lo sguardo in una visione lontana, riesce a rendere chiaro quello che lui, novello Prometeo, con poche parole passate, ha declinato al futuro.
Id: 30629 Data: 18/02/2015 17:15:46
*
I mesi della vita
I MESI DELLA VITA Vita: dolce sussurro iniziale, anelito della speranza, spessore futuro, splendido sogno, eterna finzione, recita fatta a soggetto, corsa affannosa, desiderio incostante, incompiuto passato, nostalgia melodiosa, limitato viaggio e sconosciuto sospiro finale.
Id: 30463 Data: 11/02/2015 14:22:51
*
’A commare secca ( vernacolo romanesco)
‘A COMMARE SECCA (la morte) Quanto ce stai vicino commarella, che solo si facessimo attenzione potressimo sentilla ‘sta fiatella levaccela quarziasi tentazione. Se tutti quanti insieme, sarvognuno facessimo ogni tanto ‘sta pensata ar monno ‘n soffrirebbe più nisuno e se vivrebbe solo a la giornata. Saressimo così tutti contenti, annassimo a braccetto tutti quanti e guarda caso puro li parenti sarebbero simpatici e 'mportanti. Ma perché da ‘na pensata così brutta potrebbero sortì ‘ste cose bone? Perche la vita nun la sprechi tutta se lassi perde de fà lo sbruffone.
Id: 30295 Data: 05/02/2015 14:58:02
*
La solitudine
LA SOLITUDINE All’ombra di grandi silenzi interminabili e vuoti, seduta a fianco del nulla più assurdo, fatta soltanto di pensieri intrecciati, di vuote parole bisbigliate in rima di labbra, di suoni che girano e tornano indietro, tu sei l’unica nata che, dopo una quiete apparente, accendi l’assillante speranza della tua fine.
Id: 30224 Data: 02/02/2015 14:46:15
*
Shambala
Shambala Apre le porte tra i densi vapori dell’acqua che scorre, impensabile, da calde sorgenti in mezzo alle nevi ed ai paesaggi gelati. Entra soltanto chi passa le dure frontiere interiori ed arriva ad ammirare i paesaggi a lungo sognati dai tempi più antichi. Arriva a conoscere le menti più aperte, le conoscenze infinite, gli equilibri vitali che regnano sopra quel luogo dall’alba di tutte le vite passate. Il regno del mondo, il paradiso terrestre, l’età del metallo prezioso, è, sempre e comunque, un sogno narrato, un ricordo ancestrale, e genetico fuori dal tempo. Il punto focale, l’irraggiungibile meta che riviviamo nei desideri e che è fatta soltanto, di prospera pace, di tranquillità delle mente e di un’esistenza felice.
Id: 30186 Data: 31/01/2015 20:00:42
*
I giorni più freddi
I GIORNI PIU' FREDDI Il mese più freddo conclude i suoi giorni col gelo delle sue livide e asettiche braccia attorno al mio collo, in fondo al mio cuore, mentre una favola antica porta un amico camino ad oscurare il più candido degli animali. Ma il sole ha ripreso il suo corso, ha dilatato il suo sguardo e già ricompare la tonda mimosa con il suo giallo che illumina il buio del tempo schiarendo il tepore di un imminente futuro.
Id: 30166 Data: 30/01/2015 10:46:35
*
Un mondo lontano
UN MONDO LONTANO Un mondo distante, fatto di grandi finzioni, di delusioni, di confusioni totali, di follie collettive che prendono l’animo senza lasciare lo spazio alle espressioni vitali. Un mondo gelato d’inverno ed arido col sole estivo, che non ricorda le dolci serate, le tiepide e colme giornate, le brezze leggere che sfiorano, senza colpire, la pelle. Un mondo diverso, dove non trovano posto le verdi distese perdute sotto gli sguardi infiniti, i rossi crinali delle colline coperte soltanto del papavero in fiore, il cristallo di un mare tiepido che accarezza i tuoi piedi, le lontananze di conosciuti paesaggi che puoi toccare solo allungando la mano. Un mondo lontano, ormai sconosciuto ad occhi che hanno veduto le tenerezze, le dolci carezze, i timidi sguardi, le romantiche attese, i semplici gesti, i sentimenti sinceri, i variegati pensieri che volano soli sopra ricordi passati ma ancora indelebili.
