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Maria Musik
- 05/02/2012 19:00:00
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Non ho avvertito, nel leggere questo post, la sgradevole puzza di censura o di roghi di poesie non laureate che ho spesso avvertito in altri contesti, compresa la sezione commenti del nostro sito. E, almeno che non abbia capito nulla per un blackout cerebrale da gelo, mi è piaciuta questa riflessione ad alta voce e ne condivido il contenuto. Non mi pare che Corsi stia invocando la "decimazione" degli apprendisti-poeti ma, piuttosto, riflettendo su una iperproduzione, senza distinzioni tra Poeti e scrittori di poesie (anzi colpisce, forse, maggiormente i primi), che non è giustificata nè dalla particolare unicità dei "prodotti" nè dalla risposta in termini di "audience". Siamo sinceri: è proprio vero! Così come è vero che premi e reading siano frequentati, per lo più, da i soliti, alcune volte, ignoti. Lidea della tassa da devolvere a meritevoli iniziative culturali è grandiosa. Certo, mi risponderete, facile per te che a fine anno non arrivi a dieci euro... vero, anche perchè io non iperproduco per conclamata incapacità e non per saggezza e senso della misura. Però, che vi devo dire, a me piace. Anzi, riferendomi solo a me ed a me sola, mi autotasserei non di uno ma di due euro per ogni testo "evitabile" che per autocompiacimento mi sono lasciata "sfuggire".
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Roberto logged out
- 21/01/2012 20:07:00
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Grazie dellabbraccio, ricambiàto :-) E anzi, se sei il Lorenzo Mullon intervistato sul blog di Francesca Santarelli, vivissimi complimenti per la tua poesia e per le tue scelte!! Roberto
(era un "odio" molto disinnescato - in citazione bukowskiana - e comunque non riferito a te, mi fa sempre piacere discutere di queste tematiche come abbiamo fatto finora)
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Lorenzo Mullon
- 21/01/2012 19:56:00
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Ma no, poveri poeti, se iniziamo ad odiarci per queste piccole cose... subito un abbraccio! Daltra parte, il titolo: "Un post su cui avrete da ridire" è già una bella provocazione, no-o? Tanto amore per la poesia, e la ricerca di soluzioni (Non cè soluzione perché non cè problema) andrebbero premiate. Leducazione alla Poesia ha un ritmo lento secolare, e richiede sicuramente molte vite.
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Roberto R. Corsi
- 21/01/2012 17:01:00
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Sarà pure un dato snob ma io non faccio parte dellestablishment e, soprattutto, lo provo sulla mia pelle. Alle presentazioni di poesia (non solo quelle cui con sempre maggior tristezza prendo parte, ma anche quelle a cui con sempre maggior tristezza assisto e basta) tenute nella mia città (che non è Borgo Tre Case ma una ex? "capitale europea della cultura") vedo solo poeti o parenti dellAutore. A volte prima diniziare si fa il quarto dora o la mezzora accademica per vedere se si arriva a otto spettatori. E questo per tacere della costante e quasi geometrica riduzione dello scaffale poesia nelle librerie (legato, è vero, anche ad altri fattori).
Il continuo riferimento a una mia "crociata contro la mediocrità" dimostra che la mia provocazione è stata travisata. Non che non me lo aspettassi. Io non voglio chiudere la bocca a nessuno né distinguo tra serie a b e c. Auspicherei - per tutti: per lAutore stesso e per chi ne deve parlare - meno materiale in circolo, cioè più riflessione e decantazione dello stesso. Mi sembra che si PUBBLICHI (che non è nemmeno "si produca") TROPPO, non che si pubblichi in troppi. Altrimenti non mi sarei autotassato, visto che, essendone lAutore, le mie poesie mi piacciono!
[Questo a prescindere dal fatto che non vedo proprio tracce di mediocrità in Mozart, dal KV 1 al KV 626... (mi piacerebbe venire edotto su queste composizioni mediocri, ma questo ci porterebbe fuori tema, semmai mi scriva in pvt)].
