Se hanno carta bianca, i nuovi scrittori che cantano senza Musa
emulerebbero Géricault nella sua zattera della Medusa.
L’arte italiana è diventata un assalto al forno,
sbocciano versi a «cazzo» che neanche i membri di un film porno,
anche nel Poetryweb l’attore si confonde con il montatore,
rigurgitando testi tanto anacronistici da andare in copertina su Le Ore.
La democrazia lirica non deve essere una lirica da due lire,
indispensabile è studiare e non è vietato severamente approfondire
oramai tutti improvvisano, protesizzatisi con un bloc-notes,
come se invece che far cultura dovessero iscriversi a Tú sí que vales.
Per la scrittura sul www dovremmo mettere un test d’ingresso,
vietato toccare la tastiera sotto minaccia di sollecito decesso,
non occorre all’arte tardomoderna, Lucini docet, attempiarsi rivoltelle,
la malattia incurabile d’inizio secolo si chiama Adsl.
[inedito, 2018]
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