Id: 30119 Data: 28/01/2015 16:40:17
*
Lispirazione
ISPIRAZIONE Nel cuore ineludibile del falso annega tutta la mia fantasia e questa è la palude dove affonda la finta ispirazione e la bellezza della poesia.
Id: 30091 Data: 27/01/2015 14:39:14
*
Sogno
SOGNO Sogno: Incontrastato signore dell’ego, incontrastabile voce del più profondo reale. Paura e delizia delle nottate che parlano. Unica vera espressione che non puoi guidare, non puoi falsare. Forza vitale che esprime tutto te stesso senza le maschere della ragione.
Id: 29829 Data: 14/01/2015 10:20:36
*
Lultimo giorno
L’ULTIMO GIORNO È l’ultimo giorno, che guarda verso il passato, che volge la testa, stanca e velata, per ricantare, con suoni profondi, musiche nuove di vite vissute, spezzate o nascenti. E' l'ultimo giorno per ripercorrere strade solcate, per esplorare antichi paesaggi che partono da lontani orizzonti e curvano verso un futuro carico energie positive. E' l'ultimo giorno per rinverdire i desideri assopiti, per togliere i veli alle certezze, al divenire immutabile della vita che scorre.
Id: 29594 Data: 31/12/2014 12:46:37
*
Il giorno più corto ( solstizio d’inverno)
IL GIORNO PIU' CORTO (solstizio d'inverno) Ombre distese, allungate fino a toccare i margini dello scenario, i contorni di quanto è visibile nel tentativo, disperato ed assurdo, di distaccarsi dal corpo che le trattiene. Parole ovattate fatte di fumo e di sillabe brevi che brevemente interrompono il silenzio assordante e monotono della giornata. Il sole che scivola basso sopra contorni sfumati e, senza più forza, illumina nella penombra un giorno già terminato. Arriva il giorno più corto e nel paese del gelo chissà se la speranza sarà ancora un bozzolo chiuso, una larva pulsante che attende, nel guscio protetto, il sole più alto e invincibile. Scritta per ricordare non solo il solstizio d'inverno ( oggi) ma anche l'antica festa romana e pre-romana del sol invictus che cadeva proprio in questi giorni di timore che il sole potesse non riprendere ancora una volta il suo percorso di ascesa, la sua rinascita.
Id: 29428 Data: 21/12/2014 16:03:33
*
Elogio del silenzio
ELOGIO DEL SILENZIO L’aria attorno al mio volto è mossa da ritmiche onde che arrivano, lancinanti, a riproporre parole, inutili riflessioni, vuote emozioni. Come è difficile evitare gli insulti e gli strali delle insensatezze che invecchiano gli occhi e bruciano ogni illusione. Come è penoso dominare l’insofferenza che sgorga dai più reconditi angoli della mia mente sottoposta ai cantici delle stonate sirene. I rumori che arrivano a frotte, fanno burrasca ingigantendo le onde e il dolce silenzio, lontano miraggio, incontrastato signore dell’io più profondo, vincolo antico dell’uomo che parla a se stesso, arriva quando è già l’imbrunire.
Id: 29065 Data: 29/11/2014 10:32:41
*
La forza del verso
LA FORZA DEL VERSO La forza del verso, della parola che suona che spacca la roccia, che muove le pietre, scivola armonica dentro di te a scompaginare percorsi fatti di aride sponde e ripetuti rituali.