Detto ciò, chiudo qui per non ridurre la bacheca di Roberto a un ping-pong. Chi ha piacere dinterpellarmi per questo o altro potrà farlo in calce allarticolo sul mio blog, o ai miei contatti. Prendetevela pure con me: "quando la gente ti odia significa che stai iniziando a fare un buon lavoro" (cit.)
Ciao a tutti, RRC
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Lorenzo Mullon
- 21/01/2012 16:01:00
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Che la poesia la leggano solo i poeti è un luogo comune, un po snob. Non ci sono dati a proposito. Anzi, a vedere le iniziative di certi quotidiani, parrebbe vero proprio il contrario. Gli autori contemporanei sono bistrattati, ma questo è sempre avvenuto, purtroppo, ed è un altro discorso. Detto questo, ribadisco, evviva i poeti mediocri, da lì escono i grandi talenti, e da dove, altrimenti? Franco Loi una volta disse: "Quandero ragazzo, per raggiungere la maturità umana ed artistica, ci volevano pochi anni. Adesso tutto è cambiato, non si diventa adulti nemmeno a cinquantanni. Ci vuole una grande pazienza, uno inizia male, però se si applica, negli anni sviluppa delle sensibilità, magari a sessantanni riesce a scrivere un capolavoro" Pochissimi nascono imparati, persino Mozart ci ha messo del tempo, per diventare eccelso è passato pure lui attraverso la sua mediocrità
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Roberto R. Corsi
- 21/01/2012 15:58:00
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(aggiungo che lo spirito della "autotassazione", che forse non ho ben spiegato, è quello di contribuire a un ente o progetto culturale in ragione della propria produttività. Quindi non cè nessuna censura, sia perché non cè limite alla produttività, sia perché quello che ci si toglie resta nel macrocosmo cultura per alimentarlo).
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Roberto R. Corsi
- 21/01/2012 14:55:00
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nel ringraziare pubblicamente Roberto per la condivisione, ribadisco (credevo non ce ne fosse bisogno) che nessuno vuol censurare (???) o sentirsi superiore a nessuno. Infatti lo avevo scritto che la TT è una mia risoluzione personale, ma tantè. Affermo solo che bisognerebbe riflettere più attentamente sul rapporto tra certi meccanismi e il fatto che ormai la poesia la leggono quasi solo i poeti (come se i quadri li ammirassero solo i pittori...). Detto questo ognuno agisca come vuole, soprattutto se quanto appena sopra sta bene (a me no). Saluti.
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Lorenzo Mullon
- 21/01/2012 11:44:00
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Bravo Domenico! In ogni caso, perché censurare i poeti della domenica? Siamo tutti poeti della domenica, qualcuno è laureato in Poesia? Camminiamo sulle ossa dei morti, riscriviamo le poesie degli altri. Cè chi ha più mestiere, chi è sorretto da una grande ispirazione, ma non è un buon motivo né per vantarsene né per credere di essere superiori agli altri. Lispirazione è un dono, non un merito. Certo, come in tutte le attività umane, è presente la vanità. Chiedo scusa io per primo. Però è umano, viviamo in megalopoli senza volto, siamo numeri, qualcosa dentro si ribella, e si manifesta forse in un modo un po approssimativo, però è almeno un grido, un urlo barbarico! Non dimentichiamo, poi, che il linguaggio poetico ha pure un grande valore terapeutico, e la poesia è necessaria alla crescita personale, leggerla e farla, aldilà del valore artistico. Comunque, meglio collezionare libri di poesia a pagamento che stupidaggini tirate su nei centri commerciali, o girare lasciando il proprio SUV perennemente in sosta vietata, no-o?
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Domenico Morana
- 21/01/2012 10:56:00
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È questo tempo una cospirazione, si stupisce a nascondere la buona poesia impubblicata eppure pensa che non esiste.
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Loredana Savelli
- 21/01/2012 08:51:00
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Credo di poter essere tra i maggiori contribuenti… L’idea, tra il divertente e il disperante come ha detto Liliana Ugolini, è da prendere sul serio. Ma temo che il processo sia inarrestabile: quale altra arte è totalmente gratuita come la poesia (o forme ad essa assimilabili)? Bisogna chiedersi: di chi o di che cosa ha preso il posto la poesia?
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