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al testo di Nadia Mozflower
Amore e Morte
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In un attimo m'improvvisai notte! Servendomi dei tuoi affannati perchè mi gettai in lunghi sentieri. Confondendomi tra il bene e il male ritrovai la strada.
Ad un tratto divenni il tuo sogno! Un nudo e bagnato volto sfiorai, il tuo cuore – sentii – palpitare, forte e frenetico "amore" sussurrai al tuo orecchio.
In un momento svanii insieme alla morte non ricordando più niente.
20 Marzo 2002
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Antonio Braile
- 27/05/2012 00:17:00
[ leggi altri commenti di Antonio Braile » ]
Iniziare con la "notte" e concludere con la "morte". Magica
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Lorenzo Vazzana
- 08/05/2011 15:42:00
[ leggi altri commenti di Lorenzo Vazzana » ]
Siamo in due con una poesia con questo titolo.
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Domenico Morana
- 04/05/2011 17:34:00
[ leggi altri commenti di Domenico Morana » ]
Leggere è soprattutto ricordare. Ho ricordato leggendo questa sua poesia due titoli che mintrigavano tanti anni fa e poi, fino a oggi, dimenticati: "La materia del nulla" di Macedonio Fernandez e "Le specie del sonno" di Ginevra Bompiani. Forse non hanno nessun punto in comune con questo testo, ma a far scoccare il ricordo sono state le strane pause in un verso (di fatto funzionano come catalizzatori onirici) dovute alla straniante interpunzione, lasserzione dun "sentire" tra "parentesi", un intervallo aperto:
"il tuo cuore – sentii – palpitare,"
Ricorderò con piacere la sua bella poesia.
E, naturalmente, benvenuta!
Domenico
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