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al testo di Rosetta Sacchi
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Vorrei spolverare il grigio dalle aiuole e dare al prato una mano di colore ora che l’orizzonte s’assottiglia _un tenue filo una trasparente lama_
Ed io conto le tessere mancanti sogni e promesse incastonati come in un puzzle.
E penso che il tempo è belva assai feroce ingoia tra le fauci in egual modo tutto quello per cui s’è pianto e riso
lasciando fuori solo noi, così infinitamente miseri così piccoli. Noi e i nostri errori eterni.
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