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al testo di Fiammetta Lucattini
Vigilia
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L'anno che more se contorce e giace er gelo de l'inverno j'assicura la pace. Mentre che i fochi oscureno le stelle e li botti spaventeno la luna, tu cerchi ner bicchiere la fortuna de'n anno che te porti cose belle. Ma nun potrai trovà drento ar vinello o'n mezzo a la caciara de i parenti tutto quello che t'auguri e che senti. Allora sorti solo sur balcone, alza lo sguardo verso er gran Vejone che stanotte ha inventato er Padre Eterno. Là, sopra er falso sole de l'inferno, ha intessuto miracoli de luce, pe fa' gran festa a l'anno che conduce. E'n anno nato ar foco de l'amore, illuminato da la poesia de la volta celeste tutta ardore, t'accennerà ner core la speranza, la carità, la pace e così sia!
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