Id: 29033 Data: 28/11/2014 09:51:41
*
Tempesta
TEMPESTA Lontano una luce si spande improvvisa a disgregare, nel buio, la linea dell’orizzonte. Cupi echi, profondi, inquietanti colpiscono i sensi rincorrendo, come in un gioco infinito, le luci. Arriva soffiando, con le guance gonfiate ed i lineamenti tirati in uno spasimo che tende alla distruzione. E’ la tempesta totale che si avvicina implacabile, è la risposta caotica a quello che è certo, governabile e rassicurante. Scolpita in maniera indelebile è la paura ancestrale nascosta nella memoria, ormai collettiva, di tutte le cellule. Non puoi colpirla, discioglierla, puoi solo difenderti rendendo solida la posizione, se non riesci a trovare un dolce rifugio.
Id: 28984 Data: 26/11/2014 14:36:19
*
Alba sul mare
ALBA SUL MARE Uno spicchio di mare incastonato alla vista tra le chiome, possenti, di due alberi sazi di sale. Un volo radente sul pelo dell’acqua di cento gabbiani che urlano il loro amore alla vita. Lontano, una montante foschia che brilla e rende visibile il miraggio di isole incerte, forse irreali. L’equilibrio perfetto di spazi, di suoni, di immagini dalle armonie calibrate da secolari certezze. Un’immersione totale, vitale, dei sensi in una pittura istantanea fatta di chiaroscuri albeggianti. Con la pienezza del giorno muore l’incanto che nasce, silente, con la tremula aurora e lascia il passo alle umane disarmoniche interferenze, ma fino al nuovo mattino.
Id: 28956 Data: 25/11/2014 16:28:35
*
Che fine ha fatto Maiorana
CHE FINE HA FATTO MAIORANA “ Tutte le mie conoscenze per un istante di pace, di pacatezza di rinnovata allegria.” Grande è il sapere e la contezza dei più nascosti recessi di ciò che è reale, ma ancor più grande è il tormento e i mostri spettrali che, fuori e dentro chiedono sempre di più. Diventa forte il richiamo del mare, di un ritorno alle origini fatte di calma e di percezioni epidermiche, ma è solo un inganno profondo come gli abissi che avvolgono la morte del desiderio. Le forze interiori, i motivi che reggono sorte e destini e spingono avanti la vita, escono a fiotti da un corpo senza calore e scivolano e lungo i solidi fianchi della nave ormai giunta in vista di un golfo sicuro pur se bagnato dal fuoco. Nascono immagini chiare, potenti, fatte di grandi silenzi di pace interiore, di solide volte antiche, azzurre come vele dipinte. Ed il viaggio continua verso quell’isolamento totale, infinito dove la terra ed il cielo si fondono insieme in un affresco che è fatto di sole pareti ed anche la morte diventa sorella. Soltanto allora il viaggio finisce, scompare del tutto mentre cala il silenzio sui frastuoni ormai estranei e sui gemiti interni che chiedono sempre al sapere quello che lui non può dare.
Id: 28927 Data: 24/11/2014 16:11:07
*
Ode alla notte
ODE ALLA NOTTE Notte. Fresco respiro dopo un indeciso imbrunire che insegue, da sempre, il tuo velo. Dolce riparo dove si ferma e riposa una giornata affannata, trascorsa tra mille tormenti ed illusioni vincenti. Tenero abbraccio che avvolge i corpi legati dai pensieri insistenti, dai turbamenti che parlano solo all’istinto. Liberazione totale di tutte le aspettative, dei desideri repressi, dei nascosti recessi che il giorno illumina troppo. Mistero assoluto, impenetrabile sguardo del nulla, del buio totale che penetra nel profondo di tutto quello che vive. Incubo urlante che avvolge tutte le immagini proiettate in una vita sofferta, o in un tenebroso terrore. Calma vincente che ferma le cose e ne rallenta, immancabile, i battiti fino al silenzio assoluto. Ciclica pausa tra due giornate, tra due luminose certezze che non riescono mai a ricongiungere i margini. Invidia sovrana di chi non riesce a fermarsi, di chi non deve fermarsi per non interrompere il tempo. Grande contrasto di tutto il visibile, del conosciuto, dell’immaginario scontato che solamente il tuo imprevedibile fascino sa rinnovare.
