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Il ruggito (ispirato a un recente fatto di cronaca)

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Non sono fatta

per stare in gabbia,

per divertire in pista

un pubblico coi popcorn.

 

Ho assalito, morso,

sono una tigre,

e allora?!!!

 

Il ruggito della Madre

delle Tigri e delle Foreste

era in me;

ed è solo l'inizio

della fine di questo morto tempo,

nemico della selvatichezza.

 

Per cui,

anche se soccomberò,

dall'altra parte della Grande Soglia

ancora

vivrò.

 

E mi riprenderò il posto,

gli sconfinati spazi sottratti

tra questa fila di superflui

che, ormai, Natura rigurgita.

 

L'uomo potrebbe essere un accidente,

ci avete mai pensato?

 

Guardate coi miei occhi gialli e ardenti,

credete ancora

che l'uomo sia il centro dell'Universo?

Quest'uomo minimo ripiegato

nella sua stessa palude di consumi?

 

Per questo tornerò,

lo giuro, l'ho promesso alla Grande Madre

a tutte le tigri,

tornerò

e il ruggito della Foresta

libererò!

 Caterina Alagna - 03/01/2023 17:52:00 [ leggi altri commenti di Caterina Alagna » ]

Con grande maestria poetica hai parlato di una triste realtà, quella degli animali selvatici in gabbia. L’uomo pensa di essere superiore e di poter domare su ogni creatura della Terra, ma nonostante la Natura gli dimostra più volta che è impossibile legarla a una catena per sempre, non impara. Grazie della profondità dei tuoi versi, rivestiti come sempre di grande bellezza.

 Vincenzo Corsaro - 03/01/2023 10:19:00 [ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]

Ho visto un pezzettino di filmato dell’aggressione e non è uno spettacolo piacevole, ma soprattutto non lo è per tutti quei poveri animali costretti ad essere burattini nelle mani di certe persone che vogliono divertire altre certe persone che sicuramente hanno dimenticato cosa vuol dire "schiavitù ". Pensa che agli inizi quando portavo a spasso il mio Yoshi, un Akita, a volte lo costringevo ad andare da una parte anziché dall’altra e lui mi guardava con certi occhi... da allora non l’ho fatto più, la passeggiata è sua e ha diritto di scegliere dove andare e devo essere io ad adattarmi. A proposito, oggi compie 6 anni :) Stai pur certa che chi come noi non ama queste costrizioni, si unirà al ruggito di libertà degli animali e di questa tigre in particolare. Davvero bello e intenso questo canto di libertà. Ti porti tanta serenità questo nuovo anno :)

 Franca Colozzo - 02/01/2023 23:30:00 [ leggi altri commenti di Franca Colozzo » ]

Riesci sempre, cara Annalisa, con acrobazie di parole e suggestioni ad architettare da un fatto di cronaca una poesia.
L’uomo, certo un accidente del creato, si è appropriato di titoli ambiti di creazione, eletto da Dio per sua mera supposizione.
Ora che Dio ci guarda di sottecchi, quali catastrofi ci saranno riservate? La Natura, dici bene, rigurgita ormai dell’uomo le radici e del Sapiens Sapiens la malefica genia che persino il neanderthaliano ha asservito alla sua specie o ucciso.
Ruggisce la tigre allo scellerato che la vuole in gabbia o ammaestrare.
A nulla vale la lezione che ci arriva, come un ciclone, dai cambiamenti climatici. Tardivo in ciò, l’essere glissa sulla tragedia immane che incombe sulla specie umana. Speriamo che si ravveda, ma ne dubito assai. Buonanotte e buon inizio d’anno nuovo.

 SilviaDeAngeliss - 02/01/2023 19:40:00 [ leggi altri commenti di SilviaDeAngeliss » ]

Una tigre libera e possente, certa del suo percorso, al di fuori di qualsiasi costrizione e chiusura, e anche se, in qualche modo perirà la sua essenza continuerà a vivere, oltre il limite d’universo, riappropriandosi del suo posto...
Tanta suggestione e peculiarità in questo bel testo intenso e significativo.
Cose belle nel tuo 2023 poetessa.

 Angelo Naclerio - 02/01/2023 19:15:00 [ leggi altri commenti di Angelo Naclerio » ]

"Ingenua" questa Tigre:
tanto ostinata ignora
che l’unica suprema
divina intelligenza
è ora il Qubit servitore
dell’umana potenza
che famelica la terra tutta divora,
pur quella al morire un tempo destinata,
sì che mai ne sia sprecata
per Empatia tanto appassionata.


Se gli animali, come le piante, potessero parlare..
Buona serata Annalisa.

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