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Questo coro di mosche improvviso

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Questo coro di mosche improvviso

ora distrae i miei pensieri

sul filo di latte del fico.

Intenti traditi soste impreviste

e la curiosità di guardare indietro

oltre l'angolo, dove l’attesa si deforma

scivolando dal suo riparo.

 

Guardo l’aria come fosse sul punto di svuotarsi

dopo l’avverarsi delle cose inutili

per le quali non mi dibatto tra tristezza e noia.

Nell’indecisione riscrivo viaggi sull’altalena.

Sei nel punto più alto

quando mi sospingo sulla punta dei piedi

volando tra squarci d'azzurro.

 Dedalus - 09/05/2020 00:12:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

Non serve una particolare tendenza all’ermeneutica per riuscire a leggere ciò che tra le righe l’autrice intende. Le sue scritture, risultanza del suo osservare continuo ciò che la circonda, a volte rischiano, se non lette con attenzione,pur essendo indicibilmente ricche sia lessicalmente che di pathos, anche di divenire un che di sterile, di restare imprigionate nei rigorosi limiti della realtà, come tutte le opere di quel neorealismo verista che si sta sempre più affermando "Guardo l’aria come fosse sul punto di svuotarsi/dopo l’avverarsi delle cose inutili/per le quali non mi dibatto tra tristezza e noia". Scrittura, questa, che a mio parere va letta e riletta per poterne interpretare appieno le peculiarità. Complimenti.

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