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Cinema Italia by Cineuropa

Argomento: Cinema

Articolo di Gio-Ma 

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Pubblicato il 01/10/2016 07:44:42

Cinema Italia, aspettando il Film Festival di Roma e ovviamente gli Osscar.

'Fuocoammare' candidato alla nomination all’Oscar.
di Camillo De Marco
26/09/2016 - Il documentario di Gianfranco Rosi è stato scelto per rappresentare l'Italia il 28 febbraio a Los Angeles. E intanto sbarca nelle sale americane il 21 ottobre
‘Fuocoammare’ di Gianfranco Rosi.

'Fuocoammare' punta all'Oscar, dopo aver conquistato l'Orso d'oro allo scorso Festival di Berlino ed essere stato ospite in numerosi festival americani, Telluride, Toronto, New York, Chicago. La commissione di selezione istituita dall’Anica, di cui faceva parte tra gli altri Paolo Sorrentino (Oscar 2013 con La Grande Bellezza), si è riunita questa mattina e ha scelto il documentario di Gianfranco Rosi sui migranti che sbarcano sull’isola di Lampedusa in una rosa composta da sette titoli (leggi la news). Il film scelto dall’Italia dovrà poi riuscire ad entrare nella short-list dei nove film che verrà annunciata il 17 gennaio 2017, in attesa poi di entrare nella rosa dei cinque candidati ufficiali all’Oscar per il miglior film in lingua non inglese, che verrà annunciata invece il 24 gennaio 2017, insieme a tutte le altre candidature. La cerimonia di assegnazione degli Oscar 2017 si terrà infine il 26 febbraio.
Prodotto da Donatella Palermo e Gianfranco Rosi attraverso 21Uno Film e Stemal Entertaiment con Istituto Luce-Cinecittà e con Rai Cinema, Fuocoammare è coprodotto con Les Films D’Ici e Arte France Cinema, Fuocoammare è già stato venduto praticamente in tutto il mondo dalla francese Doc & Film International e il 21 ottobre sbarcherà nelle sale americane accompagnato da una retrospettiva sul lavoro del regista al Lincoln Center di New York. Alla Berlinale Meryl Streep, presidente di giuria, lo ha premiato definendolo "un film da Oscar”.
Con questo auspicio 'Fuocoammare' si batterà contro candidati come Death in Sarajevo di Danis Tanović, Land of Mine di Martin Zandvliet, Toni Erdmann di Maren Ade, Under the Shadow di Babak Anvari, Julieta di Pedro Almodovar, The Salesman di Asghar Farhadi, Clash di Mohamed Diab, The Age of Shadows di Kim Jee-woon.

Alice nella Città: il cinema dei giovani torna in scena a Roma.
di Vittoria Scarpa
27/09/2016 - La 14ma edizione della sezione autonoma e indipendente della Festa del Cinema di Roma dedicata alle nuove generazioni si svolgerà dal 13 al 23 ottobre
Goodbye Berlin di Fatih Akin.

Le nuove generazioni tornano a raccontarsi, come ogni anno, ad Alice nella Città, la vivacissima sezione autonoma e indipendente della Festa del Cinema di Roma dedicata al pubblico più giovane e diretta con la passione di sempre da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini. Il tema di questa 14ma edizione, che si svolgerà dal 13 al 23 ottobre, è “Crescere nonostante”, un filo che percorre i 12 film in concorso e i 10 della sezione non competitiva Panorama (oltre a 3 titoli fuori concorso e 2 eventi speciali) che vedono giovani protagonisti alle prese con scelte importanti, ambienti ostili e famiglie problematiche, confrontati con l’eterna giovinezza che possiede gli adulti e tentati da percorsi di radicalizzazione politico-religiosa.
Tanti, e variegati, i titoli europei selezionati nel concorso Young/Adult. Si va dal road movie spericolato e impertinente di Fatih Akin, Goodbye Berlin, al folgorante incontro di un adolescente con la musica dei Clash in London Town di Derrick Borte, con Jonathan Rhys Meyers, passando per la storia di una giovane marocchina che si unisce a un gruppo di musulmani radicali in Layla M. di Mijke de Jong, e l’opera prima finlandese-danese Little Wing di Selma Vilhunen, protagoniste una 12enne avviata rapidamente verso l’età adulta e sua madre che, al contrario, non vuole crescere. E poi altri due esordi: il cipriota Boy on the Bridge di Petros Charalambous, che ruota attorno a un oscuro segreto di famiglia, e My First Highway di Kevin Meul, una sorta di fiaba sulla perdita dell’innocenza.

