I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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Padre
Padre che non ascolti, Padre degli abbandoni, Padre che "Io ho sempre ragione!" Padre caro, se solo riuscissi una volta a incrociare i miei occhi, ne scorgeresti questi mari di Scozia e sono sicura, ne piangeresti. Eppure ricordo ancora l'abbraccio che è stato
insegnarmi a pregare da bambina, tu che non credevi in Dio ma che credevi in me.
Id: 44764 Data: 24/10/2017 14:12:19
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Arriveranno altri
Zitta, non parlare, non ti muovere e non subirmi nemmeno. Solo annusami. lo senti il mio odore? Dimmi, di cosa parla? È l’odore di una bestia incarcerata, di una bestia costretta a passare da una cella all’altra: lavoro, casa, famiglia. Così ogni giorno a ri-pe-ti-zio-ne. A faticare senza mai raccogliere i frutti chè quello che ti danno se lo ripigliano con gli interessi e mi fanno e ci fanno credere di essere liberi. Si… Liberi un cazzo! Ma sai una cosa? Io il cielo lo vedo! Chiudo gli occhi e lo vedo e lo sento addosso e lo sento dentro e so cosa è la libertà. E tu, tu che senti resta così, qui accanto a me zitta, senza muoverti. Guardalo il cielo… Meravigliati e trasformati con esso. Aspetta…. arriveranno altri e assieme, tutti, qui, immobili saremo la rivoluzione
Id: 44290 Data: 19/09/2017 16:56:05
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Lo specchio
Come nell'apologia di una perduta fede, ho posto il mio trono in una stanza dai muri sgretolati. Accondiscendendo ai capricci insani di un corpo disonesto, con gli occhi liquidi di vino interrogo lo specchio, oracolo del niente: Di che morte vivo?
Id: 44246 Data: 16/09/2017 18:44:33
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Nelle tue vene
Nuoto nel tunnel ricolmo delle tue vene a ritroso. Mi oppongo alla corrente che mi vuole nel tuo cuore a dimora. Resto nella punta della dita tua per vivere all’infinito il primo sfioramento e in questo viso rigato di campo coltivato a sogni, amarti.
Id: 44158 Data: 11/09/2017 12:40:51
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Declinazione al femminile
Mi piace la nudità dei rosa chiaro, quel capezzolo che mi racconta della madre. Mi piacciono i colori portabili del sereno, la scrittura invisibile del mio fiato di donna. Mi piace la delicatezza e la sensualità. Mi piace il piacere, la floreale e materica sostanza del mio sesso, la poesia velata della sua forma. Mi piace la genuina semplicità dell’incontro amoroso, la seduzione delle note negli accordi minori, la coralità delle forze naturali, quella chimera del pensiero vagante. Mi piace la missione umana della carne, la notte dei fuochi accesi in solitudine. Mi piace godere di musica e carezze, la seta del tatto, l’odore dolce e nuovo di primavera. Mi piace la valigia sempre piena dell’attesa della rinascita.
Id: 44085 Data: 06/09/2017 11:31:27
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Sacrificio
Nuove ere di parole ordinate in versi sognare. Liberare la fantasia dalle catene della storia. Tratteggiare appena il filo del non visto con la consapevole cura di chi molto ha avuto e ancor di più vuol dare. Cercare strade vergini senza le nebbie che a te si sostituiscono nella scelta del percorso e raccontare chi sei stata, sei e sarai abbandonando eroiche gesta di successi e insuccessi ma occhi negli occhi far cadere i veli. Rendere ciò che della felicità è stato vettore e del ricamo che ti ha reso migliore, fosse anche un sol punto, insegnare. Elevare le mani che custodiscono la luce e con la testa protesa allo spazio che ti sorge dentro, cercare una temperata oasi in un deserto di parole.
Id: 44061 Data: 04/09/2017 16:51:00
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