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Quelle parole semplici non dicono

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Dentro una spirale che mi deforma

un labirinto di specchi e cento volti

sto come un’estranea che scruta

la sillaba d’ogni gesto d’ogni verso

Fuori il vento a dare vita alle cose

e movimento.

 

Quelle parole semplici non dicono

di irrequietudine e tormento

di come vorrei dietro un cancello

respirare la vita e tra le maglie d’un filo spinato

non pensare al mio limite certo

e ad un esilio molto probabile.

 Dedalus - 25/04/2021 22:53:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

Anche in questa scrittura la poetessa inizia con un dodecasillabo che intesse in successione una trama di eleganti versi creando così un’atmosfera sospesa, seduttiva ed ammaliante "Dentro una spirale che mi deforma/un labirinto di specchi e cento volti". Lei parla e si narra di come scruti tutto in una composizione che ha una struttura metrica particolarmente raffinata, 12 versi in metro barbaro asimmetricamente disposti in cui spesso ci troviamo di fronte ad un andamento anapestico.
La forma che si presenta ben rifinita, insieme ad una musicalità forte e sicura, rende questa lirica molto pregevole. In definitiva possiamo dire che è un piccolo capolavoro. Complimenti.

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