Id: 28748 Data: 17/11/2014 16:48:05
*
La mongolfiera
LA MONGOLFIERA Fatta di cerchi concentrici, colorati dall'arcobaleno, vola abbracciata al silenzio, tagliando l'azzurro di un cielo che sfiora, toccandolo, in un contatto sempre più intenso. Vive, in ogni volo, una visione sognante e sensazioni impensate, impossibili da ricordare, che non ripetono mai loro stesse. Sale cercando la vita nell'infinito, il lungo respiro del universo che muove e dà linfa a tutto quello che vive, a tutto quello che esiste. Ferma il suo viaggio soltanto quando perde il suo fiato davanti, ed in mezzo, all'aria più rarefatta, e ad una risposta ogni volta cercata. Ma le risposte arrivano solo se lasci sul suolo la vita cosciente, la mente pensante e la ragione più pura, affidando le tue domande alla fantasia che sola riempie il tuo essere.
Id: 28484 Data: 06/11/2014 14:47:07
*
elogio del nulla
ELOGIO DEL NULLA Nulla. Rarefatta atmosfera mossa da impercettibili venti dell’universo. Gelo astrale, totale, che inchioda i moti del divenire. Notte infinita che avvolge il sentire nel silenzio assoluto. Baratro indefinito che assorbe i ritorni di tutte le pure illusioni. Linea sfumata di demarcazione tra la conosciuta finzione e l’incomprensibile. Eppure. Sublime assenza di un tutto che riempie e limita il movimento. Indispensabile opposto che costruisce il reale visibile agli occhi. Ordine certo delle leggi a contrasto dell’energia più caotica. Vuoto cosmico ma anche assenza del male, del brutto dei limiti posti. Concezione finale, irraggiungibile, che toglie il fiato e tende all’infinito.
Id: 28439 Data: 04/11/2014 10:15:38
*
Lacuto finale
L’ACUTO FINALE E’ notte inoltrata quando queste mie ali, consunte dal tempo, mi hanno portato all’ultimo approdo. Sono arrivato da solo, crollando stremato sul ramo affollato di giovani figli e fratelli già da tempo in riposo, ma sono arrivato. Nessuno mi ha atteso, nessuno mi ha accompagnato nel viaggio un tempo esaltante e pieno di nuove scoperte ed ora fonte di angosce e di incertezze assolute. Ma sono arrivato, col cuore in tumulto e le ossa spezzate sono tornato al mio nido, al solito posto conosciuto e accogliente. Qui, dove tutto scorre immutevole, ho assaporato la vita, ho fabbricato la vita ed ho volato, incontrastato signore, per molte stagioni. Quando il mio fiato era lungo tutti ascoltavano attenti le mie indicazioni le mie decisioni per un volo compatto e senza le insidie di un ambiente in agguato. Volavamo felici in un’unione totale che ci rendeva più forti e convinti di arrivare alla meta, sognata e lontana. La stagione della pienezza vissuta nelle esperienze crescenti di convinzioni comuni e di illusioni sognanti, sembrava infinita. Ma ora arrivo da solo, con stento e fatica, e senza nessuno al mio fianco che voglia sprecare il suo tempo. Una legge spietata, ingiusta ma che immutabile riporta il mio stanco pensiero a mio padre che semplice e grande accettava la vita e il suo corso. Sono arrivato e vedo le cose che hanno riempito di gioia i miei occhi, le vedo di nuovo ed è una fortuna vederle anche se fosse per l’ultima volta. Non so se, il prossimo inverno, potrò rifare il viaggio, se queste mie forze, finite, stiano svanendo assieme alla vita. Forse i dolci paesaggi a me conosciuti potranno rinverdire la linfa e rinnovare le logore piume. Forse, ma un animo stanco non può affrontare l’ignoto senza la forza delle certezze, senza la spinta di un motivo in evoluzione. Volate, voi che potete, per evitare l’inverno volate senza di me e forse un stagione più mite, o una mano pietosa, faranno di me l’amico il padre il fratello che attenderà il vostro ritorno, in primavera.