Fuori concorso si segnala, in prima internazionale, la coproduzione Regno Unito/USA Max Steel di Stewart Hendler, versione live action dei personaggi della Mattel, mentre nella sezione Panorama, che comprende tutte anteprime italiane, spiccano i francesi Nocturama di Bertrand Bonello e Le ciel attendra di Marie-Castille Mention-Schaar, il britannico Kids in Love di Chris Foggin, con Cara Delevingne, e la coproduzione greco-polacca Park [+] di Sofia Exarchou, proiettata di recente a San Sebastian. Sempre in Panorama si potranno vedere I Am Not a Serial Killer di Billy O’Brien, horror psicologico/sovrannaturale con protagonista un 16enne (Regno Unito/Irlanda), un altro titolo irlandese con il musical Sing Street di John Carney, e l’opera seconda dell’italiano Ivan Silvestrini, 2Night, con Matilde Gioli, sull’incontro di una notte che ti cambia la vita.
Non mancheranno i film d’animazione, come gli statunitensi Kubo e la spada magica, Cicogne in missione e Rock Dog (quest’ultimo coprodotto con la Cina). Tra gli altri titoli da citare, Captain Fantastic con Viggo Mortensen (in collaborazione con la Festa del Cinema), 3 Generations - Una famiglia quasi perfetta con Naomi Watts e Susan Sarandon, e Swiss Army Man con Daniel Radcliffe e Paul Dano. In collaborazione con il Kino, sarà presentato, fra gli altri, il secondo lungometraggio di Ciro De Caro (regista della film fenomeno Spaghetti Story intitolato Acqua di marzo. Alla migliore opera prima o seconda verrà assegnato anche quest’anno il Premio Camera d’Oro Taodue, che sarà votato da una giuria presieduta dall’attore Matt Dillon.

TELEVISIONE Italia
Un nuovo polo di produzione fiction tv firmato Maite Bulgari e Leone Film Group.
di Vittoria Scarpa
27/09/2016 - Bulgari ha acquisito il 10,6% della società fondata da Sergio Leone per un investimento totale di 6 milioni di euro. L’obiettivo è internazionalizzare le serie televisive italiane.

Perfetti sconosciuti, tra le produzioni recenti di Leone Film Group
E’ stato siglato ieri l’accordo tra Maite Bulgari e la Leone Film Group per la creazione di un importante polo nazionale di produzione di fiction televisive, con l’obiettivo di competere nei maggiori mercati internazionali e diventare un player di riferimento nell’industria audiovisiva. Maite Bulgari, che da oggi ricoprirà il ruolo di Vice Presidente e membro del Consiglio di Amministrazione di Leone Film Group, ha acquisito il 10,6% della società fondata da Sergio Leone e diretta dai figli del grande regista, Andrea e Raffaella Leone, per un investimento totale di 6 milioni di euro.
L’intesa prevede in particolare un accordo di co-sviluppo e co-produzione di contenuti televisivi tra Anthos, la società di produzione di Maite Bulgari, e Leone Film Group, che consentirà a entrambe le realtà imprenditoriali di sviluppare ed espandere il proprio ruolo nell’ambito delle fiction tv.
Maite Bulgari è attiva da diverso tempo nel settore televisivo con la casa di produzione Anthos, focalizzandosi, in particolare negli ultimi anni, sulla produzione di serialità scripted e di docufiction. “La mia personale esperienza e quella di Anthos sono da oggi orientate alla produzione di serie televisive di qualità e insieme alla Leone Film Group, siamo convinti di poter costruire una realtà creativa in grado di rafforzare un’industria strategica per l’economia del nostro Paese”, ha dichiarato a seguito della conclusione dell’accordo.
Leone Film Group, società indipendente attiva nella produzione e distribuzione di prodotti audiovisivi, è stata fondata da Sergio Leone nel 1989. Tra i film di maggiore successo prodotti o distribuiti quest’anno troviamo Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, La pazza gioia di Paolo Virzì e The Hateful Eight di Quentin Tarantino. La società sta sviluppando, fra le altre cose, serie televisive internazionali come Beati Paoli di Giuseppe Tornatore e Colt (basata su un’idea originale di Sergio Leone) di Stefano Sollima. “La partnership con Anthos segna un nuovo significativo passo avanti per il Gruppo implementando la realizzazione di progetti televisivi sia in ambito nazionale che internazionale e accelerando il comune obiettivo di crescita in un settore così fondamentale”, è stato il commento di Andrea e Raffaella Leone.

