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al testo di Rosetta Sacchi
Ed improvvisa quiete
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Ed è improvvisa quiete un provvisorio stato di cui approfittare da lì discende l’ordine da lì ogni cosa troverà il suo posto. Poi si potrà ridere richiamando alla memoria uno specchio incrinato le ante graffiate d’un vecchio armadio il balenio d’una luce sul soffitto, prossima alla fine. Ma sarà meglio che intristire pensando ai tanti ostacoli che ancora rendono ripido il cammino.
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Dedalus
- 01/09/2021 23:04:00
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Lautrice manifesta in questa lirica così chiaramente come bisogna approfittare di rari momenti come questi in cui subentra una strana quiete "Ed è improvvisa quiete/un provvisorio stato di cui approfittare", poichè ben presto potrebbero scemare i motivi che lhanno generata. Persiste, comunque, ancora potente un certo chè di vicinanza, familiarità con ciò che narra, ben lontano da quel senso di malinconica solitudine di cui di solito sono impregante le sue liriche. Infatti qui si percepisce un senso di affabile convivenza con i suoi stati di ansia e di dolore per quei "...tanti ostacoli/che ancora rendono ripido il cammino". Complimenti.
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