Id: 28403 Data: 02/11/2014 15:15:26
*
La margherita
LA MARGHERITA
Il tempo sfoglia
i suoi giorni
e per la perla dei fiori
è un lento declino
che lascia un’immagine
buffa,
incompleta,
senza la sua regolare
bellezza.
Come le foglie
d’autunno,
i petali
lasciano progressivi
la madre corolla
senza un ordine
e senza una regola
certa,
seguendo soltanto
la casualità
di una vita
che dura,
per tutti,
un soffio di vento.
Scendono a terra
volteggiando
a spirale
come eliche
monche
e arrivano
a coronare una base
che copre
la radice
che li ha generati.
Sono fratelli,
uguali
per forma ed età,
una generazione
completa,
ma alcuni
vanno via prima
e forse quelli
che lasciano
prematuri
la stele
lasciano anche
le sofferenze del tempo
e di un destino
che è fatto
di una montante
e progressiva
solitudine vera.
Id: 23930 Data: 16/01/2014 09:23:13
*
fantasia
Veleggia sicura
la luce
che accende la mente,
che illumina
il volto
ed apre lo sguardo
ad orizzonti vicini,
a delineati
paesaggi
fatti di immagini
limpide e
divenute reali.
Vola impetuosa
sui sensi,
sui sentimenti
nascosti
e rende vitale,
totale
il circolo
di un’esistenza
aperta
al desiderio
di vita.
Completa i tratti
mancanti,
riscrive le note
incomplete,
distende
i volti,
i sorrisi
di quelli
che hanno compreso,
che hanno lasciato
le nebbie
e gli scontati
percorsi
già ripetuti
fino alla noia.
È il motore
di quello che avanza,
di quello che cambia
le cose,
la levatrice
del nuovo,
del bello
della scoperta impensata
e viaggia
sempre
in crescendo.
Sale,
la sinfonia del pensiero,
raggiunge le vette
più alte
dell’armonia e,
ogni volta
più forte,
realizza i suoi sogni
che sono, sempre,
i mattoni
che accrescono
le costruzioni
future.
Id: 20738 Data: 30/05/2013 14:57:22
*
il promontorio del lungo silenzio
Disteso nel mare,
apertamente a contrasto
della perversione
del vento,
guarda passare
le nuvole,
il promontorio
del lungo silenzio.
Ha gli occhi
di pietra
immobili
e i lunghi capelli
bagnati
da una risacca
ormai secolare.
Mi riempie
la mente
la permanenza,
nell’aria più rarefatta,
ad ascoltare
il silenzio.
Mi piace
accendere
tutti i pensieri
che guardano
verso il domani,
sentire
che i disegni futuri
sono lì,
a portata di mano,
come un quadrato
che chiudi
con l’ultimo tratto.
Inizia l’incanto
di una simbiosi
perfetta,
mentre gli occhi,
rocciosi,
cullati da sibili
stanchi e lontani,
hanno già
mutato espressione
e le nuvole
che si avvicinano
all’orizzonte
sono più belle
e complete
di quelle
che sono, oramai,
dei ricordi.
Id: 20733 Data: 30/05/2013 08:53:52
*
il navigante del plenilunio#poesiapoeti
Voglio viaggiare ai bordi del mondo, la dove il mare si tocca col cielo, per rinnovare tutte le vecchie certezze. Voglio sfiorare i margini dell’universo con una vela iridescente gonfiata dal vento incrollabile delle convinzioni. Voglio raggiungere il lato nascosto dell’isola oscura vestendo gli abiti e le sembianze del navigante del plenilunio. Lui, nelle notti più chiare, raggiunta la faccia da sempre nell’ombra, insegue il bianco dorso di un sogno che giganteggia nei suoi pensieri. Ma i sogni non fuggono più, il posto della penombra è il loro rifugio finale e quando finisce l’inseguimento arriva la luce ad illuminare il reale.
Id: 20723 Data: 29/05/2013 17:03:27
|