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La regina delle nevi

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Non so cosa andò storto;

il latte acido o mi prese

lo stomaco

e affondai come un motore

arrugginito,

a precipizio da un terreno fradicio

come un velluto sfondato.

 

Fuori, gocce di neve,

germogli marciti su scogli

aguzzi come la noia

o la fame insaziata

potente come un drago

che brucia i paesaggi.

 

La regina delle nevi

aveva artigli e faccia viola

quando il suo sangue imbrattò

le lenzuola martoriate,

come in un duello.

 

Oh regina, regina!!!

 

Caddi da lei come una bambola

rotta,

donna già fatta all'ombra dei teschi

di sogni spezzati,

profondi come le tombe

dei figli senza nome.

 

Mi sdoppiai su un lido di dolore;

con spietata chirurgia estirpai

un cadavere di donna

dal mio io spellato come i rovi d'inverno.

 

Fui l'avatar e il suo contrario,

il forcipe e la chiave nascosta

in qualche limbo intatto.

 

Lontana, la regina,

nelle sue guglie di ghiaccio;

senza neanche sangue

per spostare una nuvola.

 

 Vincenzo Corsaro - 21/11/2023 11:25:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

"[...] Ma oggi, fra le nebbie dell’oblio,
ho visto un essere accanto a me
e con orrore ho capito chi è.
"Smetti di guardare attraverso i miei occhi,
smetti di pensare attraverso la mia mente,
ciò di cui hai bisogno non è sempre ciò che vuoi",
urlai allo sconosciuto che era in me,
tremolò e scomparve avvolto da ali invisibili."

Ecco, adesso la regina delle nevi s’è disciolta alla luce della comprensione. Molto profonda e apprezzata. Ti auguro una serena giornata, ciao :)

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