'Miséricorde', una catarsi necessaria per ritrovare se stessi.
di Muriel Del Don
27/09/2016 - Fulvio Bernasconi, regista ticinese, formatosi all’ECAL di Losanna, torna alla finzione grazie a 'Miséricorde', un film elegante ed etereo tra violenza e redenzione
Miséricorde di Fulvio Bernasconi, presentato in prima mondiale in competizione allo Zurich Film Festival, è un viaggio introspettivo ed implacabile nella mente di un uomo che crede di aver perso tutto. Dopo Fuori dalle corde (2007), selezionato in numerosi festival svizzeri e internazionali tra i quali il Festival del Film Locarno (Pardo per la miglior interpretazione maschile a Michele Venitucci) e Le giornate di Soletta, Fulvio Bernasconi ritorna alla finzione grazie ad un film stilisticamente potente dai retroscena inaspettati.
Lo svizzero Thomas passa tre mesi a pescare da solo in Québec. Il giorno del suo rientro capita per caso sul luogo di un incidente stradale: Muk, un ragazzino amerindiano che vive in una riserva non lontana giace sul ciglio della strada, la polizia è arrivata da poco ma non c’è più niente da fare. Il conducente ha preso la fuga lasciando Muk al suo tragico destino. Malgrado Thomas debba tornare a casa, decide comunque di restare in Québec e promette alla madre di Muk di trovare il colpevole. Chi è realmente quest’uomo discreto e taciturno pronto ad abbandonare tutto per aiutare una famiglia che conosce appena? Cosa nasconde dentro di se e cosa implica la sua decisone che assomiglia stranamente ad un martirio?
Fulvio Bernasconi, accompagnato nella scrittura del film da Antoine Jaccoud (cosceneggiatore di Home e L’enfant d’en haut di Ursula Meier), firma un’opera affascinante e emotivamente violenta nella quale si mescolano abilmente sentimenti complessi: colpevolezza, perdono e accettazione. Miséricorde è un dramma esteticamente grandioso dove i paesaggi immensi del Québec, impregnati di una bellezza rugosa e grezza agli antipodi dei cliché da cartolina, fanno eco al mondo interiore di Thomas (sorprendente Jonathan Zaccaï): desolato e arido, al limite dell’esplosione. Un terribile errore commesso nel passato (ancora troppo recente) gli impedisce di guardarsi allo specchio, come se la sua immagine non meritasse di essere riflessa. Thomas accetta di perdersi, geograficamente ma soprattutto mentalmente, nei maestosi paesaggi canadesi come un cowboy solitario alla ricerca di redenzione. Le strade desolate e apparentemente senza fine diventano lo scenario di una caccia all’uomo alla ricerca di un’ipotetica epifania che possa lavare via tutti i peccati. Thomas vuole accordare all’assassino di Muk il perdono che a lui invece è stato negato, come se la sola via per la rinascita fosse l’accettazione del proprio crimine. Miséricorde scorre con finta leggerezza, elegante e patinato ed è proprio quest’apparente distacco estetico (stupenda fotografia di Filip Zumbrunn) a rendere il film forte e credibile. Il regista riesce a non cadere nella trappola del pathos esasperato limitandosi a suggerire, attraverso le immagini silenziose, l’economia dei dialoghi e i primi piani sui vis, il malessere che attanaglia i personaggi.
La storia di Thomas diventa così il pretesto per parlare di altri temi centrali: le tensioni razziali, l’emarginazione, la povertà e l’accettazione di se stessi. Il suo destino diventa il destino di tutta una comunità (Abitibi), quella dei nativi americani, che come lui devono far fronte ad un presente che vorrebbe annientarli. Miséricorde è un film estremamente ben calibrato, tra eleganza formale e violenta realtà.
Miséricorde è prodotto da PointProd, 1976 Productions, Dolce Vita Films, KNM e RTS e distribuito in Svizzera da Outside the Box.

In collaborazione con Cineuropa News.


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