Un giorno quasi estivo

nell’inganno del tempo
con le emozioni
di quando trattenevo il respiro
a occhi chiusi

negli anelli di fumo.

E ora rimane quel passaggio
per vedere un sogno arrivare

da una porta socchiusa
nell’attesa
di com'eravamo.

Sotto i lampioni bugiardi

e i muri senz’anima

la solitudine

non chiede nulla

mentre gli occhi

cercano il buio

e l'onestà della notte

Luce soffusa di settembre

sull’età matura della vita…

come un nido e una carezza

che allieta lo spirito.

E vorrei imparare

una lingua nuova

che non separi più i giorni

delle stagioni…

ma che sappia leggere

i suoi minuti.

Allora resto a guardare

senza timori…

il cielo dipinto di nuvole

e un giorno sarò felice

di vedere ancora la neve

cadere sulla terra.

E ora sto cercando  

i segni che anticipano

la nascita delle nuvole…

Quelle che formeranno

un temporale di settembre.

Andare, solo andare…

fosse solo per la brezza,
che trasporta nuvole

dai mari caldi…

Non è forse quella la strada?

E il viaggio continua…

La sera dietro

le nuvole rotte

da un lampo e il tuono

canta…

con la pioggia

una calda malinconia

di fine estate.

Ascolto la ninna nanna

del sole e del vento

e si dissolvono pensieri

come gocce

nel cielo d’agosto

Cammino da tanto

e l’orizzonte è lontano

Forse sono stanco

e voglio riposare

sul lembo

di questa terra

Risalgo lentamente la montagna

con la stanchezza e l’arsura

di un giorno estivo… al tramonto.

Sul sentiero mi sorprende e mi disseta

la bellezza austera… dei fiori di cardo.

Oh! Quanta passione in questi colori!

d’umile e caparbia resistenza

come l’estrema bellezza dell’universo

che non posso raccogliere…

e cerco solo… di vivere.

Oh! Forse non troverò le parole

per parlare di noi…

mentre mi sfiora il vento

che abbiamo conosciuto

nei nostri inverni.

Ma ora è un vento d’emozione

e vorrei fosse il nostro viaggio

senza tempo…

nel blu infinito…

dei fiori di cardo.

Scrivo pensieri sulla pagina
del nostro tempo… così breve,
sotto la quercia che ci sovrasta,
con le sue braccia buone, aperte
verso la primavera, e ci sostiene
come fosse un nido.
E non avere paura. Amore mio,
non temere, per la linfa vitale
che si esaurirà.
I nostri giorni potrebbero finire,
e noi cadere, tagliati alla base,
come legna da ardere.
Ma anche allora… io brucerò,
e tu arderai… e scalderemo altri cuori,
e saremo ancora bella cenere…
molto vicini alle radici dell’amore.

Il buio mi aspetta,

nella morbida rete lunare,

per questi occhi liberi

nello splendore d’ogni tempo.
Voglio ascoltare il sussurro,
i lamenti, e ogni palpito della terra.
Come posso farmi capire?
Una notte da solo, con i miei occhi,
e l’anima da lupo.
La malinconia è la mia lingua,
che unisce la gioia e la sofferenza.
Parlerò con la piena nota dell’ululato,
e non sentirete l’eco... ma solo amore.

Non ricordo gli anniversari,
non faccio regali..
dimentico i fiori, si,
per il tuo compleanno.
Hai ragione quando dici
che non ti dedico
abbastanza attenzioni.
Non ricordo il giorno,
è vero..
ma ho in mente Il primo bacio,
che per me vale molto di più.
E poi..
Non voglio comprare i fiori
recisi dai fiorai.
Ho la testa fra le nuvole..
ma ho ancora il cuore
occupato dal tuo respiro.
Nonostante i tuoi rimproveri,
non ho occhi.. che per te..
Mio unico grande amore.

La mia malinconia è così profonda

che solo tu la puoi comprendere.

Tu conoscevi le parole,

di questo amore senza tempo,

e sai che la malinconia è il passaggio,

il varco, che ha attraversato le nostre vite.

E parlo di tutte le volte che abbiamo vissuto

in epoche lontane, e forse persino in altri mondi,

e ora mi vedi, per come mi conoscevi, e mi chiedi…

se sarò capace di amarti ancora?

Oh, e come potrei non amarti!

Io riconosco il profumo dei tuoi pensieri,

che hanno il sapore di quelle lacrime felici, 

che un tempo scesero dai nostri occhi,

e bagnarono le nostre labbra... Ricordi?